Transgender in campionato femminile

sembola

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Da quello che leggo il regolamento del comitato olimpico mi pare chiaro.




Ho dovuto cercare su google... ah, non aver fatto il liceo!:-|
Seriamente, il rispetto formale della norma non comporta automaticamente che la norma o le sue conseguenze siano giuste. Le leggi si rispettano ma si possono criticare...

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MauroPS

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Seriamente, il rispetto formale della norma non comporta automaticamente che la norma o le sue conseguenze siano giuste. Le leggi si rispettano ma si possono criticare...

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sì certo che si possono criticare... ci mancherebbe.

c'è anche chi critica i vaccini, pur non avendo fatto studi medici. è un esempio antipatico per dire che le critiche vanno fatte con cognizione di causa. non essendo un medico né un esperto di conformazione fisica in relazione alle performance sportive non mi rimane che pensare che chi ha fatto i regolamenti li abbia fatti soppesando le evidenze scientifiche e non sotto qualche influsso buonista e politically correct.

cambiando sesso avrei un sacco di Qom su Strava? :mrgreen:
 

ObySamKenoby

Biker tremendus
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Scusate,l'argomento è abbastanza delicato e capisco ogni divergenza e punto di vista personale che ne potrebbe scaturire...ma qui stiamo parlando di una persona biologicamente nato maschio,con tutti gli ammenicoli connesssi e alla fine non trovo cosi negativa la contrarietà della ragazza arrivata 3za sul podio...non è questione di omofobia,ma qui c'è qualcosa che non quadra...al di la delle valutazioni della direzione di gara,che molto probabilmente han scelto cosi,per non essere accusati appunto di razzismo omofobico,mi sembra alquanto discutibile la scelta...se è una donna intrappolata nel corpo di un uomo,perchè farla/o partecipare in gare femminili quando fisicamente non c'è storia...dai lo si vede un pò anche dalla foto del podio...sarebbe meglio il contrario...poi voglio leggere i pareri dei maschietti se per caso vince...

Il problema esiste ed è inutile negarlo. Temo che sia stato sottovalutato nel caso specifico anche perché parliamo di una gara oggettivamente "minore", in atletica un caso ben più complesso come quello della Semenya è stato gestito in modo molto approfondito anche a livello tecnico scientifico, stessa cosa per Pistorius . Ma lí si parlava di Giochi Olimpici e di risonanza mondiale...

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Secondo me lo scheletro e i muscoli e tutto il resto sono di un uomo, io trovo quindi scorretto per le altre ragazze doversi confrontare non ad armi pari che poi è la base dello sport.

Seriamente, il rispetto formale della norma non comporta automaticamente che la norma o le sue conseguenze siano giuste. Le leggi si rispettano ma si possono criticare...

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sì certo che si possono criticare... ci mancherebbe.

c'è anche chi critica i vaccini, pur non avendo fatto studi medici. è un esempio antipatico per dire che le critiche vanno fatte con cognizione di causa. non essendo un medico né un esperto di conformazione fisica in relazione alle performance sportive non mi rimane che pensare che chi ha fatto i regolamenti li abbia fatti soppesando le evidenze scientifiche e non sotto qualche influsso buonista e politically correct.

cambiando sesso avrei un sacco di Qom su Strava? :mrgreen:

Dura lex, sed lex.

Il bello è che secondo me avete ragione tutti....
A mio avviso il cercare regolamenti che permettano ai transgender di gareggiare (dando per buono che al momento non esista un bacino d'utenza sufficientemente ampio per creare una categoria "terzo sesso") è cosa giusta, il come è complesso.
Il discorso fatto prima della cassa toracica, polmoni eccetera regge fino ad un certo punto quando si valuta un fisico come un insieme: il fisico di un uomo nasce per essere "alimentato" con la presenza di certi ormoni, quando uno di questi (il testosterone) viene quasi completamente eliminato il fisico non può più avere le normali prestazioni. E' logico che un trans non sarà mai uguale ad una donna, ma probabilmente dagli studi scientifici risulta che alla fine del processo il loro fisico sia più vicino, a livello di prestazioni, a quello femminile piuttosto che a quello maschile.
Poi questa è solo una mia idea...
 

D-Lock

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@daneel67 e @emmellevu ma sono assolutamente d'accordo, come diceva anche @sembola il fatto che ci sia un regolamento non vuol dire che sia giusto, nemmeno a me piace questa cosa così come non mi era mai piaciuto in atletica la gestione del caso Semenya.
Dovrebbero gareggiare in una categoria separata o fintanto che non ce ne sono abbastanza farlo con gli uomini, perché ok il diritto di gareggiare ma avere anche un vantaggio competitivo con le donne è ingiusto.
 

sembola

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Sicuro che erano più intelligenti di tutti noi e allora che parliamo a fare. Il caso è chiuso.
Veramente io ho detto una cosa parecchio diversa, e cioè che l'applicazione della legge non è garanzia di equità. È un problema presente da sempre in qualsiasi sistema giuridico, tanto è vero che il diritto romano aveva prodotto la massima citata.

Personalmente credo che le regole, comprese quelle sportive, vadano rispettate anche quando le si ritengono ingiuste, e che ci si debba impegnare perché vengano cambiate.

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slisser

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Il regolamento dell'UCI permette alle atlete transgender di competere, se hanno i livelli di testosterone secondo regolamento... non mi intendo di doping, ma mi pare che gli atleti dopati lo alzino, non lo abbassino.

Sicuramente per scrivere il regolamento avranno interpellato dottori e ricercatori che non si sono laureati all'università della vita, quindi spero che il loro parere sia servito a rendere le gare imparziali. Di sicuro non spetta a noi giudicare.

La natura è strana, ci sarà sicuramente un disegno dietro. Ci sono uomini che si sentono donne e fanno di tutto per diventarlo. altri, come me, che non riescono a impennare per quanti sforzi facciano.
Quando mai i tecnici hanno avuto titolo per esprimere un parere proprio? Da questa parte dell'universo i professori si interpellano per confermare quel che ha gia' deciso il politico.
 
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sembola

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Quando mai i tecnici hanno avuto titolo per esprimere un parere proprio? Da questa parte dell'universo i professori si interpellano per confermare quel che ha gia' deciso il politico.
Per questo dicevo che l'NCAA si muove in un ambito ben diverso da quello "ufficiale" di CIO/UCI.
 

motobimbo

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Veramente io ho detto una cosa parecchio diversa, e cioè che l'applicazione della legge non è garanzia di equità. È un problema presente da sempre in qualsiasi sistema giuridico, tanto è vero che il diritto romano aveva prodotto la massima citata.

Personalmente credo che le regole, comprese quelle sportive, vadano rispettate anche quando le si ritengono ingiuste, e che ci si debba impegnare perché vengano cambiate.

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si dice anche "dura lex sed lex". ;-)
 

sembola

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certo! prendi ad esempio quella sul falso in bilancio....."qualcuno" la cambiò dal di dentro.... :smile:

Non è questo il punto.

Se mi si dice che per poter gareggiare la atleta transgender deve avere livelli ormonali paragonabili a quelli normali non ho dubbi che sia così e dal punto di vista fisiologico è evidente che non ci siano disparità. Quello che a me non convince è tutto il resto, cioè se (ed eventualmente quanto) la struttura fisica prodotta dalla situazione precedente sia una fonte di disparità. Perfino sul doping ci sono ipotesi fondate sul fatto che possa avere effetti anche a medio lungo termine, figuriamoci se non potrebbe essere questo il caso.
 

sembola

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In che senso? mi pare che le regole dell'NCAA siano anche meno restrittive.
Nel senso che lo sport universitario americano si muove in un contesto completamente diverso da quello dello sport "olimpico", in un ambiente capace di pressioni politiche di entità sconosciuta a quello delle federazioni.
 

MauroPS

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Nel senso che lo sport universitario americano si muove in un contesto completamente diverso da quello dello sport "olimpico", in un ambiente capace di pressioni politiche di entità sconosciuta a quello delle federazioni.

Capito, però alla fine arrivano a regolamenti simili. Quindi la pressione politica c'entra relativamente...
 

Sailman

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Argomento difficile e spinoso.
Dal punto di vista puramente sportivo (gareggiare tutti nelle medesime condizioni), un transessuale che gareggia nelle categorie femminili rappresenta sicuramente una forzatura: le differenze tra uomo e donna non devo stare io qua ad evidenziarle, ma non sono certo solo nella presenza o meno del pipino...
Poi c'è il lato per così dire "sociale" della situazione: un transessuale ha diritto di partecipare a competizione sportive? ma certo che si, ne ha sacrosanto diritto come tutti.
Ciò premesso, non è che ci siano molte soluzioni: il numero è troppo limitato per creare categorie a sé, per cui è pacifico che debbano gareggiare o con gli uomini o con le donne. E' stata scelta la seconda ipotesi, credo, più per opportunità psicologica nei confronti di persone che donne si sentono a tutti gli effetti, che meramente agonistica: non è detto che sia la soluzione migliore, ma è anche vero che una soluzione che potesse essere riconosciuta come "la migliore" da tutti, probabilmente non esiste.
 

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