Scompare il gelato alla cioccolata ed appare quello alla crema, e tu dici che ci rimette quello alla nocciola. Mi pare chiaro chi sia ossessionato e da cosa.
Con tutto il rispetto, dei pareri degli agonisti penso esattamente quello che Jeremy Clarkson (Top Gear) dice dei pareri dei piloti professionisti: sono
irrilevanti. Trattandosi di pro sono pagati per usare un determinato oggetto e non ne possono che parlare bene, se ne parlano male vanno a casa (qualcuno si ricorda Prost che definì la sua Ferrari "un camion"? durò quanto un gatto sull' Aurelia). In più gli agonisti hanno esigenze e abitudini estremamente lontani da quelle dei comuni mortali, e non ha alcun senso prenderli ad esempio, a meno che si sia appunto dei pro.
Aspetto comunque la lista dei "quasi tutti" che hanno lasciato un formato per l'altro. Anzi, visto che sono "quasi tutti" si farebbe prima a dire chi non ha cambiato, no?
Sei tu che non leggi quello che scrivo.
Io non difendo il marketing: difendo
il buon senso, ignorato da chi addita il marketing dei prodotti degli altri ed ignora quello della bici che ha acquistato, che è null'altro che una versione ciclistica del "tutte troie salvo mia madre e mia sorella"
Chi compera una bici perchè "è la bici del campione" di fatto risponde ad una precisa strategia di marketing, che è quella di usare dei testimonial per veicolare un certo attrezzo. +
E poi sarei io che ignoro il pianeta agonistico...
Con argomenti e toni del genere i prati della Bolivia sono sempre più vicini.