Opinione Rischiare, fino a che punto?

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Vietto

Biker cesareus
16/11/15
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Genova
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MDE Damper, Marino Custom
Si tutto vero, ma non mi trovo d'accordo a ridurre tutto alla semplice dimostrazione di se stesso.In ogni caso, abituarsi a gestire lo straordinario è fondamentale per gestire senza rischi l' ordinario, che non serve necessariamente a fare il KOM o il fenomeno da bar.Si rischia anche ad affrontare una rotonda in auto senza sapere come ci si deve comportare, come il 90% degli automobilisti...ma questi pensano al lavoro o alla famiglia?
d'accordo su quasi tutto tranne il paragone con le rotonde, sicuramente muoversi in macchina, in generale, è la cosa più pericolosa da farsi ma necessaria, andare a cercare, a volte, il male come i medici è una scelta, un hobby, un piacere
 

Etien

Biker superioris
14/4/08
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Roma
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Transition Sentinel
Abbassa il grado, torna a fare sentieri più facili che sai di chiudere e che ti divertono, poi torna dopo un po' ad alzare il livello...per me in arrampicata funzionava cosi..
Il "grado", in relazione al tempo dedicato, è fin troppo basso; se non inizio ad uscire seriamente più che dei maestri avrò bisogno di un dottore in psicologia :-)
 
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JKR

Biker serius
25/6/10
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canavese
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two4player
Ho scritto chiaramente che non ho nulla da dire per quelli che rischiano consapevolmente perché non riescono a stare senza quell’adrenalina …. Non aggiungo altro . E non sono un topo in gabbia .

Secondo me è azzardato come concetto: sono giustificato a rischiare perchè sono adrenalina-dipendente.

Guarda, faccio dirt, bmx e freeride da 20 anni, ne ho 39. E col tempo ho capito che per rischiare di meno l'adrenalina va minimizzata. Mi spiego, un drop da 2 metri può essere piccolo per un pro e gigantesco per un amatore, tutto è relativo.

Ma prendiamo questo drop di 2 metri come esempio.

Se regolarmente droppi senza rischi 50cm, e ogni tanto ti butti dal drop da 2 metri per soddisfare la tua adrenalina-dipendenza, stai prendendo un rischio molto grande.

Se invece inizi regolarmente a girare drop da 80cm-1 metro e ti ci abitui girandoci mesi, poi ti abitui per altri mesi a girare su drop da 1 metro / 1 metro e mezzo, magari ci metti due o tre anni ma con la pazienza per accettare un percorso progressivo arrivi a fare regolarmente drop di 2 metri con la totale padronanza e sicurezza con cui qualche anno prima li facevi da 50 cm. Ovviamente i bambini/ragazzini che hanno un cervello che è una spugna imparano più velocemente ma il concetto è lo stesso: prendersi i propri tempi per padroneggiare tecniche più avanzate.

La ricerca dell'adrenalina è una cattiva consigliera..poi capisco che purtroppo il problema principale è la mancanza di strutture/passaggi intermedi, nel mondo reale tra il drop da mezzo metro e quello di 2 metri è difficile avere tantissime sfumature in zona sui esercitarsi progressivamente, ma anche su passaggi ripidi difficili, magari in zona ne hai 5 che gestisci facilmente e uno impossibile che fanno tutti tranne te, e non hai dei passaggi intermedi su cui far pratica..
 

Maramaldo3

Biker popularis
20/10/15
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Gli incidenti capitano anche ai più esperti, non solo a chi si "improvvisa" Biker... Anzi è proprio agli esperti che spesso capitano gli incidenti più gravi
Gli "esperti" sono esperti appunto perchè hanno un loro background tecnico, una forma fisica e una capacità di valutazione diversa dal mario rossi a cui hanno messo in mano l'ultimo modello da enduro che fa tanto figo, e se, per sfiga, gli capita qualcosa, è al 99% dovuto a casi fortuiti o pura e semplice sfiga. I "vorrei ma non posso" della domenica,( quelli infoiati dai video della rampage o di discese di DH urbano) invece, vanno a cercarsi le rogne, cercando di scimiottare le imprese di gente a cui non sarebbero in grado manco di avvitare i pedali...
 

pablos

Biker superis
1/2/09
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Torino
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Stereo 150 SL 2020
d'accordo su quasi tutto tranne il paragone con le rotonde, sicuramente muoversi in macchina, in generale, è la cosa più pericolosa da farsi ma necessaria, andare a cercare, a volte, il male come i medici è una scelta, un hobby, un piacere
Certo, bisogna discernere il necessario dal non necessario, ma qui son sofismi, ad esempio, per me è necessario andare in bicicletta!L' esempio dell' auto era per chiarire la differenza tra il fare una cosa con consapevolezza e non, in termini di rischio c' è un bel gap.
 

Maramaldo3

Biker popularis
20/10/15
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Infatti negli USA nessuno fa sport estremi...
li fanno senza pesare sul modello 1040 di mister Joe Smith, che gli sport estremi li segue in tv, con la birra in mano... :-)
Se una "bullata" sui seniteri ti costa 80/90.000 euro ( basta un semplice ricovero in ospedale di 2/3 settimane + i costi dell'operazioni necessarie), stai sicuro che certi numeri li lascia fare a chi li sa fare...
qui invece c'è sempre Pantalone
 
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Paoloderapage

Biker perfektus
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Pistoia
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Transition Spur & XC500
li fanno senza pesare sul modello 1040 di mister Joe Smith, che gli sport estremi li segue in tv, con la birra in mano... :-)
Se una "bullata" sui seniteri ti costa 80/90.000 euro ( basta un semplice ricovero in ospedale di 2/3 settimane + i costi dell'operazioni necessarie), stai sicuro che certi numeri li lascia fare a chi li sa fare...
qui invece c'è sempre Pantalone
e chi fuma? chi beve? chi mangia troppo e male? chi fa una vita sedentaria? chi prende il sole senza protezione?

non credo siano gli sportivi spericolati a pesare sul SSN...
 

Maramaldo3

Biker popularis
20/10/15
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e chi fuma? chi beve? chi mangia troppo e male? chi fa una vita sedentaria? chi prende il sole senza protezione?

non credo siano gli sportivi spericolati che pesano sul SSN...
Ma certo che no!
ma qui siamo fra di noi e si discute di certe atteggiamenti ( secondo me da incoscienti) che vanno a pesare sulla collettività.
Io parlo per tutta quella categoria di persone che non hanno, ne l'età, ne le capacità per affrontare certi passaggi, da cui , invece, si buttano giù come assatanati. Tu magari sei un giovane biker in piena forma che può permettersi anche certi rischi, ma c'è molta incoscienza in giro
 
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Paoloderapage

Biker perfektus
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Pistoia
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Transition Spur & XC500
Ma certo che no!
ma qui siamo fra di noi e si discute di certe atteggiamenti ( secondo me da incoscienti) che vanno a pesare sulla collettività.
Io parlo per tutta quella categoria di persone che non hanno, ne l'età, ne le capacità per affrontare certi passaggi, da cui , invece, si buttano giù come assatanati.
è che non vedo un problema economico per la collettività rispetto a tantissimi atteggiamenti diffusi e ritenuti normali...
Piuttosto il problema è personale (o nei familiari) se uno si sbriciola perchè non usa il cervello.
Tu magari sei un giovane biker in piena forma che può permettersi anche certi rischi, ma c'è molta incoscienza in giro
grazie per la fiducia ma sono fermo come un paletto e se va bene salto 20cm:mrgreen::mrgreen:
 

torakiki.gt

lupus in bicycla
16/2/11
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pavia
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Spertan mullet - cube two - thok mig
Ma gli esperti sono nati esperti oppure avranno imparato anche loro con sbagli e cadute..?
Se uno non rischia mai e ogni volta che vede un drop da 50cm lo evita è logico che non imparerà mai.
Rischiare non per forza vuol dire buttarsi da 5mt di drop o farsi un rock garden a 60kmh...
Se uno dovrebbe smettere di fare quello che gli piace per paura di farsi male o perché poi devono "curarci" A spese della sanità pubblica, allora potremmo vendere tutti le nostre Mtb e starcene sul divano.
Personalmente preferisco pagare la sanità pubblica x uno che si è sfasciato in Mtb divertendosi, che per un trapianto di fegato a un alcolizzato
 

ymarti

Biker imperialis
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Milano
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Specialized Demo 8 26 oldschool & Nukeproof Mega 29 newschool
Nessuno che ha citato la gestione del rischio, nel senso che si deve partire da qui.

La GESTIONE DEL RISCHIO negli sport d'avventura è un concetto maturo nei paesi anglosassoni, ma non in Italia. L'analisi dei rischi permette di identificarli...poi così è più facile la mitigazione!
Per capirci, vado a pedalare e non metto il casco integrale. Vado a droppare e mi metto anche la pettorina....

Quindi importante questa valutazione....ognuno trae le sue considerazioni e dalla sua confort zone (che come detto da koro alla fine è una sensazione personale) gestisce il rischio.
 

Transalp52

Biker novus
20/6/09
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Como
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Quando ho iniziato fine anni 80 rischiavo di più. Senza una base tecnica ,copiando gli altri econ delle bici che in confronto a oggi erano dei cancelli rischiavo molto .Ora a 70 Anni con un paio di voli con ossa rotte e dopo aver partecipato ad un paio di corsi sono diventato molto conservativo ,la velocità è diminuita dove prima magari saltavo adesso copio freno un pò prima ,cerco percorsi un pò meno tecnici .Sono arrivato alla conclusione che non devo dimostrare niente a nessuno se mai ci fossequalcosa da dimostre,ora mi diverto e basta
 

lollo72

Biker velocissimus
25/7/12
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Romagnano Sesia
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Giusto qualche giorno fa guardavo il video di apertura del Mottolino dove Oscar e Axel saltavano come grilli accompagnati da Diego , vedendo la naturalezza con cui affrontavano il percorso e conoscendo bene il luogo mi dico : bene quest'anno proverò a chiudere tutti i drop non sembrano così estremi ! poi rifletto e mi pongo la domanda : ma l'esperto e capace loro papà che fa ? li segue su tutti i drop o resta più in sicurezza ? Sarei curioso di saper quale è la confortzone e quali i pensieri di @marco in quella circostanza .
 
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Barons

~ Beer & Beer ~
19/10/13
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~BS~
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Marin El Roy
Ma …. A una certa età è meglio valutare molto bene i rischi per le varie conseguenze che possono portare , fisiche , lavorative e mentali.
Comunque in quell attimo di valutazione che ti separa da una discesa , magari mai fatta , bella pendente e magari con radici e sassi smossi , se ci passi indenne oltre ad essere superfiero di te stesso io mi ringiovanisco all istante…
 

Tronicox

Biker ciceronis
27/4/12
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Giussano
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SCOR 4060 ST IL PACHIDERMA GRIGIO
Nessuno che ha citato la gestione del rischio, nel senso che si deve partire da qui.

La GESTIONE DEL RISCHIO negli sport d'avventura è un concetto maturo nei paesi anglosassoni, ma non in Italia. L'analisi dei rischi permette di identificarli...poi così è più facile la mitigazione!
Per capirci, vado a pedalare e non metto il casco integrale. Vado a droppare e mi metto anche la pettorina....

Quindi importante questa valutazione....ognuno trae le sue considerazioni e dalla sua confort zone (che come detto da koro alla fine è una sensazione personale) gestisce il rischio.
Scusa, ma non resisto e non è che ce l'ho con te. Ma perchè dobbiamo sempre dire che in Italia siamo sempre dietro agli altri...
Ho praticato attivamente speleologia e poi alpinismo, direi due attività con elevato rischio, per esperienza ti direi anche più alto della mtb. E la prima cosa che mi hanno insegnato e che poi ho insegnato a mia volta, è il rispetto della sicurezza prima di tutto. Guarda a caso tutto ciò in Italia :}}}:
Se uno è un cazzone e non rispetta le minime regole per prevenire il rischio, suo e per gli altri, non ha passaporto ne nazionalità, è solo un cazzone....
 
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ymarti

Biker imperialis
16/9/03
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Specialized Demo 8 26 oldschool & Nukeproof Mega 29 newschool
Scusa, ma non resisto e non è che ce l'ho con te. Ma perchè dobbiamo sempre dire che in Italia siamo sempre dietro agli altri...
Ho praticato attivamente speleologia e poi alpinismo, direi due attività con elevato rischio, per esperienza ti direi anche più alto della mtb. E la prima cosa che mi hanno insegnato e che poi ho insegnato a mia volta, è il rispetto della sicurezza prima di tutto. Guarda a caso tutto ciò in Italia :}}}:
Se uno è un cazzone e non rispetta le minime regole per prevenire il rischio, suo e per gli altri, non ha passaporto ne nazionalità, è solo un cazzone....
Si hai ragione, la mia disamina era relativo in senso generale per la disciplina del risk management nelle industrie.
Probabilmente nelle attività che citi non è vero.
Mi scuso della generalizzazione.
 
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