Nei reparti i pochi ricoverati sono per la maggior parte no-vax. I racconti dei medici che li hanno interrogati sulla scelta di rischiare anziché immunizzarsi
Nei reparti i pochi ricoverati sono per la maggior parte no-vax. I racconti dei medici che li hanno interrogati sulla scelta di rischiare anziché immunizzarsi
www.corriere.it
@l.j.silver @Velocity
Non è questione di politica, è questione di conseguenze dovute a certe scelte. Proprio tu,
@l.j.silver , sei stato toccato forte dal lockdown con la palestra, e scegli di non vaccinarti?
si, ma non è per avversione ai vaccini in quanto tali, non lo ritengo utile e necessario, essendo un virus che muta come quello influenzale, questi vaccini hanno una durata limitata nel tempo e quindi andrà fatto il richiamo, ogni anno perché il virus diventerà endemico, non ce ne libereremo, ma come non ho mai fatto il vaccino anti influenzale, non farò questi.
ritengo sia giusto che si vaccini chi ha delle patologie serie o chi teme la malattia per qualsiasi motivo.
ma personalmente ritengo per me sufficienti le misure precauzionali prese finora ed infatti pur essendo stato a contatto con il lavoro con persone positive, nell'ultimo sierologico fatto non c'è la minima traccia del virus nel mio corpo.
ma nella vita quotidiana sto molto attento, senza essere paranoici, ma evito ogni tipo di assembramento, anche se mi invitano a cena degli amici ho declinato l'invito se i numeri dei partecipanti non mi convincevano, non vado a nessun evento , ne in ferie dove so che ci sarà folla, questa estate mia moglie preferisce non farle, non crede sia il momento adatto ed io farò una decina di giorni in bike packing sulle alpi, cosi me ne starò bello solo e distanziato.
il mio medico da più di 30 anni , col quale collaboro anche professionalmente e con cui mi sono ovviamente consultato condivide le mie posizioni e non si sarebbe vaccinato se non glielo avessero messo come obbligo, stessa cosa per mia sorella, che è infermiera ed ha lavorato in reparto covid in questi 18 mesi..
il mio medico è uno dei pochi, fa parte dell'associazione Ippocrate, che per tutta la pandemia ha seguito e curato domiciliarmente i pazienti , non ne ha perso nessuno e pochi, anziani con patologie oncologiche ha necessitato del ricovero ospedaliero.
non mi vaccino non perché sono un fanatico no vax, ma da tempo per scelta di vita ho deciso di curare il mio corpo utilizzando altri metodi e di ricorrere alla medicina convenzionale solo in caso di reale bisogno, se ho un infezione mi prendo gli antibiotici per capirci, ma per tutto il resto cerco di inserire nel mio corpo meno componenti estranei possibili, soprattutto prodotti di sintesi .
questo non fa di me un egoista , indifferente .
lavoro come ho già scritto con disabili gravi, che vado quasi quotidianamente a trattare, se pensassi di essere un pericolo per loro , sarei già vaccinato, ma intanto faccio un tampone a settimana ed un sierologico ogni 3 mesi, ma ad essere positivi sono stati alcuni di loro e quello che ha corso il rischio più volte il sottoscritto, ma con le normali
protezioni che usiamo in quegli ambiti non ho mai avuto problemi.
se sapessi di essere un problema mi sarei già vaccinato, ma ne il mio medico, ne gli altri operatori sanitari con cui collaboro lo ritengono necessario, mica lavoro in un reparto covid.
c'è una spinta molto forte al vaccino ed una strana avversione alle cure domiciliari, che funzionano, ho 2 anziani che seguo da anni 95 anni, si sono presi il covid dai figli a novembre, li ho messi in contatto con il mio medico, il loro lo avevano sentito al telefono , si era rifiutato di andare a visitarli e gli aveva consigliato Tachipirina e vigile attesa e cosi magari andare in ospedale troppo tardi con la malattia conclamata, il mio medico li ha seguiti, andando da loro 2 volte a settimana e si sono fatti il covid con al massimo una febbriciattola .
è una malattia curabile se presa in tempo e non si hanno patologie gravissime,il marito ad esempio aveva appena avuto il fuoco di s.antonio e lo stavo trattando per i postumi, quindi non è che fosse in gran forma ed a 95 anni , eppure ne è uscito benissimo...
c'è troppo fanatismo, da una parte e dall'altra, bisognerebbe tornare a ragionare lucidamente e cercare di capire come convivere con questo virus, senza doversi riempire tutti e 7 miliardi di continui vaccini che ricordo sono comunque sperimentali e cercando di approfondire le cure, senza partigianerie e posizioni estreme.
ed un linguaggio che richiama sempre quello di una guerra, linguaggio che si porta dietro una mentalità pericolosa, quella che porta ad identificare un nemico ed a scagliarvi contro le persone usando stampa tv e social come manganello mediatico, chissà forse usciremo dal covid anche cosi, ma la società che troveremo allora sarà ben peggiore di quella che avremo perduto.
oggi un po' meglio (ho 25 anni)
:
, torniamo a parlare di caschi va che è meglio!
