Per tornare ad un tema decisamente più generale.
Ma veramente? C'è ancora qualcuno nel mondo mtb che crede che una mtb freeride o un fantomatico movimento di freeriders possano creare danni ad un sentiero o più in generale all'ambiente naturale?
Certo che se si passa su un prato erboso, sia che si vada a piedi che in mtb con gomme da 1.90 che 3.0 si lascia comunque un segno e che se i passaggi sono tanti si forma poi un sentiero. Certo è che se si organizza una gara di dowhill e, specie se il fondo è molle, quel percorso risulterà in qualche modo "provato" da questo evento che tuttavia è occasionale.
Ma quando un freerider passa in bosco (se ci riesce), piuttosto che in una pietraia, piuttosto che in una carrareccia o un sentiero tracciato è sicuramente una cosa diversa e produce proprio effetti diversi.
Ma veramente c'è ancora qualcuno che dice di conoscere la MTB e che ancora non lo lo sa? Se non lo sanno chi ci amministra, i politici può anche accadere, ma se non lo sa chi in mtb ci va...
Bisogna fare in modo che si sappia come stanno veramente le cose almeno tra di noi e soprattutto non creare divisioni altrimenti siamo veramente fottuti.
Un sentiero, se c'è, è perchè qualcuno lo usa.
Anche nei boschi gli animali selavatici con loro passaggio creano dei veri e propri sentieri, poi vacche, pecore e capre tracciano veri e propri camminamenti solcati in areee più o meno protette.
Ma qualcuno se ne rende conto, chi parla si è mai fermato un attimo a pensarci.
Ormai gli animali selvatici sono stati massicciamente soppressi e dove ora sono presenti lo sono perchè sono stati reintrodotti e protetti in aree specifiche e controllate.
Ma allora si vuole sopprimere i freerider come è stato fatto con gli animali!
E' come voler vietare alle lepri di correre allegre nelle natura.
Il passaggio di un freerider come di 10 in un'area libera di bosco o di pietraia produce esattamente il risultato di 1 o 10 caprioli liberi in natura.
E' vero si tratta piuttosto di non fare i cinghiali e quindi, se necessario, eventualmente regolamentare nelle modalità più democratiche, rispettando le realtà e soprattutto i cittadini tutti.
Dovremmo sapere, e chi non lo sa dovrebbe documentarsi, che sono proprio i biker dalle
ruote più strette quelli che, per inesperienza ed uso improprio dei
freni, quelli che creano maggiori danni ad un sentiero; e questo si badi bene, non lo dico per creare divisione nel mondo mtb, ma per chiarire perchè è un semplice dato di fatto.
Sono tante le cose, è possibile che non si riesca a far capire in Italia, nonostante gli spendidi vicini e grandi esempi francesi di Le Gets, Les Orres, Les Deux Alp,e poi lo stessi esempi in Austria, Svizzera, Slovenia, che il Freeride è una realtà per mille ragioni di ordine sportivo,turistico,economico,produzione di lavoro, ecc.
Una realtà di cui non si può non tenere conto e prima o poi qualcuno vorrà e dovrà tenerne conto.
Forse bisognerà avere la solita pazienza, tutta italiana, aspettare le briciole come i piccioni, aspettare che i nostri vicini di casa, che sono attenti e recepiscono facilmente da tutto il mondo, facciano prima di noi tutto e come sempre è accaduto si prendano tutto.
Io credo invece che si debba fare qualcosa e sto cercando di farlo, bisogna almeno farsi sentire e subito.