Sono contento che alla fine si sia capito il senso del mio articolo e che molti istruttori siano d'accordo con me.
Lo so benissimo che 'spinning' è un marchio registrato. Innanzitutto nelle mie palestre il corso non è chiamato 'spinning' ma ha altri nomi, e poi non fossilizziamoci sulle definizioni, puoi chiamarlo spinning, indoor cycling, v-cycle, group cycling...(e stanno arrivando altri format da les mills) ma sempre di pedalare si tratta.
Vale quindi la pena di farlo come si deve. Posso dire con serenità ai proprietari delle palestre di non aver paura di sperimentare qualcosa di più specifico, anche i miei gruppi sono eterogenei, avrò un 30% di ciclisti veri. Ma il vantaggio dello spinning è che ognuno può gestire il suo sforzo agendo sulla resistenza, quindi in base alle sue capacità, che stia facendo forza, resistenza lattacida o qualsiasi altra cosa. L'unico periodo dell'anno davvero particolare può essere il mesociclo di potenza. Quindi vi assicuro che non ho mai visto signore Maria crollare a metà lezione, proprio perchè gli viene spiegato come gestire il suo sforzo. Noto con piacere che anche i principianti, anche se non sono in forma, escono dalla sala contenti, perchè anche se sarà una cosa che non proveranno mai più, vanno sotto la doccia convinti di aver imparato qualcosa, da una persona competente che gli ha dedicato la sua professionalità.
Concordo col problema dei cardiofrequenzimetri, che andrebbero usati di più. Diamo sempre dei riferimenti sulle percentuali di fatica-resistenza dunque invece di dire sempre chiudi,chiudi! o apri apri! Molti si chiedono quanto?...
Fantastici i lavori di jumping da 1 e la frase di black jack, la ruberò sicuramente :)
Quindi tutti d'accordo: spinning, pedalata, indoor cycling, ruota del criceto, v-cycle bla bla bla SI!!! Con cognizione!
Grazie a tutti e complimenti ancora agli istruttori che sperimentano
Federico Frulloni