Pedalo piano tra la neve che aumenta di spessore salendo di quota. Il leggero vento ha spolverato il crinale in cima indicandomi la via da seguire e permettendomi ancora di avanzare in sella nel silenzio tra il candore. Guardo il mondo in basso che offre irripetibili tonalità di verde umido e gelato, con lo specchio del lago cupo a fare da sfondo. Il bianco della neve e del cielo offrono una luce indimenticabile. Provo ad immaginare quale possa essere la via migliore per discendere e scelgo quella dove penso ci sia più neve. Sono fortunato, mi diverto per 1 km scendendo per oltre 200 mt in campo aperto facendo crocchiare quasi 30 cm di neve sotto le
ruote senza mai dover mettere piede a terra. Il sentiero entra poi nel bosco, proprio quando il bianco comincia a scarseggiare. Il terreno si sta scongelando e per questo offre un'inaspettata tenuta. Il bosco, che ho percorso altre decine di volte, oggi ha dei colori nuovi: dal giallo delle foglie al verde del muschio, al marrone della terra, tutto sembra così vivo, come appena dipinto. Torno di colpo nel mondo reale e rimpiango soltanto di non essermi fermato un attimo in più a vivere questi splendidi scenari.