Sorci di Pesaro & friends..... Di tutto e di più parte terza

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sean

Biker superis
17/9/05
413
1
0
67
Pesaro
Visita sito
Dopo vario penare per il caricamento delle foto posto un “reportino” sull’uscita a Tirano (Sondrio), dal 10 al 13 scorsi, partecipanti Il Baffo, CarloMarzo, PaoloVicchi ed io.
Scopo principale del viaggio era fare il cosiddetto “Bernina Freeride”, utilizzando il famoso Trenino Rosso del Bernina, ferrovia dichiarata patrimonio mondiale Unesco
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E’ un itinerario che da Tirano porta a St.Moritz passando per il Passo Bernina (c/a 2.300 mt), con un percorso arditissimo che copre quasi 2.000 mt di dislivello in salita in ambiente spettacolare.
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Il tragitto vale da solo il viaggio ed il carissimo biglietto (andata e ritorno tutti in treno costano circa 100 euro).
Noi ci siamo però limitati alle sole risalite in treno, per cui siamo partiti da Tirano e scesi al Passo Bernina; di qui abbiamo iniziato la discesa in sella verso St.Moritz. Causa default del GPS ci siamo tenuti sul sentiero segnalato per bici (cartelli rossi con disegno della mtb) che fino a St.Moritz alterna single tracks in mezzo a pascoli, nel bosco e stradelli, nulla di difficile;
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ci sono però alternative più tecniche, scartate mancanza di traccia GPS e per questioni di tempo. Infatti il tragitto è molto lungo ed appena arrivati a St. Moritz,
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scattata una foto
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siamo stati costretti a salire subito sul treno del ritorno; scesi di nuovo a Passo Bernina, di nuovo sella verso Tirano; in questo caso la discesa, anche quella classica senza varianti, è molto più lunga, spettacolosa per il paesaggio, soprattutto nella zona di Cavaglia, dove si visita il Giardino dei Ghiacciai, con enormi marmitte dei giganti
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ed Alp Grum, proprio di fronte al ghiacciaio del Bernina
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In questa parte del percorso la difficoltà piuttosto elevata (sentiero con pietre fisse e radici).
Il percorso era talmente bello che l’approssimarsi della fine ha prodotto un tentativo di suicidio di massa, come avete avuto modo di vedere in una foto di qualche posta fa
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Interrotto dal fischio del treno
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Il giorno successivo diluvio costante e neve a bassa quota ci hanno costretti al riposo forzato ed al turismo (anche gastronomico).
Il quarto giorno sarebbe stato dedicato al ritorno, ma siamo riusciti a strappare ugualmente un giro. In programma c’era la Tornantissima (cercare sul web per una descrizione), che consiste nella risalita con furgone fino ad una località sopra il Passo del Mortirolo, una successiva ulteriore salita pedalata di un’altra ora e mezza e poi un’unica discesa di oltre 2.300 mt di dislivello.
Per questioni di tempo abbiamo ripiegato per il Col D’Anzana. Questa è un’altra classica, molto pubblicizzata nei siti locali. Il Passo è proprio sopra Tirano e divide l’Italia dalla Svizzera; per tale ragione in passato era il passaggio privilegiato dei contrabbandieri e per questo la zona è percorsa da una miriade di sentieri; noi ci siamo fatti portare da un bike shuttle fino ai 2.000 mt del rifugio Anzana, evitando una lunghissima salita a pedali di 1.600 mt.
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Da lì abbiamo dovuto fare un’altra ora ed oltre di bici a spinta fino al Col D’Anzana (2.300 mt.)
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raggiungendo la quota neve (fatta il giorno prima), con 5 gradi di temperatura.
Dal colle comincia una serie di discese, a scelta, che riportano a Tirano; stante il malfunzionamento del GPS abbiamo imboccato un sentiero a caso e ci è andata più che bene, in quanto, dopo un lungo traversone esposto, scendeva per 14 km e 2.000 mt. di dislivello lungo una spalla del monte, facendo un’infinita serie di zig zag
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con livello di difficoltà piuttosto elevato: tutta la prima parte era di rocce fisse e terra (tipo Sestola per intenderci) e tutta l’ultima era un antico sentiero molto ripido e ciottolato, fatto di grosse pietre tonde, sporgenti e scivolose.

….. in 2 gg consumate totalmente 2 coppie di pastiglie freni…
…A breve video di PaoloVicchi…
 

topabiker

Biker superioris
14/1/03
922
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55
Pesaro
mtbsorciverdi.blogspot.com
Bike
Trek slash 2016 purple
Dopo vario penare per il caricamento delle foto posto un “reportino” sull’uscita a Tirano (Sondrio), dal 10 al 13 scorsi, partecipanti Il Baffo, CarloMarzo, PaoloVicchi ed io.
Scopo principale del viaggio era fare il cosiddetto “Bernina Freeride”, utilizzando il famoso Trenino Rosso del Bernina, ferrovia dichiarata patrimonio mondiale Unesco
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E’ un itinerario che da Tirano porta a St.Moritz passando per il Passo Bernina (c/a 2.300 mt), con un percorso arditissimo che copre quasi 2.000 mt di dislivello in salita in ambiente spettacolare.
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Il tragitto vale da solo il viaggio ed il carissimo biglietto (andata e ritorno tutti in treno costano circa 100 euro).
Noi ci siamo però limitati alle sole risalite in treno, per cui siamo partiti da Tirano e scesi al Passo Bernina; di qui abbiamo iniziato la discesa in sella verso St.Moritz. Causa default del GPS ci siamo tenuti sul sentiero segnalato per bici (cartelli rossi con disegno della mtb) che fino a St.Moritz alterna single tracks in mezzo a pascoli, nel bosco e stradelli, nulla di difficile;
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ci sono però alternative più tecniche, scartate mancanza di traccia GPS e per questioni di tempo. Infatti il tragitto è molto lungo ed appena arrivati a St. Moritz,
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scattata una foto
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siamo stati costretti a salire subito sul treno del ritorno; scesi di nuovo a Passo Bernina, di nuovo sella verso Tirano; in questo caso la discesa, anche quella classica senza varianti, è molto più lunga, spettacolosa per il paesaggio, soprattutto nella zona di Cavaglia, dove si visita il Giardino dei Ghiacciai, con enormi marmitte dei giganti
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ed Alp Grum, proprio di fronte al ghiacciaio del Bernina
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In questa parte del percorso la difficoltà piuttosto elevata (sentiero con pietre fisse e radici).
Il percorso era talmente bello che l’approssimarsi della fine ha prodotto un tentativo di suicidio di massa, come avete avuto modo di vedere in una foto di qualche posta fa
Tirano%2520Bernina%252010-13%2520sett%25202012%2520%252859%2529.JPG

Interrotto dal fischio del treno
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Il giorno successivo diluvio costante e neve a bassa quota ci hanno costretti al riposo forzato ed al turismo (anche gastronomico).
Il quarto giorno sarebbe stato dedicato al ritorno, ma siamo riusciti a strappare ugualmente un giro. In programma c’era la Tornantissima (cercare sul web per una descrizione), che consiste nella risalita con furgone fino ad una località sopra il Passo del Mortirolo, una successiva ulteriore salita pedalata di un’altra ora e mezza e poi un’unica discesa di oltre 2.300 mt di dislivello.
Per questioni di tempo abbiamo ripiegato per il Col D’Anzana. Questa è un’altra classica, molto pubblicizzata nei siti locali. Il Passo è proprio sopra Tirano e divide l’Italia dalla Svizzera; per tale ragione in passato era il passaggio privilegiato dei contrabbandieri e per questo la zona è percorsa da una miriade di sentieri; noi ci siamo fatti portare da un bike shuttle fino ai 2.000 mt del rifugio Anzana, evitando una lunghissima salita a pedali di 1.600 mt.
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Da lì abbiamo dovuto fare un’altra ora ed oltre di bici a spinta fino al Col D’Anzana (2.300 mt.)
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raggiungendo la quota neve (fatta il giorno prima), con 5 gradi di temperatura.
Dal colle comincia una serie di discese, a scelta, che riportano a Tirano; stante il malfunzionamento del GPS abbiamo imboccato un sentiero a caso e ci è andata più che bene, in quanto, dopo un lungo traversone esposto, scendeva per 14 km e 2.000 mt. di dislivello lungo una spalla del monte, facendo un’infinita serie di zig zag
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con livello di difficoltà piuttosto elevato: tutta la prima parte era di rocce fisse e terra (tipo Sestola per intenderci) e tutta l’ultima era un antico sentiero molto ripido e ciottolato, fatto di grosse pietre tonde, sporgenti e scivolose.

….. in 2 gg consumate totalmente 2 coppie di pastiglie freni…
…A breve video di PaoloVicchi…
:up::up::up: Complimenti bel report
 

Francesca2

Biker novus
21/1/08
40
0
0
55
ravenna
Visita sito
Dopo vario penare per il caricamento delle foto posto un “reportino” sull’uscita a Tirano (Sondrio), dal 10 al 13 scorsi, partecipanti Il Baffo, CarloMarzo, PaoloVicchi ed io.
Scopo principale del viaggio era fare il cosiddetto “Bernina Freeride”, utilizzando il famoso Trenino Rosso del Bernina, ferrovia dichiarata patrimonio mondiale Unesco
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E’ un itinerario che da Tirano porta a St.Moritz passando per il Passo Bernina (c/a 2.300 mt), con un percorso arditissimo che copre quasi 2.000 mt di dislivello in salita in ambiente spettacolare.
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Il tragitto vale da solo il viaggio ed il carissimo biglietto (andata e ritorno tutti in treno costano circa 100 euro).
Noi ci siamo però limitati alle sole risalite in treno, per cui siamo partiti da Tirano e scesi al Passo Bernina; di qui abbiamo iniziato la discesa in sella verso St.Moritz. Causa default del GPS ci siamo tenuti sul sentiero segnalato per bici (cartelli rossi con disegno della mtb) che fino a St.Moritz alterna single tracks in mezzo a pascoli, nel bosco e stradelli, nulla di difficile;
Tirano%2520Bernina%252010-13%2520sett%25202012%2520%252826%2529.JPG

ci sono però alternative più tecniche, scartate mancanza di traccia GPS e per questioni di tempo. Infatti il tragitto è molto lungo ed appena arrivati a St. Moritz,
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scattata una foto
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siamo stati costretti a salire subito sul treno del ritorno; scesi di nuovo a Passo Bernina, di nuovo sella verso Tirano; in questo caso la discesa, anche quella classica senza varianti, è molto più lunga, spettacolosa per il paesaggio, soprattutto nella zona di Cavaglia, dove si visita il Giardino dei Ghiacciai, con enormi marmitte dei giganti
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ed Alp Grum, proprio di fronte al ghiacciaio del Bernina
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In questa parte del percorso la difficoltà piuttosto elevata (sentiero con pietre fisse e radici).
Il percorso era talmente bello che l’approssimarsi della fine ha prodotto un tentativo di suicidio di massa, come avete avuto modo di vedere in una foto di qualche posta fa
Tirano%2520Bernina%252010-13%2520sett%25202012%2520%252859%2529.JPG

Interrotto dal fischio del treno
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Il giorno successivo diluvio costante e neve a bassa quota ci hanno costretti al riposo forzato ed al turismo (anche gastronomico).
Il quarto giorno sarebbe stato dedicato al ritorno, ma siamo riusciti a strappare ugualmente un giro. In programma c’era la Tornantissima (cercare sul web per una descrizione), che consiste nella risalita con furgone fino ad una località sopra il Passo del Mortirolo, una successiva ulteriore salita pedalata di un’altra ora e mezza e poi un’unica discesa di oltre 2.300 mt di dislivello.
Per questioni di tempo abbiamo ripiegato per il Col D’Anzana. Questa è un’altra classica, molto pubblicizzata nei siti locali. Il Passo è proprio sopra Tirano e divide l’Italia dalla Svizzera; per tale ragione in passato era il passaggio privilegiato dei contrabbandieri e per questo la zona è percorsa da una miriade di sentieri; noi ci siamo fatti portare da un bike shuttle fino ai 2.000 mt del rifugio Anzana, evitando una lunghissima salita a pedali di 1.600 mt.
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Da lì abbiamo dovuto fare un’altra ora ed oltre di bici a spinta fino al Col D’Anzana (2.300 mt.)
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raggiungendo la quota neve (fatta il giorno prima), con 5 gradi di temperatura.
Dal colle comincia una serie di discese, a scelta, che riportano a Tirano; stante il malfunzionamento del GPS abbiamo imboccato un sentiero a caso e ci è andata più che bene, in quanto, dopo un lungo traversone esposto, scendeva per 14 km e 2.000 mt. di dislivello lungo una spalla del monte, facendo un’infinita serie di zig zag
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con livello di difficoltà piuttosto elevato: tutta la prima parte era di rocce fisse e terra (tipo Sestola per intenderci) e tutta l’ultima era un antico sentiero molto ripido e ciottolato, fatto di grosse pietre tonde, sporgenti e scivolose.

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