accompagnati ancora una volta dalle mie lamentele (le spine:ahi che dolore- il fango:che schifo mi sono sporcato- la salita:vogghiu moriri- la discesa:dovete morire pazzi-le pietre :potrebbero scalfirmi il telaio) abbiamo affrontato anche questa domenica pedalante.
partiti da casa del moderatur con vista su un mare ,che mi (ci?) richiamava e che tutto ci trasmetteva, ma non di pedalare, la nostra partenza è stata un po' in solitaria perchè a causa del traffico e della siccità siamo arrivati in ritardo all'appuntamento previsto alla stazione di santa flavia. lungo la strada sentivo una battuta di flamb secondo la quale si trattava del "territorio dei bitumari",effettivamente sciami di queste biciclettine con i loro copertoncini larghi quanto i miei raggi erano dappertutto e i bitumari ci guardavano un po' incuriositi e con la solita aria di "principio di innesco di bagarre"...
per strada incontriamo il mulo che ci aspettava e con lui abbiamo condiviso tutta l'acchianata sino alla fontana dove ci siamo più o meno ricompattati col gruppone di tanti altri foddi che invece di starsene a casa a lasciarsi sprofondare e agglutinare dal letto o dalla poltrona erano lissù a sudare, stare seduti su uno strapuntino con la spaccazza a sfottersi e a sporcarsi di fango.
-inutile dire quanto sia bello ogni volta rincontrarsi con tutti i ragazzi e incontrarne di altri-
devo trovare un metodo per rendere più compatibile la fotografia con la pedalata, in quanto i posti,le nostre scenette , la vegetazione ancora lussureggiante, i panorami che ci si aprivano e ci accoglievano dopo ogni curva erano sempre emozionanti, quindi si trattava sempre di posare (leggi buttare) la bici a terra,selezionare un'inquadratura (operazione non facile) e scattare. ciò ha fatto si che io,grillo,acott,bisca,kucio,sir,fossimo sempre gli ultimi, ma si sa "che gli ultimi saranno i primi" e ovviamente abbiamo rispettato l'inefficacia di questo proverbio arrivando al luogo designato per il ristoro per ultimi ,ma ancora divertiti e felici per le emozioni che ci hanno accompagnato lungo i 30 km di salita.
un tripudio di bici parcheggiate ai 2 lati di un corridoio formato da un fianco della montagna e di una parete della costruzione della forestale ci immetteva in uno slargo dove tutti i bikers erano stesi come lucertole al sole e con le loro magliette stese per farle asciugare.
i ragazzi della forestale ci hanno accolto con acqua fresca,vino e poi con sfincione,pane e salsiccia, inutile dire che abbiamo pranzato lì.
noto con piacere l'evoluzione di pensiero della forestale siciliana che ancora timidamente, ma sempre con molto più slancio cerca di far fruire quanta più gente possibile in riserve e parchi per far conoscere la montagna e, sopratutto per trasmettere ed insegnare il rispetto per questa, cose normali per chi sta al nord,o per chi già la vive ,mentre ancora un po' più difficili da comprendere per chi è abituato esclusivamente a cementi e asfalto.
la discesa è stata favorita dalla zavorra dentro le pance ed è stata un susseguirsi di pruvulazzi, tracce lasciate a terra per le derapate, ruote bucate,sorrisi,urla di piacere,ecc ecc
tanto per cambiare mi futtivu mezzo topic ,ma non è facile condensare in poche parole giornate così belle.
anche le foto nopn sono in grado di testimoniare l'emozione dentro ognuno di noi infatti spesso le foto più belle non sono quelle scattate, ma quei momenti che ti si fissano nella mente e ne riporto alcuni: il grillo che in discesa "pitta" le curve e tornato a casa il suo sguardo misto di orgoglio, fierezza e tenerezza nei confronti del figlio sopra un bmw che con una vocina dice che se ne vuole andare a san nicola l'arena; acott che pur ammuttando credo che si sia divertito ugualmente e macari più di suo figlio ; kucio contento di essere di nuovo in sella; e flamb che per una volta non dovrà limitarsi a guradare le fotografie da lontano ma a viverle.
ciao
partiti da casa del moderatur con vista su un mare ,che mi (ci?) richiamava e che tutto ci trasmetteva, ma non di pedalare, la nostra partenza è stata un po' in solitaria perchè a causa del traffico e della siccità siamo arrivati in ritardo all'appuntamento previsto alla stazione di santa flavia. lungo la strada sentivo una battuta di flamb secondo la quale si trattava del "territorio dei bitumari",effettivamente sciami di queste biciclettine con i loro copertoncini larghi quanto i miei raggi erano dappertutto e i bitumari ci guardavano un po' incuriositi e con la solita aria di "principio di innesco di bagarre"...
per strada incontriamo il mulo che ci aspettava e con lui abbiamo condiviso tutta l'acchianata sino alla fontana dove ci siamo più o meno ricompattati col gruppone di tanti altri foddi che invece di starsene a casa a lasciarsi sprofondare e agglutinare dal letto o dalla poltrona erano lissù a sudare, stare seduti su uno strapuntino con la spaccazza a sfottersi e a sporcarsi di fango.
-inutile dire quanto sia bello ogni volta rincontrarsi con tutti i ragazzi e incontrarne di altri-
devo trovare un metodo per rendere più compatibile la fotografia con la pedalata, in quanto i posti,le nostre scenette , la vegetazione ancora lussureggiante, i panorami che ci si aprivano e ci accoglievano dopo ogni curva erano sempre emozionanti, quindi si trattava sempre di posare (leggi buttare) la bici a terra,selezionare un'inquadratura (operazione non facile) e scattare. ciò ha fatto si che io,grillo,acott,bisca,kucio,sir,fossimo sempre gli ultimi, ma si sa "che gli ultimi saranno i primi" e ovviamente abbiamo rispettato l'inefficacia di questo proverbio arrivando al luogo designato per il ristoro per ultimi ,ma ancora divertiti e felici per le emozioni che ci hanno accompagnato lungo i 30 km di salita.
un tripudio di bici parcheggiate ai 2 lati di un corridoio formato da un fianco della montagna e di una parete della costruzione della forestale ci immetteva in uno slargo dove tutti i bikers erano stesi come lucertole al sole e con le loro magliette stese per farle asciugare.
i ragazzi della forestale ci hanno accolto con acqua fresca,vino e poi con sfincione,pane e salsiccia, inutile dire che abbiamo pranzato lì.
noto con piacere l'evoluzione di pensiero della forestale siciliana che ancora timidamente, ma sempre con molto più slancio cerca di far fruire quanta più gente possibile in riserve e parchi per far conoscere la montagna e, sopratutto per trasmettere ed insegnare il rispetto per questa, cose normali per chi sta al nord,o per chi già la vive ,mentre ancora un po' più difficili da comprendere per chi è abituato esclusivamente a cementi e asfalto.
la discesa è stata favorita dalla zavorra dentro le pance ed è stata un susseguirsi di pruvulazzi, tracce lasciate a terra per le derapate, ruote bucate,sorrisi,urla di piacere,ecc ecc
tanto per cambiare mi futtivu mezzo topic ,ma non è facile condensare in poche parole giornate così belle.
anche le foto nopn sono in grado di testimoniare l'emozione dentro ognuno di noi infatti spesso le foto più belle non sono quelle scattate, ma quei momenti che ti si fissano nella mente e ne riporto alcuni: il grillo che in discesa "pitta" le curve e tornato a casa il suo sguardo misto di orgoglio, fierezza e tenerezza nei confronti del figlio sopra un bmw che con una vocina dice che se ne vuole andare a san nicola l'arena; acott che pur ammuttando credo che si sia divertito ugualmente e macari più di suo figlio ; kucio contento di essere di nuovo in sella; e flamb che per una volta non dovrà limitarsi a guradare le fotografie da lontano ma a viverle.
ciao