la scorsa settimana sono salito alle 3 cime e arrivato all'Auronzo ho visto che all0inizio della strada c'è il cartello (ben visibile) divieto transito bici; allora ho chiesto al rifugio e mi hanno detto che fino alla forcella Lavaredo si può andare. Appena imboccata la stradina ho trovato un anziano in senso contrario che si è subito agitato per avermi visto in bici, poi ho trovato molta gente ma nessuno ha detto niente (almeno non ho sentito o capito visto che la gran parte erano tedeschi; in ogni caso per evitare problemi mi sono sempre tenuto a distanza di sicurezza dai pedoni e andato praticamente da fermo). In effetti in bici non ho visto nessuno. Per le leggi che dici tu, credo siano normative Cai, però non ne sono sicuro, di certo quello della larghezza dei sentieri l'ho sentita più volte.
una cosa è certa, ultimamente ce l'hanno un pò troppo con le mtb.
Sempre la scorsa settimana in Nevegal ho visto i cartelli dove si imponeva ai ciclisti di lasciare la precedenza ai pedoni "e scendere dalla bici". Ora un pò di buon senso mi va bene ma che sia da ambo le parti e anche va interpretato perchè se sono in salita al 20% e trovo due che scendono a piedi, credo sia meglio se si stringono loro...altrimenti poi non riparti più.
Non capisco....se il cartello è all'Auronzo è da lì che non si può andare....il cartello non è che lo mettono 3 km prima del luogo di divieto....a meno che non ci sia scritto da Forcella Lavaredo in poi......
Il divieto parte dalla Forcella Lavaredo verso il Rif. Locatelli.
Viceversa dall'altezza della Forcella Lavaredo si può transitare senza problemi fino al Rif. Pian di Cengia ( strada a destra che inizialmente scende )
Alla forcella è comunque presente un ulteriore cartello di divieto. Il fatto che lo mettano anche prima, cosi come ad esempio sulla strada dei Col dei Bos che porta verso la Val Travenanzes, è per evitare che i bikers arrivino fino li per poi scoprire che non possono proseguire.