Come in tanti altri settori dello sport all'aria aperta spesso l'evoluzione tecnologica porta a un allargamento del bacino di utenza, con conseguente levata di scudi dei puristi che non se ne fanno una ragione di non essere più gli unici depositari del "vero/giusto" modo di praticare il proprio amato sport.
Quello sopra è un aspetto, ma ce n'è un altro, credo più rilevante: quello che conta è l'attitudine al rispetto per la natura e per gli altri esseri viventi. Purtroppo questo è un tasto dolente. Siamo una razza generalmente egoista, piuttosto stupida, e spesso incapace di empatia verso la natura in genere. I nostri bisogni e desideri immediati vengono sempre e comunque prima di tutto.
Non importa se sei a piedi, in sella a una e-bike, una graziella, un paio di ciaspole o una moto da enduro. Se sei un mentecatto troverai il modo di inquinare, rovinare l'ambiente, e/o finire a litigare/danneggiare il prossimo per futili motivi.
Mi pare inconcludente incolpare il mezzo o la disciplina che si pratica, quando in realtà il problema è solo la carenza di materia grigia e l'incapacità di guardare un po' più in la del proprio naso.