Scusatemi ma stiamo messi come stiamo messi per colpa dell'agente esogeno (i Riders, i "portoghesi")? Davvero???
O magari di un modello imprenditoriale e di gestione (della cosa pubblica, privata, mista, in concessione) che va a braccetto con quello politico e che palesemente faceva e continua a fare acqua da tutte le parti? E non sto parlando solo di Trenord, ovviamente, le problematiche dei servizi come il trasporto pubblico sono comuni a livello nazionale (e non solo).
è a dir poco ovvio che se tagli il personale, se abbassi il lvello (quantità, qualità) dei servizi, se compri mezzi inadatti, obsoleti quando non proprio fatiscenti, riduci all'osso (o anche meno) manutenzione e pulizia, abolisci qualunque tipo di controllo (compreso quello più importante, cioé quello dello stato su chi eroga servizi pubblici) poi ti ritrovi con carrozze (o vetture) che sono una via di mezzo tra una scatoletta di sardine, un carro bestiame e una banlieue... da noi il mezzo pubblico lo prende praticamente quasi solo chi è costretto, chi ha alternative non ci mette mai piede (e già solo questo fa selezione sociale sull'utenza) per una vita intera...
Io vivo in Sardegna da quasi trent'anni ma sono nato e cresciuto a Roma e hinterland (e l'italia per lavoro o altri interessi me la sono girata abbastanza) e certe problematiche, certe criticità le ricordo da sempre... i "carri bestiame" con la "puzza di piedi" pieni di pendolari che partivano di notte dalla Puglia risalivano lungo la linea adriatica per portare i lavoratori nelle regioni "ricche" del nord io me li ricordo... i treni pendolari così pieni che riuscire a salire era già un'impresa e ci mettevano un'ora per fare 24km, oppure con la seconda strapiena e la prima vuota fino a che qualcuno non si girava di palle e allora scattava l'invasione con gran scorno del capotreno, orari mai rispettati che eri sempre in ritardo per qualcosa ed era normale per tutti essere perennemente in ritardo, linee uniche su tratte frequentatissime (in entrata ed in uscita, vedi Roma-Avezzano-Pescara) con soste di mezz'ora per aspettare le coincidenze, un'acquazzone e va tutto in tilt... la lista è lunghissima, quasi infinita ed ognuno di noi potrebbe aggiungere racconti ed aneddoti tra il tragico, il vergognoso ed il comico e soprattutto riguarderebbe tutto il comparto trasporti (bus urbani ed extraurbani, treni, trenini, metropolitane, traghetti, aerei) perché è un problema sistemico e generalizzato non locale o episodico. Dare la "colpa" dell'esistente a tutti (se stranieri tanto meglio) tranne che a chi ha gestito e gestisce la cosa non può non far sorridere ma in chiave deresponsabilizzante è comprensibile...
Finché il trasporto pubblico verrà visto come un carrozzone da spremere (assumificio, poltronificio, fondi e spese senza controllo etc) e come la "mobilità dei pezzenti" (lavoratori di basso livello, studenti, immigrati) non credo si potranno fare passi in avanti, anzi...
Peccato sia proprio uno dei tasselli fondamentali per lo sviluppo e per il corretto funzionamento di una moderna società, a maggior ragione volendo fare discorsi da green economy, sostenibilità etc etc
PS: @McVit_II nel caso che citi si trattava di gang, quindi criminalità, nulla a che vedere con i riders... poi sarebbero da citare i molti casi di aggressioni rivelatesi assolutamente false ed inventate (o quelli li abbiamo rimossi? eppure fecero scalpore), oppure i molti abusi a carico proprio di chi non ha molte possibilità di difendersi (tutta cronaca degli ultimi anni oltre che diretta esperienza personale).
E comunque il tutto non potrebbe accadere (mediamente parlando) se la gestione (e ritorniamo alle vere responsabilità) ed organizzazione fosse fatta in grazia di dio e non a membro di segugio, questo è poco ma sicuro...
PPS: abbiamo parlato di trasporto pubblico ma come non parlare, almeno citandole, di infrastrutture e viabilità e dello stato penoso in cui versano (non da oggi)?
O magari di un modello imprenditoriale e di gestione (della cosa pubblica, privata, mista, in concessione) che va a braccetto con quello politico e che palesemente faceva e continua a fare acqua da tutte le parti? E non sto parlando solo di Trenord, ovviamente, le problematiche dei servizi come il trasporto pubblico sono comuni a livello nazionale (e non solo).
è a dir poco ovvio che se tagli il personale, se abbassi il lvello (quantità, qualità) dei servizi, se compri mezzi inadatti, obsoleti quando non proprio fatiscenti, riduci all'osso (o anche meno) manutenzione e pulizia, abolisci qualunque tipo di controllo (compreso quello più importante, cioé quello dello stato su chi eroga servizi pubblici) poi ti ritrovi con carrozze (o vetture) che sono una via di mezzo tra una scatoletta di sardine, un carro bestiame e una banlieue... da noi il mezzo pubblico lo prende praticamente quasi solo chi è costretto, chi ha alternative non ci mette mai piede (e già solo questo fa selezione sociale sull'utenza) per una vita intera...
Io vivo in Sardegna da quasi trent'anni ma sono nato e cresciuto a Roma e hinterland (e l'italia per lavoro o altri interessi me la sono girata abbastanza) e certe problematiche, certe criticità le ricordo da sempre... i "carri bestiame" con la "puzza di piedi" pieni di pendolari che partivano di notte dalla Puglia risalivano lungo la linea adriatica per portare i lavoratori nelle regioni "ricche" del nord io me li ricordo... i treni pendolari così pieni che riuscire a salire era già un'impresa e ci mettevano un'ora per fare 24km, oppure con la seconda strapiena e la prima vuota fino a che qualcuno non si girava di palle e allora scattava l'invasione con gran scorno del capotreno, orari mai rispettati che eri sempre in ritardo per qualcosa ed era normale per tutti essere perennemente in ritardo, linee uniche su tratte frequentatissime (in entrata ed in uscita, vedi Roma-Avezzano-Pescara) con soste di mezz'ora per aspettare le coincidenze, un'acquazzone e va tutto in tilt... la lista è lunghissima, quasi infinita ed ognuno di noi potrebbe aggiungere racconti ed aneddoti tra il tragico, il vergognoso ed il comico e soprattutto riguarderebbe tutto il comparto trasporti (bus urbani ed extraurbani, treni, trenini, metropolitane, traghetti, aerei) perché è un problema sistemico e generalizzato non locale o episodico. Dare la "colpa" dell'esistente a tutti (se stranieri tanto meglio) tranne che a chi ha gestito e gestisce la cosa non può non far sorridere ma in chiave deresponsabilizzante è comprensibile...
Finché il trasporto pubblico verrà visto come un carrozzone da spremere (assumificio, poltronificio, fondi e spese senza controllo etc) e come la "mobilità dei pezzenti" (lavoratori di basso livello, studenti, immigrati) non credo si potranno fare passi in avanti, anzi...
Peccato sia proprio uno dei tasselli fondamentali per lo sviluppo e per il corretto funzionamento di una moderna società, a maggior ragione volendo fare discorsi da green economy, sostenibilità etc etc
PS: @McVit_II nel caso che citi si trattava di gang, quindi criminalità, nulla a che vedere con i riders... poi sarebbero da citare i molti casi di aggressioni rivelatesi assolutamente false ed inventate (o quelli li abbiamo rimossi? eppure fecero scalpore), oppure i molti abusi a carico proprio di chi non ha molte possibilità di difendersi (tutta cronaca degli ultimi anni oltre che diretta esperienza personale).
E comunque il tutto non potrebbe accadere (mediamente parlando) se la gestione (e ritorniamo alle vere responsabilità) ed organizzazione fosse fatta in grazia di dio e non a membro di segugio, questo è poco ma sicuro...
PPS: abbiamo parlato di trasporto pubblico ma come non parlare, almeno citandole, di infrastrutture e viabilità e dello stato penoso in cui versano (non da oggi)?