Punt Trento meeting point [su e giù per Bondone, collina di Trento, Calisio, Marzola, ecc]

marios

Biker popularis
11/12/07
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Riva del Garda
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Bravo ottima idea. Purtroppo noi praticanti del freeride non abbiamo una associazione che ci rappresenti, nemmeno noi sappiamo quanti siamo ed il presente forum penso sia frequentato da una microscopica frazione di quelli che se la godono a cercare un sentiero nuovo per scendere dalla montagna (meglio se senza bipedi). In passato le iniziative tipo "raccolta firme" non hanno mai sortito gli effetti sperati (mi ricordo quella per mantenere le piste usate per i mondiali in val di Sole per esempio). Però visto che in nostri giornali locali "stentano" a trovare notizie di rilevo per riempire le loro pagine, e così spesso danno spazio a chi ha poco o nulla da dire perchè in edicola ci devono andare Quotidianamente, e visto che comunque molti poi li leggono (o guardano le figure a colori), trovo giusto tirare per la giacchetta i redattori per far valere le nostre ragioni. Io scrivo.

Ciao a tutti,
secondo me purtroppo alla fine non si farà nulla sul Bondone, perché c'è sempre qualcuno che deve rompere le palle con delle scuse assure (signor Merz della Lipu). L'unica cosa che potremmo fare è farci sentire, alzare un po' la voce attraverso i media locali, mandiamo tutti quanti un email ai giornali locali, vediamo se hanno il coraggio di pubblicarci, e magari vediamo se il signor Merz ha il coraggio di rispondere, tanto lui penso che non sappia nemmeno cosa sia un pista di downhill, (tanto sono delle americanate... ma va a ca...re). Io vi do un indirizzo email, è del direttore del giornale l'Adige, se hanno scritto quello che ha detto quel demente, dovranno pubblicare anche le nostre lettere. Mi raccomando chi ha voglia e tempo (ci vuole anche quello) di scrivere lo faccia, vediamo se si muove qualcosa...
Ecco l'indirizzo [email protected]
Ciao
 

marios

Biker popularis
11/12/07
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Riva del Garda
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Io ho scritto...
Gli articoli degli ambientalisti contrari alla creazione di un tracciato di downhill sul monte Bondone hanno sollevato un coro di reazione indignate da parte dei molti amanti della “bicicletta con le ruote grasse”, espresse in particolare nei forum a loro dedicati.
Vorrei farmi portavoce di queste lamentele per specificare come i praticanti di questa disciplina non debbano essere visti come un’orda di vandali devastatori che tutto distruggono al loro passaggio, ma piuttosto come un insieme di persone amanti della montagna e dell’ambiente in cui vivono e che intendono frequentarla il più possibile con la loro bicicletta che (ricordiamo) non emette rumori molesti (magari qualche freno che fischia, ma niente di più) e nemmeno emissioni inquinanti: la traccia che lascia sul terreno è larga pochi centimetri, spesso e preferibilemnte in luoghi non frequentati da escursionisti a piedi, contribuendo a scoprire (o ri-scoprire) e mantenere in efficienza sentieri anche abbandonati. Dopo il disastro degli schianti di alberi sovraccarichi di neve accaduto lo scorso inverno nei nostri boschi spesso molti ragazzi (e non più ragazzi) si sono armati di attrezzi e pazienza per rendere di nuovo agibili una moltitudine di sentieri. La maggior parte di chi gira per i boschi in Mtb lo fa con questo spirito, amando la montagna che gli sta regalando delle emozioni, gente che cerca la “frenata dolce” per non incidere il suolo e che si mette in tasca l’involucro della barretta per non sporcare. Il fatto poi di attrezzare un percorso contribuisce a mantenerlo in efficienza e non a distruggerlo, perchè rompere il giocattolo non è certo nell’interesse di chi vuole usarlo. Nel caso del progetto di aprire una pista sul Palon bisogna considerare che si va ad interessare una struttura già esistente, che ha bisogno di pochissimi interventi per renderla fruibile alle bici da discesa (ma anche in inverno quando sono coperte dalla neve da chi usa lo snowboard o gli sci per fare il saltino). La creazione di eventuali passerelle in legno (non in cemento o in metallo) che in termine tecnico si chiamano northshore evitano addirittura che le ruote tocchino il terreno, e se comunque il passaggio delle bici segna il tracciato c’è chi si impegna a ripristinarlo per poterci ripassare al più presto. Sarei curioso di conoscere quale sia la “visione sostenibile della fruizione del territorio montano” a cui si riferisce Legambiente. Non è pensabile mettere le montagne sotto una campana di vetro o guardarle dal finestrino di una astronave. Come dice Sergio Merz della Lipu sulla montagna di Trento sono stati creati migliaia di posti letto; pensa forse che chi ci va in vacanza lo faccia per guardare il paesaggio dal balcone della sua stanza d’albergo? Pensa poi anche che le aquile reali vadano a riprodursi proprio sopra i piloni della seggiovia (mossa da motore elettrico e non a scoppio)? Forse non è quello il luogo adatto per istituire il parco, meglio farlo qualche metro più in là visto che ormai del prato si sono impossesati gli sciatori. Anzi sostengo che se viene creato un punto di attrazione chi va in giro per i boschi lungo i sentieri della Sat è indotto a lasciarli per rivolgersi dove trova quello che cerca, e quindi “disturba” meno altrove. In più queste strutture hanno un decalogo di regole che i praticanti devono seguire e rispettare, regole invocate anche dai “protezionisti a tutti i costi” nello stesso articolo di domenica scorsa. Anche se si pronuncia “downhill” mutuando il termine dalla lingua inglese per capire subito di cosa si parla, non è una americanata; ricordiamo che i mondiali di questa disciplina nel 2008 si sono svolti proprio in val di Sole nel nostro amato Trentino (con tanto di battage pubblicitario per offrire ai turisti praticanti in seguito quali strutture? nulla) mentre a Livigno (Alpi italiane) o Pila (Val d’Aosta- Italy) o dietro l’angolo a Canazei ci sono realtà avviate ed apprezzate che aiutano chi vive ed investe sulla montagna a “campare” anche in estate. Ogni anno almeno 22.000 visitatori si riversano a Riva del Garda per il Bike Festival a testimoniare di come questo sport incontri il favore di molti sportivi (io lo pratico da 20 anni proprio per non respirare lo smog delle auto sulle strade asfaltate e per non rischiare di venire travolto ad ogni rotonda); pensate che nessuno farebbe un giornaliero in estate sul Bondone?

Ciao a tutti,
secondo me purtroppo alla fine non si farà nulla sul Bondone, perché c'è sempre qualcuno che deve rompere le palle con delle scuse assure (signor Merz della Lipu). L'unica cosa che potremmo fare è farci sentire, alzare un po' la voce attraverso i media locali, mandiamo tutti quanti un email ai giornali locali, vediamo se hanno il coraggio di pubblicarci, e magari vediamo se il signor Merz ha il coraggio di rispondere, tanto lui penso che non sappia nemmeno cosa sia un pista di downhill, (tanto sono delle americanate... ma va a ca...re). Io vi do un indirizzo email, è del direttore del giornale l'Adige, se hanno scritto quello che ha detto quel demente, dovranno pubblicare anche le nostre lettere. Mi raccomando chi ha voglia e tempo (ci vuole anche quello) di scrivere lo faccia, vediamo se si muove qualcosa...
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Reactions: rovermtb

flavionus

Biker grossissimus
21/5/05
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trentino
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Bike
Radon & Argon
MA LASCIateLI PERDERE qUellO CHE HANNO SCRITTO SUll'adige ..........

sono persone obsolete ........

COme quandO HANNO INTRODOTTO IL DIVIETO SUI Sentieri ........


cosa vogliono la montagna per 4 GATTI ? PERCHE' stIAMO PARLANDo DI 4 gatti ADDETTI ALLA RACCOLTA FUnghi .......
 

marios

Biker popularis
11/12/07
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Riva del Garda
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Non bisogna sottovalutare il peso che esercitano sull'opinione pubblica gli ambientalisti (o pseudo-tali). Infatti vedi quanto spazio gli hanno riservato i giornali per dire no alle biciclette sul Bondone. Pensa a quanti progetti importanti hanno bloccato o rallentato in passato anche nel nostro territorio. Faccio un esempio ad una situazione a me nota; quante tonnellate di Co2 in più hanno fatto respirare agli abitanti di Mori perchè si sono messi di traverso quando è stato il momento di chiedere la bretella in galleria? Anni di polemiche e ricorsi che hanno rallentato il raggiungimento di una situazione vivibile per migliaia di persone che prima erano in scacco del traffico (regolarmente bloccato) e dello smog. Pensa alla Me-Bo in Alto Adige (lo ha ricordato ieri sera il TG3 regionale rievocando le vicende salienti degli ultimi 30 anni) osteggiata dai contadini e dai verdi che non volevano mollare il terreno fertile (e comodo da coltivare e quindi redditizio) in valle; quanti incidenti si potevano evitare? E quanto impulso ha ottenuto la zona occidentale del Sud Tirolo dalla semplice creazione della strada? Pensa a quanta gente in ferie sul Garda andrebbe l'estate sul Bondone a girare in bici. Prova ad immaginare gli impianti aperti per pedoni e ciclisti, la possibilità di organizzare eventi e manifestazioni, di avere locali ed attività commerciali aperte, al posto della desolazione che si trova oggi. Questo è il progresso (20 anni fà le bici da montagna non esistevano quasi), non puoi bloccarlo ma devi dare delle regole per il bene di tutti.
MA LASCIateLI PERDERE qUellO CHE HANNO SCRITTO SUll'adige ..........

sono persone obsolete ........

COme quandO HANNO INTRODOTTO IL DIVIETO SUI Sentieri ........


cosa vogliono la montagna per 4 GATTI ? PERCHE' stIAMO PARLANDo DI 4 gatti ADDETTI ALLA RACCOLTA FUnghi .......
 

marios

Biker popularis
11/12/07
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Riva del Garda
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Grazie a tutti per i complimenti ragazzi. Era una lettera, non un articolo. Che oggi hanno pubblicato sul giornale con il titolo "rampichino in montagna: non siamo dei vandali".
Curiosamente nella pagina a fianco c'era un'altra lettera di un residente nella zona intitolata "fermate le moto che violano il Bondone" che lamentandosi delle scorribande di un gruppo di ragazzini motorizzati nei boschi circostanti denunciava il pericolo e l'inquinamento sonoro e atmosferico provocato dal loro passaggio.
Il Bondone sembra il centro del mondo ultimamente...
 

Gepp1

Biker assatanatus
27/5/08
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rovereto
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Finchè non saranno gli albergatori a chiedere di aprire gli impianti anche l'estate per la bici, e finchè non metteranno mano per primi al portafogli la provincia appoggerà sempre gli ambientalisti, che è la posizione più DEMAGOGICA(attenzione non ho detto democratica)
 

funbiketrentino

Redazione
13/12/07
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Trento
www.rideaway.it
Bike
Whatever with two wheels.
Giro della Marzola "hard core"...
Ciao a tutti, guardavo in su oggi mentre si aprivano le nuvole, la neve c'è solo in cima, a parte l'inizio dove si deve scendere con cautela, poi il versante verso la valle dovrebbe liberarsi con pioggia/nebbia ed eventuale sole, quindi direi che durante la settimana di Pasqua si potrebbe provare la Marzola versione "FR".
La conoscete?
Salita dal Cimirlo, poi su verso lo stoi del Chegùl, e poi da li verso la cima sud della Marzola passando dalle vecchie trincee (circa 30 minuti totali a spint/spalla).
Partenza dai campi da calcio di Villazzano, circa 1400mt di dislivello in salita, ma dalla cima sono altrettanti i discesa.
Se si parte da Trento città invece, sono 1650, non male direi per quasi un'ora di discesa tecnica direttamente sul capoluogo........
L'ho fatta l'ultima volta quest'autunno con circa 30cm sulla cima, e traverso lato Caldonazzo "ghiacciatino", quindi, adesso che molla, è tutto più facile.
Io ci vado, se volete aggregarvi fatevi sentire!
Puravida!!
 

Mat80

Biker serius
15/6/09
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ciao....io ci sarei se si organizza....però sono senza grande allenamento per la salita...quelli sono i miei posti....son de povo...purtroppo ora ho solo la front...ma potrei forse starti dietro comunque....
 

funbiketrentino

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ciao....io ci sarei se si organizza....però sono senza grande allenamento per la salita...quelli sono i miei posti....son de povo...purtroppo ora ho solo la front...ma potrei forse starti dietro comunque....


Beh, già partire da Povo un pò di dislivello lo tagli!!
Comunque vediamo, se non siamo in troppi magari un "bike shuttle" fino al Cimirlo si può fare...
Per il fatto di farlo con una front, magari in qualche passaggio avrai dei problemini, ma anch'io l'ho fatto con la mia Keeper, e su qualche tornante stretto ti da dei vantaggi, eheheh.
Se qualcun'altro è interessato, poi ufficializziamo una data e si fa, ciao!!
 

Mat80

Biker serius
15/6/09
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Beh, già partire da Povo un pò di dislivello lo tagli!!
Comunque vediamo, se non siamo in troppi magari un "bike shuttle" fino al Cimirlo si può fare...
Per il fatto di farlo con una front, magari in qualche passaggio avrai dei problemini, ma anch'io l'ho fatto con la mia Keeper, e su qualche tornante stretto ti da dei vantaggi, eheheh.
Se qualcun'altro è interessato, poi ufficializziamo una data e si fa, ciao!!


ma la discesa dalla stessa???marzola...omenet...stoi e giù??dagli stoi è bello il sentiero delle zete che arriva in cimirlo....
 

funbiketrentino

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13/12/07
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Whatever with two wheels.
No, dalla cima, discesa verso Bailoni, poi Maranza, e dalla Maranza giù verso l'intersezione della tagliafuoco (giro della Marzola), per proseguire verso i Bindesi e da li chiudere a San Rocco.
Tutta a palla ci ho messo 35 minuti con due mini stop (mi allenavo per l'Eurocup...), ma se la fai con calma, è quasi un oretta di discesa, considerando la parte iniziale dopo il bosco in quota, che è un pò espostina e tecnica!!
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo