I Veronesi al Carpegna
Stamattina, come da programma, si parte presto; mi aspettano gli amici scaligeri per accompagnarli a fare uno dei più bei giri della nostra zona; mi dovrò fare poco più di una decina di chilometri di asfalto per arrivare al punto di partenza.
Esco di casa dopo colazione, per andare in garage a prendere la mia MTB, mi attraversa un gatto nero, non ci faccio troppo caso, ovviamente non sono superstizioso e, come da programma, parto.
Andatura tranquilla, i chilometri da percorrere dopo saranno tanti, il cielo è grigio, nella notte è piovuto, ma ora sembra schiarire.
A circa tre chilometri dal risorante dove abbiamo appuntamento, sento un'auto che strombazza da dietro, mi affianca e i due occupanti abbassano il finestrino; due loschi figuri mi squadrano ghignando, alzano il finestrino e ripartono, senza profferir parola: i miei compagni di squadra talvolta non sono molto loquaci, ma mi fa comunque piacere che oggi siano dei nostri. Poco prima mi aveva sorpassato anche Cocco, altro compagno per l'escursione di oggi.
Arrivo al punto di ritrovo, ci presentiamo con i veronesi e partiamo. Non possiamo fare a meno di notare la loro quasi completamente candida divisa e sorridiamo all'idea di come la ridurranno.
La prima parte è di puro trasferimento, ci fermiamo per una caffè al bar e ripartiamo percorrendo una parte della gara "Il Carpegna mi basta" che si correrà domani.
C'è fango ma si riesce a pedalare.
Come da programma raggiungiamo il Sasso Simone, il panorama è al solito bellissimo, ci dirigiamo in discesa lungo la frana, per cicumnavigare il Sasso e scendere nella cerreta.
Iniziamo a salire, il fango aumenta ma si pedala o almeno, io ci provo, spingo a fondo, cerco di rimanere in equilibrio, non mollo ...... crack!
La
catena ha "risucchiato" il cambio posteriore e lo ha portato ad incastrarsi in mezzo ai raggi, il forcellino è piegato, proviamo a smontare e vediamo che è saltata anche una vite che blocca il forcellino al telaio.
Spingo per raggiungere gli altri, insieme ad uno degli amici Veneti che mi ha gentilmente aspettato.
Probabilmente la farò tutta a piedi, penso; provo a raddrizzare, temendo di staccare tutto, il fango mi infastidisce, ci vorrebbe almeno una vite per serrare il forcellino.
Barbatruccogatto! Dal cilindro dell'insuperabile GattoQ salta fuori una vite della giusta dimensione per serrare il forcellino. La avvito con fatica, il fango mi infastidisce, raddrizziamo di nuovo il forcellino, proviamo a montare la ruota, puliamo la catena alla benemeglio, salgo in sella ........ FUNZIONA!
Ripartiamo, il fango aumenta, in parte spingiamo, provo addirittura a cambiare, va tutto bene, sono rinfrancato, arriviamo alla "sella" tra i due sassi e ci prepariamo alla discesa.
Inizia a piovere ma smetterà presto, speriamo.
La discesa è bella, disturbata dal fango ma pedalabile. I sassi sono viscidi, ci infiliamo in qualche single-track per evitare i tratti più rovinati, il fango salta da tutte le parti, CRACK!
Nooooo! Di nuovo!
Mi fermo di colpo, mi giro ed il cambio è ora appeso solo al cavetto, come fosse una pallina sull'albero di Natale.
Poche scelte, poche alternative. Dopo un brevissimo summit decidiamo: singlespeed!
Accorcio la catena mentre Gatto smonta il cambio dal cavetto, tutte le operazioni sono rese più difficili e lunghe dal fango ma dopo una ventina di minuti riesco a ripartire. GLi altri mi seguono, pedalo un improbabile 44X13 ma la catena è tesissima, talmente tesa da rendere i pedali durissimi: fatico a pedalare anche in discesa ma proseguo; arriviamo all'asfalto, ci dirigiamo verso la Cantoniera, penso di indicare ai più allenati del gruppo il percorso per raggiungere la vetta del Carpegna ma anche loro decidono di ritornare assieme a me alle auto: il giro è definitivamente abortito a metà.
Prima di ripartire accorcio ancora la catena per tentare un più comodo rapporto.
Ora sono sul 32X30, purtroppo la catena è ancora troppo tesa, ancor più di prima e i pedali mi sembrano saldati al telaio, per fortuna la strada scende.
I miei compagni di escursione si fermano ad un autolavaggio, io proseguo verso casa.
Non riesco a pedalare: i pedali sono troppo, troppo duri, mi fermo di nuovo.
Senza accorciare la catena cambio rapporto; sono fortunato: trovo un rapporto con il quale i pedali girano agevolmente, serro la ruota, riparto.
Purtroppo il rapporto che sono riuscito a montare è il 44X11 e mi aspetta un piccolo tratto di salita. Cocco che è con me dice che andrà a prendere l'auto, crede che proprio non ce la farò, mi sorpassa e quando arriva in cima alla salitella si volta per venirmi incontro: non si era accorto che ero lì a 10 metri che sbuffavo.
Ora la strada spiana e poi addirittura scende un pelo, i 15 chilometri che mi porteranno fino a casa saranno uno zuccherino. Cocco mi lascia, siamo arrivati alla sua auto.
Io proseguo, pochi chilometri dopo mi sorpasserà strombazzando, io continuo tranquillamente fino a casa.
Ecco la mia singlespeed:
Nessun problema per la MTB rotta, nessun problema per aver duvuto pedalare rapporti impossibili ma il grande dispiacere di non aver portato gli amici veronesi sul mio amato Carpegna, a provare quei sentieri così belli.
Spero mi daranno presto l'occasione di recuperare.
Andrea.
P.S.
Lo so cosa state pensando, che è tutta colpa del gatto nero; lasciate perdere, la supertizione non serve a nulla, è solo una scioccheezza, tant'è che quel povero gattino ora non c'è più, oggi pomeriggio è stato messo sotto da un auto......
purtroppo nessuno ha visto chi è stato!