Opinione Rischiare, fino a che punto?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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vitamin

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Personalmente più invecchio meno rischio, non ho nulla da dimostrare a me o agli altri e ho troppe responsabilità familiari e lavorative per permettermi un infortunio "grave", quindi raramente esco dalla mia confort zone ma fortunatamente mi diverto lo stesso (che per me è la cosa più importante dell'andare in bici)
 

Reptilian90

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I bimbi agiscono molto d'istinto, mentre l'adulto è frenato sia consciamente che inconsciamente. se si pratica già da piccoli uno sport medio estremo, la paura verrà sempre meno nonostante i rischi. poi ovviamente l'adulto pensa a tutte le conseguenze, che conosce o per vissuto personale o per vissuto altrui ed è frenato. per la questione meteo, potrebbe contare il livello di serotonina in circolo?
da ragazzino ero folle, ora forse un pò è rimasta, ma penso prima a lavoro e professione poi al resto, quindi vado nettamente più piano
 
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Don Juan

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...ce l'ho (di nuovo).....
Condivido in pieno sia le domande poste da Marco nell'articolo, che le risposte date dai ragazzi qui sopra.
E' esattamente così: la voglia di rischiare è direttamente proporzionale all'età.
Così come ci sono quei giorni in cui rischiare un pò di più ti viene spontaneo.. naturale.
Ad ogni modo, bello spunto di riflessione.
Bravo @marco

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lorenzom89

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Sicuramente: migliorando le nostre capacità tecniche. Il che ci riporta al punto di partenza: per migliorarci tecnicamente dobbiamo superare le nostre paure. Un circolo vizioso che non è facile rompere.
su questa frase non sono molto d'accordo..
cioè la tecnica secondo me si può migliorare notevolmente anche senza superare le paure. es voglio imparare a fare i drop.. posso mettermi con un istruttore a bordo di un marciapiede e imparare.. con zero paura.. poi magari passo a un drop da 50cm.. e magari il drop da 2 metri non avrò mai il coraggio di farlo ma intanto la tecnica giusta ce l'ho.. e magari quella volta che sono "in giornata" magari non faccio il drop di 2 metri.. ma faccio quello da 1,5 metri che non avrei mai avuto il coraggio di farlo senza quella confidenza che mi ha dato la tecnica giusta.

quindi secondo me ci sono 2 punti fondamentali: gli infortuni, la tecnica.
gli infortuni sono quelli che fanno aumentare di tanto la paura, se fai 2 anni di discese senza infortuni la confidenza aumenterà di molto
la tecnica è quella che ti permette di non cadere e di non avere infortuni, e quindi è la cosa fondamentale da padroneggiare

quindi alla domanda finale del post io rispondo: tecnica, tecnica, tecnica.. corsi di guida, video, stare attenti a come stiamo sulla bici, a come freniamo, a dove mettiamo il peso ecc..
in tanti invece vedo che scendono più che altro guidati dall'emozione.. con errori di guida che li portano a correre rischi enormi.. senza neanche rendersene tanto conto..
 

lorenzom89

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E' esattamente così: la voglia di rischiare è direttamente proporzionale all'età.


DON
generalmente si.. però ci sono anche bambini ultra timorosi.. e signori di 60 anni che scendono a fuoco rischiando quasi ad ogni uscita..

dipende tutto dalla testa.. ma la testa è un foglio bianco.. se hai paura è perchè hai avuto esperienze o esempi che ti portano ad aver paura.. idem se non hai paura.. non ce l'hai perchè non hai motivo di averne.. magari hai avuto dei genitori molto "impavidi e avventurosi" o magari non ti sei mai rotto nulla..
 
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Filippo Galluzzi

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su questa frase non sono molto d'accordo..
cioè la tecnica secondo me si può migliorare notevolmente anche senza superare le paure. es voglio imparare a fare i drop.. posso mettermi con un istruttore a bordo di un marciapiede e imparare.. con zero paura.. poi magari passo a un drop da 50cm.. e magari il drop da 2 metri non avrò mai il coraggio di farlo ma intanto la tecnica giusta ce l'ho.. e magari quella volta che sono "in giornata" magari non faccio il drop di 2 metri.. ma faccio quello da 1,5 metri che non avrei mai avuto il coraggio di farlo senza quella confidenza che mi ha dato la tecnica giusta.

quindi secondo me ci sono 2 punti fondamentali: gli infortuni, la tecnica.
gli infortuni sono quelli che fanno aumentare di tanto la paura, se fai 2 anni di discese senza infortuni la confidenza aumenterà di molto
la tecnica è quella che ti permette di non cadere e di non avere infortuni, e quindi è la cosa fondamentale da padroneggiare

quindi alla domanda finale del post io rispondo: tecnica, tecnica, tecnica.. corsi di guida, video, stare attenti a come stiamo sulla bici, a come freniamo, a dove mettiamo il peso ecc..
in tanti invece vedo che scendono più che altro guidati dall'emozione.. con errori di guida che li portano a correre rischi enormi.. senza neanche rendersene tanto conto..
Anche se il livello di accettazione del rischio e' individuale, e varia di giorno in giorno, sono abbastanza d'accordo con la tua tesi. La padronanza del mezzo aumenta la confidenza e limita la paura. Per aumentare la padronanza ci vogliono ore di allenamento, mirato al miglioramento, altrimenti si ottiene comunque poco. La differenza grande tra adulti e bambini, secondo me sta sia nella velocità di apprendimento, sia nella migliore risposta agli stimoli, sia nella minor paura dei bambini. Io ho imparato da poco ad impennare bene, ci ho messo tanti anni, mi figlio ci ha messo qualche mese.
 

Don Juan

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...ce l'ho (di nuovo).....
generalmente si.. però ci sono anche bambini ultra timorosi.. e signori di 60 anni che scendono a fuoco rischiando quasi ad ogni uscita..

dipende tutto dalla testa.. ma la testa è un foglio bianco.. se hai paura è perchè hai avuto esperienze o esempi che ti portano ad aver paura.. idem se non hai paura.. non ce l'hai perchè non hai motivo di averne.. magari hai avuto dei genitori molto "impavidi e avventurosi" o magari non ti sei mai rotto nulla..
Concordo Lorenzo.
Gli estremi sono come tu li riporti.
Diciamo che, tendenzialmente e "mediamente", una persona che ha sempre fatto sport in vita sua (qualsiasi sport a qualsiasi livello), spesso sa dove sono quei limiti, quali sono gli step, come tentare o no di superarli, ecc
Insomma "sa".
Ecco il perchè dell'affermazione "la voglia di rischiare è direttamente proporzionale all'età".
Semplicemente perchè si ha esperienza.
Chi invece ha condotto una vita diversa, magari per sua indole o magari perchè educato in quel modo, avrà paura sempre di tutto.

DON
 

saetta1980

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Stumpjumper ht 26” - Epic expert Carbon full
Con l’età si matura ( o almeno si dovrebbe ) e per riflesso si capisce che le cose importanti e le priorità sono altre rispetto a chiudere un passaggio o fare un salto rischiando di spaccarsi in due e magari mettere a repentaglio il proprio lavoro o la sicurezza/ serenità familiare .
Se poi a 40/50 anni uno sente ancora il bisogno di rischiare l’osso del collo solo per fare il figo al bar o davanti a degli sconosciuti … beh magari qualcosa che non va nell’autostima a mio avviso c’è !
Nulla da dire invece per quei veri temerari che proprio senza rischio non riescono a vivere … se sono scelte consapevoli .

A 42 anni con un figlio e una compagna e un lavoro …. preferisco di gran lunga farmi le vacanze in spiaggia con loro sereno piuttosto di farmi venire a trovare all’ospedale perché dovevo fare il drop della vita ….
 

giouncino

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Cube Stereo 150 C:68 TM
la cosa non finisce qui: quando cadevo a 25 anni passavo 1 notte insonne e dopo 2-3gg non avevo più nulla.
Oggi a 42 anni se cado una volta poi ho male ad una articolazione (polso, spalla o collo per esempio) per molti mesi. Beh diciamo che da adulto "maturo" se non sono in giornata, dalla confort zone non esco....già ad ottobre scorso sono finito in ospedale per aver osato in un punto che tra l'altro avevo chiuso più volte, ma è bastato davvero poco...
 

torakiki.gt

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Io dopo un paio di secche pesanti ho ridotto un po l'andatura e l'approccio al rischio.
Se prima andavo un po allo sbaraglio, ora valuto un paio di volte se è il caso o no di prendere un rischio solo per farmi figo con gli amici.
Se me la sento faccio un passaggio tecnico o un drop, altrimenti passo oltre senza troppi patemi
 

Maramaldo3

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20/10/15
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Basterebbe mettere l'assistenza sanitaria a pagamento ( come negli USA) e il 90% dei cretini che affollanno i pronto soccorso ortopedioci nel weekend rinsavirebbe di colpo!
Dalle mie parti, ogni fine settimana ci sono almeno 3 o 4 interventi del 118 + soccorso alpino etc.. per recuperare dei minus habens che, dopo aver speso 8 o 9.000 euro in una mtb + protezioni stile football americano, si buttano giu per sentieri esposti e/o iper-tecnici pensando che le sopsensioni da 170 o il manubrio da 2 mt faranno tutto da sole...
Sono tutti youtube victims, ma ora che anche i top bikers, stile rampage, sono più a casa a curarsi le fratture che in pista, forse, qualcuno rinsavirà... :mrgreen:
 

lorenzom89

Biker marathonensis
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emilia romagna
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Con l’età si matura ( o almeno si dovrebbe ) e per riflesso si capisce che le cose importanti e le priorità sono altre rispetto a chiudere un passaggio o fare un salto rischiando di spaccarsi in due e magari mettere a repentaglio il proprio lavoro o la sicurezza/ serenità familiare .
Se poi a 40/50 anni uno sente ancora il bisogno di rischiare l’osso del collo solo per fare il figo al bar o davanti a degli sconosciuti … beh magari qualcosa che non va nell’autostima a mio avviso c’è !
Nulla da dire invece per quei veri temerari che proprio senza rischio non riescono a vivere … se sono scelte consapevoli .

A 42 anni con un figlio e una compagna e un lavoro …. preferisco di gran lunga farmi le vacanze in spiaggia con loro sereno piuttosto di farmi venire a trovare all’ospedale perché dovevo fare il drop della vita ….
stanno meglio i topi in gabbia o i gatti che attraversando la strada rischiano continuamente la vita?

ognuno è libero di far quel che vuole però per tanti (me compreso) passare tutte le prossime vacanze in spiaggia equivale a "non vivere"..

detto questo io odio gli estremi.. in tutte le cose.. in mezzo tra la spiaggia e fare "il drop della vita" finendo in ospedale c'è un mondo..

girare in mountain bike.. anche facendo enduro lo si può conciliare benissimo con lavoro e sicurezza/serenità familiare.. A PATTO CHE lo si faccia in modo consapevole, con la tecnica giusta, le protezioni adeguate, padronanza del mezzo, andare per gradi ecc..
 

Vietto

Biker cesareus
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la voglia di rischiare dipende da tantissimi fattori:
- la predisposizione al rischio (chi ce l'ha e chi no)
- l'allenamento al rischio (se faccio sempre drop da 2 metri li troverò semplici a differenza di uno che non li fa mai, per i più svariati motivi)
- l'abitudine ad andare in bici (a me capita che se per qualche motivo sto fermo del tempo poi le prime discese devo ritrovarmi sulla bici e non riesco a buttarmi)
- l'età (come è già stato detto, un infortunio da giovane si recupera molto più velocemente che da vecchio e un non più giovane dovrebbe avere cmq meno propensione al rischio)
- compagnia, se si esce con persone molto brave o scavezzacollo si tende a rischiare di più, io per esempio da solo mi rendo conto che rischio molto meno (ergo mi fermo più volte su certi passaggi) che in compagnia. (mi è capitato di fare certi sentieri incazzatissimi dietro a uno che li conosceva con passaggi che non avrei mai fatto da solo)

aggiungo solo una cosa sulle persone con poca esperienza, non sempre sono fifone, anzi, certi che conosco si buttano molto di più di persone con esperienza... li credo che sia una questione di poca conoscenza del rischio vero che si corre...
 

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