Tralasciando i vari schemi di sospensione per un attimo, cerchiamo di chiarire un paio di principi base visualizzandoli con degli esempi:
- INERZIA: Pensiamo di montare su una bici con ad es 150 mm di corsa una xmax sl con ruotina slick da 1", e magari eliminiamo il cambio e il pacco pignoni a favore di un singlespeed! Bene, ci siamo posti nella condizione di avere meno peso possibile sul mozzo posteriore. Questo peso ridotto, col muoversi della sospensione, induce poca inerzia al sistema, quindi la risposta della sospensione al lavoro dell'ammo è, diciamo, "immediata", cioè una volta che la ruota supera l'ostacolo, ad es un sasso, viene facilmente e velocemente riportata a contatto col terreno dal lavoro dell'ammo.
Portiamoci ora all'opposto: Cerchio di sezione importante, mozzo rolhoff da 1 Kg (credo, ma è solo un esempio, non fate i pignoli!), gazzaloddi da 3" e siccome siamo masochisti la riempiamo d'ACQUA! Con tutto questo peso che agisce sul mozzo, proviamo ora a superare lo stesso ostacolo alla stessa velocità: A parte il fatto che l'inerzia creata da tutta quella massa renderà lento il movimento della sospensione anche nel momento in cui la ruota sale sull'ostacolo, nel momento in cui l'ammo dovrà spingere la sospensione per riportare la ruota a contatto col terreno, dovrà lavorare contro un'inerzia tale da rendere i movimenti più lenti, cioè la ruota ritroverà il contatto col terreno più tardi rispetto a quanto avveniva con una ruota leggera!
Ora, a parità di
ruote, è naturale che un sistema ammortizzante con un carro (massa non sospesa appartenente al telaio) più complesso, e quindi più pesante, abbia un'inerzia maggiore rispetto ad es ad un forcellone monopivot. Il tutto poi è complicato anche dalla "distribuzione" di queste masse: più sono lontane dal/dai fulcro/i sul telaio, più la loro inerzia sarà maggiore poichè aumenta il braccio della forza. Quindi è giusto dire che l'inerzia della sola sospensione in sè può essere trascurabile, ma fino ad un certo punto: quando si è alla ricerca della massima prestazione, tipo gare DH ad alto livello, non credo che i campionissimi trascurino questi dettagli! In un uso più terrestre è sicuramente il peso della ruota ad influire maggiormente, ma di sicuro non è pensabile fare una pietraia a tuono con le gommine da 1,8" per tenere leggere le masse non sospese....
Di conseguenza l'inerzia del sistema carro+ruota non c'entra, in linea di pricipio, con il fatto che la bici possa bobbare o meno, ma ciò che influenza la pedalata è la posizione del fulcro, nel caso più facilmente visualizzabile del monocross, rispetto al tiro della
catena: Se immaginiamo un monocross infulcrato ad es a metà del tubo obliquo, avremo un forcellone molto lungo (= traiettoria formata da un arco di cerchio con raggio molto grande, simile a traiettoria lineare) ed una traiettoria della ruota inclinata all'indietro (favorisce l'assorbimento degli ostacoli impattati dalla ruota), ma la catena, che tira durante la pedalata, tenderà a tirare a sè la ruota e quindi ad aprire la sospensione, opponendosi al lavoro di questa nel superare fluidamente gli ostacoli (guardate ad es una Bazooka prima serie di qualche anno fa). Nella condizione opposta possiamo immaginare una trasmissione con una sola corona ed un solo pignone, con l'infulcro del monocross (sempre per semplicità di visualizzazione) posto esattamente in corrispodenza del punto in cui la catena ingaggia la corona: in questo caso non vi è nessun braccio di forza fra il tiro della catena e il fulcro della sospensione, che sarà dunque totalmente insensibile alla pedalata!
PROGRESSIVITA': Immaginiamo, sempre per semplicità, il solito monocross. Trascuriamo per ora l'angolo col quale agisce sull'ammo e consideriamo che agisca sempre con un angolo di 90°: se l'ammo è a molla, che è lineare, la sospensione avrà un comportamento perfettamente lineare, cioè: se poggio ad es 10 Kg sulla sella la sospensione si comprime di 1 cm, se poggio 20 Kg sulla sella la sospensione si comprime di 2 cm, se poggio 30 Kg sulla sella la sospensione si comprime di 3 cm, ho cioè un incremento lineare della compressione in relazione al carico (è valido anche per ad es: 10kg - 2 cm, 20 Kg - 4 cm, 30 kg - 6 cm, è ugualmente lineare!)
La non linearità si ha considerando l'angolo con cui lavora l'ammo rispetto al forcellone: se ad es quando è a pacco l'angolo è di 90°, avrò una sospensione sì progressiva, ma in misura poco percepibile.
Le cose cambiano naturalmente con un ammo ad aria, che è progressivo di per sè: infatti se per comprimere l'aria dell'ammo ad es portandolo a metà della sua corsa devo poggiare sulla sella 100 kg, per portarlo a pacco non bastano 200 kg come se fosse lineare, ma lo vedremo comprimersi ad es a 3/4 della sua corsa, ed andrà a pacco ad es con 500 kg sulla sella. Non prendete per buoni questi numeri, sono solo per portare un esempio, non sono veritieri! Sta di fatto che la progressività è data dalla progressività dell'ammo ad aria, che sarà tanto più progressivo quanto più è piccolo il serbatoio d'aria che si va a comprimere (serbatoio piccolo = ammo molto progressivo, serbatoio grande = ammo poco progressivo).
E' possibile poi fare ad es una sospensione fortemente progressiva con un ammo a molla: Sempre nel caso del monocross è sufficiente che il forcellone agisca sull'ammo tramite delle biellette attraverso le quali accada una cosa del genere: primi 5 cm di corsa l'ammo è compresso di 0.7 cm, con 10 cm di corsa l'ammo è compresso di 2 cm, con 15 cm di corsa l'ammo è compresso di 5.5 cm.... , cioè ad incrementi lineari dell'escursione della ruota corrispondono incrementi non lineari (in questo caso progressivi) dell'escursione dell'ammo. Anche in questo caso non prendete per buoni i numeri, non mi riferisco a NESSUN caso reale!
Da questo non emerge naturalmente la questione di fondo, ovvero: è meglio un 4-bar, un mono o un VPP? Per quel che mi riguarda DIPENDE! Dipende da cosa deve fare quella bici (AM, FR, DH, XC...), da come chi la guida preferisce che si muova la sospensione,se si preferisce la neutralità alla pedalata o la rigidità o ancora la sensibilità ecc, da come è stato studiato il singolo progetto e da come e con che materiali è costruita la bici. Alberto Ancillotti (un plauso per la sua disponibilità) qui sul forum ha asserito di aver migliorato percettibilmente la rigidità del forcellone ristudiando e modificando le biellette di rinvio sull'ammo, quindi anche i particolari apparentemente trascurabili possono fare la differenza non solo fra modelli diversi ma addirittura sulla stessa bici! Bisognerebbe quindi vedere caso per caso e (magari!) provare le bici che interessano, per una scelta ragionata: se conoscete un sivende che mi fa provare quanto ha in negozio prima dell'acquisto, DITEMELO!
Vabbè, ho scritto un po' troppo, e naturalmente mi aspetto di essere smentito: non sono mica un professore, sono uno come voi che si appassiona insensatamente a queste cose! Comunque sta uscendo il sole: domani giro offroad, che quando vado mica penso a come lavora la sospensione... me la godo e basta!!!!!
Ciao