Io non ho votato, perché secondo me la discussione non è se è preferibile un telaio in un materiale o in un altro perché "quello in cartonio del mio amico s'è sbriciolato" o "quello in alluminio s'è piegato".
Secondo me è solo questione di come il materiale viene lavorato.
Ho visto anch'io parecchie rotture di telai, di tutti i materiali.
anzi, vi faccio l'elenco delle mie MTB che si sono rotte:
- Cinelli Ottomilainsù: telaio Columbus Nivacrom (acciaio 18NiCrMo5 + V + Nb), pieno di cricche di fatica (movimento centrale, carro posteriore) dopo circa 40000 km in 6 anni d'uso;
- GT Bravado in acciaio 30CrMo4, rotti due telai dopo appena 5000 km l'uno (meno di un anno d'uso, in garanzia);
- GT Zaskar in lega 7020, rotto per fatica al nodo sella dopo circa 40000 km (quasi 7 anni d'uso);
- GT Force carbon, rotto il carro all'innesto del forcellino sinistro (circa 2 anni, in garanzia).
Quest'ultimo, in verità, mi fa pensare ad un difetto di incollaggio più che di progetto.
In mezzo ce ne sono state delle altre, decedute per incidente prima che potessero saltar fuori magagne strutturali intrinseche al progetto.
E allora?
E' tutta una questione di come si progetta e si costruisce il pezzo.
I materiali vanno usati in ragione delle loro proprietà.
I metalli hanno delle limitazioni nella forma, vanno saldati e la saldatura è un punto debole, vanno trattati termicamente per avere la necessaria resistenza.
L'acciaio di un telaio andrebbe bonificato dopo la saldatura, ma questo significa rischiare di mandarlo in frantumi perché dopo tempra sarebbe fragile come il vetro.
Per questo si usano acciai legati che anche allo stato normalizzato e termicamente alterato dopo saldatura presentano ottimi valori di resistenza.
E' relativamente insensibile alla fatica, se progettato con
cura.
L'alluminio... meglio, le leghe di alluminio sono più versatili.
Facili da formare a freddo, saldabili con una certa sicurezza (ma molto più difficili rispetto all'acciaio), si possono trattare termicamente in modo completo dopo la saldatura per ottenere la resistenza ottimale.
Ma le leghe di alluminio sono sensibilissime alla fatica, non hanno limite di fatica, pertanto si romperanno, prima o poi, ma si romperanno.
Un telaio in lega di alluminio non è per sempre.
Se poi andiamo a vedere come li saldano... non è la prima volta che vedo scollarsi la saldatura del tubo sterzo.
E il controllo di integrità delle saldature è difficoltoso per le leghe di alluminio.
Materiale composito in fibra di carbonio a matrice plastica: se fatto come si deve è eccellente, ma...
Nemmeno lui è per sempre, la matrice plastica degrada/invecchia e cambiano le caratteristiche, l'incollaggio tra matrice e fibra è critico, può essere troppo debole e allora non si ha la resistenza necessaria, può essere troppo forte e allora il materiale diventa fragile.
Il composito delamina, è soggetto a fatica, le fibre possono spezzarsi o sfilarsi dalla matrice.
Se studiato bene permette di superare i limiti dei metalli, ma va anche realizzato bene.
E allora?
Il telaio migliore è quello fatto bene, che sia in un materiale piuttosto che in un altro.
Che poi io abbia tre bici in cartonio (AM, XC, bdc) è un altro discorso.
Per il livello di gamma che mi interessava quelle c'erano, in un caso l'occasione era troppo vantaggiosa per lasciarla perdere e puntare al telaio in alluminio anche se nuovo.
E poi, dopo aver fatto fuori 3 telai in acciaio, uno in alluminio (ripeto, senza contare quelli deceduti per incidente stradale), voglio provare il cartonio!