sella ronda in MTB

sembola

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una nera e l'altra pure
Renzo ®;1383208 ha scritto:
Ma l'hai gia riportata su una mappa?
E che ci vole? basta avere la carta già georeferenziata. Ho solo l'IGM base, senza i sentieri e ovviamente non aggiornata ma i confini sono quelli.

Renzo ®;1383208 ha scritto:
E' possibile avere il risultato?
Ti produco dei pdf, ma devo farlo a casa, qui non ce l'ho.

Renzo ®;1383208 ha scritto:
Se puoi mandamelo per e-mail, l'indirizzo lo dovresti avere........o-o
E' quello del profilo?
 

Renzo ®

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Il Giro del Sella​

Tanti lo conoscono, in particolar modo gli sciatori ed i bitumari, ma i più non sanno che è fattibile anche con la mountain bike riuscendo a stare in gran parte lontani dalle strade transitate dalle auto. Il paesaggio è semplicemente meraviglioso e si può dire con certezza che queste montagne siano tra le più belle dell'arco alpino. Quattro passi e molte pedalate in un solo giorno richiedono una buona preparazione: le forze devono essere distribuite con cura durante tutta la giornata per non andare in crisi all'ultima salita, comunque è possibile suddividere il giro anche in due o più giorni a seconda delle proprie necessità e capacità. In piena estate è consigliabile partire molto presto in mattinata per evitare l'eccessivo traffico.


LUNGHEZZA: Km. 58,0
DISLIVELLO IN SALITA: mt. 2836
TEMPO PERCORRENZA: h 8,00/10,00 (effettive)
PERIODO CONSIGLIATO: Giugno – Settembre
QUOTA MASSIMA: mt. 2.478 (Porta Vescovo)
EFFETTUATO IL: 24 Giugno 2007
CARTOGRAFIA CONSIGLIATA: "Gruppo Sella “ 1:25.000 edizioni Tappeiner; Tabacco; Kompass
LUOGO DI PARTENZA: Selva Val Gardena (loc. Plan)
ITINERARIO: Selva Gardena – Linacia – Plan de Frea – Passo Gardena – Forcelles – Edelweiss – Colfosco – Borest – Corvara – Arlara – Passo Incisa – Passo Campolongo – Bec de Roces – Plan Boè – Arabba – Pont de Vaduz – Porta Vescovo – Viel dal Pan – Passo Pordoi – Pista del Bosco – Lupo Bianco – Val Salei – Passo Sella – Plan de Gralba – Selva Gardena


Selva Gardena (BZ), è raggiungibile via A22 del Brennero uscita Chiusa/Klausen, tramite la strada statale n°242. Il punto di partenza non è comunque così importante, durante il giro tocchiamo le località di Colfosco, Corvara, Arabba ed il bivio Sella/Pordoi, per cui si può scegliere a seconda della comodità. Per noi Selva Val Gardena è la più vicina e, alla fine del paese, si trova anche ad un ampio parcheggio da dove siamo partiti di fronte all’Hotel/Garnì Ortles.

Ringraziamo Carb (Maurizio Deflorian), Igor Tavella, Marco Toniolo e Stefano “el dava” per le preziose informazioni sul percorso

DOLOMITI


Il Sella Ronda (in senso orario)​

Partiamo dalla località Plan (mt. 1568), appena fuori Selva Val Gardena e ci incamminiamo lungo la statale 242 per i passi Sella e Gardena. Al primo tornante a dx parte sulla sx il sentiero CAI 654 (indicazioni Linacia). A questo punto si deve decidere se si vuole spingere la bici per circa 20 minuti (pochi riusciranno a rimanere in sella) o se si vuole continuare sulla strada asfaltata, trafficata dalle auto dei turisti. Noi siamo per i 20 minuti. Subito dopo aver imboccato la stradina sulla sx ci dobbiamo tenere a dx in decisa salita e proseguiamo sempre in forte pendenza superando poi un tratto piastrellato ed un crocifisso (tenere la dx) fino a raggiungere una traccia erbosa. Questa giunge a una bella malga con vista sul Sasso Lungo e sul Gruppo di Sella (Plans de Frea). Passata la malga si prosegue a dritto su traccia che diventa erbosa ed arriva alla strada asfaltata poco sotto il Passo Gardena, qui continuiamo su questa fino al passo stesso (km. 4,7; mt 2121). Superato il Passo Gardena scendiamo fino al primo tornante a dx e prendiamo, prima di arrivarci, la stradina bitumata sulla sx e si prosegue su questa breve salita finché non ci si immette in un sentiero che va in direzione del Rifugio Forcelles. Questo si rivela uno stupendo single track panoramico con qualche tratto da fare a piedi, ma ne vale decisamente la pena, sia per il divertimento nell’affrontarlo, sia per la vista che offre sul versante settentrionale del Sella. Successivamente la traccia si allarga e sale con un breve strappo al Rifugio Forcelles dove inizia la ripidissima discesa sterrata lungo la pista da sci dell’Edelweiss, fino a Colfosco. Qui attraversiamo la statale e dobbiamo continuare il percorso dall'altra parte della vallata sulla sterrata che prosegue in discesa verso Corvara (str. Sotlijia; km 12,0 ca). Arrivati a Corvara nei pressi dell’Hotel Arkadia (km15,0; mt.1540), proseguire a dx fino ad immettersi brevemente sulla statale per il Passo Campolongo e, presso la chiesa vecchia, girare a sx in direzione Arlara per una salita ripidissima in asfalto. Arrivati alla sommità (Hotel Arlara; km. 15,9; mt. 1673) proseguiamo su sterrata a sx per Pre Ciablun/Col Alt e individuiamo al km 11,5, il sentiero n. 24 (indicazioni Pralongià/Capanna Nera), che prendiamo a dx in corrispondenza di una secca curva a sx. Questo sbuca su una sterrata che prendiamo a sx in salita e dopo un po’ lasciamo sulla sx il rifugio Capanna Nera prendendo il bivio a dx e proseguiamo lungo la stradina (segnato 24) che sale senza eccessive pendenze in mezzo al bosco fino ad arrivare al Passo Incisa (km 21,5; mt. 1925). Poco prima del rifugio, giriamo a dx sul sentiero n. 3 che prosegue in dolce saliscendi in mezzo al bosco; questo tratto presenta il cartello di divieto alla circolazione in Mtb, perciò fare attenzione. Ad una panchina ignoriamo il sentiero a dx che scende verso Corvara (km 23,6) e poi al successivo bivio teniamo la dx, mentre se invece proseguiamo diritti arriveremo al Rifugio Cherz. Proseguendo per sentiero in discesa arriviamo nei pressi del Passo Campolongo (km. 25,0; mt. 1875). Seguiamo la strada asfaltata per 300 metri e presso il segnale stradale del passo si prende la ripida strada forestale sulla dx (segnato 636) per il "Bec de Roces". È corta, però estremamente dura. La strada arriva al Rifugio Bec de Roces (mt. 2160) e continua scendendo sulla ripida pista da sci che porta al Rifugio Plan Boè. Da qui si prosegue per la forestale (segnato CAI 637) che arriva direttamente ad Arabba (mt. 1601). Dalla chiesa si va ad attraversare il torrente Cardevole per imboccare, nei pressi delle stazioni funiviarie, la strada forestale che si stacca a dx. Questa rimane sul versante destro orografico della valle e segue fedelmente, con andamento lineare, l’ampia e facile pista di sci che scende dal Passo Pordoi. Il fondo, discretamente buono e parzialmente inerbato, consente una pedalata morbida in vista delle successive dure asperità. Arriviamo sulla SS 48 delle Dolomiti nei pressi di un impianto di risalita (loc. Pont de Vaduz; km 33,2; mt. 1850) e continuiamo in salita su questa per 1,3 km fino ad imboccare a sx la sterrata per Porta Vescovo nei pressi di un largo spiazzo sulla dx e di una scultura di San Giuseppe con l’asinello (segnato CAI 680; mt. 1980; n.b. qui è possibile giungere anche per traccia sterrata non molto agevole che sbuca 100 mt a monte dello spiazzo). La strada sale tagliando il fianco nord della montagna sotto il Sasso Cappello, la pendenza è accettabile, mentre il fondo in alcuni momenti si fa scorbutico in quanto sassi sparsi e ghiaia rendono problematica l’aderenza. A quota mt. 2330, dopo un tratto ripido, un altro pianeggiante e, dopo esser transitati sotto una seggiovia, giungiamo ad una biforcazione: Porta Vescovo è situata 150 metri sopra di noi ad uno stretto intaglio fra le rocce e la stazione a monte della funivia. L’ultimo tratto è micidiale. Superiamo il dislivello in solo 800 metri di tratturo, ma la pendenza media del 18,5% e punte ben oltre il 20%, oltre al fondo sconnesso, rendono assai difficile la permanenza in sella. Arrivati a Porta Vescovo (km 38,9; mt. 2478), l’imponente Marmolada appare maestosa davanti a noi come un giusto premio alle dure fatiche della lunga salita. Dalla sella scendiamo sul versante opposto dove imbocchiamo l’evidente sentiero Viel dal Pan (Bindelweg) con un ampio giro a sx e successivamente a dx in direzione Ovest (segnato CAI 601). Il sentiero è stretto ed in certi tratti esposto, oltre al fatto che inizialmente occorre superare un tratto franato. Con un ultimo strappo arriviamo al Rifugio Viel dal Pan (km. 37,7; mt. 2432; possibilità di pernottamento e di ristoro). Il panorama sul ghiacciaio della Marmolada e sui Vernel ci accompagna piacevolmente per tutto questo tratto. Dal rifugio in poi il sentiero si allarga e in breve raggiungiamo il Belvedere del Pordoi al Col de Cuch ed il Rifugio Fredarola (mt. 2388). Da qui raggiungiamo in picchiata, su sentiero leggermente tecnico (segnato 601), il Passo Pordoi facendo attenzione ai numerosi pedoni che percorrono questo sentiero (mt. 2239; n.b. il Passo è raggiungibile in assai minor tempo continuando dritti su asfalto dal precedente spiazzo a quota 1980 evitando la salita a Porta Vescovo ed il successivo sentiero Viel dal Pan). Dal parcheggio posto più in basso, di fronte alla funivia per il Sass Pordoi, si stacca il sentiero CAI 627 che fiancheggia la strada asfaltata per il passo. Arriviamo agli alberghi Pordoi e Gonzaga (mt. 2117), dietro quest’ultimo parte un sentieretto che porta a raggiungere la sterrata sottostante. Possiamo proseguire su questa e poi su sentiero fino alla località Pecol e poi giù per asfalto, oppure fare molta attenzione ad individuare, prima di passare sotto un impianto di seggiovia, l’inizio della Pista da Sci, subito sulla dx in corrispondenza di un casottino. La traccia si rivela essere un vero trail ammazza freni perchè scende dritta sul percorso sciistico ed invita a tenere alte velocità. Giungiamo infine al laghetto di fronte al ristorante Lupo Bianco (km. 46,0; mt. 1715), attraversiamo la statale ed il torrente, passiamo vicini alla stazione a valle dell’ovovia e, di fronte ad un edificio bianco che fa da ristorante, iniziamo la ripidissima salita in direzione del Passo Sella. Usciti dal bosco prendiamo a sx sempre seguendo il segnavia 655 e le indicazioni per il Rifugio Valentini. Quest’ultimo tratto si svolge in ambiente aperto e bellissimo, con il Piz Ciavazes ed il Gruppo del Sassolungo che ci dominano dall’alto. Arrivati al Rif. Valentini (km. 50,7; mt. 2213) iniziamo a scendere brevemente verso il Rifugio Passo Sella (mt. 2190). Dietro questo dobbiamo individuare l’inizio del sentiero 657 il quale è un po’ difficile da trovare, ma basta seguire la pista da sci e si arriva sulla strada forestale che ricorda più una pietraia che una strada vera e propria. Seguendo più o meno fedelmente il tracciato sciistico, arriviamo al parcheggio di Plan de Gralba (km. 56,0; mt. 1789), passiamo sotto i cavi della funivia e seguiamo nuovamente la pista da sci per poi arrivare al punto di partenza con un’ultima picchiata (km. 58,0; mt.1589).
 

mauro66

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Fatto, naturalmente in un giornata,seguendo la traccia fornita da Renzo che devo per questo ringraziare.
E' stato abbastanza faticoso, ma è fattibile, io ci ho messo 7,45 ore di percorrenza, in tutto fra foto e soste varie, qualcosa meno di 10 ore. Si può sicuramente fare meglio, non ho ancora capito il motivo, ma fin dall'inizio ho faticato a far girare le gambe, e questo nonostante fossi stato,sia discretamente allenato che acclimatato, BOH!, forse non era la giornata giusta. Comunque molto bello!!!
 

Renzo ®

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Un po' di foto: o-o

Sentiero x Forcelles
sellaronda088.JPG



Porta Vescovo:o-o
sellaronda035.jpg


Sentiero Viel dal Pan
sellaronda067.jpg
 

mauro66

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Qualche foto mia, anche se non sono belle come quelle di Renzo.


Salendo al passo dell'Incisa




Porta Vescovo con la stupenda veduta sulla Marmolada




Lo stretto sentiero che da Porta Vescovo arriva al Rif.Viel del Pan




Il Rif. Viel del Pan
 

massy.v

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per fare un giro del genere quanto allenamento serve?
ho sempre fatto il giro dei passi sugli sci (anche due volte nello stesso giorno) ed è uno spettacolo incredibile, la prossima estate mi piacerebbe farlo con la bica.
 

mauro66

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per fare un giro del genere quanto allenamento serve?
ho sempre fatto il giro dei passi sugli sci (anche due volte nello stesso giorno) ed è uno spettacolo incredibile, la prossima estate mi piacerebbe farlo con la bica.
Serve più testa che gambe!!!!!!
Io tieni presente che solitamente esco in mtb una sola volta la settimana, ho fatto qualche uscita in zona, ma a distanza di 4/5 giorni l'una dall'altra. Nulla più.
 

enry

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non ho capito cosa intendi......
quasi 60 km, 2800 m e passa di dislivello, pendenze dolomitiche......
e ci vuole più testa che gambe?????

immagino che tu intenda che se non sei veramente convinto il giro non lo fai neanche se sei in super-forma.....

però scusa....se non hai un allenamento più che buono un giro del genere in giornata è ben difficile da finire....per quanta volontà ci si possa mettere....

poi è chiaro che uno forte magari fa 1 girone a settimana e mantiene la forma già acquisita...
 

massy.v

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da ignorante, ma conoscendo il giro (solo con la neve però) penso che l'ideale è fare il giro in due giorni.
non credete?

e poi una cosa, a parte la salita al PortaVescovo per le altre di che % si parla?

sugli sci cambia tutto.....
 

enry

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in 2 gg si fa senza problemi
prima dell'inverno comunque mi piacerebbe provarlo in giornata

il paragone con gli sci si può fare solo con questo sellaronda (magari senza impallidire davanti al tempo dei primi...)

quello con gli impianti è panoramico e ha un paio di piste carine ma si passa quasi tutto il tempo sugli impianti....
 

Renzo ®

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in 2 gg si fa senza problemi
prima dell'inverno comunque mi piacerebbe provarlo in giornata

il paragone con gli sci si può fare solo con questo sellaronda (magari senza impallidire davanti al tempo dei primi...)

quello con gli impianti è panoramico e ha un paio di piste carine ma si passa quasi tutto il tempo sugli impianti....


Noi lo abbiamo fatto in tre gg e ci siamo stati dentro alla grande.
In tre gg solo per motivi logistici, anche perchè eravamo in 31.
Siamo partiti da Empoli al mattino e dopo pranzo siamo saliti da Selva al passo Gardena.
Il giorno successivo siamo arrivati al Rifugio Viel dal Pan ed il terzo giorno siam tornati a Selva.
Devo dire che la mezza giornata del sabato e la mezza del lunedi sono state veramente brevi, noi ne abbiamo approfittato per spaparazzarci un po' al Rifugio Salei, tanto non ci rincorreva nessuno!:-?

Le salite più ripide dell'itinerario da noi proposto sono
1) La Linacia - Plan de Frea che è micidiale anche per il fondo molto sconnesso. Io sono riuscito a fare buona parte in sella, ma tutta è impossibile, però il tratto è relativamente breve (20/30 min)
2) La salita al Bec de Roces: in 31 solo io sono riuscito a farla interamente in sella, altri si sono fermati 2/3 volte a riprender fiato, altri per buona parte a piedi, altri ancora non ci hanno neppure provato. Anche questa salita non è lunghissima ed arrivati al tornante la strada diventa un attimino più pedalabile.

La salita al Porta Vescovo è veramente dura solo nel tratto finale, però quando arrivi li sei stanco del tratto precedente che, anche se non ripidissimo, è sempre una salita di tutto rispetto. Buono il fondo
http://www.gumasio.it/itinerari/itinersella.htm



http://www.gumasio.it/pagine/sella_ronda.htm
 

mauro66

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non ho capito cosa intendi......
quasi 60 km, 2800 m e passa di dislivello, pendenze dolomitiche......
e ci vuole più testa che gambe?????

immagino che tu intenda che se non sei veramente convinto il giro non lo fai neanche se sei in super-forma.....

però scusa....se non hai un allenamento più che buono un giro del genere in giornata è ben difficile da finire....per quanta volontà ci si possa mettere....

poi è chiaro che uno forte magari fa 1 girone a settimana e mantiene la forma già acquisita...
Intendo dire che non mi ritengo uno che và forte, come ho già detto faccio una sola uscita settimanale e non ho mai fatto gare. Posso solo aggiungere che quando ho cambiato mtb, nello stesso periodo ho anche perso circa 8 kg di peso e le due cose sommate assieme mi hanno fatto rinascere. Una volta ero sempre l'ultimo in salita , invece adesso viaggio con un buon passo, ma da lì a dire che vado forte penso che ce ne corra.
Comunque anche io sono concorde sul fatto che il giro sia consigliabile farlo in due giorni per poterselo godere appieno.
 

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Intendo dire che non mi ritengo uno che và forte, come ho già detto faccio una sola uscita settimanale e non ho mai fatto gare. Posso solo aggiungere che quando ho cambiato mtb, nello stesso periodo ho anche perso circa 8 kg di peso e le due cose sommate assieme mi hanno fatto rinascere. Una volta ero sempre l'ultimo in salita , invece adesso viaggio con un buon passo, ma da lì a dire che vado forte penso che ce ne corra.
Comunque anche io sono concorde sul fatto che il giro sia consigliabile farlo in due giorni per poterselo godere appieno.

si adesso ho capito.....

la mia risposta era per non suggerire ad altri di provare il giro in giornata con poco allenamento.....mi sembrava improbabile...
anche perchè si sa la bici non è come altri sport dove con la volontà e la tecnica si sopperisce alla forma...
e km, dislivello e % di pendenza non sono un'opinione purtroppo

poi dipende dal fisico....c'è chi ha tanta forza o tanta resistenza di natura (x me vale abbastanza la seconda)

c'è comunque da dire che se uno ha una buona forma di base non servono 3 mesi di ripetute per fare un giro così
negli anni scorsi ero certamente più allenato di quest'anno (facevo dai 1000 ai 3000 km, maggior parte sterrati, da maggio a ottobre, tutti in dolomiti) che ho fatto a malapena 500 km....mi manca un po' di resistenza e le rampe dure le faccio più piano e con + fatica....però un giro di 50 km con 2000 m lo reggo lo stesso

ma per fare il sellaronda offroad senza morire dovrò fare qualcosa anche durante la settimana....non penso che anche un solo girone alla domenica basti....
 

Renzo ®

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si adesso ho capito.....

la mia risposta era per non suggerire ad altri di provare il giro in giornata con poco allenamento.....mi sembrava improbabile...
anche perchè si sa la bici non è come altri sport dove con la volontà e la tecnica si sopperisce alla forma...
e km, dislivello e % di pendenza non sono un'opinione purtroppo

poi dipende dal fisico....c'è chi ha tanta forza o tanta resistenza di natura (x me vale abbastanza la seconda)

c'è comunque da dire che se uno ha una buona forma di base non servono 3 mesi di ripetute per fare un giro così
negli anni scorsi ero certamente più allenato di quest'anno (facevo dai 1000 ai 3000 km, maggior parte sterrati, da maggio a ottobre, tutti in dolomiti) che ho fatto a malapena 500 km....mi manca un po' di resistenza e le rampe dure le faccio più piano e con + fatica....però un giro di 50 km con 2000 m lo reggo lo stesso

ma per fare il sellaronda offroad senza morire dovrò fare qualcosa anche durante la settimana....non penso che anche un solo girone alla domenica basti....

Diciamo pure che se non si fa il Porta Vescovo e si tira dritto per il Passo Pordoi su asfalto, il giro diviene quantomeno assai molto meno impegnativo, quindi ben fattibile anche in giornata,
forse dal Passo Campolongo ci potrebbe essere un sentiero che scende ad Arabba senza dover salire al Bec de Roces, ma nessuno ha saputo indicarmelo.
Ribadisco: noi avevamo 2 gg e 1/2 di tempo, per cui abbiam cercato di sfruttarli al meglio. Il succo del ns. itinerario è qui. Cercare di passare dai posti più belli ed evitare più asfalto possibile.
Se uno lo vuol fare in giornata ci sono più alternative, come la discesa sulla dx orografica dell'Alta Badia Paso Gardena, passando sotto il Sella, anzichè sotto i Cir ed il Ciampac. Meno bello, ma molto più veloce e scorrevole.
Da Arlara al Passo Incisa si potrebbe arrivare direttamente a Planac e da li salire sulla forestale dal campo da Golf evitando il sentiero 24? che anche se breve è meno scorrevole
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo