......gara o non gara? Sembra essere questo il dilemma.
Vi racconto com'è andata a me e Cencio.
Io personalmente ho pensato sin dall'inizio che non si trattasse di una gara, ma di una sfida. La differenza sembra sottile ma invece è sostanziale: la gara è contro gli altri a chi arriva primo, la sfida è vedere se tu ce la fai semplicemente a finire. Sulla carta tutti possiamo finire il TT, il percorso è lunghetto e c'è tanto dislivello, ma se la prendi comoda e non hai problemi di tempo in fondo ci si arriva. La cosa si complica se invece il tempo è tiranno per via del lavoro incombente, e nel caso mio e di Cencio poteva essere al massimo 5 giorni, anche se poi abbiamo dovuto sforare al sesto per riuscire a finire. Allora si deve pensare di pedalare (e spingere in alcuni tratti) almeno 12 ore al giorno, soste tecniche comprese. Il che non è poco, e certo non lascia spazio per fare del turismo. Alla sera si deve trovare un riparo e fare un pasto decente, caldo e abbondante, altrimenti il giorno dopo è difficile trovare le forze per farsi altri 12 ore e così via un giorno dopo l'altro. I primi 3 giorni c'è stata la pioggia che ha complicato le cose, e ha reso il gioco molto più duro, perché pioggia vuol dire fango e quindi pericoli di cadute, e soprattutto freddo, che ti entra nelle ossa, e che preclude la possibilità - per noi gente comune, dico - di dormire in tenda, costringendoti a cercare un albergo. Mi è capitato di accorgermi, una sera a cena, che stavo quasi rovesciando il vino mentre lo versavo perché la mano ancora tremava per il freddo anche dopo aver fatto una doccia calda. Non siamo mai andati forte, abbiamo sempre pedalato al risparmio, e abbiamo fatto anche diversi chilometri a piedi per salvaguardare le gambe e far ricircolare il sangue. Ogni tanto ci sorpassava qualcuno da dietro, e ogni tanto si raggiungeva qualcun altro che era partito più allegro. Si formavano occasionali gruppetti, e in qualche caso dei momenti conviviali. Poi ognuno riprendeva il suo ritmo... Poi dopo il terzo giorno i distacchi erano tali, avanti e dietro, che si viaggiava da soli. E' vero che quando ci si accorgeva di avere gente dietro, avevamo una punta di "orgoglio agonistico", che però "radio corsa" ridimensionava subito dando notizie di arrivi in tempi strabilianti. Quando il tempo è migliorato, finalmente, si sono allungate anche le percorrenze, e tutto è stato più facile. Abbiamo cercato di chiudere in 5 giorni, ipotizzando una pedalata ad oltranza l'ultima notte, ma vedendo che la cosa ci sarebbe costata tanto in termini di fatica, e che ai fini del lavoro non sarebbe cambiato niente, ci siamo concessi l'ultima notte finalmente in tenda. L'arrivo è stato emozionante. Non c'era nessuno se non la gentile signora del campeggio. Solo noi e quel cartello "arrivo TT", e il gps che finalmente diceva "fine traccia". Mi sono commosso, anche se forse Marco non se ne è accorto, ma sono convinto che fosse anche lui commosso. E' stata una sfida, l'abbiamo vinta. La gara no, quella l'abbiamo persa: il nostro tempo è il 28°, più del doppio del "vincitore".