Arco: risposta della SAT

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Max

Biker ultra
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Ma perchè solo una associazione può contare a livello decisionale mentre non è possibile ascoltare la voce dei frequentatori. Come possiamo noi unirci se viviamo a centinaia di Km di distanza e come possiamo contribuire alla gestione di quei sentieri per ovvi motivi di distanza.
Io non ho neanche voglia e tempo di aderire ad una associazione che difenda i nostri diritti e che alla fine diventi una associazione pseudo politica, che ha bisogno di lucrare per vivere.
Io quando vado in bici x sentieri uso il buon senso e questo per me è già una regola da rispettare.

PS Se il problema di Arco è la manutenzione dei sentieri in Agosto sarò ben lieto di dedicare una giornata alla manutenzione dei sentieri.
 
ANATEMA DELLA SAT CONTRO FANATICI DELLA MTB
Cosi titolava il quotidiano "TRENTINO".
La cosa + brutta è che certi presidenti (Giacomini della SAT) non ci arrivano a pensare che comunque siamo tutti persone e magari chi è iscritto alla SAT poi è il I° che percorre i sentieri in bike.
Per la SAT i "Biker che con un'attività esasperata e distorta minano persone, ambiente, territorio, fauna e flora" .
Che mondo di ignoranti.
:???: :-(
 

marco

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Derry_r6 ha scritto:
ANATEMA DELLA SAT CONTRO FANATICI DELLA MTB
Cosi titolava il quotidiano "TRENTINO".
La cosa + brutta è che certi presidenti (Giacomini della SAT) non ci arrivano a pensare che comunque siamo tutti persone e magari chi è iscritto alla SAT poi è il I° che percorre i sentieri in bike.
Per la SAT i "Biker che con un'attività esasperata e distorta minano persone, ambiente, territorio, fauna e flora" .
Che mondo di ignoranti.
:???: :-(

sul giornale di oggi?
Per la SAT i "Biker che con un'attività esasperata e distorta minano persone, ambiente, territorio, fauna e flora" .

la SAT è una congrega della peggior specie, ne viene sempre più fuori il lato da KKK
 

mutante

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effettivamente, pianificando sei mesi prima, anche i miei giri freeride potrei farli su strade asfaltate e boschive.
poi tornerei a casa, mi procurerei una 44 magnum e, puntatala al volto, farei fuoco.

adieu, riva del garda, altri paradisi ci aspettano.
 

sambofoto

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mutante ha scritto:
effettivamente, pianificando sei mesi prima, anche i miei giri freeride potrei farli su strade asfaltate e boschive.
poi tornerei a casa, mi procurerei una 44 magnum e, puntatala al volto, farei fuoco.

adieu, riva del garda, altri paradisi ci aspettano.


I cari signori della SAT così facendo ottengono proprio ciò che ha detto mutante...
...anche se mi sa che la loro "gratificazione" stia nell avere e nel farsi belli con loro come clienti i tedeschi....x cui tu Marco sei uno dei loro preferiti, giusto :smile: :smile: :smile: :smile: :smile: :smile:( ho scritto in italiese... :oops: )
 

mutante

Biker cesareus
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queste sono le cose che mi interessano di riva:
-il libero andare per sentieri (andato)
-lo stare con gli amici (e chi s'è più visto: se non hanno il residence non si degnano)
-l'atmosfera (da quando il 'fest si è spostato, sembra una gabbia di criceti con l'OBBLIGO di divertirsi)
a me va anche bene che queste cose siano pensate per i tedeschi, ed essendo essi esigenti sicuro non si pipperano i minimo 300km per venire a sbattere sui divieti (inoltre la mentalità tipo "siamo in 'taglia, dunque prima i 'tagliani" sta sulle balle), decretando un notevole danno economico.
quello che non sopporto è che debba avere limiti stretti e imposti in un luogo dove, ben che vada, ti SPELANO VIVO. con la scusa che si tratta di un tempio naturale. pago e pretendo, ciumbia!
altrimenti l'italia, e anche il trentino o l'alto adige, è piena di altri posti stupendi dove, oltre a non disintegrare i tuoi risparmi per un paio di giorni, stai tra gente carina e fai quel che ti pare nei limiti della civiltà.
e chi se ne fotte degli operatori turistici, potevano muovere le grasse chiappette prima, visto che altrove c'è gente che si fa il mazzo tanto per promuovere posti stupendi ma poco noti.
scoprite il vostro paese.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Sul numero di marzo de Lo Scarpone, notiziario mensile CAI, a pagina 2 è riportato un documento redatto ed approvato all’unanimità dalla SAT in una riunione del 12 dicembre 2003. Il documento si intitola “La SAT e l’uso della mountain bike” e si parla proprio della tanto discussa iniziativa del comune di Arco oggetto di questo topic.
Riporto un paio di passaggi tanto per farvi capire il modo di ragionare di queste cariatidi, talmente arroccate nel loro razzismo culturale da non rendersi nemmeno conto dell’assurdità di certi loro assunti:

“...non è accettabile, per un sodalizio che promuove da oltre centotrent’anni la frequentazione delle montagne tramite l’alpinismo e l’escursionismo, che il più naturale, economico, educativo e sano modo di conoscere la natura e il territorio, il camminare, sia subordinato nella struttura a questo naturalmente deputata, il sentiero, ad altro sia questo automobile, moto, cavallo, bicicletta....”

Capito cari signori? Il camminare è il modo più sano ed educativo di conoscere il territorio. Chi lo ha stabilito? Ma quelli della SAT naturalmente! Dall’alto dei loro oltre centotrenta anni di frequentazione delle montagne. Evviva l’apertura mentale! :-(

E ancora:

“...è necessario trovare un equilibrio tra più aspetti: da una parte il diritto dell’escursionista a camminare sui sentieri in sicurezza, in ogni luogo e ad ogni quota, dall’altra la possibilità di praticare un’attività contro cui, lo ripetiamo, la SAT non ha contrarietà di sorta...”

Chiaro cari i miei bikers? Da una parte il diritto dell’escursionista in ogni dove, dall’altra la possibilità per il biker, eventualmente concessa dai signori della SAT, padroni indiscussi delle montagne e dei sentieri.
La cosa ridicola è che subito dopo si affrettano a dichiarare che nei confronti della mtb “la SAT non ha contrarietà di sorta”. Per chi riuscisse a tollerare i toni da filippica autocelebrativa comunque l’articolo riserva altre chicche non indifferenti: buona lettura!
 

STRIKEAGLE

Biker urlandum
29/10/03
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:-o L'articolo l'ho letto, ma al di là della motivazione del divieto alle bike di alcuni sentieri, non ho letto nulla di trascendentale :? .
Se l'hai letto, Muldox, sei socio CAI :-? e come me conosci la montagna.
L'idea della sicurezza sui sentieri non la possiamo contestare al 100% perchè non siamo paragonabili per numero agli escursionisti e fra noi c'è anche chi 8-) è veramente convinto che il sentiero, dove camminano anche famiglie con bambini, sia una pista loro riservata (se non vuoi andare lontano, a Milano, alla montagnetta di S.Siro, c'era gente che si lanciava sulla linea della massima pendenza in mezzo ai pedoni :shock: )...d'altra parte non ritengo pertinente il discorso sul rispetto dell'ambiente, perchè vedo troppi escursionisti diseducati quanto alcuni nostri colleghi bikers...
Il rispetto reciproco dovrebbe perciò essere alla base della quieta convivenza, ma non sempre basta: bisogna valutare che fisicamente purtroppo alcuni sentieri rendono difficile mantenere la sicurezza :scassat: della parte più debole, chi cammina :ahhh: .
Non conosco i sentieri citati, perciò non so se hanno vietato il passaggio su delle mulattiere pianeggianti o su un sentiero a gradoni da mezzo metro e largo come una gomma...ritengo però corretto anteporsi alle "cariatidi" con un po' di umiltà cercando di non copiarle zucca contro zucca :sad: negli atteggiamenti di chiusura in una sterile polemica in cui le proprie ragioni :sborone: sono sempre più valide di quelle degli altri: non siamo gli unici frequentatori della montagna, fra noi ci sono anche scalmanati (non siamo purtroppo tutti savi) e la sicurezza degli altri è fondamentale.
Da qui a chiudere tutti i sentieri il passo è grande...ma se il passaggio solo su alcuni sentieri viene limitato per alcuni periodi dell'anno :cry: contrapponendo magari la creazione di percorsi artificiali :sbavon: e con gli impianti di risalita/navette accessibili e convenienti...si salverebbero capra e cavoli o-o !

:-) Una soluzione esiste sempre, basta volerla raggiungere congiuntamente da tutte le parti (anche se sicuramente non è facile :-( ).

:-o Bye :-o
 

marco

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STRIKEAGLE ha scritto:
:-) Una soluzione esiste sempre, basta volerla raggiungere congiuntamente da tutte le parti (anche se sicuramente non è facile :-( ).

:-o Bye :-o

caro strikeagle,

se leggi attentamente i mesaggi sulla questione di arco ti renderai conto che noi siamo stati i primi a cercare il dialogo con la sat. Dialogo che non c'è mai stato da parte loro, dato che i divieti in legno massiccio sono stati messi senza consultare nessuno, punto e basta. Poi capirai anche dal tono dei vari Sattini come questi si credano dalla parte della ragione senza dubbio alcuno.

La nostra è amarezza e tristezza che provengono dal vedere come anche in un ambiente in cui i litigi non abbiano nulla da perdere come la montagna certe persone si credano Dio in terra, accusandoci poi di "predicare da lontano" solo perchè ci stanno a cuore alcuni bei sentieri che percorriamo spesso.

Abbiamo proposto di fare manutenzione, di mettere segnaletica nei punti pericolosi dove queste immaginarie masse di pedoni ci verrebbero incontro (MAI viste!), di aiutare a sensibilizzare chi, fra i bikers come fra i pedoni, non rispetta il prossimo. Leggi tu stesso le risposte del Verza e il menefreghismo in cui sono cadute le nostre proposte, e capirai perchè noi siamo così inkazzati con la sat.
 

Massimiliano

Biker serius
Caro Marco,
Scusa se mi intrometto, ma penso che Strikeagle non abbia tutti i torti, sicuramente credo che il buon senso potrebbe dare una bella mano a risolvere la questione, ma, se provi a metterti per un attimo nella posizione opposta, noterai che effettivamente il disagio ogni tanto viene provocato dalle biciclette.
Premetto che vado in bici da sempre, mio padre è stato un professionista su strada prima e un d.s. poi, io vado in mountain bike da più di 10 anni e non posso veramente farne a meno.
Però mi è anche capitato di passeggiare su sentieri cai con mia moglie e la mia bimba di 2 anni e mezzo, e, trovarsi improvvisamente di fronte dei patacca vestiti come ufo che ti rasoiano a velocità imbarazzanti senza nessun avviso.
Se chi circola per sentieri non porta rispetto a chi è potenzialmente più debole di altri deve essere in qualche modo fermato, o meglio, rallentato.
Scusami lo sfogo.
Ciao
Massimiliano
 

marco

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Massimiliano ha scritto:
Se chi circola per sentieri non porta rispetto a chi è potenzialmente più debole di altri deve essere in qualche modo fermato, o meglio, rallentato.

hai detto bene. Ad arco i biker vengono fermati. Non si è cercato un compromesso, si sono messi dei divieti punto e basta. Quati pendoni buttano le immondizie su per i monti o passano per scorciatoie danneggiando l'ambiente? E dove sono i divieti? Scusa, ma io non tollero questo atteggiamento "da padrone" della sat, tantopiù che, ripeto per la 200a volta, noi il dialogo l'abbiamo cercato. Non lo vogliono? Ci dimenticheremo di arco. Buona fortuna con il turismo dei pedoni.
 

muldox

Biker nirvanensus
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@Strikeagle:

Caro Strikeagle,
di tutto si può discutere, ma non con chi si mette su di un piedistallo e parte dal presupposto di aver maggiori diritti degli altri. E mi sembra che questo sia prorio il caso della SAT. Sì, sono socio CAI e pure da parecchio tempo, ma se conosco la montagna è perché la frequento, non perché ho una patacca alla quale - se non fosse per la questione dell'assicurazione all'estero in caso di incidente - rinuncerei più che volentieri.

Ciao :-o
 

STRIKEAGLE

Biker urlandum
29/10/03
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:-o Io sono socio venticinquennale del CAI e ne sono orgoglioso. :-?
Ho letto le 11 pagine del Topic ed ho trovato molta superficialità da entrambe le parti.
:-o Scusa Marco, ma arrivare a definire gli escursionisti "pedoni" mi sembra un po' ridicolo, tu ti muovi solo su rotelle o deambuli anche tu qualche volta :smile: siamo tutti pedoni ! :-o
Ho letto nei post la più completa ignoranza :? sull'escursionismo: il rapporto tra escursionisti e bikers è, ottimisticamente parlando, di 1:50 nell'interezza dell'arco alpino.
Proprio questo dovrebbe dare la misura ridotta del problema: i bikers vanno solo su alcuni sentieri (mai incontrato nessuno in bike sulla direttissima della Grignetta...sono finiti i tempi pionieristici della bici in spalla per il 50% dell'itinerario come sul sentiero Roma) e sono cmq un numero esiguo di frequentatori della montagna...il problema dell'impatto di questa attività sul territorio è minimo, casomai è prioritario il problema della sicurezza, ed anche qui dobbiamo valutare che coloro che usano la bike "sportivamente" come downhiller sono un ulteriore minoranza, che predilige solo pochi itinerari, i soli sui quali sarebbe opportuno "lavorare" in tutte le direzioni per rendere possibile la pacifica convivenza tra escursionisti e bikers.
Il CAI, organizzazione non a scopo di lucro, ha sempre svolto la meritevole azione di diffondere la cultura della montagna ed il suo rispetto, l'educazione e la valutazione della sicurezza personale e di quella altrui, oltre a gestire, a livello locale e con l'appoggio degli enti locali, la cura ed anche l'ampliamento della rete dei sentieri.
Questo è proprio quello che manca nel mondo dei biker (al di là dell'IMBA) dove, come per gli sciatori, nulla è preposto a svolgere un compito educativo sul rispetto dell'ambiente. Non tutti gli escursionisti (anzi...siamo una minoranza) sono soci CAI, ed anche tra i soci CAI ci sono teste calde ed opportunisti, così come tra i bikers (basta leggere le precedenti pagine del Topic).
La "lobby" dei pedoni non esiste, è come dire che c'è la lobby di quelli che hanno i capelli o le scarpe marroni :smile: :smile: :smile: , casomai esistono lobby legate alla bike che cercano sempre nuovi modi per mungerci... :???:
Generalizzazioni e corporativismi non portano a nulla, come continuo a ripetere sul Forum, sono solo il modo per esprimer opportunismo e prepotenza.
Non possiamo interferire su scelte locali perchè è un loro diritto decidere come gestire il loro territorio che sicuramente conoscono meglio di noi(cerchiamo di invertire i ruoli ed obbiettivamente valutare cosa diremmo se qualcuno prendesse decisioni su cosa dobbiamo fare a casa nostra...) ; caso mai sono le realtà locali legate alla bicicletta che dovrebbero riportare alla ragionevolezza chi estremizza il controllo sui bikers.
Questa considerazione a prescindere che la montagna a volte va difesa dai suoi stessi abitanti :shock: ...quando prevalgono logiche opportunistiche economiche 8-) a dispetto della tutela dell'ambiente (vedere ad esempio convivenze tra parchi naturali ed abitanti...), solo in questo caso ritengo necessario l'intervento dello stato e delle organizzazioni non locali.

Fin qui ho affrontato genericamente il problema della convivenza bikers/escursionisti, se devo invece esprimere un opinione specifica sulla zona di Arco, non mi sembra un luogo (sono pronto a smentite... :oops: ) escursionisticamente molto interessante...la zona dell'alto Garda è sempre stata antropizzata pesantemente e sfruttata turisticamente...su questo non capisco la SAT perchè sui loro sentieri la presenza escursionistica non mi pare rilevante e la convivenza con i bikers esiste da sempre...se la qualità o le richieste o l'impatto sul terrritorio dei bikers sono cambiati nel tempo, stava a chi gestisce con loro il territorio adeguarsi a queste richieste turistiche non improvvisamente, bensi adeguando progressivamente le infrastrutture alle nuove richieste (sentieri allargati con zone sosta/icrocio, cartellonistica, servizio di controllo sul rispetto ambientale e sulla prudenza, piste-sentieri ad uso esclusivo sportivo dei downhillers, etc....).
Da quanto asserito da alcuni locals nei primissimi post del topic sembrerebbero perlopiù prese di posizione opportunistico-politiche...il 4 aprile penso di essere su per la GF, cercherò di vedere e capire cosa succede...

:-o Bye :-o
 

il cugino IT

Biker urlandum
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Prarostino (TO)
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STRIKEAGLE ha scritto :Ho letto nei post la più completa ignoranza :? sull'escursionismo: il rapporto tra escursionisti e bikers è, ottimisticamente parlando, di 1:50 nell'interezza dell'arco alpino.
Proprio questo dovrebbe dare la misura ridotta del problema: i bikers vanno solo su alcuni sentieri (mai incontrato nessuno in bike sulla direttissima della Grignetta...sono finiti i tempi pionieristici della bici in spalla per il 50% dell'itinerario come sul sentiero Roma) e sono cmq un numero esiguo di frequentatori della montagna

:-o Ciao , ho appena finito di leggere l'articolo e la relativa intervista al Sig. Verza su TuttoMTB , non so se l'hai fatto anche tu ma , a me , sembra che anche lì non si sia smentito...non so cosa ne pensi tu ma se la valutazione di percorribilità o meno di sentieri o strade la deve prendere una persona con quelle idee non mi sembra che si possa contare su un'opinione equa ed obiettiva, praticamente ce l'ha su con tutti quelli che non praticano la Mtb secondo i suoi gusti.... :? altro che tempi pionieristici da bici in spalla , oltre i downhiller ,i freeriders ,quelli che "gratuitamente" usurpano i sentieri locali ,quelli che secondo lui scendono " a palla" dalle strade bitumate lì sembra che ce l'abbia pure con quelli che bici in spalla si trovano nei " posti più impensati" .... hai detto bene , ci sono teste calde dappertutto , se le decisioni vengono prese da loro è un problema... :-?
 

STRIKEAGLE

Biker urlandum
29/10/03
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:-o Penso di comprare oggi TMB, ma più che le parole del sig. Verza, sono più che altro curioso di vedere con i miei occhi i sentieri "incriminati " quando (se) andrò su il 4/4 per la GF...ripropongo l'idea che in una zona dove l'escursionismo è una delle numerose forme di turismo (si potrebbe anche leggere "di sfruttamento del territorio") e non la principale...ed in cui i bikers sono stati sempre presenti dagli esordi...si sarebbe potuto progressivamente nel tempo adattare le strutture turistiche alle nuove esigenze ed agli eventuali problemi di sicurezza emersi nel tempo (di tutela dell'ambiente ritengo quasi ridicolo parlare...).

:-o Bye :-o
 

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