Report del giro di ieri in zona Agnello.
Premessa: nel seguito descrivo un giro fatto per minimizzare il dislivello e massimizzare il divertimento in discesa. Ieri, essendo la prima volta che pedalavo in MTB da quelle parti, ho fatto un giro un po' diverso, ovvero con una discesa in meno ed una salita impegnativa in più...quindi con la descrizione sotto ho aggiustato il tiro proprio per massimizzare il divertimento.
Parcheggio: conviene parcheggiare l'auto appena scollinato l'Agnello, c'è un parcheggio subito sulla destra dopo lo scollinamento (100 metri), poi basta scende 2-3 tornanti e si trovano molteplici parcheggi.
Partenza: sulla base di dove si è parcheggiata la macchina ci sono vari modi per raggiungere il traverso che porta al Col de Chamoussière. Chi parcheggia in cima (o quasi) può prendere il sentiero che si stacca al penultimo tornante del colle (lato francese, ovviamente). Chi parcheggia più in basso può prendere invece il sentiero dal Refuge Agnel, oppure da uno dei due parcheggi posti qualche centinaio di metri più in alto.
Nello screenshot sotto (perdonate gli scarabocchi rossi fatti con il mouse) le frecce piccole indicano i possibili parcheggi. La freccia grande indica la direzione verso il Col de Chamoussière, mentre le altre linee rosse indicano i vari sentieri da seguire sulla base di dove si è parcheggiato.
Comunque anche andando "a occhio" è impossibile sbagliarsi perchè il traverso per il colle è ben visibile da sotto.
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Il sentiero per il Col de Chamoussière può essere pedalato in minima parte, diciamo dal 10 al 25% sulla base delle abilità. Per il resto ci si può limitare ad un po' di spintage nemmeno troppo impegnativo, con un solo passaggio di pochi metri in cui conviene il portage (sicuramente c'è chi preferirà farlo comunque tutto in portage). Bisogna calcolare tra i 20 ed i 45 minuti in totale in base alla preparazione fisica...secondo me servono mediamente 30 minuti (anche perchè si tratta di salire fino a 2884 metri partendo già da quote di 2600-2700 metri).
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Nella parte alta della foto di nota il traverso verso il Col de Chamoussière.
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In cima al Col de Chamoussière.
In cima al Col de Chamoussière si mantiene il sentiero che procede dritto, scendendo subito in direzione Saint-Véran. Il fondo è di terra compatta, il sentiero è stretto (ma non scavato) ed ai lati c'è quell classica erbetta che se la prendi con l'anteriore ti sbilancia. Quindi attenzione, molto facile ma occhio a non farsi prendere l'anteriore. Ci sono solo due o tre passaggi (di un paio di metri) un pochino più difficili (S1 o forse S2), ma il 99% del sentiero è veramente semplicissimo.
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Sempre in discesa dal Col de Chamoussière.
In breve si arriva ad una palina che indica, sulla destra, il sentiero del Grand Canal. Questo sentiero è una balconata sulla valle di Saint-Véran, alterna tratti in discesa ad altri pianeggianti o in leggerissima salita (rari). Nel complesso si perde quota su un sentiero semplice, come prima in gran parte in terra battuta ed anche in questo caso a tratti stretto e caratterizzato dall'infida erba a bordo traccia. Alcuni pezzi sono più pietrosi, ma nel complesso nulla di che. Anche il Grand Canal quindi è un sentiero semplice, rispetto all'altro però la pendenza è molto meno pronunciata ma è compensata da vari tratti piuttosto esposti in cui bisogna fare attenzione a non cadere sulla sinistra (nulla di trascendentale, basta fare un minimo di attenzione).
Ad un certo punto (2300m di quota circa) il Grand Canal interseca la strada sterrata che porta verso il Pic de Chateau Renard, dove c'è un osservatorio astronomico. Il mio consiglio è di non proseguire sul Grand Canal ma di svoltare subito a destra in salita verso il Pic. Proseguendo sul Grand Canal infatti la solfa non cambia, sentiero sempre facile e non particolarmente "giocoso" che continua per qualche km fino a intercettare la strada di servizio delle piste da sci di Saint-Véran, conducendo quindi in paese. Se si gira invece a destra (verso il Pic) si evita di scendere fino a Saint-Véran e risalire poi per sterrata fino a quell'incrocio...in sostanza si riduce non di poco il dislivello (si evita di risalire da 2000m a 2300m).
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Salita verso il Pic de Chateau Renard. Sulla sinistra si nota il sentiero per il Col Longet (io sono salito fino ai 2989m della cima).
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Il sentiero per il Col Longet, che si stacca dalla sterrata per il Pic de Chateau Renard.
La salita verso il Pic de Chateau Renard è su fondo ottimo, pendenze regolari tra l'8 e il 10% con qualche raro tratto più ripido. Dopo qualche km e circa 300m di dislivello, si arriva al bivio per il Col Longet (2630m). Consiglio di prendere subito a destra evitando di salire fino ai 2989m del Pic, perchè continuare la salita fino al Pic significa aggiungere notevole fatica visto la quota; inoltre il panorama in cima è bello ma non è che sia assolutamente imperdibile. Si prende quindi il sentiero per il Col Longet che si stacca sulla destra rispetto alla sterrata per il Pic, e con pochissimi minuti di spintage (e qualche breve pezzetto pedalato) si arriva ai 2700m del colle.
Dal Col Longet parte una discesa fantastica. Più tecnica della precedente ma nulla di eccessivo, motivo per cui ci si diverte parecchio. La descriverei come S1, nessun passaggio particolarmente critico e tanto divertimento. La discesa porta fin verso i 2000 metri, in fondo il sentiero si innesta su una piccola strada forestale, consiglio di non proseguire in discesa ma di girare a destra in salita...questo consente di evitare qualche centinaio di metri di asfalto.
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In cima al Col Longet.
Raggiunto l'asfalto si percorrono circa 7 km sulla strada principale che riporta sino in cima al Colle dell'Agnello. Pendenze costanti intorno al 9%...in MTB abbastanza noioso ma l'ambiente è molto bello. Arrivando verso il colle si può decidere di andare alla macchina, chiudendo il giro, oppure di raggiungere il colle stesso. Da qui parte una discesa che nel primo tratto (bellissimo, divertente) porta verso il Refuge Agnel. Dal Refuge Agnel si può proseguire in discesa con un primo tratto caratterizzato da più curve ed un secondo tratto più lineare, scendendo fino a 2260m di quota dove si arriva di nuovo sull'asfalto. Da qui ci sono di nuovo poco meno di 500m di dislivello su asfalto per tornare alla macchina (ovviamente in salita).
PS: purtroppo non ho avuto modo di provare il pezzo dal Refuge Agnel in giù, ma su TrailForks è classificato come blu ed ho visto diverse persone che scendevano. Se è come il pezzo precedente, è assolutamente da fare.
Possibile variante: dal Col de Chamoussière si può proseguire a sinistra salendo al Pic de Caramantran e sendendo al Col de Saint-Véran, oppure sempre a sinistra con un altro sentiero che taglia sotto il Caramantran e raggiunge direttamente il Col de Saint-Vèran. La discesa dal Caramantran al Col de Saint-Véran non è sicuramente banale (S2 da quanto mi ricordo quando ci son passato a piedi anni fa), quella dal Col de Saint-Véran non ne ho idea (ipotizzo S1) ma comunque consente di raccordarsi al Grand Canal mantenendosi sulla destra (o, aggiungendo un po' di dislivello, scendendo fino al Refuge de la Blanche e risalendo un pochino).