News Il CAI di Belluno contro le mountain bike

AlfreDoss

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Sotto il Canto (BG)
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Specy Turbo Levo
..scusami ma come si fa a capire se uno e un xc ????
..perchè le marmotte io le riconosco.. ma un xc non saprei da cosa capirlo....
XC da cross COUNTRY, quindi al massimo sono quelli che vedi in campagna, se no si chiamerebbero XM, che sta per "cross Mountain" :mrgreen: .
Scherzi a parte credo si intenda quei ciclisti che sono soliti pedalare a testa bassa, magari su sentieri scorrevoli, che di norma è difficile trovarli su sentieri di alta montagna, dove magari c'è da spingere in salita o fare tratti molto tecnici in discesa.
per inciso su questi sentieri è difficile trovare anche gli E-ciclopanzoni, o perlomeno quelli che non hanno un minimo di background ciclistico alle spalle.
 
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sembola

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Se salgono, prima o poi scenderanno. Non ne ho mai visti prendere le funivie a scendere....magari quelle appena svuotate dagli enduristi che le hanno usate a salire.
Sai benissimo che i sentieri di cui il CAI Belluno reclama la "proprietà" morale non sono il terreno principale di chi fa xc o marathon.
Non a caso la discesa dall' Auronzo nella 3CE era considerata qualcosa di straordinario o assurdo, a seconda delle preferenze e delle opinioni.
 
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E invece di pensare ai caidioti la conversazione è deragliata per l’ennesima volta e si è finito disquisire se i crosscountristi vanno o meno sui sentieri alpini per due pagine
Ti invito a non usare offese gratuite.

Per tornare in topic, tanto per dare un'ordine di grandezza, l'unico ente esistente e formalizzato in ambito ciclistico è la FCI che ha 75.000 soci. Quanti pensi che possano essere toccati dalle limitazioni sui sentieri, e quindi interessati ad agire? Togli chi va per strada solamente, togli chi nel fuoristrada fa xc/mx, resta chi fa gravity. Ed infatti a gare di campionato italiano arrivi a 400 persone nell'enduro, in dh molti meno. Secondo te di questi pochi quanti girano in montagna?

Attenzione a scambiare il proprio mondo con l'intero universo.
 

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Io frequento Val Di Sole, Emilia Romagna (Appennino) e Lombardia (Livorno, Bormio e Montecampione) e in queste zone vedo uno sviluppo omogeneo di trail per tutti e bike park. Sulle Dolomiti non mi esprimo non frequentandole. Staremo a vedere cosa riserverà il futuro.
Il CAI di Belluno non ha sede a Livorno, almeno a giudicare dall'assenza del pesce nei poiatti tipici ;-)

Ad ogni modo, uno dei due luoghi dove ho avuto un battibecco con un escursionista (non provocato dal sottoscritto in nessun modo) è stato sul sentiero che scende dallo Scaffaiolo al lago Pratignano. Per dire che anche in regioni lontane da zone turistiche blasonate non è pacifico che conflitti e divieti siano impossibili/impensabili.
 

morci

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Togli chi va per strada solamente, togli chi nel fuoristrada fa xc/mx, resta chi fa gravity.
Ammetto che non ho conoscenza specifica in quanto in bici ci vado sugli appennini. Però almeno un paio di volte l'anno vado a trovare amici nella zona del Nevegal e vedo che lì ci sono tantissimi sentieri che se avessi una bici a portata di mano mi piacerebbe fare. Tra l'altro li pubblicizzano pure (https://alpedelnevegal.it/mountain-bike/) ma non ho idea se quelli "pubblicizzati" siano un sottoinsieme selezionato di sentieri con le caratteristiche "autostradali" che richiede la legge regionale.
E io faccio AM, non gravity. Certo, è relativamente "bassa montagna" lì, ma immagino che ci sia un'infinità di posti simili senza andare a scomodare le vette alpine.
 
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Dopo averne lette e scritte torno un'altra volta sul problema dei sentieri rovinati per sottolineare un elemento che mi sembra importante.
Se è pur vero che in certe condizioni il passaggio delle bici può accelerare il deterioramento di un sentiero (e resto della mia opinione, dopo averne discusso con gente che fa manutenzioni per mestiere, che si tratta di casi non così frequenti) quello che non si può sentire è l'accusa, a volte nemmeno troppo velata, da parte dei "puristi stile CAI" che le bici compromettono l'ambiente naturale.
Ecco, questa proprio non si può sentire. Se sei del CAI e le bici rovinano i sentieri che tu mantieni è un conto, se ti lamenti hai ragione. Ma i sentieri NON SONO ambiente naturale, sono interventi antropici. Questa idea che la natura si preserva solo andando in babbucce in punta di piedi come fanno loro è francamente lontana anni luce dalla realtà.
 
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Ammetto che non ho conoscenza specifica in quanto in bici ci vado sugli appennini. Però almeno un paio di volte l'anno vado a trovare amici nella zona del Nevegal e vedo che lì ci sono tantissimi sentieri che se avessi una bici a portata di mano mi piacerebbe fare. Tra l'altro li pubblicizzano pure (https://alpedelnevegal.it/mountain-bike/) ma non ho idea se quelli "pubblicizzati" siano un sottoinsieme selezionato di sentieri con le caratteristiche "autostradali" che richiede la legge regionale.
E io faccio AM, non gravity. Certo, è relativamente "bassa montagna" lì, ma immagino che ci sia un'infinità di posti simili senza andare a scomodare le vette alpine.
Nevegal è territorio di montagna a tutti gli effetti e per di più del CAI di Belluno, per cui siamo daccapo a tredici.

Poi, se la soluzione alla chiusure è andare da un'altra parte ok, sperando che che non diventi, come per l'enduro a motore, da nessun altra parte.
 

morci

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Nevegal è territorio di montagna a tutti gli effetti e per di più del CAI di Belluno, per cui siamo daccapo a tredici.
Per quello sarei interessato a capire come sono fatti questi "sentieri che si inerpicano nei boschi" che loro stessi pubblicizzano. Saranno le "autostrade" del CAI o ci sono comunità del territorio che non la vedono esattamente come la vede il CAI? D'altra parte il Nevegal è proprio un chiaro esempio di territorio un tempo vocato allo sci e che ora si vede costretto a reinventarsi dalla crisi climatica.
Comunque l'"esempio Nevegal" suggerisce che non sono solo gli amanti nel gravity ad essere chiamati in causa.
 

sembola

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Per quello sarei interessato a capire come sono fatti questi "sentieri che si inerpicano nei boschi" che loro stessi pubblicizzano. Saranno le "autostrade" del CAI o ci sono comunità del territorio che non la vedono esattamente come la vede il CAI? D'altra parte il Nevegal è proprio un chiaro esempio di territorio un tempo vocato allo sci e che ora si vede costretto a reinventarsi dalla crisi climatica.
Non conosco la zona, ma è probabile che si tratti di percorsi creati exnovo.
Ma di nuovo ricadiamo nel modello bike park. Che è un modo più elegante per definire un ghetto.

Comunque l'"esempio Nevegal" suggerisce che non sono solo gli amanti nel gravity ad essere chiamati in causa.
Io temo di sì, invece. Basta andare in qualsiasi località turistica e contare, anche ad occhio, le tipologie di utenti.
 

lthgpes

Biker urlandum
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Per tornare in topic, tanto per dare un'ordine di grandezza, l'unico ente esistente e formalizzato in ambito ciclistico è la FCI che ha 75.000 soci. Quanti pensi che possano essere toccati dalle limitazioni sui sentieri, e quindi interessati ad agire? Togli chi va per strada solamente, togli chi nel fuoristrada fa xc/mx, resta chi fa gravity. Ed infatti a gare di campionato italiano arrivi a 400 persone nell'enduro, in dh molti meno. Secondo te di questi pochi quanti girano in montagna?

Attenzione a scambiare il proprio mondo con l'intero universo.
Tanto gratuito come insulto non è, ed è riferito a chi ha scritto quel mezzo delirio rantolo oggetto del topic e a chi la pensa come lui.

l’fci fa riferimento principalmente all’ambito sportivo e quindi non c’entra nel discorso. ci vorrebbe una organizzazione come la fiab piuttosto
 
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samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Sai benissimo che i sentieri di cui il CAI Belluno reclama la "proprietà" morale non sono il terreno principale di chi fa xc o marathon.
Non a caso la discesa dall' Auronzo nella 3CE era considerata qualcosa di straordinario o assurdo, a seconda delle preferenze e delle opinioni.
Il Lavaredo supertrail lo ho fatto x la prima volta inizio anni 2000....con una Scale 26 e quando Mr.3epic non ci aveva ancora messo mano. L'ultima volta in gara nel 2017 fatto con una full da xc con il solo freno davanti. Il dietro era ko x la leva del freno spezzata.
È un trail eccezionale per il contesto e perché ST, nel vero senso delle parole ST ossia singola traccia, da oltre 1000 mt di dislivello d- continui ce ne è pochi.
X il resto è stato fatto senza grossi problemi da migliaia di xcisti. I meno capaci scendevano in un paio di passaggi. I più bravi tutto montato. Il Gunn Rita Dahle sull'altro versante, fatto al mondiale, era più breve ma più difficile.
Alle volte si mitizzano cose per interessi vari che alla fine non hanno nulla di assurdo. Altro ST della zona "famoso" è il passaggio Demut tra il Sillianer e il Quaternà....fatto anche quello con una 26 la prima volta da me e successivamente da molti altri amici, local e non, con bici sempre xc.
Poi vabbè c'è chi parla di telescopico pure x le gravel....e allora non resta che ridere.
I sentieri di cui parla il Cai è roba da xcisti, perchè in alta montagna o hai gamba o non ci arrivi....e tendenzialmente con una bici da 15 kg ci vuole tanta tanta gamba per arrivare in alto per giri lunghi e importanti.
Per esperienza, a parte il singolo bikers che può litigare con chiunque, i problemi veri sorgono nei luoghi non tanto di alta montagna tout court, quanto nei luoghi in cui si arriva in alto "facilmente" (seggiovie non bike park, risalite meccanizzate più o meno organizzate ecc.) e poi ci si butta giù in gran numero. Poi è ovvio che in alta montagna ci sono anche bici da trail ed enduro.....ma più aumenta quella tendenza e più ne aumenta pure il peso e la pedalabilità (e cambiano in peggio le geometrie) per arrivare in alto.
Nelle Dolomiti bellunesi (non Nevegal che è sopra Belluno, ma non è Dolomiti) a mia memoria, problemi del genere non ne ricordo. Faccio gli stessi (tutti) sentieri/carrrarecce/mulattiere/strade da 30 anni.
 
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morci

Biker serius
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Non conosco la zona, ma è probabile che si tratti di percorsi creati exnovo.
Ma di nuovo ricadiamo nel modello bike park. Che è un modo più elegante per definire un ghetto.
Dipende molto da come viene fatta la cosa. Anche i sentieri "pedonali" sono stati fatti da qualcuno e non sono certo naturali. Se viene realizzata una ragionevole rete di sentieri senza per forza riempirli di paraboliche stile bike park non sarebbe poi molto diverso che percorrere i sentieri (ugualmente opera umana) da condividere con i pedoni.
Che poi si rischi la diffusione dell'idea "piste da sci d'inverno e bike park d'estate" come modello economico questo è sicuro. Bisognerebbe stare attenti a premiare quei posti che al posto del (o accanto al) bike park presentano una rete di sentieri "simil-natuali" (come, ripeto, lo sono tutti comunque) per le MTB.
 

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