Ottimo contributo.La prendo alla lontana. Io sono un Mario Rossi qualunque, non un pro, né un tester.
Però, come a tutti credo, mi piace migliorarmi: e poiché mi diverto più in discesa che in salita, per me il miglioramento consiste nel superare passaggi via via più difficili, e/o nell'abbassare i miei tempi personali.
Ora, per migliorarsi credo che uno debba "corteggiare" il proprio limite, sfiorarlo senza superarlo, per alzarlo sempre un pochino di più; sennò rischia di farsi male, e io ho già dato.
Bene. Le poche gomme che ho provato all'anteriore negli ultimi tempi, DHF, DHR2, DHR2 "Minnaar cut", DH34, per come guido io (sottolineato), funzionano tutte così: inizi la piega, drift zone, paura, vinci la paura, pieghi ancora di più, entrano i tasselli laterali, arriva il grip vero, la bici è sui binari.
E' come se, passato un certo angolo, la gomma ti dicesse forte e chiaro: "adesso si fa sul serio".
Capisci allora perché trovo ancora difficile capire l'Assegai, che non mi dà un feedback del genere, ma è "equalizzata" lungo tutto l'arco di piega: sarò al limite? Potrò buttare giù ancora o rischio di andare dritto?
Scusate il pippone
Mi allaccio, aggiungendo a quanto ho scritto io sopra, una considerazione che mi pare importante e che si allinea a quanto scrivi.
Sebbene ho parlato di piega con le orecchie per terra, intendevo la piega della MTB che, come molti sanno, va sdraiata per ottenere il massino grip in curva. Ecco, il DHF qui é un buon maestro per "obbligarti" a sdraiare la bike, altrimenti non funziona. Ma c'è un ma.
Non su tutti i trail si riesce a farlo a causa di una velocità spesso insufficiente per tenere una piega marcata. Anche se hai imparato la tecnica a dovere ogni tanto ti trovi a curvare con quella sensazione di vuoto quando non puoi passare oltre.
Sull'altro fronte invece (Assegai), sdrai poco o tanto a dipendenza della situazione e sfrutti tutto l'angolo di piega disponibile, fin che senti iniziare la deriva. E li ti fermi e la tiri su un pochino... altrimenti ciao.
Coi tasselli di transizione senti meno l'effetto binario, ma hai il vantaggio di poter guidare la bike in molti modi (aggressivo o sciallo) e su molti terreni con grip diverso, fino all'inizio della deriva e senza prenderti spaventi da giocarti un jolly