Oggi, alle 14:30, un folto gruppo di bikers valconchini si ritrova sul cavalcavia dell'autostrada, in barba alla pioggia, per dare il saluto alle bikeresse svizzere in partenza per tornare all'amata patria.
Tutti incuranti della pioggia, che nascondeva le lacrime copiose, con la mano alzata e un Tempo nall'altra, davano l'arrivederci all'anno prossimo.
Poco prima le Svizzere avevano riconsegnato le loro MTB alle esperte mani di Markus Infangher che le aveva posizionate con precisione maniacale su un rimorchio appositamente progettato e messo in cantiere dallo stesso per poter tranquillamente portare almeno 60 bici, opportunamente ancorate e messe in sicurezza.
La mattina della domenica si sono presentati meno bikers dei giorni precedenti, allettati (messi a letto) dalla notte brava della Riviera, però c'erano tutte le bikeresse; la precisione svizzera è comunque in ritardo di una buona mezz'ora all'appuntamento ma poi finalmente si parte, alla volta del San Bartolo, non prima di aver esplicitamente richiesto un ritmo blando e una sosta al bar che verrà consumata a metà mattinata in quel di Fiorenzuola.
Le colline del San Bartolo festeggiavano il passaggio delle bikeresse con un'infiorata di ginestre da primato, anche se il cielo plumbeo anticipava mestamente il momento dei saluti.
Il caldo afoso del sabato era ormai dimenticato, quello stesso caldo che aveva portato al consumo di qualche ettolitro di bianco fresco alla locanda del Piccione, degno teatro del connubio Svizzera-Valconca di questo long-week-end.
Un sole estivo aveva accompagnato bikeresse e Svizzeri su e giù per la Valconca, chi guidato da insicuri GPS elettronici, chi astutamente affidato a più aggiornati ed efficaci navigatori-umani......
La natura sfoderava tutti i colori ed i profumi che solo un così piovoso inverno può creare
(e guai a chi si lamenta della pioggia!). I castelli della media Valconca si inchinavano al passaggio di così tante colorate e giocose spedizioni, chi optava per un percorso, chi osava un po' di meno, chi si rammaricava di un mancato passaggio.
A parte il solito Rafritardatario si arrivava tutti assieme ad un agognato e gustoso piatto di tagliatelle accompagnato da "ripasso" e "riripasso".
Gli Svizzeri (ed anche qualche Svizzera) non disdegnavano la Piccionesca grappa ed il rientro in hotel avveniva zigzagando ma senza ulteriori problemi.
Il venerdì era il giorno della pronosticata pioggia, che non c'è stata, ed è così che si è compiuto un inedito percorso verso nord, scavalcando un continuo infinito di colli e valli, con paesaggi sempre simili ma sempre diversi, incrociando in senso opposto la 1000miglia ma godendoci di sicuro più di loro paesaggi, sapori e profumi.
E' stato il giorno del pranzo a chilometrozero: acqua sgorgata a breve distanza,
olio prodotto nell'aia, peperoni coltivati nell'orto accanto, formaggi prodotti con latte dell'allevamento vicino.
Unico problema tradurre in Tedesco (perché è vero che son svizzeri ma Svizzeri-Tedeschi) paté di carciofi, temiamo che il termine "carciofencremen" in 4e4otto coniato, non gli abbia chiarito le idee, comunque han gradito.
Il ritorno è stato dirimpetto al mare, perchè se è vero che vengon qui per le nostre colline, è anche vero che il mare deve pur interessargli, no?
Il giorno dell'arrivo delle Svizzere (e degli Svizzeri) è servito per presentarsi, per conoscersi, per studiarsi:
- il Raf ha iniziato a profferir parole e da allora non si è più fermato; si dice che sia riuscito a produrne 16.576.897.565 virgola 2; purtroppo non entrerà nel libro dei guinnes perchè tutti i giudici contattati si son rifiutati di contarle per darne ufficialità
- il Sandro manipolava col GPS e continuava ad inserire nuovi criteri di ricerca; le parole ricercate erano: "bar", "gelateria", "pasticceria", "grapperia", ...... ne conterà 24, in un sol giorno, ora i bar della Valconca (e dintorni) invece di affiggere all'esterno il listino prezzi dei gelati ora mostrano la foto di Sandro......... aaaaaaargh, seminudo!
- Marco era già arrabbiato perchè intuiva che c'era uno che quel giorno avrebbe provato a stargli dietro; oggi mezzo morto, lo stesso gli pedalava ad un chilometro di distanza, seguendo la traccia di fuoco lasciata dai pneumatici di Busbiker
- apenseri scrutava il cielo, aspettando il diluvio, la neve, un ghibli, un tornado o anche una pioggia di meteoriti per poter scrivere un'altra storia a puntate........ invano!
- L'Ispettore Derrick, organizzava dalle retrovie, mantenendo contatti segreti con il Kaiser Markus, essendo l'unico in grado di emettere parole in linqua allemanda, che non somigliassero all'Inglese o al dialetto di Coriano
- ultimo, ma non ultimo, Denis Migani aspettava affamato i resti delle biciclette distrutte dagli Svizzeri, per opera dei compatrioti che inventavano percorsi sempre più ostici, più duri, più impossibili, soprattutto per quelli sprovvisti del giunto Horst....
E qualcuno si chiedeva: ma come mai tutti 'sti Svizzeri e tutte 'ste Svizzere si fanno 1.500 chilometri in pullman per venire a fare mountain bike sulle colline della Valconca, proprio loro che possono fare mountain bike (che a dire il vero si chiama "mountainen biken") sulle loro splendide montagne?
Ovviamente, chi ha percorso le nostre colline in mountain bike in questi giorni sa già la risposta....... per chi non la conosce e la vuole avere, non ha che da associarsi a noi alla prossima uscita.
Auf viedersehen.........
all'anno prossimo!