... per la gioia dei miei affezionati lettori
ecco il mio resoconto del giro ...
Lasciata l'auto di kitesurfer a Subiaco ci avviamo verso campo dell'osso, arrivati sul posto si prosegue ... come si prosegue?!? parcheggiamo qui ed andiamo su in bici ve?!? ... manco pe gnente, Ric prende lo sterrato a manetta per la gioia di molti e l'incredulità di qualcuno ...
... me dici che so matto a fa il bitume colla mtb e poi me porti a fa sterrato colla machina!!!
Parcheggiamo a poca distanza dal piazzale da cui si sale alla sommità del Monte Autore, praticamente quanto basta a far pensare ai presenti che fossimo arrivati fin li in bici ... Ric lo stratega
Alcuni vanno su a spinta a vedere il panorama, altri
, avendolo già visto un paio di volte, rimangono a cazzeggiare, Cristiano si unisce al cazzeggio e contribuisce mostrandoci una pettorina pieghevole, pensata per il soft air, molto comoda da portare nello
zaino
Si parte, ci mettiamo le
protezioni ed iniziamo la discesa, singhe
trek sassoso in costa con, manco a dillo
, un discreto scarupo sulla destra dopo un po di sali e scendi, più scendi che sali, arriviamo ad un bel discesone su prato, vengo giù a masso, apportando diverse modifiche allo stato dei luoghi
... quando sento un grido risuonare "piano Francè, badaaaaaaaaaaaa!!!" era il Tosty, che mi avvisava della presenza a fine discesa di un piccolo drop, giusto un 400/500 ... che se poteva pure fa, ma colla bici adatta
... arrivo lanciato sprezzante del pericolo, ma mi rendo conto che c'è un pazzo più pazzo di me ... il Beppe. Pur essendo in traiettoria e consapevole dell'enorme rischio, rimane fermo, immobile, alla ricerca dello scatto del mese ... "fotografo immortala biker pazzo prima di essere travolto e droppare con lui per 4/500 mt"
... ma forse è solo incondizionata fiducia nei the one
Si continua a scendere tra le rocce e si arriva ad una fontana con dei gradoni ... arriva il mio turno ma un altro grido echeggia nella valle "NO, Francè, tu noooooooooooooooooooooooooooooo!!!" ... come IO NO?!? ... vabbè, siamo all'inizio del giro e me sembra brutto addobbamme subito ... desisto
... ma Danilo non la pensa allo stesso modo ed appena ripartiti per il bellissimo single treck nel bosco, si distrae e guardare il bellissimo panorama, mette la ruota davanti fuori dal sentiero e fa un doppio carpiato laterale degno del miglior Cagnotto. Per fortuna non ci sono nè alberi nè rocce il quel punto ed il tutto si risolve nella raccolta di qualche kilo di terriccio misto a foglie e tante risate
Il single trek scorre veloce, bello, godurioso, rocce, sassi smossi, rami, buche, salti, insomma quello che veramente mi diverte, disintegro i soliti 2/3 alberi ma lo schiocco e la soddisfazione sono diversi con le protezioni, colpirli a tibia scoperta e tutta un'altra cosa!!!
... il sentiero corre su due lati, alcentro si raccolgono la maggior parte dei rami e dei sassi smossi ... ovviamente scelgo la via centrale
, mi si sente arrivare a kilometri di distanza, il rumore di rami tranciati e rocce che rotolano è assordante e stavolta perfino il Beppe, si gira, a guardare visibilmente preoccupato
Danilo aveva pizzicato e si erano fermati proprio mentre sopraggiungevo, fuori traiettoria, fortunatamente, o meglio fuori dalla mia, che riesco a fermarmi una decina di metri più in basso col Tosty che mi urla "ma 'ndo c.....o passi?!? la devi proprio rompe sta bici eh?!?"
... come in tutti i lavori pubblici in Italia, ci sono due che lavorano, Danilo e Marco e tanti che chiaccherano e discotono su come il lavoro dovrebbe essere fatto ... do il mio contributo spiegando che LUST non è un acronimo ma è l'espressione usata da uno dei primi tester quando si è trovato a dover smontare il copertone "ma chi è LU STrun.....o che l'ha progettato sto sistema?!?"
Arriviamo al piazzale antistante la Trinità, un casino inenarrabile, ci fermiamo in un posto panoramico, dove tira una bella giannetta fresca, ottima per le polmoniti
... si decide di mangiare qualcosa, chi un paninetto, chi una barretta ... Aleandro e Danilo partono per andarsi a fare un panino, ma tornano delusi, quelli ai facioli colle cotiche sono finiti e se so dovuti accontentà de mezzo panino col presciutto
Alla vista di una specie di casupoletta un metro x un metro, Kite esclama "ma è questo il Santuario?!?" ... ora, pur condividendo io la tesi che la religione è l'oppio dei popoli, avrei avuto difficoltà a credere che tutta quella gente fosse li per vedere quel coso
ed infatti per arrivare al Santuario si deve scendere per una stradella piena zeppa di pellegrini. Ric ci raccomanda di scendere molto piano e facendo la massima attenzione ... "e certo" gli dico ... mi guarda come a volermi dire ... "anfatti, che scemo a fare a TE una raccomdazione del genere!!!"
... "facciamo a chi prende più pellegrini" rilancia il Beppe ... "lassa perde, che se scendo per primo me li porto tutti a valle" gli faccio ... "il primo caso di valanga estiva, formata da pellegrini invece che da neve!!!"
Dalla radio un auto li accanto risunta il classico "osteria numero ...", ho appena il tempo di dire "beh, la versione che conosco io non è edulcorata come questa" ... che parte "osteria numero mille ... paraponziponzipa ... il mio c....o fa scintille" ... io e Beppe ci guardiamo attoniti, è vero che il mondo è bello perchè è vario, ma trovare un tizio che viene qui su in pellegrinaggio con una simile colonna sonora è troppoooooooooooooooooooooo vario anche per noi
Scendiamo piano piano tra la costernazione dei fedeli, "questi so matti" ... "sembrano motorini mica biciclette" ... "ma 'ndo vanno vestiti così?!?" ... "sono come le bici nostre" (ahoooooooooooooooooooo, madddechèèèèèèèè!!!
) ... "vedi, quello è un camelback" e così via ... passiamo tra una doppia ala di venditori di tutti i generi, passiamo davanti ad uno che ha un insegna con scritto CANDELE e sotto IMPERMEABILI ... azzo!!! hanno fatto una candela che non si bagna e non si spegne se piove!!! ... ci fermiamo davanti ad un candelaro a farci una foto ... "ahoooooo la fato l'avete fatta ma la candela nun l'accendete?!?" ... ed Aleandro di rimando "ma queste so biciclette mica motorini, c'hanno i pedali mica le candele"
Passiamo davanti all'ultimo candelaro e la scritta "ultimo posto dove è possibile accendere candele" risuona come un avvertimento visto che di li a poco avremmo dovuto intraprendere il tratto più difficile e più rischioso del giro
Arriviamo al santuario accolti da una scritta SILENZIO NEL LUOGO DI CULTO ... ma come, fin qui c'è un casino del diavolo, con decine di bancarelle, subito dopo altrettanto, anzi peggio, e qui bisogna stare in silenzio perchè ve siete ricordati che è un luogo de culto?!? a me sembra più una sagra paesana, comuque ci adeguiamo e passiamo a piedi ed in silenzio, poggiamo le bici e diamo un'occhiata in giro. Ad un certo punto vedo Ric e Beppe in fila davanti ad una porta posta al piano superiore di una costruzione che non sembra avere a che fare col Santuario ... il bagno, penso, e mi ci dirigo anch'io ... no, non è il bagno
è una Cappella, entriamo, diamo un'occhiata ed usciamo, uno dei punti più tecnici del giro, visto che bisogna uscire camminando all'indietro anche sulla scala, stando attenti a non calpestare i pellegrini in entrata
Dopo aver esplorato diverse soluzioni in discesa, troviamo quella giusta e cominciamo a scendere su un ghiaione piuttosto ripido in cui l'esperienza fatta a Pescasseroli e gli insegnamenti di Ske sul controllo delle bici si rivelano di fondamentale importanza perchè non solo mi trovo a mio agio, ma mi diverto pure
Finito il ghiaione, comincia il rock garden e qui so cazzi. Non pensavo che avrei mai rimpianto il Sebastiani, invece, quello sembra niente di più di un buon allenamento in confronto
però è divertente mediamente, e di grande soddisfazione per me che, fino ad un pò di tempo fa, un percorso del genere non avrei voluto vederlo neppure in cartolino, invece scopro, finalmente cosa vuol dire fuorisella ... scendendo da un gradone scarupato di brutto, mi metto talmente indietro che al momento di atterrare sento un colpo sulle chiappe ... azzo, è la ruota posteriore, ho ammortizato con le gambe tanto da arrivare a strusciarci sopra, e non è che abbia proprio delle gambine corte
Per tutti gli altri è la scoperta dell'acqua calda, ma per una sega come me è un passo avanti non da poco
E mi sono stancato anche molto meno, segno che effettivamente scendendo in piedi i muscoli lavorano in maniera diversa da quando si sale, quindi le due fatiche si cumulano solo in parte. Insomma, sui passaggi veramente tecnici scendo perchè non mi sento ancora di farli, almeno fin quando non sarò riuscito a metabolizzare quelli normali che per me erano impossibili
Si arriva alla fine, ci togliamo le protezioni e sulle ali dell'entusiasmo si comincia a parlare di bike park di drop, di salti che si fanno ... "io i salti ai bike park li faccio ..." esclamo ... mi guardano tutti, chi perplesso, chi ammirato, chi pensando "a cazzaroooooooooooooooooooooooooo!!!", ma dopo una pausa studiata ad arte, aggiungo "sì, de gioia, quanno me dicono che annamo a casa!!!" ... chi sbotta a ridere da una parte, chi si contorce dall'altra, a chi je va de traverso l'acqua appena tracannata ... un delirio
Ritrovati gli amati saliscendi mi lancio in fuga, fino ad un discesone su bitume di quelli che percorro a palla de foco senza dare neppure un colpo di pedale (pare sia la forza di gravità
) Arriviamo ad un bivio, trevi a sinistra in discesa, subiaco a destra in salita ... scelgo, manco a dillo, Subaico in salita, e parto per il mio personale gran premio della montagna, faccio almeno due kilometri di salita prima che il cell squilli ... è Ric "ma 'ndo ca....o stai, viè giùùùùùùùùùùùùùùù?!?", riscendo a palla, tanto per cambiare, e quando arrivo e spiego la natura dell'errore
Ric me fa "e certo noi annamo a Subiaco ma mica su bitume!!!" me guardo intorno, me guado sotto ... asfalto ... "ahooooooooooooooooooooo, ma perchè questo che è?!?"
Ci fermiamo a fare uno spuntino veloce e ci buttiamo lungo l'aniene, praticamente sempre a piedi ed in molti tratti arrampicando. Marco non ne può più, messo tra me ed Aleandro, viene costantemente colpito da una raffica de cazzate che metterebbe in ginocchio chiunque
Mentre ci facciamo largo tra rami, rovi, ed ostacoli di ogni genere per cercare una via d'uscita, mentre ci arrampichiamo su uno scarupo, Aleandro esclama "Dio nun me lo fa franà addosso te prego" ... "ahooooooo, so l'unico che te fa diventà religioso eh?!?" ... "e te credo, quando uno ha a che fa co te, solo l'Onnipotente lo po salvà!!!"
ad un certo punto urlo ... "A Beppe, la prossima volta sul navigatore imposta la rotta "veloce" non quella "breve"" ... Marco vacilla ... mi metto a cantare "... il trovacorsa vaaaaaaaaaaaaa, controcorenteeeeeeee ...", Marco accusa
insisto con un "corazon espinadooooooooooooo ..." mentre ci facciamo largo tra i rovi, Marco vacilla
. Proviamo a dargli il colpo di grazia ... "noi, ridemo perchè siccome non è la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere, la prendiamo con filosofia" ... ed Aleandro "sì, lui con filo io con sofia" ... Marco cede e si accascia al suolo, mettendosi la bici per cappello e chiedendo a gran voce di cambiare posizione nel gruppo
Ritroviamo la strada che costeggia l'aniene e ci fermiamo a guardare il fiume in attesa che Danilo sistemi la seconda pizzicatura. Si riparte e si arriva a Subiaco, il tempo di cambiarci ed andiamo a prendere le auto lasciate all'inizio del giro. Arrivati, carichiamo tutto e ci salutiamo, io Aleandro Beppe e Ric, nonostante sia già parecchio tardi, decidiamo di fare una capatina in pasticceria
Insomma, giro con poca ascesa, ma molto tecnico in discesa e divertente per lunghi tratti per me, a parte i passaggi che non mi sento ancora di fare, però, d'altra parte, e facendo percorsi come questo che si impara qualcosa
La compagnia è sempre splendida tale da assicurare il divertimento sempre e comunque in qualsiasi situazione, quindi è sempre un grande piacere uscire con voi sia in bici che senza ... siamo un gran gruppo di sciroccati, non c'è che dire
o-o