[Sondaggio] Sentieri: fino a che punto è lecito modificarli?

Happykiller

Biker pazzescus
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Lac Leman
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Sentinella
IMHO
- sui sentieri dedicati alle bici (nei bikepark serviti da fune o furgo) la pulizia dalle foglie col soffiatore e la modifica del sentiero ci sta.
- mulattiere e sentieri pedonali vanno ripuliti dagli ostacoli pericolosi (tra cui non annovero le foglie, se non in determinati punti insidiosi), da alberi caduti, sassi franati, rovi. Insomma è lecito il ripristino, non la modifica.
Poi... se non si fa il pirla in terreni privati o con sgumme come in pista, si può andare fuori dai sentieri beatamente!

Con tutti i sentieri che hanno bisogno di manutenzione vera (frane, smottamenti, crolli di muretti, solchi dell'acqua, ecc), non perderei tempo a soffiare via le foglie che il primo colpo di vento ributta in giro. o-o
Comunque ovviamente ognuno è libero di dedicare tutto il tempo che vuole per i sentieri che preferisce. Salvare qualche sentiero in più piuttosto che tirarne a lucido uno, dal mio punto di vista sarebbe meglio.
 

wile59

La salita è solo un problema da risolvere.
15/6/07
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Brembate Sopra (BG)
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Una, nessuna, centomila.
Le foto postate precedentemente rappresentano un modo per me accettabilissimo di risolvere il problema degli alberi caduti. Se percorro un sentiero e trovo dei drop o delle rampe realizzate per scavalcare dei tronchi le accetto, ma se le trovassi non confacenti al mio gusto o alle mia capacità dovrei farmene una ragione e passare altrove la prossima volta.

Ma allo stesso modo troverei altrettanto accettabile un sentiero ripristinato com'era, senza tronchi nè drop, e se lo trovassi noioso o troppo facile allo stesso modo preferirei altro nel futuro.

Insomma, quando percorro un sentiero manutenuto da altri, che hanno sacrificato il loro tempo libero e talvolta anche il loro portafogli, ho ben poco diritto di lamentarmi se l'hanno ripulito troppo o troppo poco. Altra cosa se anzichè ripristinare si sono fatte modifiche sostanziali, ma non è questo l'argomento del topic.

Sono pienamente d'accordo con te.
Ho iniziato a sistemare i sentieri un po' di anni fa, quasi di nascosto, con la costante paura che qualcuno mi rimproverasse.
Non sopportavo l'idea di vedere il progressivo degrado dei sentieri che percorrevo per divertirmi.
Potevo benissimo raidare lo stesso, ma sentivo una sorta di obbligo morale.
All'epoca mi limitavo a riempire solamente le buche scavate dalle moto.
Utilizzavo spezzoni di rami secchi e pietre, che prendevo dal sottobosco.
Al termine eliminavo ogni traccia del mio lavoro con un sottile strato di fogliame.
A distanza di anni mi compiaccio che quelle buche non si siano più riformate.
Poi sono passato al taglio di alberi caduti, con l'ausilio della sega ad arco della quale ho già parlato.
Non nascondo che mi sarebbe piaciuto unire l'utile al dilettevole, trasformando un tronco caduto in un drop o la rampa di un salto. Niente di artificiale, ma qualcosa di assolutamente integrato nell'ambiente, come le foto postate da miguel76.
Avrei sempre lasciato comunque il provvidenziale passaggio alternativo "easy", ma non ne ho mai avuto il coraggio.
 
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Nomad 42

Biker paradisiacus
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Quello che vorrei che fosse chiaro è che non è giusto, a mio modo di vedere, fare una colpa a chi taglia il tronco caduto così come a chi lo scavalca.

brào, qui hai detto tutto o-o

in questa discussione ho letto risposte un po' sopra le righe, eppure dovrebbe essere una normale discussione di opinioni diverse e dal momento che sono solo opinioni non vedo perchè ci si debba scannare... i sentieri sono creati dall'uomo e quindi l'uomo ha la possibilità e il diritto di manuntarli e pulirli a proprio piacimento, anche dalle foglie se lo ritiene necessario. Suvvia, discutiamo di opinioni e non setenziamo chi ha ragione o meno perche anche chi usa il soffiatore, cosa che non condivido, ha tutta la ragione di farlo se ciò lo aggrada ed inoltre dalla sua parte ha anche il diritto di farlo!
 

zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
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Inoltre le risposte sono influenzate fortemente dal tipo di vegetazione del luogo
Qui ,ad esempio, c'é il probLema dei rovi (che in molte altre zone non esiste)
I rovi non li puoi lasciare li perché crescono con spine fino a cinque centimetri che diventano letteralmente lame capaci di lacerare qualsiasi copertura oltre che fare tagli profondi sui bikers
Il passaggio delle moto e il tipo di terreno fanno ulteriori differenze tra posti in cui si può fare senza e luoghi dove se non fai non giri
:il-saggi:
 

marco

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brào, qui hai detto tutto o-o

in questa discussione ho letto risposte un po' sopra le righe, eppure dovrebbe essere una normale discussione di opinioni diverse e dal momento che sono solo opinioni non vedo perchè ci si debba scannare... i sentieri sono creati dall'uomo e quindi l'uomo ha la possibilità e il diritto di manuntarli e pulirli a proprio piacimento, anche dalle foglie se lo ritiene necessario. Suvvia, discutiamo di opinioni e non setenziamo chi ha ragione o meno perche anche chi usa il soffiatore, cosa che non condivido, ha tutta la ragione di farlo se ciò lo aggrada ed inoltre dalla sua parte ha anche il diritto di farlo!

Ecco qui i due giri di cui parlavo, nella tua zona. Uno è quello della Maga Castelberto, che sicuramente conosci, l'altro è quello di rocca pia. Finita la salita inizia un sentiero inizialmente fantastico, perchè pulito da rami e foglie. Poi, quando diventa un toboga che sembra pensato per le bici, è un ammasso incredibile di foglie e rami, che nessuno pulisce. A piedi non ci passa nessuno o quasi.
Pulirlo una volta all'anno lo renderebbe uno degli itinerari piú belli della regione, dal punto di vista del divertimento in discesa

 

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Biker popularis
19/2/12
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Ho votato: "Oltre alla pulizia, concepisco la modifica di un sentiero solamente se riguarda brevi tratti (ad esempio: dare una certa "uniformità" rimuovendo sezioni molto tecniche)"

Faccio presente che le nostre montagne fino a pochi decenni fa (anni 50/60) avevano un aspetto RADICALMENTE diverso da quello attuale:
Dove oggi ci sono boschi ieri erano spessissimo presenti prati e pascoli.
Di cosa credete che potessero altrimenti vivere i nostri nonni?
Il mio parere è che oggi "vada" una sorta di trendy-ecologia, confezionata ad uso e consumo di chi vive inurbato, poco aderente alla realtà di chi in montagna ci vive e magari ci lavora.
 
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runsatragna

Biker novus
14/12/12
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Sull'inglobamento degli ostacoli sul sentiero, vi vorrei farvi riflettere anche sul fatto che molte volte spostare un tronco e portarlo a valle non è proprio facile, inoltre in molte situazioni tagliare un albero di traverso può essere pericoloso e dannoso. Bisogna vedere molto bene come è appoggiato, se no rischi che la parte delle radici che sono state strapiantate cadendo, possono caderti addosso... insomma in certi situazioni inglobare l'ostacolo è l'unica cosa da fare per la sicurezza.

Saggio consiglio ma ritengo che nessun ostacolo sia irremovibile quando si dispone di tecnica ed attrezzatura adeguata.
In caso di pianta sradicata, a seconda che appoggi o meno al terreno, cambia soltanto il metodo di depezzatura.
Oltre all'attrezzo da taglio, una corda robusta può tornar utile in molte situazioni
Per evitare che la ceppa rovini addosso all'operatore, si può imbracarla ed assicurarla ad un sostegno posto a monte (albero,grosso masso).Nel caso non fosse possibile si può puntellarla,magari utilizzando sezioni della stessa pianta schiantata.

Io al lavoro. A proposito delle foglie da togliere con le pinzette.

Utilizziamo anche noi il soffiatore Stihl,mezzo potente ed affidabile,nel quale riscontro però due difetti:
1)L' imbottitura nella parte inferiore è insufficiente,ma si può porvi rimedio applicandovi un ulteriore strato di gommapiuma.
2)l'impugnatura su cui è posto l'acceleratoire non è regolabile in lunghezza,per cui con il tempo l'arto s'indolenzisce.In questo caso,con un minimo di fai da te, si può costruire (io ho usato una fascetta metallica e la manopola di un trapano a percussione) una maniglia che consenta d'operare a braccio disteso.
 

pirs75

Biker perfektus
Saggio consiglio ma ritengo che nessun ostacolo sia irremovibile quando si dispone di tecnica ed attrezzatura adeguata.
In caso di pianta sradicata, a seconda che appoggi o meno al terreno, cambia soltanto il metodo di depezzatura.
Oltre all'attrezzo da taglio, una corda robusta può tornar utile in molte situazioni
Per evitare che la ceppa rovini addosso all'operatore, si può imbracarla ed assicurarla ad un sostegno posto a monte (albero,grosso masso).Nel caso non fosse possibile si può puntellarla,magari utilizzando sezioni della

Purtroppo per quanto riguarda noi, si fa con quello che si ha :)
 

runsatragna

Biker novus
14/12/12
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Valsusa
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Purtroppo per quanto riguarda noi, si fa con quello che si ha :)

Non prenderla come una critica personale,apprezzo chi s'impegna in certe iniziative e capisco le difficoltà riscontrate.La mia intenzione era di suggerire una procedura che consentisse di operare in sicurezza a coloro che si dovessero imbattere in una situazione del genere
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pirs75

Biker perfektus
Non prenderla come una critica personale,apprezzo chi s'impegna in certe iniziative e capisco le difficoltà riscontrate.La mia intenzione era di suggerire una procedura che consentisse di operare in sicurezza a coloro che si dovessero imbattere in una situazione del genere
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Ma non me la sono presa, assolutamente.
Dicevo solo che non tutti hanno il materiale necessario, e quindi ci si arrangia :specc:
 

miguel76

Biker tremendus
1/7/09
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Sono pienamente d'accordo con te.
Ho iniziato a sistemare i sentieri un po' di anni fa, quasi di nascosto, con la costante paura che qualcuno mi rimproverasse.
Non sopportavo l'idea di vedere il progressivo degrado dei sentieri che percorrevo per divertirmi.
Potevo benissimo raidare lo stesso, ma sentivo una sorta di obbligo morale.
All'epoca mi limitavo a riempire solamente le buche scavate dalle moto.
Utilizzavo spezzoni di rami secchi e pietre, che prendevo dal sottobosco.
Al termine eliminavo ogni traccia del mio lavoro con un sottile strato di fogliame.
A distanza di anni mi compiaccio che quelle buche non si siano più riformate.
Poi sono passato al taglio di alberi caduti, con l'ausilio della sega ad arco della quale ho già parlato.
Non nascondo che mi sarebbe piaciuto unire l'utile al dilettevole, trasformando un tronco caduto in un drop o la rampa di un salto. Niente di artificiale, ma qualcosa di assolutamente integrato nell'ambiente, come le foto postate da miguel76.
Avrei sempre lasciato comunque il provvidenziale passaggio alternativo "easy", ma non ne ho mai avuto il coraggio.

Mi rivedo moltissimo nell'immagine che hai dato del tuo modo di sentirti mentre facevi qualcosa si SACROSANTO ma che poteva metterti in contrasto con altri fruitori dei luoghi in cui stavi lavorando oppure con il Corpo Forestale. Personalmente sceglievo sempre le giornate e gli orari in cui ero quasi certo di non incontrare anima viva e fortunatamente non ho mai dovuto discutere con nessuno. Di complimenti ne ho/abbiamo ricevuti direttamente ed indirettamente parecchi mentre critiche zero!!
Per fare chiarezza volevo dire che nelle foto che ho postato si vedono i tronchi di traverso al sentiero che abbiamo scelto di lasciare li dov'erano caduti non per rendere più figa la traccia ma solo perchè per i mezzi di cui disponevamo era per noi quasi impossibile toglierli di mezzo. Si tratta di tre tronchi lunghi circa sei metri incastrati tra la vegetazione circostante e perfettamente aderenti al suolo... noi disponevamo solo di una sega ad arco che comprammo proprio per fare manutenzione lungo i sentieri di quella zona ma contro quei tronchi era di poco aiuto. E' vero che inizialmente l'intenzione era di toglierli ma poi vista la difficoltà dell'impresa iniziammo a pensare come fare per ovviare al problema. Nel tratto a monte tra il terreno e i tronchi si formava uno scalino su cui ci si sarebbe impuntati e quindi pensammo di costruire una passerella con cui scavalcarli. Poi riflettendoci bene capimmo che bastava fare un semplice riporto di terra in modo da colmare lo scalino portando allo stesso livello il terreno con il primo dei tronchi ed il gioco era fatto!! Per sicurezza abbiamo fissato in maniera stabile i tronchi nella posizione in cui si trovavano e abbiamo colmato di rami secchi e terra le intercapedini tra i tronchi stessi. Per fare tutto ciò non abbiamo utilizzato nulla che non fosse raccolto li attorno... neanche un chiodo!!
Adesso il passaggio in MTB è possibile ma non facile (soprattutto quando è bagnato) e a piedi è come avere una scaletta comoda e sicura! Ma soprattutto quello che era uno dei vecchi sentieri del parco oramai caduto completamente in disuso ha finalmente ripreso vita! Sarò di parte ma per me si tratta di qualcosa che ha solo aspetti positivi e nulla di negativo.
 
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Nomad 42

Biker paradisiacus
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Ecco qui i due giri di cui parlavo, nella tua zona. Uno è quello della Maga Castelberto, che sicuramente conosci, l'altro è quello di rocca pia. Finita la salita inizia un sentiero inizialmente fantastico, perchè pulito da rami e foglie. Poi, quando diventa un toboga che sembra pensato per le bici, è un ammasso incredibile di foglie e rami, che nessuno pulisce. A piedi non ci passa nessuno o quasi.
Pulirlo una volta all'anno lo renderebbe uno degli itinerari piú belli della regione, dal punto di vista del divertimento in discesa


ostrega marco, qui mi hai preso in castagna! Se il 111 di castelberto non mi ha mai creato particolari problemi, fatto in tutte le stagioni e 2 settimane fa con la neve una figata colossale, cosi come gli ultimi corno della paura fatti pero entrambi a maggio 2011 e 2012 (senza foglie :smile:... ti segnalo questa traccia che passa dal vignola perchè così il giro diviene stratosferico)devo ammettere che la discesa che dalla rocca pia a borghetto quando la feci con i BdB è stata un calvario... un vero peccato perchè, come dici tu, morfologicamente sarebbe una gran bella discesa e fatta integrando il corno d'aquilio come da questa traccia diverebbe uno dei più bei giri della zona!

ora se capito da rocca pia scendo ad ossenigo che non è male anche se quello che taglia per borghetto a mio avviso rimarrebbe il migliore, anche del 111 di castelberto, e quindi si, lo ammetto, andrebbe pulito!! pulito dai massi e tronchi a gogo in mezzo al sentiero però, anche se l'ho percorso in autunno inoltrato, le foglie non sono state un problema...:smile:tanto per stare in OT col mio pensiero :smile:
PS: provo a contattare gli amici dell'ASD verona se mi danno una mano a pulirlo ;-)
 

marco

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Diverse
mi sa che allora abbiamo idee diverse su cosa significhi una discesa in mtb. Quella di rocca pia, con tutte quelle foglie e rami, la fai a 5 km/h. Capisco quella velocità su tratti tecnici, ma su un sentiero sporco l'unica cosa che mi procura è una incazzatura generale, dato che il divertimento è uguale a zero.

Stessa cosa per castelberto.

Forse dovresti venire a fare uno dei sentieri puliti delle mie parti per capire cosa intendo. Non tornerai più indietro a farti discese sporche pretendendo che siano divertenti ;-)
 

wile59

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Brembate Sopra (BG)
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Una, nessuna, centomila.
[MENTION=45579]miguel76[/MENTION]: per i tronchi inglobati nel terreno, capisco.
Trasformare un problema in un'opportunità.
Devo risolvere una situazione simile a quella e l'unica possibilità è creare una breve deviazione a monte. Altrimenti si è costretti a fare alpinismo.

Ultimamente ho trovato anche degli aiutanti, ma mi dispiace coinvolgere qualcuno che non sia assolutamente convinto di quello che ci accingiamo a fare.
Per me è altrettanto gratificante essere li nel bosco a piedi, immerso nei suoni e nei profumi che cambiano con le stagioni e fare un po' di manutenzione.
Aggiungo che camminando riesci a vedere i sentieri in un'ottica completamente diversa e certe volte scopri anche dei piccoli "spot" o traiettore nuove e divertenti.
 

Nomad 42

Biker paradisiacus
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mi sa che allora abbiamo idee diverse su cosa significhi una discesa in mtb. Quella di rocca pia, con tutte quelle foglie e rami, la fai a 5 km/h. Capisco quella velocità su tratti tecnici, ma su un sentiero sporco l'unica cosa che mi procura è una incazzatura generale, dato che il divertimento è uguale a zero.

Stessa cosa per castelberto.

Forse dovresti venire a fare uno dei sentieri puliti delle mie parti per capire cosa intendo. Non tornerai più indietro a farti discese sporche pretendendo che siano divertenti ;-)

su rocca pia ti do ragione perchè è quasi impraticabile anche a piedi da quanto e zeppo di massi, tronchi e rami

certo che so cosa vuol dire scendere da sentieri puliti anche dalle foglie, pure io mi sposto di tanto in tanto, almeno 60 uscite AM più o meno impegnative all'anno e raramente faccio nello stesso anno lo stesso percorso, anzi quasi mai, ed è forse per questo che non trovo l'esigenza di pulire ne di trovarli puliti, prendo quello che il percorso mi da e cerco di goderne le sfumature come quando fuori piove, metto l'impermiabile e gioisco lo stesso!

un paio di mesi fa scratera mi portò in una lunga discesa dal pasubio con le foglie che raggiungevano più di una spanna d'altezza, mentre gli altri del gruppo imprecavano io invece ho goduto di una situazione sicuramente non abituale... in quel contesto mi è piaciuto anche se quel sentiero sarà improbabile che lo ripercorrerò in futuro :smile:(decisamente meglio l'E5)

E' inutile che ci becchiamo, perchè io sono daccordo con te sulla godibilità dei sentieri privi del fogliame, e anche nel diritto di chi li voglia desfogliare ma resto fermo sulla mia posizione "filosofica" che ciò non è strettamente necessario e quindi da me non modificabile... in futuro potrei anche cambiare idea ma per adesso no, è come cercar di convincere un vegetariano a mangiare la ciccia spiegando che l'uomo è nato per essere onnivero!!
 

matzin

Biker popularis
5/10/11
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Podenzana (MS)
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Ho l'impressione che l'adesione agli estremi del sondaggio (niente pulizia/tutto pulizia) siano dovuti non tanto al fatto che si pratichi trailcore oppure no, ma piuttosto alla tipologia di biker da sentiero a cui si appartiene. Il tipo A (niente pulizia) predilige giri all mountain con spirito escursionistico e affronta il sentiero a bassa velocità adoperando tecniche trial. Se il sentiero é in disordine forse è pure meglio, perchè aumenta il grado di difficoltà. Ricordo la prima volta che sono sceso dalla cima del Marmagna, quota 1800, versante parmense; appagante al massimo grado, anche se per limiti miei e incuria del percorso sono sceso molte volte di sella e caduto alcune volte, l'impressione fu di essere il primo a passarci! Quel giorno capii senza nessun dubbio che le carrabili non sono il mio pane...
Il tipo B predilige percorsi che gli permettano di mettere in pratica le tecniche di guida veloce consentendogli di adoperare a profusione l'ingrediente segreto di Jack Bisi: la vista che guarda lontano. Preferisce fare più volte lo stesso bel percorso che andare in esplorazione su traccie sconosciute (al limite ci va a piedi e semmai prima le pulisce!)
Eccetera ecccetera.
Per fare un esempio, mi pare che Nomad 42 sia orientato verso il tipo A.
Che ne pensate?
 
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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
...
Che ne pensate?

può darsi...come più semplicemente può anche darsi che colui che è poco propenso ad impegnarsi in un'attività di questo tipo, disponga nel proprio comprensorio di una quantità e varietà tale di percorsi e percorsini che può anche permettersi di pontificare nei confronti di colui che invece se non si sbatte un minimo si dovrebbe fare il giretto sui tratturini che costeggiano i ridenti vigneti ed uliveti...
 

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