Non ho votato: ritengo indispensabile il casco, ma sono stufo di vedere che si pensa di risolvere tutto con una legge.
In realtà lo Stato ha il diritto di imporre l'uso di misure di sicurezza, non perché si preoccupi dell'incolumità dei cittadini (se qualcuno preferisce rompersi la testa, faccia pure), ma solo perché le spese sanitarie derivanti da incidenti evitabili gravano sul contribuente nello stesso modo di quelle degli incidenti inevitabili, quindi imporre la sicurezza è il modo più rapido (anche se non il più efficace) per contenere i costi della sanità. Del resto, quando certe scelte sono lasciate al libero arbitrio, si può facilmente notare che ciascuno di noi tende a sottovalutare i pericoli ed a sopravvalutare la propria capacità di evitarli: sono ben pochi i bikers che andrebbero in montagna senza casco (a chi non è capitato di urtare un ramo basso con la testa?), mentre sono molti di più i bitumari che lasciano il casco a casa (in estate fa sudare, in inverno è ingombrante sopra al passamontagna e...a che mi serve se mi viene addosso un TIR?). In realtà, alla stessa stregua delle cinture di sicurezza e del casco in moto, può salvare la vita in alcuni casi o rivelarsi inutile in altri, ma certo nessuno può sapere se, alla prossima uscita, perderà l'equilibrio da fermo urtando una roccia sporgente con la testa, salvandosi solo perché porta il casco, o verrà caricato da una mandria di tori impazziti che calpesteranno selvaggiamente biga, biker e caschetto (con i tori evitate i caschi rossi!). Detto ciò, condivido il fatto che le imposizioni sono sempre fastidiose e, lancio una provocazione: forse non tutti sanno che il codice della strada impone alle biciclette (velocipedi per il CdS) di avere istallati i dispositivi d'illuminazione anteriore e posteriore, nonchè i catarifrangenti sui pedali. Qualcuno di noi (io compreso) ha mai preso sul serio quest'obbligo? (o è stato multato?)