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Spertan mullet - cube two - thok mig
adesso come allora, sono sempre in fondo alla classifica :mrgreen:
Ma anche ora non sono cambiate molto le cose... Ci si misura l'escursione delle forcelle...! :smile:
E poi ci saranno il solito xc ista da 120 che si vanta di durare ore e ore e il downhiller da, 200mm che risolve il tutto in pochi minuti... :mrgreen::mrgreen:
 
B

boliviano

Ospite

il post originale. Hanno pure sentito @MauroETS per invitarlo in trasmissione. Io lo dico da un po' di tempo, se non si sta attenti si finisce che chiudono dei sentieri per colpa di qualche cretino.
Perfettamente d'accordo con te. Però la butto lì senza voler fare polemica. Mi pare che sul mag si rilanciano con regolarità video più o meno promozionali nel quale tra una bevuta di bevanda del toro e una derapata si susseguono riders che scendono a bomba su sentieri modificati. Ultimi che ricordo a malincuore quello sulla cresta (the Ridge se non erro) e l'altro in Cile, in area protetta (video del tutto assurdo). Permettimi di osservare poca coerenza. Mi piacerebbe ci fosse (ma forse c'è...?) un codice etico anche nella redazione e una certa selezione nella rilancio di video e dei contenuti. Troppo facile pubblicare qualsiasi cosa e poi lamentarsi dei cretini.
 

Ivo

Biker paradisiacus
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Perfettamente d'accordo con te. Però la butto lì senza voler fare polemica. Mi pare che sul mag si rilanciano con regolarità video più o meno promozionali nel quale tra una bevuta di bevanda del toro e una derapata si susseguono riders che scendono a bomba su sentieri modificati. Ultimi che ricordo a malincuore quello sulla cresta (the Ridge se non erro) e l'altro in Cile, in area protetta (video del tutto assurdo). Permettimi di osservare poca coerenza. Mi piacerebbe ci fosse (ma forse c'è...?) un codice etico anche nella redazione e una certa selezione nella rilancio di video e dei contenuti. Troppo facile pubblicare qualsiasi cosa e poi lamentarsi dei cretini.
Quello che dici mi trova d'accordo, l'ho sintetizzato in uno dei primi interventi, c'è però il fatto che se sono quelli i video che ci emozionano se per ragioni morali non li mostra il forum, li si vanno poi a vedere altrove. Vorrei a 'sto punto sapere, ma a voi questi video fanno impazzire? Lo chiedo perchè a me hanno stancato, sono tutti molto simili con evoluzioni e velocità pazzesche, quasi sempre guardo l'inizio poi quando ho conferma che lo stampo è quello, interrompo. Trovo molto più interessanti le foto e i video a scopo escursionistico che però sono sempre più rari.
 

Barons

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Quello che dici mi trova d'accordo, l'ho sintetizzato in uno dei primi interventi, c'è però il fatto che se sono quelli i video che ci emozionano se per ragioni morali non li mostra il forum, li si vanno poi a vedere altrove. Vorrei a 'sto punto sapere, ma a voi questi video fanno impazzire? Lo chiedo perchè a me hanno stancato, sono tutti molto simili con evoluzioni e velocità pazzesche, quasi sempre guardo l'inizio poi quando ho conferma che lo stampo è quello, interrompo. Trovo molto più interessanti le foto e i video a scopo escursionistico che però sono sempre più rari.
Concordo con te, la solita "minestra".
 
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sembola

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Perfettamente d'accordo con te. Però la butto lì senza voler fare polemica. Mi pare che sul mag si rilanciano con regolarità video più o meno promozionali nel quale tra una bevuta di bevanda del toro e una derapata si susseguono riders che scendono a bomba su sentieri modificati. Ultimi che ricordo a malincuore quello sulla cresta (the Ridge se non erro) e l'altro in Cile, in area protetta (video del tutto assurdo). Permettimi di osservare poca coerenza. Mi piacerebbe ci fosse (ma forse c'è...?) un codice etico anche nella redazione e una certa selezione nella rilancio di video e dei contenuti. Troppo facile pubblicare qualsiasi cosa e poi lamentarsi dei cretini.
A me i video "adrenalinici" non appassionano, nel senso che li trovo l'equivalente di YouPorn. Tutto bello, ma irreale per le persone "normali" ;-)

Ma detto questo il problema non è scendere a tuono, il problema è scendere a tuono dove SI SA che si possono trovare escursionisti, fungaioli, cacciatori.

Se poi non si deve far vedere chi scende a tuono perchè poi c'è chi lo imita ok, allora aboliamo la Formula1 perchè sulle strade si arrotano i pedoni. Problema risolto.
 

sembola

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Ma chi è che si diverte ad andare forte sui sentieri pedonali? Non me ne capacito.
Basta dare un'occhiata a Strava per vedere che non è certo un caso isolato.


Non penso poi che due tracce nel bosco rovinino l'ecosistema
Se per "tracce" intendiamo sentieri costruito exnovo probabilmente no, non rovinano un ecosistema spesso già molto compromesso. Ma a parte il fatto che certe valutazioni andrebbero fatte fare a chi ne le competenze, resta il non piccolo problema che il proprietario del terreno ha tutto il diritto di decidere chi, cosa e come, e che l'abusivismo rischia di inasprire i rapporti e di rendere la vita difficile a tutti.

Quello che lamenta @marco tra le altre cose invece è l'apparire di tagli, che è cosa diversa. Se un sentiero ha una certa conformazione c'è un motivo, fare modifiche estemporanee oltre ad un certo problema di immagine potrebbe comportarne uno di erosione.
 
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A me i video "adrenalinici" non appassionano, nel senso che li trovo l'equivalente di YouPorn. Tutto bello, ma irreale per le persone "normali" ;-)

Ma detto questo il problema non è scendere a tuono, il problema è scendere a tuono dove SI SA che si possono trovare escursionisti, fungaioli, cacciatori.

Se poi non si deve far vedere chi scende a tuono perchè poi c'è chi lo imita ok, allora aboliamo la Formula1 perchè sulle strade si arrotano i pedoni. Problema risolto.
D'accordo ma fino a un certo punto. Il discorso mi sembra un po' la classica foglia di fico dietro alla quale ci si nasconde per non fare nulla.
Mi ricorda il classico discorso della National Rifle Association che segue ad ogni sparatoria nei licei: non sono le pistole cattive, sono i pistoleri che le usano male.
Le testate giornalistiche hanno evidenti responsabilità nel veicolare valori nella società. Lo vediamo tutti i giorni sui giornali, con notizie cazzute, allarmismi, spazzatura mediatica funzionale solo a incrementare le rendite pubblicitarie. E ribadisco uno sfogo di questo tipo ad esempio contro la programmata gara di enduro nei boschi di Tesserete da parte del direttore di una testata giornalistica che promuove continuamente test di bici orientate al Gravity mi pare quanto meno discutibile.
 
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boliviano

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Ma chi è che si diverte ad andare forte sui sentieri pedonali? Non me ne capacito.
Non penso poi che due tracce nel bosco rovinino l'ecosistema
Se il bosco è privato si. Vorrei vedere se fosse tuo e se non fossi ciclista
 

marco

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D'accordo ma fino a un certo punto. Il discorso mi sembra un po' la classica foglia di fico dietro alla quale ci si nasconde per non fare nulla.
Mi ricorda il classico discorso della National Rifle Association che segue ad ogni sparatoria nei licei: non sono le pistole cattive, sono i pistoleri che le usano male.
Le testate giornalistiche hanno evidenti responsabilità nel veicolare valori nella società. Lo vediamo tutti i giorni sui giornali, con notizie cazzute, allarmismi, spazzatura mediatica funzionale solo a incrementare le rendite pubblicitarie. E ribadisco uno sfogo di questo tipo ad esempio contro la programmata gara di enduro nei boschi di Tesserete da parte del direttore di una testata giornalistica che promuove continuamente test di bici orientate al Gravity mi pare quanto meno discutibile.

hai già scritto a Strava? Sono loro che promuovono il celodurismo, insieme a qualche mente vuota che usa male lo strumento. Magari puoi convincerli a togliere i KOM in discesa.

Nessuno della redazione ha mai scritto di dover andare a 1000 dove non si può farlo.
Per i video, @sembola ha descritto perfettamente la situazione.
 
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boliviano

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hai già scritto a Strava? Sono loro che promuovono il celodurismo, insieme a qualche mente vuota che usa male lo strumento. Magari puoi convincerli a togliere i KOM in discesa.

Nessuno della redazione ha mai scritto di dover andare a 1000 dove non si può farlo.
Per i video, @sembola ha descritto perfettamente la situazione.
Bom allora non facciamo niente. Tanto non cambia nulla.
 

Manu25.2.1983

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@Shrinivasa Ricki mollare i freni probabilmente piace a tutti, altrimenti avremmo scelto un altro sport. C'è modo e modo di farlo però. Un conto è se ti fai il tuo bel giro pedalato e scendi, magari anche un po' allegrotto. Un altro è trovarsi di fronte trenini da otto persone, con casco integrale, a 200 all'ora, che ripercorrono 4-5 volte lo stesso segmento nel giro di due ore, magari anche risalendo in furgone. Capisco che questa modalità possa dare fastidio e portare a problemi. Purtroppo il trend è questo però, la nostra regione non é pronta e cosi ci andiamo di mezzo tutti. Non siamo a Finale. Stesso discorso vale per l'evento. Se verrà organizzato bene, con TUTTE le carte in regola e sensibilizzando anche i non bikers sarà sicuramente una bella pubblicità. Ma se anche solo un tassello dovesse non essere al posto giusto ci ritroveremmo ad essere i soliti "ciclisti da merda" che rovinano i sentieri, spaventano i cani e i pedoni e creano incidenti. E al posto dei rami finiremo per trovarci i chiodi o peggio sui sentieri.
 

Code98

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Se il bosco è privato si. Vorrei vedere se fosse tuo e se non fossi ciclista
Hai ragione, i boschi dell'articolo sono in effetti proprietà privata, il tipo che si lamenta dovrebbe poter essere lasciato in pace a casa sua, mi dispiace perché spesso è molto difficile far rispettare i divieti di accesso su grosse aree forestali.
Mi trova un po'scettico invece il discorso che i sentieri da bici siano il male assoluto per la montagna.
Un esempio simile potrebbe essere la ski area di Morgins dove è pieno di cartelli che invitano a non sciare ASSOLUTAMENTE fuoripista per tutelare i giovani pini e gli animali del bosco.
Hanno costruito una seggiovia e una pista larga come un'autostrada in mezzo alla montagna. Probabilmente con la dinamite.
Di cosa stiamo parlando dai
 
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boliviano

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Hai ragione, i boschi dell'articolo sono in effetti proprietà privata, il tipo che si lamenta dovrebbe poter essere lasciato in pace a casa sua, mi dispiace perché spesso è molto difficile far rispettare i divieti di accesso su grosse aree forestali.
Mi trova un po'scettico invece il discorso che i sentieri da bici siano il male assoluto per la montagna.
Un esempio simile potrebbe essere la ski area di Morgins dove è pieno di cartelli che invitano a non sciare ASSOLUTAMENTE fuoripista per tutelare i giovani pini e gli animali del bosco.
Hanno costruito una seggiovia e una pista larga come un'autostrada in mezzo alla montagna. Probabilmente con la dinamite.
Di cosa stiamo parlando dai
È un approccio che ha il suo senso ed è comune anche qui in Svizzera. Ci sono zone di tranquillità per la fauna che devono essere rispettate. È un compromesso che dobbiamo saper accettare: ti ho fatto la pista? Ecco almeno stai su quella. Ci sono comunque una infinità di pendii dove si può sciare in fuoripista in santa pace e senza arrecare disturbo agli abitanti del bosco. Chiaro che il discesista medio che crede di avere diritto a tutto avendo pagato la giornaliera sarà portato a sentirsi stretto. E qui, insisto, è la corretta formazione e informazione dei praticanti che permette io rispetto delle regole. A chi spetta questo ruolo? A nessuno?
 

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Il problema non è scendere a tuono, il problema è scendere a tuono dove SI SA che si possono trovare escursionisti, fungaioli, cacciatori.
Messa così é un po' "pericoloso"; non solo su ogni sentiero, ma anche su ogni altro tipo di spazio potrebbe esserci potenzialmente qualcuno. Scendere con la bici e pensare di non far male a nessuno é una sicurezza che si può ottenere solo in un bike park. Allora che si fa? Questo é il momento ottimale per osare e guadagnare spazio; per farlo bisogna organizzarsi. Allo stato attuale attorno al movimento ciclistico c'é molta confusione, ma i primi che devono uscire allo scoperto e proporsi sono le persone che in bici ci vanno. E quando si va a parlare con un amministratore, un sindaco, un presidente di un parco, vi accorgete che é rimasto all'età delle pietra, mandatelo garbatamente fanculo.
 
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A me i video "adrenalinici" non appassionano, nel senso che li trovo l'equivalente di YouPorn. Tutto bello, ma irreale per le persone "normali" ;-)

Ma detto questo il problema non è scendere a tuono, il problema è scendere a tuono dove SI SA che si possono trovare escursionisti, fungaioli, cacciatori.

Se poi non si deve far vedere chi scende a tuono perchè poi c'è chi lo imita ok, allora aboliamo la Formula1 perchè sulle strade si arrotano i pedoni. Problema risolto.
D'accordo ma fino a un certo punto. Il discorso mi sembra un po' la classica foglia di fico dietro alla quale ci si nasconde per non fare nulla.
Mi ricorda il classico discorso della National Rifle Association che segue ad ogni sparatoria nei licei: non sono le pistole cattive, sono i pistoleri che le usano male.
Le testate giornalistiche hanno evidenti responsabilità nel veicolare valori nella società. Lo vediamo tutti i giorni sui giornali, con notizie cazzute, allarmismi, spazzatura mediatica funzionale solo a incrementare le rendite pubblicitarie. E ribadisco uno sfogo di questo tipo ad esempio contro la programmata gara di enduro nei boschi di Tesserete da parte del direttore di una testata giornalistica che promuove continuamente test di bici orientate al Gravity mi pare quanto meno discutibile.
hai già scritto a Strava? Sono loro che promuovono il celodurismo, insieme a qualche mente vuota che usa male lo strumento. Magari puoi convincerli a togliere i KOM in discesa.

Nessuno della redazione ha mai scritto di dover andare a 1000 dove non si può farlo.
Per i video, @sembola ha descritto perfettamente la situazione.
In medium stat virtus!

Secondo me, la responsabilità va condivisa tra diversi "attori", ma non in parti uguali:
- Il singolo porta evidentemente la parte più grande, proprio perché non glie l'ha prescritto in dottore di andare a tuono.
- Strava porta una grossa responsabilità visto i seguaci che ha per i KOM in discesa e, nascondersi dietro al dito del Disclaimer (come la American Rifle Association), non fa che confermare che Business is business.
- I video hanno una presa relativa alla fascia d'età e al quantitativo di neuroni del visionante. I contesti dove sono stati girati sono importanti al fine della percezione (ricordo uno di Kilian Bron che faceva il pelo a un pedone scendendo da uno sperone di roccia). Poi anche in questo caso, business is business, visti gli sponsor, gli atleti, YouTube e i siti web .

just my two cents
 
B

boliviano

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Messa così é un po' "pericoloso"; non solo su ogni sentiero, ma anche su ogni altro tipo di spazio potrebbe esserci potenzialmente qualcuno. Scendere con la bici e pensare di non far male a nessuno é una sicurezza che si può ottenere solo in un bike park. Allora che si fa? Questo é il momento ottimale per osare e guadagnare spazio; per farlo bisogna organizzarsi. Allo stato attuale attorno al movimento ciclistico c'é molta confusione, ma i primi che devono uscire allo scoperto e proporsi sono le persone che in bici ci vanno. E quando si va a parlare con un amministratore, un sindaco, un presidente di un parco, vi accorgete che é rimasto all'età delle pietra, mandatelo garbatamente fanculo.
Hai ragione quoto tutto Io per lavoro mi occupo di pianificazione del territorio. Agli amministratori dove lavoriamo proponiamo spesso una pianificazione dei sentieri. Che significa analizzare flussi, conflitti e proporre eventuali nuove vie a flussi separati. Puoi immaginare la risposta degli amministratori. I più non sono solo insensibili, ma sono proprio ostici. La situazione è grave e rischiamo di andarci di mezzo tutti noi appassionati. O ci autoregolamentiamo o lo faranno gli altri per noi. Non possiamo limitarci a dare la colpa agli altri e basta. Chi fa questo o è ignorante o è in mala fede.
 
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