Sentieri delle valli cuneesi dal Tenda all'Agnello

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gli ingredienti sarebbero tornantini da nose-press e tratti trialistici? sto cercando di capire se le discese sono s1/s2 oppure s2/s3 ed oltre.
...nose press..emmm.. :cry: nn ce li ho ancora nel repertorio!..posson aiutare,ma i tornanti si girano anche senza..la prima discesa per il 70% e come da video,nn difficile,scorrevole,divertente..poi c e un tratto del trail scavato piuttosto fondo dove ho dovuto rallentare perche i pedali erano sotto le sponde(per nn piantarmi)ed infine c e la malga dove l erba e alta e ci si perde un minimo..
ripresa la strada,c e la salita al bellino,pedalabilissima(ma anche sensibilmente pallosa)..una volta in cima si puo godere della parte piu simpatica di discesa lato val maira e poi al colle si svolta in varaita...li il tratto ha fondo un po piu tecnico e a tratti smosso..fino all arrivo alla malga...la risalita al colle ha pendenze modeste che alternano tratti pedalati a spintage..ma quando si ridiscende..un flow alpino molto divertente..poi dalla malga in giu si alternano tratti piu veloci con altri tecnici con fondo piuttosto consistente
 
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...nose press..emmm.. :cry: nn ce li ho ancora nel repertorio!..posson aiutare,ma i tornanti si girano anche senza..la prima discesa per il 70% e come da video,nn difficile,scorrevole,divertente..poi c e un tratto del trail scavato piuttosto fondo dove ho dovuto rallentare perche i pedali erano sotto le sponde(per nn piantarmi)ed infine c e la malga dove l erba e alta e ci si perde un minimo..
ripresa la strada,c e la salita al bellino,pedalabilissima(ma anche sensibilmente pallosa)..una volta in cima si puo godere della parte piu simpatica di discesa lato val maira e poi al colle si svolta in varaita...li il tratto ha fondo un po piu tecnico e a tratti smosso..fino all arrivo alla malga...la risalita al colle ha pendenze modeste che alternano tratti pedalati a spintage..ma quando si ridiscende..un flow alpino molto divertente..poi dalla malga in giu si alternano tratti piu veloci con altri tecnici con fondo piuttosto consistente alternando divertimento e tensione fino all arrivo della sterrata che porta diretta al parcheggio.
 
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hai mica traccia gpx (o giro su strava) con la discesa del caramantran che mi dicevi essere molto scorrevole? perchè ci sono vari sentieri paralleli che partono dal col de chamoussiere, caramantran, col de saint veran....io per esempio avevo fatto una traccia gpx da seguire che prevedeva di raggiungere il col de chamoussiere, fare un traverso sotto il caramantran (senza raggiungere la cima) in modo da arrivare al col di saint veran...e da qui prendere un sentiero che va fino in paese. però non so se sia l'opzione migliore.
..qui la traccia del giro queyras da chianale:
..nn che serva pero..una volta raggiunto il colle,c e un unico e nitido sentiero che scende...arrivati alla strada,all altezza di una cappella,si attaversa un ponte dir di salita e parte una seconda discesa(secondo me piu bella perche meno monotona)che porta un 150_200 mt piu in basso...da li si risale la strada fin al rifugio e si continua o per tornar al colle d ingresso o direttamente al san veran.Per raggiungere il blanchet c e un po di risalita e,sotto la cima penso sia meglio nn seguir la mia traccia ma piuttosto andar direzione del laghetti sottostanti per poi risalir al colle.
 
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..qui la traccia del giro queyras da chianale:
..nn che serva pero..una volta raggiunto il colle,c e un unico e nitido sentiero che scende...arrivati alla strada,all altezza di una cappella,si attaversa un ponte dir di salita e parte una seconda discesa(secondo me piu bella perche meno monotona)che porta un 150_200 mt piu in basso...da li si risale la strada fin al rifugio e si continua o per tornar al colle d ingresso o direttamente al san veran.Per raggiungere il blanchet c e un po di risalita e,sotto la cima penso sia meglio nn seguir la mia traccia ma piuttosto andar direzione del laghetti sottostanti per poi risalir al colle.
grazie! per il secondo tratto di discesa io invece avevo preso la traccia del sentiero chiamato "grand canal", che è questo qui: http://www.singletrack.fr/sentiers/le-grand-canal,1670.html
 

matteof93

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Se a qualcuno può interessare aggregarsi, io domani oppure domenica proverò il giro del Col de Chamoussière e del Col Longet. Ci si può mettere d'accordo sull'andare uno qualsiasi dei 2 giorni.

Partenza dal Colle dell'Agnello (quindi già in cima), un po' di portage (niente di esagerato, circa 200m d+) fino al Col de Chamoussière, discesa su sentiero fino a Saint Veran (quasi 10 km classificati come molto semplici), risalita su sterrata (che dovrebbe essere con buon fondo e pendenze regolari intorno al 9-10%) fino al Col Longet e successiva discesa su sentiero non particolarmente tecnico fino a intercettare la salita asfaltata che risale nuovamente verso il Colle dell'Agnello (versante francese).

Il giro misura 41 km e 1850m di dislivello circa se si considera la salita fino all'osservatorio posto sopra il Col Longet. Tagliando la salita all'osservatorio e fermandosi quindi al colle (da cui poi si prende il sentiero di discesa), il dislivello si riduce a circa 1500 metri.
 

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Se a qualcuno può interessare aggregarsi, io domani oppure domenica proverò il giro del Col de Chamoussière e del Col Longet. Ci si può mettere d'accordo sull'andare uno qualsiasi dei 2 giorni.

Partenza dal Colle dell'Agnello (quindi già in cima), un po' di portage (niente di esagerato, circa 200m d+) fino al Col de Chamoussière, discesa su sentiero fino a Saint Veran (quasi 10 km classificati come molto semplici), risalita su sterrata (che dovrebbe essere con buon fondo e pendenze regolari intorno al 9-10%) fino al Col Longet e successiva discesa su sentiero non particolarmente tecnico fino a intercettare la salita asfaltata che risale nuovamente verso il Colle dell'Agnello (versante francese).

Il giro misura 41 km e 1850m di dislivello circa se si considera la salita fino all'osservatorio posto sopra il Col Longet. Tagliando la salita all'osservatorio e fermandosi quindi al colle (da cui poi si prende il sentiero di discesa), il dislivello si riduce a circa 1500 metri.
Io non riesco ma ti rubo il gpx quando c'è l'hai
 

matteof93

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Report del giro di ieri in zona Agnello.

Premessa: nel seguito descrivo un giro fatto per minimizzare il dislivello e massimizzare il divertimento in discesa. Ieri, essendo la prima volta che pedalavo in MTB da quelle parti, ho fatto un giro un po' diverso, ovvero con una discesa in meno ed una salita impegnativa in più...quindi con la descrizione sotto ho aggiustato il tiro proprio per massimizzare il divertimento.

Parcheggio: conviene parcheggiare l'auto appena scollinato l'Agnello, c'è un parcheggio subito sulla destra dopo lo scollinamento (100 metri), poi basta scende 2-3 tornanti e si trovano molteplici parcheggi.

Partenza: sulla base di dove si è parcheggiata la macchina ci sono vari modi per raggiungere il traverso che porta al Col de Chamoussière. Chi parcheggia in cima (o quasi) può prendere il sentiero che si stacca al penultimo tornante del colle (lato francese, ovviamente). Chi parcheggia più in basso può prendere invece il sentiero dal Refuge Agnel, oppure da uno dei due parcheggi posti qualche centinaio di metri più in alto.
Nello screenshot sotto (perdonate gli scarabocchi rossi fatti con il mouse) le frecce piccole indicano i possibili parcheggi. La freccia grande indica la direzione verso il Col de Chamoussière, mentre le altre linee rosse indicano i vari sentieri da seguire sulla base di dove si è parcheggiato.
Comunque anche andando "a occhio" è impossibile sbagliarsi perchè il traverso per il colle è ben visibile da sotto.

1692538273006.png

Il sentiero per il Col de Chamoussière può essere pedalato in minima parte, diciamo dal 10 al 25% sulla base delle abilità. Per il resto ci si può limitare ad un po' di spintage nemmeno troppo impegnativo, con un solo passaggio di pochi metri in cui conviene il portage (sicuramente c'è chi preferirà farlo comunque tutto in portage). Bisogna calcolare tra i 20 ed i 45 minuti in totale in base alla preparazione fisica...secondo me servono mediamente 30 minuti (anche perchè si tratta di salire fino a 2884 metri partendo già da quote di 2600-2700 metri).

1692540790948.jpeg
Nella parte alta della foto di nota il traverso verso il Col de Chamoussière.

1692541062391.jpeg
In cima al Col de Chamoussière.
In cima al Col de Chamoussière si mantiene il sentiero che procede dritto, scendendo subito in direzione Saint-Véran. Il fondo è di terra compatta, il sentiero è stretto (ma non scavato) ed ai lati c'è quell classica erbetta che se la prendi con l'anteriore ti sbilancia. Quindi attenzione, molto facile ma occhio a non farsi prendere l'anteriore. Ci sono solo due o tre passaggi (di un paio di metri) un pochino più difficili (S1 o forse S2), ma il 99% del sentiero è veramente semplicissimo.

1692541231750.jpeg
Inizio della discesa dal Col de Chamoussière.

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Sempre in discesa dal Col de Chamoussière.

In breve si arriva ad una palina che indica, sulla destra, il sentiero del Grand Canal. Questo sentiero è una balconata sulla valle di Saint-Véran, alterna tratti in discesa ad altri pianeggianti o in leggerissima salita (rari). Nel complesso si perde quota su un sentiero semplice, come prima in gran parte in terra battuta ed anche in questo caso a tratti stretto e caratterizzato dall'infida erba a bordo traccia. Alcuni pezzi sono più pietrosi, ma nel complesso nulla di che. Anche il Grand Canal quindi è un sentiero semplice, rispetto all'altro però la pendenza è molto meno pronunciata ma è compensata da vari tratti piuttosto esposti in cui bisogna fare attenzione a non cadere sulla sinistra (nulla di trascendentale, basta fare un minimo di attenzione).

Ad un certo punto (2300m di quota circa) il Grand Canal interseca la strada sterrata che porta verso il Pic de Chateau Renard, dove c'è un osservatorio astronomico. Il mio consiglio è di non proseguire sul Grand Canal ma di svoltare subito a destra in salita verso il Pic. Proseguendo sul Grand Canal infatti la solfa non cambia, sentiero sempre facile e non particolarmente "giocoso" che continua per qualche km fino a intercettare la strada di servizio delle piste da sci di Saint-Véran, conducendo quindi in paese. Se si gira invece a destra (verso il Pic) si evita di scendere fino a Saint-Véran e risalire poi per sterrata fino a quell'incrocio...in sostanza si riduce non di poco il dislivello (si evita di risalire da 2000m a 2300m).

1692541289060.jpeg
Salita verso il Pic de Chateau Renard. Sulla sinistra si nota il sentiero per il Col Longet (io sono salito fino ai 2989m della cima).

1692540883444.jpeg
Il sentiero per il Col Longet, che si stacca dalla sterrata per il Pic de Chateau Renard.

La salita verso il Pic de Chateau Renard è su fondo ottimo, pendenze regolari tra l'8 e il 10% con qualche raro tratto più ripido. Dopo qualche km e circa 300m di dislivello, si arriva al bivio per il Col Longet (2630m). Consiglio di prendere subito a destra evitando di salire fino ai 2989m del Pic, perchè continuare la salita fino al Pic significa aggiungere notevole fatica visto la quota; inoltre il panorama in cima è bello ma non è che sia assolutamente imperdibile. Si prende quindi il sentiero per il Col Longet che si stacca sulla destra rispetto alla sterrata per il Pic, e con pochissimi minuti di spintage (e qualche breve pezzetto pedalato) si arriva ai 2700m del colle.

Dal Col Longet parte una discesa fantastica. Più tecnica della precedente ma nulla di eccessivo, motivo per cui ci si diverte parecchio. La descriverei come S1, nessun passaggio particolarmente critico e tanto divertimento. La discesa porta fin verso i 2000 metri, in fondo il sentiero si innesta su una piccola strada forestale, consiglio di non proseguire in discesa ma di girare a destra in salita...questo consente di evitare qualche centinaio di metri di asfalto.

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In cima al Col Longet.

Raggiunto l'asfalto si percorrono circa 7 km sulla strada principale che riporta sino in cima al Colle dell'Agnello. Pendenze costanti intorno al 9%...in MTB abbastanza noioso ma l'ambiente è molto bello. Arrivando verso il colle si può decidere di andare alla macchina, chiudendo il giro, oppure di raggiungere il colle stesso. Da qui parte una discesa che nel primo tratto (bellissimo, divertente) porta verso il Refuge Agnel. Dal Refuge Agnel si può proseguire in discesa con un primo tratto caratterizzato da più curve ed un secondo tratto più lineare, scendendo fino a 2260m di quota dove si arriva di nuovo sull'asfalto. Da qui ci sono di nuovo poco meno di 500m di dislivello su asfalto per tornare alla macchina (ovviamente in salita).

PS: purtroppo non ho avuto modo di provare il pezzo dal Refuge Agnel in giù, ma su TrailForks è classificato come blu ed ho visto diverse persone che scendevano. Se è come il pezzo precedente, è assolutamente da fare.

Possibile variante: dal Col de Chamoussière si può proseguire a sinistra salendo al Pic de Caramantran e sendendo al Col de Saint-Véran, oppure sempre a sinistra con un altro sentiero che taglia sotto il Caramantran e raggiunge direttamente il Col de Saint-Vèran. La discesa dal Caramantran al Col de Saint-Véran non è sicuramente banale (S2 da quanto mi ricordo quando ci son passato a piedi anni fa), quella dal Col de Saint-Véran non ne ho idea (ipotizzo S1) ma comunque consente di raccordarsi al Grand Canal mantenendosi sulla destra (o, aggiungendo un po' di dislivello, scendendo fino al Refuge de la Blanche e risalendo un pochino).
 

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Report del giro di ieri in zona Agnello.

Premessa: nel seguito descrivo un giro fatto per minimizzare il dislivello e massimizzare il divertimento in discesa. Ieri, essendo la prima volta che pedalavo in MTB da quelle parti, ho fatto un giro un po' diverso, ovvero con una discesa in meno ed una salita impegnativa in più...quindi con la descrizione sotto ho aggiustato il tiro proprio per massimizzare il divertimento.

Parcheggio: conviene parcheggiare l'auto appena scollinato l'Agnello, c'è un parcheggio subito sulla destra dopo lo scollinamento (100 metri), poi basta scende 2-3 tornanti e si trovano molteplici parcheggi.

Partenza: sulla base di dove si è parcheggiata la macchina ci sono vari modi per raggiungere il traverso che porta al Col de Chamoussière. Chi parcheggia in cima (o quasi) può prendere il sentiero che si stacca al penultimo tornante del colle (lato francese, ovviamente). Chi parcheggia più in basso può prendere invece il sentiero dal Refuge Agnel, oppure da uno dei due parcheggi posti qualche centinaio di metri più in alto.
Nello screenshot sotto (perdonate gli scarabocchi rossi fatti con il mouse) le frecce piccole indicano i possibili parcheggi. La freccia grande indica la direzione verso il Col de Chamoussière, mentre le altre linee rosse indicano i vari sentieri da seguire sulla base di dove si è parcheggiato.
Comunque anche andando "a occhio" è impossibile sbagliarsi perchè il traverso per il colle è ben visibile da sotto.

Vedi l'allegato 607119

Il sentiero per il Col de Chamoussière può essere pedalato in minima parte, diciamo dal 10 al 25% sulla base delle abilità. Per il resto ci si può limitare ad un po' di spintage nemmeno troppo impegnativo, con un solo passaggio di pochi metri in cui conviene il portage (sicuramente c'è chi preferirà farlo comunque tutto in portage). Bisogna calcolare tra i 20 ed i 45 minuti in totale in base alla preparazione fisica...secondo me servono mediamente 30 minuti (anche perchè si tratta di salire fino a 2884 metri partendo già da quote di 2600-2700 metri).

Vedi l'allegato 607131
Nella parte alta della foto di nota il traverso verso il Col de Chamoussière.

Vedi l'allegato 607134
In cima al Col de Chamoussière.
In cima al Col de Chamoussière si mantiene il sentiero che procede dritto, scendendo subito in direzione Saint-Véran. Il fondo è di terra compatta, il sentiero è stretto (ma non scavato) ed ai lati c'è quell classica erbetta che se la prendi con l'anteriore ti sbilancia. Quindi attenzione, molto facile ma occhio a non farsi prendere l'anteriore. Ci sono solo due o tre passaggi (di un paio di metri) un pochino più difficili (S1 o forse S2), ma il 99% del sentiero è veramente semplicissimo.

Vedi l'allegato 607135
Inizio della discesa dal Col de Chamoussière.

Vedi l'allegato 607136
Sempre in discesa dal Col de Chamoussière.

In breve si arriva ad una palina che indica, sulla destra, il sentiero del Grand Canal. Questo sentiero è una balconata sulla valle di Saint-Véran, alterna tratti in discesa ad altri pianeggianti o in leggerissima salita (rari). Nel complesso si perde quota su un sentiero semplice, come prima in gran parte in terra battuta ed anche in questo caso a tratti stretto e caratterizzato dall'infida erba a bordo traccia. Alcuni pezzi sono più pietrosi, ma nel complesso nulla di che. Anche il Grand Canal quindi è un sentiero semplice, rispetto all'altro però la pendenza è molto meno pronunciata ma è compensata da vari tratti piuttosto esposti in cui bisogna fare attenzione a non cadere sulla sinistra (nulla di trascendentale, basta fare un minimo di attenzione).

Ad un certo punto (2300m di quota circa) il Grand Canal interseca la strada sterrata che porta verso il Pic de Chateau Renard, dove c'è un osservatorio astronomico. Il mio consiglio è di non proseguire sul Grand Canal ma di svoltare subito a destra in salita verso il Pic. Proseguendo sul Grand Canal infatti la solfa non cambia, sentiero sempre facile e non particolarmente "giocoso" che continua per qualche km fino a intercettare la strada di servizio delle piste da sci di Saint-Véran, conducendo quindi in paese. Se si gira invece a destra (verso il Pic) si evita di scendere fino a Saint-Véran e risalire poi per sterrata fino a quell'incrocio...in sostanza si riduce non di poco il dislivello (si evita di risalire da 2000m a 2300m).

Vedi l'allegato 607137
Salita verso il Pic de Chateau Renard. Sulla sinistra si nota il sentiero per il Col Longet (io sono salito fino ai 2989m della cima).

Vedi l'allegato 607132
Il sentiero per il Col Longet, che si stacca dalla sterrata per il Pic de Chateau Renard.

La salita verso il Pic de Chateau Renard è su fondo ottimo, pendenze regolari tra l'8 e il 10% con qualche raro tratto più ripido. Dopo qualche km e circa 300m di dislivello, si arriva al bivio per il Col Longet (2630m). Consiglio di prendere subito a destra evitando di salire fino ai 2989m del Pic, perchè continuare la salita fino al Pic significa aggiungere notevole fatica visto la quota; inoltre il panorama in cima è bello ma non è che sia assolutamente imperdibile. Si prende quindi il sentiero per il Col Longet che si stacca sulla destra rispetto alla sterrata per il Pic, e con pochissimi minuti di spintage (e qualche breve pezzetto pedalato) si arriva ai 2700m del colle.

Dal Col Longet parte una discesa fantastica. Più tecnica della precedente ma nulla di eccessivo, motivo per cui ci si diverte parecchio. La descriverei come S1, nessun passaggio particolarmente critico e tanto divertimento. La discesa porta fin verso i 2000 metri, in fondo il sentiero si innesta su una piccola strada forestale, consiglio di non proseguire in discesa ma di girare a destra in salita...questo consente di evitare qualche centinaio di metri di asfalto.

Vedi l'allegato 607133
In cima al Col Longet.

Raggiunto l'asfalto si percorrono circa 7 km sulla strada principale che riporta sino in cima al Colle dell'Agnello. Pendenze costanti intorno al 9%...in MTB abbastanza noioso ma l'ambiente è molto bello. Arrivando verso il colle si può decidere di andare alla macchina, chiudendo il giro, oppure di raggiungere il colle stesso. Da qui parte una discesa che nel primo tratto (bellissimo, divertente) porta verso il Refuge Agnel. Dal Refuge Agnel si può proseguire in discesa con un primo tratto caratterizzato da più curve ed un secondo tratto più lineare, scendendo fino a 2260m di quota dove si arriva di nuovo sull'asfalto. Da qui ci sono di nuovo poco meno di 500m di dislivello su asfalto per tornare alla macchina (ovviamente in salita).

PS: purtroppo non ho avuto modo di provare il pezzo dal Refuge Agnel in giù, ma su TrailForks è classificato come blu ed ho visto diverse persone che scendevano. Se è come il pezzo precedente, è assolutamente da fare.

Possibile variante: dal Col de Chamoussière si può proseguire a sinistra salendo al Pic de Caramantran e sendendo al Col de Saint-Véran, oppure sempre a sinistra con un altro sentiero che taglia sotto il Caramantran e raggiunge direttamente il Col de Saint-Vèran. La discesa dal Caramantran al Col de Saint-Véran non è sicuramente banale (S2 da quanto mi ricordo quando ci son passato a piedi anni fa), quella dal Col de Saint-Véran non ne ho idea (ipotizzo S1) ma comunque consente di raccordarsi al Grand Canal mantenendosi sulla destra (o, aggiungendo un po' di dislivello, scendendo fino al Refuge de la Blanche e risalendo un pochino).
dal pic al colle san veran c e un solo passaggio "tossico" di pochi metri (4 passi in croce)che io ho preferito farmeli a piedi..il resto e divertente..dala cima del pic si scende per qualche mt per poi risalire all antecima la quale richiede esser salita a spintage\portage con passaggi nn difficili su roccia..da li in giu,tranne il passaggio "tossico" e tutto da fare in sella e senza grandi difficolta.
Ottima recensione!grazie.
 
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Cube stereo 150tm
io oggi invece avevo bisogno di un giro corto per concludere 2 settimane quasi continuative in sella...oltre che volevo evitarmi le code di rientro dei vacanzieri..cosi:son andato a cercarmi il sentiero P9 che poco sotto il monte Grum porta a Trinita(vallone dell arma,comune di Demonte)..rispetto alla recensione trovata su cicloalpinismo,ho optato per risalir su bitume lasciando l auto qualche km prima di trinita.passato il paese ho continuato a seguire il vallone fino a S. Giacomo dove entrato nella borgata ho svoltato a dx nei pressi della fontana per andare a comba borel..la strada continua asfatata per alcuni km con pendenze piu che pedalabili,poi diventa sterrata ma diminuiscono le pendenze quasi a falso piano facendo una traversata a mezza costa del vallone.A pochi mt da una malga c e l indicazione per il bivacco Bernadi(io ho seguito quella)che porta ad optare per 40 min di spintage..giunti al bivacco ho optato per raggiungere la costa alle sue spalle in modo da raggiungere la cima per cresta...in alternativa,dal bivacco il sentiero taglia per prati sulla dx (spalle a valle)per raggiunger l antecima e successivamente la cima..ma anche qua c e da spingere..
La panoramica e spettacolare anche se la quota non e eccessiva..discesa:si parte dalla cina seguendo il sentiero verso testa gardun ma arrivati all antecima si svolta a sinistra mantenendo la linea di cresta di un altro vallone(nn piu il precedente di salita)fino ad arrivare ad un cocuzzolo,lo si oltrepassa e dopo un paio di mt si vede un sentierone che prende a dx:il P9.
Questo e stato riveduto,pulito ed allargato quasi a mo di bikepark con curvoni e sponde e gira attorno a quello che era il p9 originario..seguendolo porta ad una malga (la quale si raggiunge anche proseguendo la strada fatta a salire nn deviando per il bivacco bernardi)la si va a sfiorare,passando davanti alle costruzioni per poi riprender il sentiero di discesa che si e potuto osservar gia in precedenza,che continua a tagliare a mezza costa in falsopiano.Poco piu avavti,girata la spalla della montagna,il sentiero continua sulla stessa dimensione(larghezza 50\80cm)ma cambia totalmente:il festival dei tornati..inizialmente facili e giocosi per poi divenir piu tecnici man mano che si scende..il fondo rimane compatto per tutta la discesa pietre e pietroni son belli saldi..tra l altro e stato da poco ripulito dalla ricrescita dell erba..circa 1300 mt di divertimento.
 

matteof93

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io oggi invece avevo bisogno di un giro corto per concludere 2 settimane quasi continuative in sella...oltre che volevo evitarmi le code di rientro dei vacanzieri..cosi:son andato a cercarmi il sentiero P9 che poco sotto il monte Grum porta a Trinita(vallone dell arma,comune di Demonte)..rispetto alla recensione trovata su cicloalpinismo,ho optato per risalir su bitume lasciando l auto qualche km prima di trinita.passato il paese ho continuato a seguire il vallone fino a S. Giacomo dove entrato nella borgata ho svoltato a dx nei pressi della fontana per andare a comba borel..la strada continua asfatata per alcuni km con pendenze piu che pedalabili,poi diventa sterrata ma diminuiscono le pendenze quasi a falso piano facendo una traversata a mezza costa del vallone.A pochi mt da una malga c e l indicazione per il bivacco Bernadi(io ho seguito quella)che porta ad optare per 40 min di spintage..giunti al bivacco ho optato per raggiungere la costa alle sue spalle in modo da raggiungere la cima per cresta...in alternativa,dal bivacco il sentiero taglia per prati sulla dx (spalle a valle)per raggiunger l antecima e successivamente la cima..ma anche qua c e da spingere..
La panoramica e spettacolare anche se la quota non e eccessiva..discesa:si parte dalla cina seguendo il sentiero verso testa gardun ma arrivati all antecima si svolta a sinistra mantenendo la linea di cresta di un altro vallone(nn piu il precedente di salita)fino ad arrivare ad un cocuzzolo,lo si oltrepassa e dopo un paio di mt si vede un sentierone che prende a dx:il P9.
Questo e stato riveduto,pulito ed allargato quasi a mo di bikepark con curvoni e sponde e gira attorno a quello che era il p9 originario..seguendolo porta ad una malga (la quale si raggiunge anche proseguendo la strada fatta a salire nn deviando per il bivacco bernardi)la si va a sfiorare,passando davanti alle costruzioni per poi riprender il sentiero di discesa che si e potuto osservar gia in precedenza,che continua a tagliare a mezza costa in falsopiano.Poco piu avavti,girata la spalla della montagna,il sentiero continua sulla stessa dimensione(larghezza 50\80cm)ma cambia totalmente:il festival dei tornati..inizialmente facili e giocosi per poi divenir piu tecnici man mano che si scende..il fondo rimane compatto per tutta la discesa pietre e pietroni son belli saldi..tra l altro e stato da poco ripulito dalla ricrescita dell erba..circa 1300 mt di divertimento.
hai il gpx?
 

g.f.

Biker poeticus
28/1/18
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Pinerolo
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YT Jeffsy AL 2018 29"; Santa Cruz Tallboy v5 cc 2023 (custom build); gravel Spcycle G058 (custom build)
Report del giro di ieri in zona Agnello.

Premessa: nel seguito descrivo un giro fatto per minimizzare il dislivello e massimizzare il divertimento in discesa. Ieri, essendo la prima volta che pedalavo in MTB da quelle parti, ho fatto un giro un po' diverso, ovvero con una discesa in meno ed una salita impegnativa in più...quindi con la descrizione sotto ho aggiustato il tiro proprio per massimizzare il divertimento.

Parcheggio: conviene parcheggiare l'auto appena scollinato l'Agnello, c'è un parcheggio subito sulla destra dopo lo scollinamento (100 metri), poi basta scende 2-3 tornanti e si trovano molteplici parcheggi.

Partenza: sulla base di dove si è parcheggiata la macchina ci sono vari modi per raggiungere il traverso che porta al Col de Chamoussière. Chi parcheggia in cima (o quasi) può prendere il sentiero che si stacca al penultimo tornante del colle (lato francese, ovviamente). Chi parcheggia più in basso può prendere invece il sentiero dal Refuge Agnel, oppure da uno dei due parcheggi posti qualche centinaio di metri più in alto.
Nello screenshot sotto (perdonate gli scarabocchi rossi fatti con il mouse) le frecce piccole indicano i possibili parcheggi. La freccia grande indica la direzione verso il Col de Chamoussière, mentre le altre linee rosse indicano i vari sentieri da seguire sulla base di dove si è parcheggiato.
Comunque anche andando "a occhio" è impossibile sbagliarsi perchè il traverso per il colle è ben visibile da sotto.

Vedi l'allegato 607119

Il sentiero per il Col de Chamoussière può essere pedalato in minima parte, diciamo dal 10 al 25% sulla base delle abilità. Per il resto ci si può limitare ad un po' di spintage nemmeno troppo impegnativo, con un solo passaggio di pochi metri in cui conviene il portage (sicuramente c'è chi preferirà farlo comunque tutto in portage). Bisogna calcolare tra i 20 ed i 45 minuti in totale in base alla preparazione fisica...secondo me servono mediamente 30 minuti (anche perchè si tratta di salire fino a 2884 metri partendo già da quote di 2600-2700 metri).

Vedi l'allegato 607131
Nella parte alta della foto di nota il traverso verso il Col de Chamoussière.

Vedi l'allegato 607134
In cima al Col de Chamoussière.
In cima al Col de Chamoussière si mantiene il sentiero che procede dritto, scendendo subito in direzione Saint-Véran. Il fondo è di terra compatta, il sentiero è stretto (ma non scavato) ed ai lati c'è quell classica erbetta che se la prendi con l'anteriore ti sbilancia. Quindi attenzione, molto facile ma occhio a non farsi prendere l'anteriore. Ci sono solo due o tre passaggi (di un paio di metri) un pochino più difficili (S1 o forse S2), ma il 99% del sentiero è veramente semplicissimo.

Vedi l'allegato 607135
Inizio della discesa dal Col de Chamoussière.

Vedi l'allegato 607136
Sempre in discesa dal Col de Chamoussière.

In breve si arriva ad una palina che indica, sulla destra, il sentiero del Grand Canal. Questo sentiero è una balconata sulla valle di Saint-Véran, alterna tratti in discesa ad altri pianeggianti o in leggerissima salita (rari). Nel complesso si perde quota su un sentiero semplice, come prima in gran parte in terra battuta ed anche in questo caso a tratti stretto e caratterizzato dall'infida erba a bordo traccia. Alcuni pezzi sono più pietrosi, ma nel complesso nulla di che. Anche il Grand Canal quindi è un sentiero semplice, rispetto all'altro però la pendenza è molto meno pronunciata ma è compensata da vari tratti piuttosto esposti in cui bisogna fare attenzione a non cadere sulla sinistra (nulla di trascendentale, basta fare un minimo di attenzione).

Ad un certo punto (2300m di quota circa) il Grand Canal interseca la strada sterrata che porta verso il Pic de Chateau Renard, dove c'è un osservatorio astronomico. Il mio consiglio è di non proseguire sul Grand Canal ma di svoltare subito a destra in salita verso il Pic. Proseguendo sul Grand Canal infatti la solfa non cambia, sentiero sempre facile e non particolarmente "giocoso" che continua per qualche km fino a intercettare la strada di servizio delle piste da sci di Saint-Véran, conducendo quindi in paese. Se si gira invece a destra (verso il Pic) si evita di scendere fino a Saint-Véran e risalire poi per sterrata fino a quell'incrocio...in sostanza si riduce non di poco il dislivello (si evita di risalire da 2000m a 2300m).

Vedi l'allegato 607137
Salita verso il Pic de Chateau Renard. Sulla sinistra si nota il sentiero per il Col Longet (io sono salito fino ai 2989m della cima).

Vedi l'allegato 607132
Il sentiero per il Col Longet, che si stacca dalla sterrata per il Pic de Chateau Renard.

La salita verso il Pic de Chateau Renard è su fondo ottimo, pendenze regolari tra l'8 e il 10% con qualche raro tratto più ripido. Dopo qualche km e circa 300m di dislivello, si arriva al bivio per il Col Longet (2630m). Consiglio di prendere subito a destra evitando di salire fino ai 2989m del Pic, perchè continuare la salita fino al Pic significa aggiungere notevole fatica visto la quota; inoltre il panorama in cima è bello ma non è che sia assolutamente imperdibile. Si prende quindi il sentiero per il Col Longet che si stacca sulla destra rispetto alla sterrata per il Pic, e con pochissimi minuti di spintage (e qualche breve pezzetto pedalato) si arriva ai 2700m del colle.

Dal Col Longet parte una discesa fantastica. Più tecnica della precedente ma nulla di eccessivo, motivo per cui ci si diverte parecchio. La descriverei come S1, nessun passaggio particolarmente critico e tanto divertimento. La discesa porta fin verso i 2000 metri, in fondo il sentiero si innesta su una piccola strada forestale, consiglio di non proseguire in discesa ma di girare a destra in salita...questo consente di evitare qualche centinaio di metri di asfalto.

Vedi l'allegato 607133
In cima al Col Longet.

Raggiunto l'asfalto si percorrono circa 7 km sulla strada principale che riporta sino in cima al Colle dell'Agnello. Pendenze costanti intorno al 9%...in MTB abbastanza noioso ma l'ambiente è molto bello. Arrivando verso il colle si può decidere di andare alla macchina, chiudendo il giro, oppure di raggiungere il colle stesso. Da qui parte una discesa che nel primo tratto (bellissimo, divertente) porta verso il Refuge Agnel. Dal Refuge Agnel si può proseguire in discesa con un primo tratto caratterizzato da più curve ed un secondo tratto più lineare, scendendo fino a 2260m di quota dove si arriva di nuovo sull'asfalto. Da qui ci sono di nuovo poco meno di 500m di dislivello su asfalto per tornare alla macchina (ovviamente in salita).

PS: purtroppo non ho avuto modo di provare il pezzo dal Refuge Agnel in giù, ma su TrailForks è classificato come blu ed ho visto diverse persone che scendevano. Se è come il pezzo precedente, è assolutamente da fare.

Possibile variante: dal Col de Chamoussière si può proseguire a sinistra salendo al Pic de Caramantran e sendendo al Col de Saint-Véran, oppure sempre a sinistra con un altro sentiero che taglia sotto il Caramantran e raggiunge direttamente il Col de Saint-Vèran. La discesa dal Caramantran al Col de Saint-Véran non è sicuramente banale (S2 da quanto mi ricordo quando ci son passato a piedi anni fa), quella dal Col de Saint-Véran non ne ho idea (ipotizzo S1) ma comunque consente di raccordarsi al Grand Canal mantenendosi sulla destra (o, aggiungendo un po' di dislivello, scendendo fino al Refuge de la Blanche e risalendo un pochino).
Complimenti!
Giro e report spettacolare.
Ambiente stupendo e mi sembra di aver capito molto divertimento, flow e poche difficoltà tecniche.
Unica pecca il dover raggiunge in auto il Colle dell'Agnello ma sembra ne valga assolutamente la pena.
Se il prossimo anno replichi, potrei farci un pensiero.
 

Nitros

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Complimenti!
Giro e report spettacolare.
Ambiente stupendo e mi sembra di aver capito molto divertimento, flow e poche difficoltà tecniche.
Unica pecca il dover raggiunge in auto il Colle dell'Agnello ma sembra ne valga assolutamente la pena.
Se il prossimo anno replichi, potrei farci un pensiero.
...quella zona merita tutta!nn per niente sto cercando di organizzarmi per farci ancora qualche giro in settembre quando un po tutti i trail saranno riaperti alle ruote ciccie
 
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Ragazzi, ma senza dover salire su al colle dell'agnello o simili, dove si puo' girare senza morire?
Non mi piace farmi troppi kilometri in macchina, ma cavolo oggi al tajare' c'e' mancato poco che stessi male col caldo che faceva. Son sceso coi freni tirati e mi son giocato tutti i jolly che mi rimanevano talmente ero cotto.

P.S.
Ho visto l'inizio del nuovo trail, sembra carino, liscio stile park con sponde belle alte.
 
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Ragazzi, ma senza dover salire su al colle dell'agnello o simili, dove si puo' girare senza morire?
Non mi piace farmi troppi kilometri in macchina, ma cavolo oggi al tajare' c'e' mancato poco che stessi male col caldo che faceva. Son sceso coi freni tirati e mi son giocato tutti i jolly che mi rimanevano talmente ero cotto.

P.S.
Ho visto l'inizio del nuovo trail, sembra carino, liscio stile park con sponde belle alte.
oppure..
anche se a vinadio andra forse meglio fra 1 mesetto...per le temperature..ma se si sale al mattino presto,il monte Autes la reputo una bella realta ...
 

ci-clo

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Allora, io l'anno scorso ho fatto sia la discesa della Battagliola che quella della Bicocca. La DH della Bicocca l'ho trovata brutta, non mi sono per niente divertito. Al contrario, la DH della Battagliola è molto brutta e scavata nel primo pezzo, ma la seconda parte nel ripido bosco di larici mi è piaciuta un casino.

Io quindi escluderei la DH della Bicocca e farei soltanto quella della Battagliola. Però onestamente preferirei orientarmi su altro, ok l'anello del Vallone di Soustra (che non ho ancora fatto in bici, ma vorrei andarci prima che nevichi in autunno), ma per il resto punterei per esempio alla discesa dal Pic de Caramantran e dal Col Longet (le puoi fare nel medesimo giro, il punto di partenza è il Colle dell'Agnello).
Appena ritornato ieri dalle vacanze. In val Varaita ho fatto due giri.
Quello della battagliola: la discesa è molto ripida e difficile, l'ho fatta tutta in sella a parte un punto iniziale e un altro punto dopo metà circa.
Non è affatto una brutta discesa, ma è difficile e molto polverosa, per il fatto che da tanto tempo non ha piovuto, veramente tanta polvere.....
Complessivamente è stata una bella discesa
 
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ci-clo

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L'ho sempre fatto in senso orario, perché il sentiero nel vallone di Vallanta era bellissimo anche dal rifugio a scendere, ora che è stato allargato per farci passare il mulo meccanico e il quad, per me se si ha gamba allenata per pedalare su pendenze durette, forse potrebbe essere meglio salire proprio dal Vallante e scendere da Soustra, poi da Chianale c'è il sentiero Crotto che scende in dx orografica ed è molto bello.
Hoi fatto anche questo, veramente bello anche se le prime rampe nel vallone di Vallanta mi hanno messo a dura prova, ma fortunamente il fresco, sono partito alle 7.30 circa, ci hanno permesso di salire tutto il vallone all'ombra. Comunque per me la ciclabilità della salita è stata del 40%. Poi la discesa anche qui nella polvere. I primi tornati sotto il colle Losetta lungo il vallone di Soustra non ciclabili, troppo scivoloso il terreno con tutta questa polvere
 

g.f.

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Hoi fatto anche questo, veramente bello anche se le prime rampe nel vallone di Vallanta mi hanno messo a dura prova, ma fortunamente il fresco, sono partito alle 7.30 circa, ci hanno permesso di salire tutto il vallone all'ombra. Comunque per me la ciclabilità della salita è stata del 40%. Poi la discesa anche qui nella polvere. I primi tornati sotto il colle Losetta lungo il vallone di Soustra non ciclabili, troppo scivoloso il terreno con tutta questa polvere
Invece il resto della discesa nel Vallone di Soustra com'è? Polveroso? Scivoloso? Scorrevole?
Grazie
 

ci-clo

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Invece il resto della discesa nel Vallone di Soustra com'è? Polveroso? Scivoloso? Scorrevole?
Grazie
Polvere ce ne è dappertutto, ma direi che è solo il primo terzo di discesa tanto poveroso, poi per il resto è più godibile.
Quasi scorrevole, è un sentiero comunque difficile, se ti rilassi un attimo ci sono varie pietre insidiose ogni tanto.....
 
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matteof93

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Invece il resto della discesa nel Vallone di Soustra com'è? Polveroso? Scivoloso? Scorrevole?
Grazie
Considera che la Losetta è alta 3054 metri, la cima è una sorta di crinale erboso in cui il sentiero però ha vari tratti rocciosi non banali. Quando arrivi al Passo Losetta sei ancora molto in alto, il primo traverso sotto il Passo è su terreno caratterizzato da terra e sfasciumi. Quando è un po' umido è l'ideale, quando è molto secco c'è tanta polvere ed hai poco grip. Da lì sotto comincia un terreno più erboso, ma il sentiero non è proprio facile facile da scendere; lo valuterei S2 con alcuni pezzi più semplici. Tutta la parte conclusiva invece è in mezzo ai prati, poco ripida e molto semplice.

Comunque considera che devi spallare / spingere come minimo da 2400m a 3000m...quindi è molto impegnativo. Ti conviene prima fare lo spintage dal Prà al Granero e magari dal Pian del Re al Colle della Gianna....in modo da allenarti un po' anche a quel tipo di sforzo.
 
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