Ieri mattina è stata veramente un'uscita degna di essere ricordata.
Alla partenza "bassa", appena sopra il limite della nebbia, si presentano in quindici, manca l'Ispettore che dietro la vaga scusante di provare "qualcosa di nuovo" si è semplicemente concesso 1/2 ora di letto in più!
Si sale su asfalto, poi per la dura salita di Savignano, incontrando vecchie conoscenze di più di un membro del gruppo.
Finalmente lo sterrato, zigzagando per stradine e borghi ormai stranoti ai più ma ancora sconosciuti a qualcuno.
Il ciclocomputer sul manubrio è costantemente "sintonizzato" sull'orologio per non tardare al rendez-vous con il grosso del gruppo che poco prima ci ha sorpassato strombazzante inquinando l'aria con i gas di scarico di mezzi motorizzati che portavano loro e le loro MTB in piazza a Montecerignone.
Il primo gruppo, quello ufficiale, non sbaglio l'incontro, il secondo gruppo, quello ufficioso, al culto di Morfeo dedicato, tarderà ancora parecchio!
Le rampe del sentiero delle trote sono dure e svegliano tutti dai residui torpori della prima mattinata.
Giunti a Villagrande ci rifocilliamo, tentiamo inutilmente una prima conta, facciamo sfilare un gruppo di rombanti enduristi e ripartiamo; gli altri ancora non si vedono.
Arriveranno al distributore, luogo dell'ennesima sosta, dopo circa 1/4 d'ora; alcuni sono spazientiti, altri rifiatano beatamente, si riparte.
Davanti a noi si staglia il Montone ed arrivati al west-gate, l'Ispettore si mette finalmente alla guida incrociando sentieri e traiettorie, portandoci in posti inimmaginabili ai più, vagamente sospettati dagli altri.
200 svolte, 50 sentieri e 300 mt. di dislivello dopo siamo in vetta, lanciandoci verso l'inedito sentiero (ma solamente per il suo nuovo senso di percorrenza) che porta al south-gate.
Qui tentiamo di ricompattarci un'ultima volta, ormai inesorabilmente: svariati gruppetti si sono già staccati, comunicandoci con svariate forme di segnalazioni (fumo, tam-tam, piccioni e qualche s.m.s.) il loro rientro a valle.
Ultima rinfrescata alla fonte e giù a capofitto verso Montecerignone: le pietre saltano, il fango schizza, un paio di caprioli evitano un'indiavolato Ispettore; inspiegabilmente per qualcuno il gruppo dei lenti precede quello dei più scalmanati: a volte essere nel posto giusto al momento giusto, con il biker giusto aiuta!
Ora i saluti, mentre qualcuno strappa un passaggio a valle ed i telefonini lavorano alacremente per preparare il terreno che permetterà di evitare ancora una volta le manganellate sull'uscio.
Le ultime energie sono spese tutte a 40 all'ora per quelli che devono rientrare "là dove tutto è iniziato" o ancora più in giù, sotto la fitta nebbia.
Alla prossima!