Arco: risposta della SAT

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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windmillking

Biker ciceronis
marco ha scritto:
sto risponendo a pezzettoni.

Alla fine sono i biker quelli che decidono dove andare a spendere i loro soldi. E se in certi posti come Arco non sono i benvenuti, si andrà da qualche altra parte dove c'è qualcuno più lungimirante. Vedi Finale ligure, Valle Argentina, Cimone, Ischgl e così via.

E bravo marco

il "garda trentino" non è l'unico posto in cui si può andare in mtb.

Se hai signori amministratori non piace il nostro denaro (dimenticando che già alcune centinaia di anni or sono qualcuno disse "pecunia non olent") fottiamocene :)

Ci sono alla stessa distanza da casa mia e più o meno anche dalla vostra altri posti dove siamo i benvenuti, e che oltrettutto hanno pure un clima migliore (se il signore vuol far piovere, il primo posto dove piove è l'alto lago di garda ...)

Ma facciamo sapere anche negli altri forum europei come la pensano gli amministratori locali di Arco.
Alla prossima elezione raccoglieranno il frutto di ciò che anno seminato

marco
 

windmillking

Biker ciceronis
balo funride ha scritto:
Comunque se ad Arco non ci vogliono, non c'è problema. Andavo al Lago 3 o 4 volte all'anno, vorrà dire che l'anno prossimo andrò dove sono meglio accetto. Ci sono località nel nostro disastrato (sicuramente non per colpa delle mtb) Appennino dove farebbero salti mortali per avere un decimo della gente che gira al Lago.
Anch'io giro e faccio quel che posso x tenere puliti sentieri che si chiudono perchè sono 15 anni che non si fanno più "attività rurali e di pastorizia", pagherei per avere un flusso di gente che mi risparmi il lavoro.

Balo

Condivido al 100% : non ci vogliono, non ci andiamo, abbiamo 1300 km di lunghezza di italia in cui scegliere ...

Facciamo conoscere la situazione sulle riviste di settore e sui forum italiani e tedeschi ...



marco
 

Max

Biker ultra
2/11/02
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Parma
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Da mercoledì abbiamo riempito 5 pagine di opinioni + o- giuste, però nessuno dei proibizionisti si è fatto sentire, se non il signor V :prega: con la sua opinione (che forse ha peggiorato le cose assieme al verbale SAT) poi basta.Quindi si intende che faranno i loro divieti come hanno minacciato senza ascoltare l'altra campana, bene chiediamo allora che divulghino una cartina con i sentieri vietati e noi la metteremo sui vari siti in modo che tutti sappiano già con l'inizio dell'anno, periodo in cui si incomincia ad organizzarsi per le vacanze, che Arco e Alto garda non è il posto giusto per la mtb e si organizzano così le vacanze in altri posti.Così i sentieri rimarranno lindi e puliti e senza le odiose frenate che tanto rovinano il paesaggio, + dei camion di Arcese o le cartiere.
Poi se tutto fila x il verso giusto apre la vecchia gardesana e quindi ci si sposta verso il Ledro (che non è cacca) e la sponda bresciana.
 

Canà Mtb

Biker cesareus
4/6/03
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Bèrghem
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windmillking ha scritto:
balo funride ha scritto:
Comunque se ad Arco non ci vogliono, non c'è problema. Andavo al Lago 3 o 4 volte all'anno, vorrà dire che l'anno prossimo andrò dove sono meglio accetto. Ci sono località nel nostro disastrato (sicuramente non per colpa delle mtb) Appennino dove farebbero salti mortali per avere un decimo della gente che gira al Lago.
Anch'io giro e faccio quel che posso x tenere puliti sentieri che si chiudono perchè sono 15 anni che non si fanno più "attività rurali e di pastorizia", pagherei per avere un flusso di gente che mi risparmi il lavoro.

Balo

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marco


Sono d'accordo!
 

RobertoPrandi

Biker novus
1/11/03
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Arco
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Sono un “vecchio” biker di Arco al quale stanno troppo a cuore le sorti del nostro territorio. Ho già fatto pubblicare sui giornali locali note di protesta, già riprese dal Vs. forum, e in merito ad esse e alla lunga nota del presidente della SAT della provincia di Trento ho alcune contestazioni da fare.
Ad una delle riunioni dei citati “gruppi di lavoro” ho partecipato anch’io nel 99 come organizzatore del Bike Festival e Vi posso garantire che in tale sede si sono espressi solamente dei principi di massima e sicuramente sono emerse le notevoli divergenze sul modo di interpretare l’uso dei sentieri di montagna.
Prima di scrivere sul giornale mi sono preoccupato di documentami sull’effettivo coinvolgimento “democratico” delle realtà Bike del comune di Arco: purtroppo nessuno degli amici da me interpellati, Maurizio Giuliani del negozio Cicli Giuliani, Ugo Perini di Ugo-Bike e Malfer Paolo organizzatore della gara Arco Bike-Nature è mai stato interpellato per la chiusura del sentiero del Policromuro. Pertanto la decisione di quella chiusura è stata arbitraria e con dichiarati scopi politici. Il sentiero in questione è oltretutto un sentiero di scarso valore escursionistico sia perché è alle porte di Arco e perché e una vecchia cava di materiale da costruzione da sempre divenuta la Mecca dei Bikers e dei Free Climbers.
Sempre in merito al sentiero in questione faccio presente agli amministratori locali che a 50 m da esso sale una strada che, fino a 5-6 anni fa, era ancora bianca e vietata al traffico motorizzato; guarda caso la strada che collega le quattro case di Troiana in breve tempo e con tre interventi distinti è stata prima aperta al traffico e poi anche asfaltata portando macchine, moto e quant’altro fino a 600 m di quota in uno degli ambienti più incontaminati.
Se poi vogliamo entrare in merito all’articolo che vieta l’uso di “qualsiasi mezzo meccanico”, mi chiedo perché invece di usare termini assai vaghi non si parla esplicitamente di Biciclette? Penso che quell’articolo sia stato riportato da leggi precedenti dove effettivamente non si pensava assolutamente alla MTB come mezzo meccanico; penso comunque che queste leggi siano ormai da rivedere anche in funzione dell’evoluzione del fenomeno esautorando la SAT da tutti questi diritti.
In merito invece ai 9 percorsi che l’amministrazione comunale dice di aver individuato sul territorio, in realtà sono stati studiati da noi organizzatori del Bike Festival che in collaborazione con Servizio Ripristino Ambiente della provincia di Trento abbiamo segnalato con apposita segnaletica. Solo 3 anno dopo l’APT ha realizzato un opuscolo con la descrizione dei percorsi.
Passiamo ora la servizio forestale: nella Zona di S. Giovanni al monte sul sentiero 408 che collega la Malga Val Bona a S. Giovanni due anni fa sono stati distrutti 2 Km fra i sentieri più belli sia per l’escursione a piedi che per la MTB trasformandoli in strada forestale; quanti bike dovrebbero passare prima di erodere a tal punto un sentiero?
Altrettanto e stato fatto lo scorso anno in prossimità del sentiero 407 tra doss del Clef e Bocca di Tovo dove una nuova forestale ha squarciato il fianco di un incantevole bosco di lecci ecc. forse anche con presenza dei tanto preziosi “galli cedroni”.
Sono sedici anni che percorro in MTB in largo e in lungo la mia valle e non ho mai, ripeto ma,i avuto discussioni con alcun escursionista e nemmeno mi sono noti casi di intolleranza.
Con ciò non voglio assolutamente mettere in questione l’importanza e la necessità di mettere in sicurezza i pendii boschivi con taglia fuoco ma trattare i Biker come degli aratori di bosco e come un pericolo per l’incolumità altrui lo trovo un’aberrante distorsione della verità.
Se poi vogliamo considerare obbiettivamente quanti tratti di sentieri sono erosi dal passaggio dei Bikers sono disposto a farne un censimento per dimostrare che essi non incidono più del 1-2% dei 200 Km di sentieri Sat di Arco.
Nella lettera esplicativa del Presidente della Sat di Trento si cita il Monte Stivo; penso che non sia meta ambita da nessun tipo di Biker tanto meno dagli amanti della Down Hill in quanto è raggiungile solo con bici in spalla per oltre 1 o 2 ore. E evidente che anche sullo Stivo si presenteranno Bikers con bici in spalla, , ma la loro comparsa in quel luogo è sicuramente così rara da non valere la discussione; ci sono andato anch’io una volta in MTB 15 anni fa ma con estrema delusione.
Personalmente reputo che mai il mio passaggio abbia rovinato o alterato l’equilibrio della natura o creato disagio ad altri e pertanto ritengo che qualsiasi chiusura sia una violenza gratuita della mia libertà; ho gli stessi diritti di raggiungere una vetta con bici in spalla , se o reputo piacevole, come l’alpinista di raggiungerla con corde e chiodi.

Passo ora brevemente alla fase propositiva: concordo con la necessità di costituire un Società allargata della MTB che si accolli l’onere, in collaborazione con Sat e corpo forestale, della manutenzione e segnaletica di qualsiasi percorso promovendo regole di comportamento. Propongo la costituzione di un organismo provinciale o nazionale che ci rappresenti e ci tuteli.

Ringrazio tutti per l’attenzione e calorosamente Vi saluto
 

marco

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grazie Roberto per il tuo intervento. Chiaro e basato su fatti, praticamente perfetto.

Ho già detto in precedenza che sono disposto ad una collaborazione. La nostra porta è aperta.
 

Max

Biker ultra
2/11/02
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Parma
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Roberto hai portato una testimonianza significativa che getta ancora qualche sospetto sull'operato di qualche organismo. In effetti se per collegare troiana dove ci sono 4 case, e penso siano residenze estive, sono stati asfaltati 5-6km non si può certo dire che l'amministrazione abbia a cuore il problema della natura. E il fatto anche non siate mai stati interpellati lascia stupiti.
Comunque qualche giornata delle mie vacanze le posso dedicare ai sentieri se questo può servire a bloccare i divieti.

Per il diretur non è possibile unificare questo argomento con quello di Verza per maggior chiarezza?
 

CLAUDIO VERZA

Biker novus
27/10/03
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o-o piove e piove anche in quota ...ciao neve.....
:vecio: ciao Roberto....abitiamo a 500 e ci si parla per p.c. vorra dire che se il movimento di opinione che si è creato si concretizzerà in qualcosa..ben venga per tutti :}}}:
ti rispondo per confutare alcune tue affermazione e per concordare con altre:
- non è vero che è di scarso interesse escursionistico altrimenti il nostro comune non avrebbe spese fior di soldi per sistemarlo fa cmq parte della storia anche economica di Arco..pensa quante case hanno ancora la pietra per le finestre e gli stipiti delle poste scavata a mano e trasportata su carri ....... e poi siamo in un'oasi naturale quasi protetta..Bosco Caproni.....quello degli aerei.....
- prova a chiedere a quei 10 - 15 proprietari di case, baite e terreni per la produzione di castagne in Troiana e a maso Ben, quali benefici ha portato loro l'asfalto...per non parlare della frazione di Braila non più costretti a fare il giro da Drena per venire ad Arco: le case sono state tutte o quasi ristrutturate ( con tanti di oneri di urbanizzazione e ici per la seconda casa ) e chiedi al Comune quanti soldi di manutenzione annuale della strada bianca ha risparmiato.....il problema che esiste adesso.....la strada è stretta e quanti bikers sfrecciano in discesa incuranti delle auto che salgono....non c'è ancora scappato il morto :-? inoltre per volere l'alternativa, la strada bianca...non c'è problema: in Pianaura si prende per Braila salendo poi a Carobbi tutto su strada bianca molto bella magari continuando per Falpian, due sassi, Cargolini, m.te Velo o Valleste' sempre su strada bianca panoramica al 100%....ce n'è per tutti !!!!!
- concordo con te sullo scempio compiuto a S. Giovanni verso malga Valbona...effettivamente c'era una bellissima stradina-sentiero percorribile a piedi e in bici senza problemi che è stata distrutta per far posto ad una strada bianca enorme che tra il resto finisce su un'altra strada bianca che passa più in alto a 500 m in linea d'aria già esistente. Nè la Sat nè il WWF è riuscito nell'intento di bloccare la costruzione...il comune di Lundo Poia Lomaso ha motivato ragioni si servizio antincendio e per la legna:
- per la strada forestale dal doss del Cleff a bocca di Tovo, non avendo poi sbocchi ufficiali verso la Lomasona, Treni o S. Giovanni è una vera e propria tagliafuoco e serve per la manutenzione del bosco: è altrettando bella e panoramica...bisognerebbe ufficializzare il congiungimento con l'altro versante....
- lo Stivo....non ce ne sono poi così pochi...io lo frequento molto e se non tutti salgono al rifugio, i più, sempre portando la bici tagliano all'altezza della malga arrivando, senza mettere il fondo schiena sulla sella, sul filone per poi scendere senza non poche difficoltà verso Vallestrè....
- concordo che il tuo passare non abbia rovinato, disturbato o creato disagio..ma il passaggio di 10.000 - 15.000 bikers ....la maggior parte educati e sensibile verso il terreno :saccio:
- forse il 2 % di sentieri rovinati è un po' poco....uno per tutti il monte Brione.....biotopo.... già oggetto di polemiche!!!!
...... :?: ti saluto come saluto tutti quelli che amano lo sport :}}}: .....alla prossima magari anche di persona davanti ad una birra.... Claudio.....
 

ilgarda

Biker novus
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ARCO
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IL DIVIETO di percorrere alcuni tratti di sentiero con la BICI ho l' impressione che sia esageratamente MONTATO da interessi personali.

Se su alcune spiagge o tratti di lago (di Garda)si vieta il surf non è un capriccio ed è motivato.

Sempre più cani liberi...ci vuole la regola.

Anche il cavallo sposa la natura..ma trovarsi al rifugio Marchetti e mediare fra cani cavalli e bici in certe situazioni è triste.

Anche l'amico che ama il trial e l'ambiente cerca di convincermi che lui transita in montagna di sera quando non c'è nessuno, e che il suo intervento in caso di incendio può essere tempestivo...

SIAMO IN TANTI con la voglia di consumare NATURA SPORT .. in tempi stretti.

In altri tempi il buon senso riusciva a colmare i vuoti legislativi.

Non condivido l'astio di Roberto Prandi.

La storia delle strade forestali non è sempre condividibile ma per la salvaguardia della montagna è necessaria una via di comunicazione (in Alto Adige molte arrivano a 2000 metri), ma per questa di Troiana ricordo che: all'inizio il transito era permesso ai proprietari dei fondi ma col tempo chi non era proprietario non era molto contento e quando la competenza dalla Forestale è passata al Comune il ricoprirla d'asfalto è stato un atto obbligato credo da aspetti economici.

Infine un pò di giustizia:
Claudio Verza ha inforcato la bicicletta da molti anni (forse il primo in zona) e con spirito giusto. Ha scritto una delle prime guide, ha fatto conoscere l'ambiente locale a molti; non ama solo la bicicletta, ma tutti gli sport che un amante della montagna può praticare. Moltissime persone hanno conosciuto ghiacciai o stelle, ferrate o parchi..senza spendere una lira.
Certe battute che ho letto mi confermano che fra le migliaia di appassionati che frequentano la zona di Arco ci sono anche anche sprovveduti che hanno bisogno di imparare le regole di buon senso e per queste persone è meglio ricordarle con dei bei cartelli.

Fra qualche anno sarà più evidente.
 

Scafoman

Biker forumensus
2/11/02
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A volte non comprendo l'intervento di certe persone..... :? :? :?
Ricordo solo a certuni che lo spirito goliardico del forum serve anche a smorzare toni eccessivi...
Daltronde non si pùò biasimare chi si ribella quando viene lesa la libertà di circolazione.
Dell'intervento del Verza condivido solo il fatto che la libertà del singolo finisce dove inizia quella di un'altro individuo.... quindi per cortesia non vi arrogate il diritto insindacabile di disporre a vostro piacimento dei sentieri di Arco, sono bellissimi e ci vorrebbe così poco per iniziare una collaborazione di sicuro effetto per la sistemazione e manutenzione dei sentieri.
Purtroppo dai toni di alcune risposte vedo che questo non interessa, anzi non sono nemmeno stati considerati certi soggetti...., si vuole esclusivamente demonizzare una categoria (tra parentesi è sempre molto comodo..).
Quindi il risultato più ovvio che vedo per un prossimo futuro è la diffusione incontrollata di divieti....
Vorrà dire che a quel punto la tanto malvoluta bolgia di biker (chiederei agli albergatori e ai negozi che gravitano intorno alla bike....)si rivolgerà altrove, di posti bellissimi fortunatamente è piena l'italia.
E' estremamente doloroso vedere come pur di fronte a buona volontà ed esempi di zone in cui l'integrazione tra le varie discipline sportive è totale ad Arco (e in altri punti) l'unico dibattito è quello relativo a dove porre i cartelli di divieto.

Cara Sat se volevate usufruire in modo univoco dei "vostri sentieri" forse e dico forse dovevate pensarci prima di "sponsorizzare" il vostro territorio come mecca per i biker........, o forse i denari di chi veniva facevano comodo????......

Non so, la vedo molto male, una domanda per tutte:
Ma a Maggio al Bike festival cosa avete intenzione di fare??????

Con questo concludo, sempre con la speranza che si riesca ad arrivare ad un compromesso ed abbattere le barriere/chiusure mentali da ambo le parti.
 

marco

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ilgarda ha scritto:
Certe battute che ho letto mi confermano che fra le migliaia di appassionati che frequentano la zona di Arco ci sono anche anche sprovveduti che hanno bisogno di imparare le regole di buon senso e per queste persone è meglio ricordarle con dei bei cartelli.

Fra qualche anno sarà più evidente.

pretendere di far "imparare le regole di buon senso" agli altri con dei cartelli di divieto è la cosa più stupida che abbia sentito in questa discussione. Bisognerebbe allora vietare il passaggio dei pedoni sui sentieri in cui questi lasciano le immondizie, tagliano i tornanti, ecc. Una baggianata. Per fortuna a scuola non avevo degli insegnanti che credevano di insegnare con i divieti, ma con il buon esempio.

Come dice giustamente Roberto, noi biker abiamo bisogno di un gruppo che si faccia sentire e che risponda a questi signori tipo "il Garda" direttamente in faccia, magari ai famosi "gruppi di lavoro" tanto sbandierati.

Triste vedere come noi ci diciamo aperti a discutere, mentre altri credono di essere l'incarnazione della verità.
 

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Biker serius
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Penso sia giunto il momento di costituire un organo per progettare percorsi con criteri di tutela dell'ambiente (con buona pace di tutti gli interessati), curare l'immagine dello sport e la comunicazione con i responsabili del territorio, aiutare le amministrazioni pubbliche ma soprattutto le realtà e i gruppi locali a sviluppare nuove opportunità nel turismo, ecc.

Costituiamo quindi un "Bike Patrol" affinchè l'immagine del mountain biking sia positiva, ci sia lo sviluppo del turismo in bici, una manutenzione dei sentieri regolare per utilizzarli sempre, salvo situazioni atmosferiche non adatte.
 

ilgarda

Biker novus
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marco ha scritto:
ilgarda ha scritto:
Certe battute che ho letto mi confermano che fra le migliaia di appassionati che frequentano la zona di Arco ci sono anche anche sprovveduti che hanno bisogno di imparare le regole di buon senso e per queste persone è meglio ricordarle con dei bei cartelli.

Fra qualche anno sarà più evidente.

pretendere di far "imparare le regole di buon senso" agli altri con dei cartelli di divieto è la cosa più stupida che abbia sentito in questa discussione. Bisognerebbe allora vietare il passaggio dei pedoni sui sentieri in cui questi lasciano le immondizie, tagliano i tornanti, ecc. Una baggianata. Per fortuna a scuola non avevo degli insegnanti che credevano di insegnare con i divieti, ma con il buon esempio.

Come dice giustamente Roberto, noi biker abiamo bisogno di un gruppo che si faccia sentire e che risponda a questi signori tipo "il Garda" direttamente in faccia, magari ai famosi "gruppi di lavoro" tanto sbandierati.

Triste vedere come noi ci diciamo aperti a discutere, mentre altri credono di essere l'incarnazione della verità.




Dispiace leggere certe risposte.
Gli argomenti trattati, il nocciolo del pensiero non è stato riportato.
Vorrei capire cosa rappresenta Marco e perchè si limita all'ultima parte della mia riflessione che poi confonde.
Se non hai buon senso per capire che ti devi fermare per dare la precedenza c'è bisogno di un cartello.
IN montagna se trovo un cartello che raccomanda di non uscire dai sentieri, di NON tagliare, non mi sento MINACCIATO nella mia libertà.
Mi rammarico che altri sprovveduti non abbiano il buon senso di evitare di rovinare quelli esistenti. Non pensavo che per Marco fosse un grosso problema da affrontare A MUSO DURO come sembra di intuire dalle minacce.
La prima parte della mia riflessione faceva riferimento a certi interessi e credo sempre più che attorno all'ambiente della bici siano tanti che mungono...
 

CLAUDIO VERZA

Biker novus
27/10/03
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...non può che farmi piacere l'intervento de " il Garda " :-x anche perchè che ci sia qualcuno della zona che cominci a muoversi e che non siano solo i " foresti " ad interessarsi dei problemi di Arco....
....stavo preparandomi per andare a far due passi sullo Stivo e non ho resistito ad aprire il sito.......
....se finora non ne ho mai fatto cenno, perchè come ho già detto conosco molto bene la realtà ecomomico-turistico-finanziaria ecc. ecc. ecc. che si muove dietro al movimento, mi viene sempre più il sospetto che a muovere tutto questo dibattito e queste paure di divieti, ci siano solamente :sad: :shock: i soldi....... chi può aver fatto di tutto questo una questione di guadagno, cosa normale, ....e non sto parlando di albergatori, ristoratori, negozi, ecc. perchè quelli lavoreranno sempre......un bikers, un surfer ed un climber educato paga forse di più di un altro che non vuole divieti, limitazioni alla propria libertà personale, se sa di trovare un ambiente rispettoso di tutti......
- tra le righe....ho visto le foto pubblicate del raduno di Torbole......bene è stato un bell'evento, ha permesso a tanti amanti della mtb di trovarsi e socializzare.......ma quelle scale di legno che qualcuno, forse per volontariato, ha costruto per rendere più agevole la salita e la discesa ai pedoni, quanto dureranno se si continua a passarci sopra con le mtb ????
- bellissimi i salti dai muretti ed in mezzo al prato....mi sarebbe piaciuto passare dopo che voi ve ne siete andati per vedere quali segni sono rimasti......a molti piace questo...d.h. o .f.r. forse ai proprietari dei fondi no.....da altre parti, sicuramente più bravi che a Arco e dintorni, ci saranno delle " piste ad hoc " per queste cose magari con seggiovie o pullmini che portano su i bikers e le bici con tanto di " Euri " da cacciare per salire e magari anche per scendere garantendo così la manutenzione......ma guai a uscire dal sentiero altrimenti rischi il sequestro della bici !!!!
- ad Arco questo ancora non c'è.....c'è però una bellissima pista da motocross, poco utilizzata, con discese al limite: con qualche accorgimento potrebbe diventare un paradiso per d.h. ....
- quindi se accordo dovrà esserci e una soluzione si dovrà trovare...credo che tante cose vadano riviste e certe dimostrazioni di ..........dovranno essere riviste.......
- per il bike festival.......non so cosa dirti....se queste discussioni più o meno amichevoli porteranno a qualcosa di positivo..ben venga per tutti......
un saluto e una buona giornata a tutti ..oggi è veramnte una buona giornata da stare all'aria aperta......dal vostro.... :prega:
 

Mauri (Zio) Bis.

Biker novus
18/9/03
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Carpi, Mo
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marco ha scritto:
grazie Roberto per il tuo intervento. Chiaro e basato su fatti, praticamente perfetto.

Ho già detto in precedenza che sono disposto ad una collaborazione. La nostra porta è aperta.

E’ tempo di introdurre nel :smile: Forum un nuovo argomento che consenta di discutere di:
- Ambiente… montagna, collina, città… insomma di luoghi dove circolano bic/mtb :scassat:
- Regole… comportamenti, norme, tradizioni… :-x
- Bikers… rappresentanza, valorizzazione, tutela, sviluppo… della specie bici/mtb
:voxpopul:
 

marco

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ilgarda ha scritto:
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ilgarda ha scritto:
Certe battute che ho letto mi confermano che fra le migliaia di appassionati che frequentano la zona di Arco ci sono anche anche sprovveduti che hanno bisogno di imparare le regole di buon senso e per queste persone è meglio ricordarle con dei bei cartelli.

Fra qualche anno sarà più evidente.

pretendere di far "imparare le regole di buon senso" agli altri con dei cartelli di divieto è la cosa più stupida che abbia sentito in questa discussione. Bisognerebbe allora vietare il passaggio dei pedoni sui sentieri in cui questi lasciano le immondizie, tagliano i tornanti, ecc. Una baggianata. Per fortuna a scuola non avevo degli insegnanti che credevano di insegnare con i divieti, ma con il buon esempio.

Come dice giustamente Roberto, noi biker abiamo bisogno di un gruppo che si faccia sentire e che risponda a questi signori tipo "il Garda" direttamente in faccia, magari ai famosi "gruppi di lavoro" tanto sbandierati.

Triste vedere come noi ci diciamo aperti a discutere, mentre altri credono di essere l'incarnazione della verità.




Dispiace leggere certe risposte.
Gli argomenti trattati, il nocciolo del pensiero non è stato riportato.
Vorrei capire cosa rappresenta Marco e perchè si limita all'ultima parte della mia riflessione che poi confonde.
Se non hai buon senso per capire che ti devi fermare per dare la precedenza c'è bisogno di un cartello.
IN montagna se trovo un cartello che raccomanda di non uscire dai sentieri, di NON tagliare, non mi sento MINACCIATO nella mia libertà.
Mi rammarico che altri sprovveduti non abbiano il buon senso di evitare di rovinare quelli esistenti. Non pensavo che per Marco fosse un grosso problema da affrontare A MUSO DURO come sembra di intuire dalle minacce.
La prima parte della mia riflessione faceva riferimento a certi interessi e credo sempre più che attorno all'ambiente della bici siano tanti che mungono...

il "muso duro" é il risultato dei vostri divieti e della mancanza di dialogo. Dato che tu mi parli di "educazione" per chi frequenta i vostri sentieri, come posso io prendere seriamente una proposta del genere, quando gli unici cartelli che si trovano ad Arco, per i bikers, sono quelli di divieto? Mi sa molto di presa in giro, scusa.

ilgarda ha scritto:
Se non hai buon senso per capire che ti devi fermare per dare la precedenza c'è bisogno di un cartello.
Dillo a quelli della sat. Per loro esistono solo i divieti.

Se leggi i miei post precedenti, vedrai che io sono il primo a dire di mettere una segnaletica per i biker nei punti pericolosi o dove ci possano essere contatti con gli escursionisti. Ma non dei divieti, altrimenti vi beccherete come risposte solamente dell'astio, visto che ci ponete di fronte a dei dati di fatto e non ne avete discusso con i biker.

Per quanto riguarda il raduno: il posto dove sono stati fatti i "drop" è una casa abbandonata e le strisce lasciate sul prato non dovrebbero creare problemi a nessuno, dato che la stagione del "fieno" era finita. Fra l'altro, poco più in basso, ci è venuto incontro un cacciatore con moto da trial, in salita. E due apecar, su una vecchia carrereccia chiusa al traffico. A proposito di quelli che rovinano i sentieri.....
 

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Biker serius
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Dialogare fra noi chiarisce le idee o-o ma, come ho scritto prima, chi ha interesse nel evitare la chiusura dei sentieri deve agire e costituire un organo di bikers, anche locale, in grado di dialogare con le istituzioni. Ci vuole un programma serio e dettagliato su obiettivi e disponibilità per essere ascoltati da chi ha potere di decisionalità nelle azioni politiche, sociali, culturali e turistiche.

Altrimenti, la vedo dura convincere chi ha il potere nel fare o non fare una azione, specialmente se questa proviene da una istituzione che conosce le leggi e sa come applicarle. :sad:

Poi, come ha scritto già qualcuno, albergatori e commercianti troveranno la soluzione al mancato introito dall'afflusso di eventi, festival e bikers vacanzieri. :voxpopul:
 

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Biker serius
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Maurizio (bis) ha scritto:
marco ha scritto:
grazie Roberto per il tuo intervento. Chiaro e basato su fatti, praticamente perfetto.

Ho già detto in precedenza che sono disposto ad una collaborazione. La nostra porta è aperta.

E’ tempo di introdurre nel :smile: Forum un nuovo argomento che consenta di discutere di:
- Ambiente… montagna, collina, città… insomma di luoghi dove circolano bic/mtb :scassat:
- Regole… comportamenti, norme, tradizioni… :-x
- Bikers… rappresentanza, valorizzazione, tutela, sviluppo… della specie bici/mtb
:voxpopul:

Più che nuovi post ci vuole un documento programmatico che viene concordato dai rispettivi interessati, con obiettivi mirati, al fine di ottenere obiettivi concreti. Dialogare va bene ma alla fine poi quando ci sono dei problemi, come questi di Arco, quali azioni legali intraprendere a tutela di chi va in mtb, sia semplicemente per divertirsi e sia per chi vuol fare sport con la biga (DH e FR) ?
 

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