il concetto è corretto, ma vorrei spiegarlo in un altro modo, per non ingenerare confusione in chi è alle prime armi: in effetti l'alta frequenza di pedalata è difficile da mettere in pratica e richiede un allenamento specifico. All'inizio, probabilmente tutti ci siamo trovati a rimbalzare sulla sella nel tentativo di imitare qualche conoscente più esperto nel far frullare le gambe....salvo accorgersi che, già a 90 rpm, avevamo il cuore in gola e non riuscivamo più a coordinare i movimenti. Per un principiante, soprattutto se adulto, è molto più congeniale e facile sfruttare la potenza e, per questo, capita di vedere ciclisti che affrontano salite anche poco impegnative con frequenze di pedalata molto basse, dato che quelli che lo fanno di rampichino, spesso sono costretti a fermarsi molto prima per riprendere fiato e far scendere i battiti cardiaci.....
Ciò non di meno, la capacità di padroneggiare l'agilità è fondamentale per poter raggiungere un discreto livello atletico, dunque l'ideale sarebbe iniziare con percorsi sempre più lunghi ma più o meno pianeggianti, cercando di mantenere all'incirca i 90 rpm e, col tempo, indurire il rapporto cercando di mantenere (o aumentare) la frequenza. Dopo qualche centinaio di chilometri (i vecchi stradisti parlavano di almeno 1000 km), si può iniziare ad affrontare la salita, cominciando a fare esercizi per aumentare la potenza. Questo può già essere considerato un buon punto di partenza per iniziare a divertirsi in mtb......poi, continuando ad incrementare agilità è potenza, si può sperare di arrivare a superare pendenze notevoli con apparente disinvoltura, facendo girare le gambe a 70 o più rpm (non che io ci sia arrivato.......Work in progress!
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