Un po' di foto dalla mia Carraro Artik (il Frankenstein tra le mie bici in acciaio), durante il giretto odierno: letteralmete una bici fuori dal Comune (... quello mio di residenza
).
Una vecchia MTB in acciaio reinterpretata in chiave
gravel, con le "solite" modifiche:
- cerchi da 26 a 27,5 - copertoni Panaracer Gravelking SK da 48;
- freni v-brake con asola lunga - pattini Coolstop;
- leve Tektro RL520 specifiche per freni linear pull (i.e. v-brake);
- cambio originale Shimano Deore LX 8 velocità comandato da leve per bici crono indicizzate Campagnolo Chorus 10 velocità (incredibilmente sono compatibili, hanno lo stesso tiraggio per scatto);
- supporto aggiuntivo a manubrio per leve cambio;
- manubrio Ritchey Venturemax;
- riverniciatura a polvere RAL 2004 "arancio puro".
- ...
Che dire: la bici funziona bene, come se fosse stata pensata in origine per funzionare così (sia per freni, che per cambio, che per guidabilità). In più credo che sia relativamente leggera (non pesa più di una gravel "moderna"), anche se non l'ho ancora pesata.
Insomma, sono riuscito a ridare vita ad un telaio che mi piaceva come guidabilità e per come era costruito e curato (saldature ben tirate, pendenti posteriori a "S" etc...), anche se di lui non so molto a parte che era un "chromoly double butted frame"...
Per il resto ho una riserva sul titolo della discussione: la resa c'è sicuramente, ma la spesa in questo caso non è poca...
(ma è stata una scelta consapevole).
Mi sono reso conto che per avere poca spesa bisogna partire da una bici che abbia i freni a cantilever (così si possono mettere i comandi integrati a manubrio senza avere problemi di compatibilità con i freni) e NON bisogna passare a
ruote di diametro maggiore (che altrimenti bisogna passare ai v-brake "lunghi", e quindi non c'è più la possibilità di avere i comandi integrati a manubrio) (rifiuto per principio gli adattarori "problem solver").
Quindi copertoni con tassello bassissimo, i più larghi possibili (sicuramente più di 2 pollici se la ruota è da 26").
Praticamente salta fuori una "monster cross" piuttosto che una gravel.
Oppure si può partire da una bici da trekking, sempre con freni cantilever. In questo modo si hanno già in partenza le ruote da 28", quindi si può ottenere qualcosa di più simile ad una gravel odierna. Si tolgono i parafanghi e si crea spazio per copertoncini da 40 mm , poi piega da corsa, comandi integrati al manubrio e via pedalare.
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