Report Esci mai dalla tua comfort zone?

lorenzom89

Biker grossissimus
23/10/10
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emilia romagna
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Bike
mtb
secondo me pensare alla confort zone come "uscita priva del rischio di cadere" è limitante.. nel senso che ci sono anche altri modi di uscire dalla confort zone.. non per forza legati al rischio di farsi male..

cioè magari vai in bici solo 1 volta a settimana e fai enduro e ogni tanto ti giochi qualche jolly.. e questo magari è completamente nella tua confort zone.. per te uscire dalla confort zone potrebbe essere magari SPRONARTI a fare più uscite a settimana.. magari la mattina presto o la sera con le luci.. oppure provare a fare una sfida di dsl.. o partecipare a qualche tipo di gara mai provata..

anche questa cosa di SPRONARSI a fare "nuove" esperienze secondo me è uscire dalla confort zone.. cioè provare cose nuove e sfide nuove.. ed è quello che personalmente mi aiuta anche a mantenere la voglia di andare in bici.

io anni fa andavo in bdc e ho fatto più o meno di tutto.. granfondo, mediofondo, gare a circuito.. poi fatto gare xc.. quest'anno dovrei fare la mia prima gara su più giorni(rally di romagna) e qualche marathon.. più qualche giro itinerante zaino in spalla.. e se il ginocchio tiene botta mi piacerebbe anche qualche cammino a piedi di più giorni..
 

Code98

Biker serius
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Reggio Emilia
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Tues
Mi piace prendere dei rischi con consapevolezza.
Di fronte a qualcosa di nuovo che mi spaventa mi fermo e osservo, valuto, cerco di vedere se c'è qualcun altro più esperto da cui imparare
Una cosa che mi aiuta è ammettere a me stesso di avere paura.
Respirare e dire: ok, ho paura.
Da lì diventa tutto più facile e ti puoi chiedere:
Perché ho paura?
Di cosa ho paura?
Qual è la cosa peggiore che può capitare ?
Come dovrei fare per evitarla?
Quante possibilità ho di farcela?
Poi fatte tutte le valutazioni del caso bisogna essere motivati e andare senza esitazioni
 

Land

Biker ciceronis
15/9/06
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Spello (PG)
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Scott Scale
No purtroppo io non esco più dalla mia confort zone e sono tre anni abbondanti.
Per me la confort zone non è né salita e né discesa ma è sopra a tutto questo.
Penso che ormai non ne uscirò più anche per l'età che ho.
 

Docste

Biker extra
24/10/11
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Val Tellazia
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Ultimamente pedalo poco
prendo pochissimi rischi
se piove sto a casa
se nevica manco a dirlo
col sole mi scotto
la notte dormo
se mi prude un piede evito
di venerdì mi astengo
nei giorni pari sto conservativo
in quelli dispari, prudente
in salita giro la bici e torno indietro
in discesa giro la bici e torno indietro
la pianura mi annoia
ho venduto anche l'ebike perchè troppo faticosa
ho perso quasi tutti i capelli...

Più che comfort zone, la mia è SCONFORT ZONE :nunsacci:

ma vivo felice :-|
 

Big Steak One

Big Stairs One
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Napoli
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Ex Giant Dirt-E 2+ - Merida One Sixty 2 - Turbo Kenevo Expert 2020
La "Comfort Zone"... questa splendida pantofolona che calza a pennello a chi non ha nessuna aspirazione a migliorare... (cit. mia)

Questo non significa che chi non vuole varcare la soglia resterà per sempre un inetto. Ci sono tantissimi fattori da considerare.
Non significa neanche che uscire dalla soglia significa ammazzarsi...

Qui ci sono ragionamenti interessanti:
 
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ammericano

Biker forumensus
9/12/20
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Turin
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Cannondale
io cerco di pestare sempre in discesa ma evito di giocarmi jolly e rischi inutili e cioè scendo sempre con margine, alcuni passaggi me li faccio 2-3 volte prima di alzare il ritmo. in salita ci metto quello che ci metto e pace.
 

rolly

Biker assatanatus
24/10/07
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Bologna/Capoliveri
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Specialized Epic cannondale moterra
Non sono totalmente d'accordo, poiché l'età è anche una questione di attitudine e di approccio.
Faccio passaggi molto più difficili ora a 56 anni che quando ne avevo 30 e sono più consapevole dei miei limiti.
L'anno scorso, passando ad una 29" decisamente più lunga della biga precedente, mi sono detto che era ora d'imparare il nose-press come si deve e ora giro tornatini incazzati che nemmeno mi sognavo di fare l'anno scorso.

Anche nei salti e i drop sono migliorato, alzando l'asticella poco alla volta.
Si, ogni tanto cado, ma nei tentativi sono talmente "pronto" al peggio che limito sempre i danni (anche grazie alle protezioni che a 30 anni non usavo). Le cadute peggiori le ho fatte per distrazione o per essermi ingarellato con qualcuno e aver rischiato ben oltre il limite.

Non si è mai finito d'imparare e di migliorarsi. L'importante è di alzare l'asticella poco alla volta ... meglio nelle giornate in cui hai quel piglio particolare. :medita: :-|
La distrazione è colpevole della maggior parte delle cadute mie :pirletto:
 
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fontafox

Biker superis
1/9/11
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Bressanone
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Propain Spindrift
La mia comfort zone finisce quando inizio a pedalare in salita....poi ci rientro scendendo....e di solito se ri-esco vuol dire che sono finito abbracciato a un pino o a un masso.
 
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JKR

Biker serius
25/6/10
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canavese
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two4player
Una cosa che nessuno ha fatto notare è che spesso si è costretti ad uscire troppo dalla confort zone per mancanza di 'strutture' intermedie.

Strutture in senso lato: salti, percorsi più ripidi, più scassati, wall ride/contropendenze più o meno inclinate, ecc ecc

Facendo l'esempio dei salti che è quello che rende in maniera più immediata il concetto: un ipotetico rider salta in tutta sicurezza un salto di 2 metri che conosce a memoria. In zona dove gira c'è un altro salto da 4 metri, ma gli fa paura farlo, uscirebbe dalla 'confort zone' ed è titubante. Se ci fossero vari salti da 2,5 metri, da 3 metri e da 3 metri e mezzo potrebbe per gradi, col tempo, arrivare a fare in sicurezza quello da 4. Alla fine posso immaginarmi a che velocità prendere un salto appena più lungo di quello che faccio di solito, ma troppo più lungo sarebbe un tirare ad indovinare...

Ps. il concetto di confort zone in salita non lo prendo nemmeno in considerazione, è un tentativo di infilare nello stesso articolo tutti gli aspetti della mtb in una forzatura ominicomprensiva. Uscire dalla confort zone implica un rischio (come dire...alla propria incolumità), in salita dando troppo nel momento sbagliato al masssimo canni la pianificazione di un ciclo di allenamento.
 
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dang67

Biker cesareus
19/3/17
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Desio
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Orbea Oiz M60
Una cosa che nessuno ha fatto notare è che spesso si è costretti ad uscire troppo dalla confort zone per mancanza di 'strutture' intermedie.

Strutture in senso lato: salti, percorsi più ripidi, più scassati, wall ride/contropendenze più o meno inclinate, ecc ecc

Facendo l'esempio dei salti che è quello che rende in maniera più immediata il concetto: un ipotetico rider salta in tutta sicurezza un salto di 2 metri che conosce a memoria. In zona dove gira c'è un altro salto da 4 metri, ma gli fa paura farlo, uscirebbe dalla 'confort zone' ed è titubante. Se ci fossero vari salti da 2,5 metri, da 3 metri e da 3 metri e mezzo potrebbe per gradi, col tempo, arrivare a fare in sicurezza quello da 4. Alla fine posso immaginarmi a che velocità prendere un salto appena più lungo di quello che faccio di solito, ma troppo più lungo sarebbe un tirare ad indovinare...

Ps. il concetto di confort zone in salita non lo prendo nemmeno in considerazione, è un tentativo di infilare nello stesso articolo tutti gli aspetti della mtb in una forzatura ominicomprensiva. Uscire dalla confort zone implica un rischio (come dire...alla proprio incolumità), in salita dando troppo nel momento sbagliato al masssimo canni la pianificazione di un ciclo di allenamento.

Se in salita spingi al massimo tanto comodo non ci stai. Quindi ci sta tutto.
Uscire dalla comfort zone non vuol dire solo rischiare di farsi male.
 

VinciTrail

Biker assatanatus
29/5/18
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
uscire dalla comfort zone a mio parere non necessariamente implica la possibilità di cadere o il rischio caduta perchè scendi "alla morte"..

l'uscire dalla comfort zone può anche significare semplicemente cambiare zona, scoprire nuovi trail o farsi un giro da xx km per yy dislivello quando normalmente ne faresti la metà o poco più!
Fare un giro più "stile trail" con una bici da XC o viceversa.. uscire in gruppo con una trail e farsi un giro super-pedalato che sarebbe più adatto ad una XC.. ecc.. ecc.. ecc..

Nel mio caso, con la mia front XC uscire dalla comfort zone significa uscire (sia in gruppo che da solo) andando a scoprire/provare nuovi trail, azzardare nuove discese o semplicemente rifare giri già fatti/strafatti cambiando ritmo, provando delle varianti ecc...
Andare "alla morte" in discesa tanto per fare il figo e prendere qualche coppa su Strava, onestamente non mi importa.. faccio altre attività oltre alla MTB e se mi faccio male seriamente vado a pregiudicare anche le altre attività.. oltre che la gestione di mio figlio ecc..
Questo non vuol dire che scendo sempre con i freni tirati, anzi.. vuol dire scendere a fuoco ma avere sempre un minimo di margine!
Per dirla come direbbe Niki Lauda, "bisogna sempre valutare la percentuale di rischio!"
 
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ant

Biker assatanatus
4/6/04
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
uscire dalla comfort zone a mio parere non necessariamente implica la possibilità di cadere o il rischio caduta perchè scendi "alla morte"..

l'uscire dalla comfort zone può anche significare semplicemente cambiare zona, scoprire nuovi trail o farsi un giro da xx km per yy dislivello quando normalmente ne faresti la metà o poco più!
Fare un giro più "stile trail" con una bici da XC o viceversa.. uscire in gruppo con una trail e farsi un giro super-pedalato che sarebbe più adatto ad una XC.. ecc.. ecc.. ecc..

Nel mio caso, con la mia front XC uscire dalla comfort zone significa uscire (sia in gruppo che da solo) andando a scoprire/provare nuovi trail, azzardare nuove discese o semplicemente rifare giri già fatti/strafatti cambiando ritmo, provando delle varianti ecc...
Andare "alla morte" in discesa tanto per fare il figo e prendere qualche coppa su Strava, onestamente non mi importa.. faccio altre attività oltre alla MTB e se mi faccio male seriamente vado a pregiudicare anche le altre attività.. oltre che la gestione di mio figlio ecc..
Questo non vuol dire che scendo sempre con i freni tirati, anzi.. vuol dire scendere a fuoco ma avere sempre un minimo di margine!
Per dirla come direbbe Niki Lauda, "bisogna sempre valutare la percentuale di rischio!"
La risposta a questa domanda è molto diversa se appartieni al mondo Gravity al 100%, al 50% oppure allo 0%.

Tempo fa parlavo con un mio amico istruttore che mi raccontava di ragazzini che segue che in salita spingono la bici a prescindere, anche quando ce la farebbero. Pedalare è un gesto inutile che non gli interessa e lo considerano da sfigati.
Poi però saltano doppi da fare venire l'infarto.

Per dire che la forbice del mondo MTB si è allargata veramente tanto, difficile parlare delle stesse cose in contesti diversi.
 

dang67

Biker cesareus
19/3/17
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Desio
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Orbea Oiz M60
La risposta a questa domanda è molto diversa se appartieni al mondo Gravity al 100%, al 50% oppure allo 0%.

Tempo fa parlavo con un mio amico istruttore che mi raccontava di ragazzini che segue che in salita spingono la bici a prescindere, anche quando ce la farebbero. Pedalare è un gesto inutile che non gli interessa e lo considerano da sfigati.
Poi però saltano doppi da fare venire l'infarto.

Per dire che la forbice del mondo MTB si è allargata veramente tanto, difficile parlare delle stesse cose in contesti diversi.

Ma la comfort zone esiste dappertutto: io ad esempio soffro dieci volte di più a fare un test ftp da 20 minuti che a stare in giro 12 ore in bici per i monti.
 

ant

Biker assatanatus
4/6/04
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
Assolutamente, ma sono due cose diverse: una è fatica estrema, l'altra è paura.
Io un test FTP mi devasto ma lo faccio, un salto da 4 m come si scriveva sopra non ci penso nemmeno per sbaglio.

Quindi di fatto esistono due comfort zone e di fatto i post lo testimoniano.
 

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