Sia chiaro io non faccio guerra a nessun formato ma dico che, il marketing è il motore di ciò che facciamo, che esso ovviamente non è infallibile ma se, in piena crisi, c'è gente che si mette in fila per un ipad nuovo, significa che, tale filosofia sa portarci ad estremi a volte ridicoli...
il mio discorso basato sulla rivendibilità non è dettato dal fatto che quando compro penso subito a quando rivendo ma dal fatto che se io oggi, fossi senza bici, mi troverei in seria difficoltà nello scegliere in tale fascia di prezzo una 26, sapendo che chi fa marketing p semplicemnte chi sta dall'altra parte del bacone (sivende, produttori ecc ecc) è ovvio che spinga in una direzione diversa da quella delle 26, per ovvi motivi di fatturato...ma anche perchè, tornando da questa parte del bancone, mi si fa percepire che, nello scegliere una 26 oggi, è come se scegliessi un auto euro 3...che senso avrebbe?!? moltissimo senso se la penso dal lato economico ed utile del veicolo, nessuno se la penso dal lato marketing...lo scegliere davvero, se mai si potesse fare, sta nel poter fare una e l'altra cosa ma, se vedo che, il favorire uno standard, mette in ombra il resto, è ovvio che io stia subendo il marketing...
in un listino da 10 modelli dei quali 8 sono 29 e solo 2 sono 26, è intrinseco il messaggio che ci narra quanto quel colosso, voglia abbandonare l'innovazione in campo 26 a puro appannaggio delle 29...così facendo non mi costringi a far nulla sia chiaro ma è altresì vero che, mi prendo quella fetta di mercato che prima stava in bilico sul cosa scegliere!!!
lo faranno coi motori ibridi, con le bici, con il telefono e bla bla bla...a nessuno serviva un i-phone, eppure oggi, molti di noi, hanno un tablet, uno smartphone ecc ecc...
Detto questo, io il 10 del mese ringrazio di avere un lavoro e non sperpero il denaro dietro alle novità ed alle mode, però obbiettivamente parlando, mi sento frenato per esempio ad acquistare oggi un set di ruote 26 da 5/600 euro a fronte di un mercato che potrebbe farmi ritrovare di punto in bianco con un mezzo obsoleto e svalutato del 70% dal giorno alla notte!
Questo ripeto, non perchè io pensi alla rivendita ma perchè oggi le bici hanno un valore abnorme, specie per chi come me, ha investito più di uno stipendio...
Ripeto, rispetto il tuo punto di vista che è contrario al mio, anche perchè sei uno dei pochi che l'ha argomentato (senza "assolutismi").
Vorrei però porre l'attenzione sul passaggio che ho evidenziato: scegliere non significa avere la botte piena e la moglie ubriaca (per metterla in termini populistici), altrimenti non ci sarebbe necessità di scegliere. Forse è questo il concetto di base che tiene in piedi questa diatriba.
Il compito del marketing (o meglio della pubblicità) è far credere di avere tutto, mentre, per fare un acquisto oculato è dovere dell'acquirente smentire questo fatto e consapevolmente orientarsi verso le proprie esigenze dando priorità (ovviamente diverse da soggetto a soggetto)... In questo modo si decreta il successo di un prodotto e si porta il marketing verso la qualità del prodotto... Tu parli di cataloghi, ma se io acquirente conosco le mie esigenze e non trovo nei cataloghi ciò che mi soddisfa cercherò altrove (produttori esteri, artigiani, piccole imprese, ecc...): ma in quanti conoscono le proprie esigenze? Il marketing gli ha detto 26" per 15 anni ed ora sono convinti che la loro esigenza sia 26" senza mettersi in discussione e quindi senza la consapevolezza delle proprie esigenze.
Nel nostro contesto sociale è quasi utopistico ma la MTB, oggi, è già di per se un'alternativa al normale contesto sociale.