ancillotti tomaso dhp

sat32

Biker perfektus
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Bike
alcune
lo dicono le leggi della fisica Che sia una bici ,che sia un'auto che sia una moto, la risposta ottimale dell'ammo deve essere "quella"

Visto che lo dicono le leggi della fisica , e la teoria dei sistemi non é un opinione , se vuoi cominciamo a parlare di poli e zeri meccanici , dato che la sospensione é un amplificatore di forza , riconducibile ad un modello con una funzione di trasferimento data da un equazione differenziale di grado superiore al secondo. Dato che il punto zero della sospensione é nella zona di sag , e che il fattore di smorzamento della formula é dato per il 95% dal peso del pilota. La sospensione risponde ad una sollecitazione a gradino con un tempo di risposta che é dato da tr= 0,35/bw , dove bw é la massima frequenza di ostacoli consecutivi che la sospensione puo copiare , visto che qualsiasi sistema é passa basso ( formula ricavata dalla relazione che esiste tra la risposta al gradino e la risposta in frequenza di qualsiasi amplificatore sia meccanico che elettronico). Da tutto quello che ho scritto se hai un po di esperienza di calcolo differenziale ti ho dimostrato che stai facendo lavorare un amplificatore meccanico senza carico , e quindi in un caso limite
 

zapomatic

Biker serius
27/8/07
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est
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Visto che lo dicono le leggi della fisica , e la teoria dei sistemi non é un opinione , se vuoi cominciamo a parlare di poli e zeri meccanici , dato che la sospensione é un amplificatore di forza , riconducibile ad un modello con una funzione di trasferimento data da un equazione differenziale di grado superiore al secondo. Dato che il punto zero della sospensione é nella zona di sag , e che il fattore di smorzamento della formula é dato per il 95% dal peso del pilota. La sospensione risponde ad una sollecitazione a gradino con un tempo di risposta che é dato da tr= 0,35/bw , dove bw é la massima frequenza di ostacoli consecutivi che la sospensione puo copiare , visto che qualsiasi sistema é passa basso ( formula ricavata dalla relazione che esiste tra la risposta al gradino e la risposta in frequenza di qualsiasi amplificatore sia meccanico che elettronico). Da tutto quello che ho scritto se hai un po di esperienza di calcolo differenziale ti ho dimostrato che stai facendo lavorare un amplificatore meccanico senza carico , e quindi in un caso limite


.........apperò!
 

frvaz

Biker infernalis
16/9/04
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MARIANO COMENSE
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se prendi un ancillotti ( o una demo o una 69 o una bici da discesa che va bene....ma soprattutto ancillotti!) ance se l'ammo e' settato cosi' cosi' nn rimbalza,vai tranquillo, per esempio io peso 95 kg, una molla bella dura precaricata e la bici nn rimbalza, un mio amico a una dhp mai settata (pesa piu' o meno come me!) e nn rimbalza....altre bici pur settate rimbalzano...poi io nn sono un tecnico, anzi! e poi cmq si tratta di un approccio iniziale, del tipo " OH BELLA VAZ MISSOCCOMPRATO STABBICI CHE TE NE PARE????" .. SBANG SBANG SBANG..."MMHA SECONDO ME FA CAGARE!"....oppure ...SCIUFFFF..."MMM PUO' ANDARE!"....insomma capito?
 

GIUIO10

Biker marathonensis
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treviso
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Sx Trail '09 e '11; RM Powerplay
Visto che lo dicono le leggi della fisica , e la teoria dei sistemi non é un opinione , se vuoi cominciamo a parlare di poli e zeri meccanici , dato che la sospensione é un amplificatore di forza , riconducibile ad un modello con una funzione di trasferimento data da un equazione differenziale di grado superiore al secondo. Dato che il punto zero della sospensione é nella zona di sag , e che il fattore di smorzamento della formula é dato per il 95% dal peso del pilota. La sospensione risponde ad una sollecitazione a gradino con un tempo di risposta che é dato da tr= 0,35/bw , dove bw é la massima frequenza di ostacoli consecutivi che la sospensione puo copiare , visto che qualsiasi sistema é passa basso ( formula ricavata dalla relazione che esiste tra la risposta al gradino e la risposta in frequenza di qualsiasi amplificatore sia meccanico che elettronico). Da tutto quello che ho scritto se hai un po di esperienza di calcolo differenziale ti ho dimostrato che stai facendo lavorare un amplificatore meccanico senza carico , e quindi in un caso limite

:smile: amici miei II - supercazzola a giovannone - YouTube :smile:
 

valentino

Biker superioris
8/1/03
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Empoli (FI)
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A mio parere moltissima gente può aver studiato meccanica e fisica è può sapere qualsiasi cosa sul comportamento "esempio" di una sospensione, ma l'esperienza è fondamentale e Ancillotti ne ha tantissima.

Credo che per partorire un buon progetto e di conseguenza un buon prodotto sia necessaria la conoscenza approfondita della teoria ed anche molta esperienza. Sarebbe inutile progettare solo con l'esperienza e senza alcuna validazione fisico-matematica.
 

ugo

Biker assatanatus
3/2/03
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Appunto , la mia esperienza di progettazione é decennale , e su vari campi ben piu complicati , fatto sta che il rimbalzo o andamento cisoidale ( in gergo tecnico ) lo noti anche sul dhy , basta guardare l' ammortizzatore nel video dopo l' impatto , é minimo ma é sempre presente , in quanto il sistema ha un trasferimento di forza con andamento differenziale di grado superiore al secondo , e quindi la cisoide é scontata. In qualsiasi laboratorio industriale tale prova da garage sarebbe inutile , in quanto le risposta si sa gia. Fatto sta che nessuno ha ancora pensato di mettere una retroazione negativa idraulica in un sistema ammortizzato , il primo che lo fa crea una sospensione che copia il terreno a qualsiasi velocita' e con qualsiasi tipo di sollecitazione in maniera perfetta e prevedibile senza il minimo rimbalzo e senza bisogno di un sacco di tarature.

Dovresti comunque tarare il PID quindi il parametro proporzionale, integrale e derivativo (guadagno) della reazione all'errore.. con un sistema attivo e non passivo..
il tutto per evitare una semplice sovraelongazione di una molla??? che magari a qualcuno piace sfrenata ad altri frenata e cambia in base al fondo???
A me piace na bika che non rimbalza!! ( e visto che è impossibile come giustamente spiagato da Te con il modello matematico) che RIMBALZI POCO!! anche perchè a 43 anni non riesco a guidarla più come vorrei ;-) ) buone raidate a tutti !!!!!
@ Vulnet oggi partono i test con il Fumblin come olio per le tenute dinamiche e paraoli poi ti faccio sapere ;-) questo forum mi piace sempre di più...
 

sat32

Biker perfektus
15/8/08
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alcune
Dovresti comunque tarare il PID quindi il parametro proporzionale, integrale e derivativo (guadagno) della reazione all'errore.. con un sistema attivo e non passivo..
il tutto per evitare una semplice sovraelongazione di una molla??? che magari a qualcuno piace sfrenata ad altri frenata e cambia in base al fondo???
A me piace na bika che non rimbalza!! ( e visto che è impossibile come giustamente spiagato da Te con il modello matematico) che RIMBALZI POCO!! anche perchè a 43 anni non riesco a guidarla più come vorrei ;-) ) buone raidate a tutti !!!!!
@ Vulnet oggi partono i test con il Fumblin come olio per le tenute dinamiche e paraoli poi ti faccio sapere ;-) questo forum mi piace sempre di più...

Analizzando cosi ad occhio dovrebbe bastare solo un pi , e dimensionarlo non é un grosso problema , comunque i vantaggi sarebbero notevoli e come sospensione basterebbe un semplice monoshock diretto , si sfrutterebbe solo l' escursione strettamente necessaria per superare l' ostacolo senza tarare compressioni , con una risposta in pietraia non paragonabile a qualsiasi altro sistema.
Fammi sapere per l' olio
 

sat32

Biker perfektus
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alcune
vulnet in termini pratici in cosa si tradurrebbe??

Risposta in pietraia impareggiabile a velocita' assurde , si eliminerebbero le compressioni ad alte e basse velocita' , la sospensione non disarcionerebbe il biker dai salti con il ritorno completamente sfrenato. Sarebbe costante anche dopo lunghe discese in quanto il calore non influirebbe sull' ammortizzatore , sarebbe quasi immune da attriti causati da paraoli secchi e cuscinetti poco scorrevoli. E settando il controllo in retroazione con un comando a manubrio si riuscirebbe ad avere un setup variabile in corsa a piacimento e senza fermarsi.
 

ugo

Biker assatanatus
3/2/03
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Pescara
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Risposta in pietraia impareggiabile a velocita' assurde , si eliminerebbero le compressioni ad alte e basse velocita' , la sospensione non disarcionerebbe il biker dai salti con il ritorno completamente sfrenato. Sarebbe costante anche dopo lunghe discese in quanto il calore non influirebbe sull' ammortizzatore , sarebbe quasi immune da attriti causati da paraoli secchi e cuscinetti poco scorrevoli. E settando il controllo in retroazione con un comando a manubrio si riuscirebbe ad avere un setup variabile in corsa a piacimento e senza fermarsi.

In termini teorici è come affermi giustamente ma sappiamo che praticamente non è esattamente così perchè in determinate situazioni, potresti aver bisogno di una velocità infinita o talmente alta da essere impossibile da raggiungere a causa dell'inerzia meccanica per assicurare che la ruota resti incollata al terreno ... il tutto si traduce in un "errore di inseguimento" tra la traettoria reale e quella ideale o calcolata dal regolatore PI
Alcuni anni addietro in F1 avevano sviluppato un sistema di sospensioni intelliggenti esattamente come prospettato dal Vulnet e il sistema era davvero terrificante infatti le monoposto erano incollate all'asfalto ... ma c'era un piccolo problemino. la famosa grandezza di "disturbo" che si intrufolava nel nodo di reazione . bene la reazione al disturbo a volte era disastrosa (alcune macchine andavano per i fatti loro anche per via delle minigonne ovviamente) mandando il controllo PI in "saturazione" cioè massima correzione in uscita e il misuratore di errore continua a dire che la correzione NON è sufficiente (per esempio un misuratore a triangolazione laser che legge l'altezza della vettura che incontra una irregolarità dell'asfalto e propone un segnale errato) ma il discorso è completamente off topic .. chiudo brevemente dicendo che:
Per avere un controllo autoadattativo di questa velocità (riduzione a 0 dell'errore di inseguimento) c'è bisogno di un coefficente proporzionale Kp molto elevato ma un Kp elevato si traduce in un sistema molto instabile vicino allo stato di quiete potremmo definirlo nervoso e potrebbe innescare instabilità che in gergo si chiama "pendolamento" vabbò non vi annoio più
non vorrei che abbiano già pensato a una simile soluzione :-|
Notte ;-)
 
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ancillotti

Biker tremendus
19/9/03
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Sambuca Val di Pesa
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Da schiantare dal ridere bravo Giuio 10, Abbiamo poco fà su questo stesso topic ,affrontato il tema Ducati e quanto abbia negativamente influito la mancanza di attinenza ed esperienza telaistica "reale" di un ingegnere .Non voglio dire che gli ingegneri (in questo specifico campo) facciano solo danni (anche se nella mia carriera ne ho visti fare tanti), ma certamente l'approccio del calcolo teorico,della teoria scolastica, in un mondo race in cui la complessità dei fattori in gioco, non permette di potere calcolare tutte le variabili "reali" ,porta a fare errori molto grandi ,talvolta soprendenti
Come è stato sorprendente quello di fare per Ducati il motore portante (non credo che ad un esperto pratico del settore sarebbe mai venuta un idea così malsana) o il non capire da parte di Preziosi la differenza fra una sospensione Pull ed una Push, o tra caprita alta e bassa del forcellone ,tutti elementi che invece si sono dimostrati decisivi e vincenti e,che sono stati non frutto di calcolo teorico ma di esperienza, osservazione, sensibilità meccanica,dalla predisposizione a certe cose ,che non è certo data da una laurea ma dall'essere soprattutto "chiavato",per fare certe cose.Io proporrei per gli ingeneri la stessa cosa che devono fare i dottori, un periodo di tirocinio pratico, Nell'ex unione sovietica gli ingegneri dopo la laurea erano mandati in fabbrica tra gli operai ,a vivere la loro vita a conoscere tante cose reali che la scuola non puo' arrivare a trasmetterti e che invece nel caso specifico di un telaio o di una sopensione race dove il calcolo o la teoria non puo' arrivare, sono essenziali.
Alberto Ancillotti
 

PLO

Biker cesareus
24/10/04
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REGGIO EMILIA
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Da schiantare dal ridere bravo Giuio 10, Abbiamo poco fà su questo stesso topic ,affrontato il tema Ducati e quanto abbia negativamente influito la mancanza di attinenza ed esperienza telaistica "reale" di un ingegnere .Non voglio dire che gli ingegneri (in questo specifico campo) facciano solo danni (anche se nella mia carriera ne ho visti fare tanti), ma certamente l'approccio del calcolo teorico,della teoria scolastica, in un mondo race in cui la complessità dei fattori in gioco, non permette di potere calcolare tutte le variabili "reali" ,porta a fare errori molto grandi ,talvolta soprendenti
Come è stato sorprendente quello di fare per Ducati il motore portante (non credo che ad un esperto pratico del settore sarebbe mai venuta un idea così malsana) o il non capire da parte di Preziosi la differenza fra una sospensione Pull ed una Push, o tra caprita alta e bassa del forcellone ,tutti elementi che si sono dimostrati decisivi e vincenti e,che sono stati non frutto di calcolo teorico ma di esperienza, osservazione, sensibilità meccanica,dalla predisposizione a certe cose ,che non è certo data da una laurea ma dall'essere soprattutto "chiavato",per fare certe cose.Io proporrei per gli ingeneri la stessa cosa che devono fare i dottori, un periodo di tirocinio pratico, Nell'ex unione sovietica gli ingegneri dopo la laurea erano mandati in fabbrica tra gli operai ,a vivere la loro vita a conoscere tante cose reali che la scuola non puo' arrivare a trasmetterti e che invece nel caso specifico di un telaio o di una sopensione race dove il calcolo o la teoria non puo' arrivare, sono essenziali.
Alberto Ancillotti

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