Leggo un po' di inesattezze.
La reintroduzione dell'orso in Trentino ha avuto successo perché il numero di individui iniziali ha subito un incremento. Ciò significa che in consederazione delle ampie esigenze di spazio di questo animale, il territorio del Trentino si é rivelato all'altezza (e di ciò si può essere contenti, perché parliamo di luoghi di grande pregio ambientale). Un orso ha un areale molto vasto e ciò é del tutto normale a causa della sua iperfagia (ricerca continua di cibo) e perché é onnivoro. In Trentino ciò che non ha funzionato sono state altre cose: l'aver trascurato gli aspetti scientifici, ma soprattutto l'aver forzato la mano per reintrodurli con modalità troppo artificiali non pensando agli effetti a lungo termine.
A tal proposito posso riportare un'esperienza molto significativa e che riguarda la realtà in cui vivo:la Maiella. Sulla Maiella l'orso non era una presenza assidua, ma del tutto sporadica e isolata. Il parco della Maiella e quello del Gran Sasso sono stati istituiti a metà degli anni '90, dopo studi scientifici rigorosi e piani di assetto ambientali affidati a ricercatori e università. Ci rimise le penne anche uno studioso, il povero Paolo Barrasso, morto sul Morrone a causa di una rovinosa caduta.
All'epoca venne intuito che attraverso dei corridoi ecologici si sarebbe potuto favorire l'arrivo dell'orso marsicano, confinato in porzioni di territorio molto ristrette, e in condizioni critiche di conservazione negli anni '90. Si disse che se i territori della Maiella e del Gran Sasso erano pronti, l'orso sarebbe arrivato da solo. Ed é stato così, ma ci sono voluti più di un decennio per avere presenza stabile fuori dal parco d'Abruzzo. A tutto ciò si aggiunge anche la regolamentazione naturale del numero degli individui, che si mantiene su livelli accettabili.
Forse in Trentino si poteva fare meglio, ma il successo dell'ambientamento dell'orso é un risultato premiante (non per chi ha portato l'orso) per il territorio e la natura dei luoghi. Significa che in Trentino c'é un patrimonio naturale che é una ricchezza inestimabile.
Cosa accadrà con gli orsi? Di certo non potranno essere tolti, ma bisognerà gestirli. La gestione é fatta di cose belle e di cose brutte. In alcuni casi é necessario anche l'abbattimento, come dicono gli etologi, e come é necessario fare nel caso dell'orso che ha ucciso il povero ragazzo di Caldes. Ma bisogna iniziare con la formazione, dalle scuole, bisogna fare investimenti, c'é bisogno di "spoliticizzare" l'approccio alle soluzioni.
Sono sicuro che quando si capirà che l'orso del Trentino va affidato agli esperti, sarà un successo con tutte le conseguenze in chiave economica e sociale.