Oropa bagnata: Appena partiti Roby fa un 180 pauroso sul ponticello di legno sgurghevole, trovandosi in un nanosecondo col muso in direzione della partenza. Brivido ma nessuna caduta.
Tranne sulle radici, tutte da ollare, sulla roccia abbastanza ruvida le gomme grippavano a sufficienza, anche se era più un gioco di pesi che un grip serio. C'era da impegnarsi di brutto per stare in piedi.
Le gomme
Maxxis Starwhoresmayalcollege di Fabio sono una rivelazione. La tassellatura omogenea bassa gli garantivano un appoggio maggire anche in contropendenza sui sassi, dove i miei tasselli alti e morbidi flettevano.
Il percorso per lo più su roccia e sassi fissi non presentava particolare fango, benché le nuotate in piscine erano la norma.
E' stato saggio percorrere prima il D1, non tanto pendente, un po' pedaloso, che ci ha scaldati e ha permesso a Roby di rodare i
freni, cosa che, fradici, non è facilissima.
Infatti Fabius, pronti via, si proietta in frontflip su un noto gradone, prendendo una musata abbastanza indolore, con la Six che rotola giù nel burrone per 7-8 metri schivando miracolosamente alberi e roccioni. Nessun danno irreversibile. Che culo!
Il successivo D3 è stato gustoso. Non si viaggiava a palla come con l'asciutto, ma certo non si andava piano. Boh.. eravamo tranquilli lo stesso. Concentrati, felici, senza giocare Jolly...
strabello.
La pausa pranzo s'è prolungata ad oltranza, perché non arrivava Dany (che già ci aveva fatto aspettare inutilmente per più di un'ora al mattino. Bici montata, pronti alle 8e45, partenza 9e50... cazzo!).
Roby, ormai caldo e asciutto non s'è più voluto inzuppare e nel pom non ha girato.
S'è perso un libidinoso F7+Luvera. Il meraviglioso panorama ovviamente non si vedeva, ma la bellezza del sentiero in falsopiano era intonsa, anzi, nuvole, pioggia, rocce viscide e burrone facevano la loro porca figura. Fisicissimo. Gran bella soddisfazione chiudere al primo colpo un tornantino troiosamente trialistico. Per i due noose necessari per girare serviva avere i dischi un pelo asciutti e bisognava arrivare preparati. Fabius è giunto impreparato, dischi bagnati e ha dovuto rinunciare. Dani ha sofferto per tutto l'F7.
Da Luvera al bosco ho condotto io e andavamo a cannone come con l'asciutto, anche se scappava un drift appena si sfiorava l'erba ai bordi del sentierino. Dal bosco in giù, dopo aver fatto un dritto, ha condotto Fabio, viaggiando come un ossesso con quelle gomme tanto dubbie quanto efficaci. Con un po' di fangazza negli occhi (
occhiali imperlati e appannati inutilizzabili. Dani in difficoltà anche per quello) e con meno grip su foglie e fanghiglia era difficile stargli dietro. Anzi, dopo un Mega Jollone in sottosterzo a quaranta all'ora ho stretto le chiappe forte forte. Divini i doubledrift controllati, quando senti entrambe le
ruote derapare amabilmente in controsterzo senza togliere il piede dal pedale... che lussuria...
E continuava a piovere...
Bello, bello, bello davvero.
Con quelle atmosfere magiche...
...entrare in pineta e dire "ma!? han spento la luce???" buio pesto.
...le nuvole tra i faggi lasciavano presagire la comparsa di un Nazghul.
... la solitudine, lo scroscio della pioggia, lo sgwusch-sgwusch delle
scarpe zuppe, il brillare delle rocce bagnate e delle gocce sulle foglie.
Nirvana.
D3, F7 e Luvera salgono in classifica subito dietro Vigezzen e La Thuile.
Gran figata.