Volevo fare un appunto al discorso manutentivo di sabato e nel contempo un poco di storia recente.
Conosco @Wile dal 2016 quando abbiamo scoperto di condividere una passione: la manutenzione del "Dòm de Milàn" Tronchi (un cantiere infinito...). Da allora abbiamo unito lo sforzo.
Ricordo la ns prima uscita in mtb, a SB mi propose il suo percorso preferito e mi trascina in una lunga discesa in cui inanellava spezzoni di sentieri vari fino al Baretto di SiM (averlo davanti che saltella a destra e a manca su ogni asperità é una goduria), davanti alla birretta me ne esco con "ca@@o, ma sto giro é un biglietto da visita per il Canto!". E da lì, grazie a
@4sentieri che poi lo pubblica, nasce il long trail più noto del Canto.
Nell'ultimo periodo mi trovo ad essere riconosciuto sul Canto per la riapertura dei Trail e sempre abbozzo anche ringraziamenti imbarazzati.
Io da sempre mi divido fra il pedalare e il pulire sentieri; l'arrivo della lupa ha acuito quest'ultimo aspetto, lei è sempre presente e mi infonde sicurezza fuori dai sentieri battuti.
A questo punto credo sia corretto (io e Wile non siamo dei "faso tuto mi") vengano citati tutti quelli che si sono spezzati davvero la schiena.
Nel 2016 le discese nord utilizzate erano poche e malfamate d'inverno: S. Alberto, Tronchi e lo Scorbutico-Genestaro; Radici e il breve Cigni non sono vere discese.
Con la cementificazione della strada di Scineville il Tronchi aveva perso di importanza non avendo più un proseguo vs valle e Wile se ne faceva un cruccio; gli propongo un sentiero che stavo falciando a Faida girando con la lupa (Imbuto, perso nei primi 2000 con la apertura del cantiere RSA) e al primo assaggio si galvanizza ma poco dopo una tormenta ribalta castagni immensi. Sudore e sangue... Con l'aiuto di
@Festino maestro nella motosega (io e Wile pigazza e zappa ma con lame a motore....) e con Guendalina naso a terra ad indicare la traccia ove mancante siamo infine sbucati sulla strada. (per inciso é Wile che poi ha voluto dedicarlo alla lupa).
Guendalina Alto invece (nella preistoria mtb qualcuno lo chiamava Jungle) lo ha riscoperto proprio lei poco tempo dopo infilandosi nei rovi dal Pozze, ovviamente era una valanga di alberi stesi; anche qui con Wile ci abbiamo passato parecchie ore, ancora Festino insostituibile.
Uccellaia2 lo scopro nel 2015 per l'insistenza di un mio simpatico vicino di casa ad andarlo a trovare al suo rifugio-gioiello: la Uccellaia.
Che faccia da beota che avevo mentre percorrevo in salita sto fantastico sentiero sconosciuto, semi scomparso nella parte alta cioè invisibile visto da Le Mazze. Ottengo dal simpatico vicino l'ok per bypassare la sua Uccellaia dal sentierino privato di sn e allora lo pulisco tutto sommariamente, nel 2016 lo pubblico negli Itinerari del forum ma nel 2018 si ribaltano tonnellate di legna (e ti pareva...).
Dopo una manutenzione su Scorbutico e Radici con Wile,
@lazzaro54 e Festino, propongo loro di ridiscendere a Genestaro da lì, scavalcando letteralmente ceppaie sul primo ripidone.
Ovviamente hanno colto il potenziale, e via di nuovo sabati con Wile a falciare-tagliare-toppare per renderlo come lo si vede ora (Festino sempre miracoli con la motosega), anche se adesso con l'enorme percorrenza le sponde nella prima parte alta fatte con Wile cominciano a perdere i pezzi e si vede...
Anche Borderline credo che non avesse mai visto una bici. Fra rovi, frane e piante é stato un lungo lavoro che ad inizio 2020 ho fatto con
@Dario76 e un apporto breve ma importante del numeroso gruppo con cui esco da quando ho abbandonato la Flinstonebike: i Kashimi (nomignolo dato dalla passione per la "doratura" ), non forumendoli tranne
@Ant. ma affiatati e volenterosi amanti del Canto.
A novembre scorso Dario76, ormai lanciato nel Trailbuilding, vuole una nuova sfida. Cominciamo allora a sistemare un sentiero sconosciuto che parte da Azzurra e scende sul Pozze, un poco vertical ma interessante specie se si parte dal Crocione. In realtà ci ha dedicato più tempo lui... aiutato anche da
@MattiaFr01. È segnalato ora con un ometto di pietre sia in basso che in alto, credo dai runner.
A febbraio mi accorgo che ci sono lievi tracce sul Canyon, abbandonato inizio 2000 per smottamenti multipli di alberi. Dopo una mattina di sommaria valutazione porto i Kashimi a darci una occhiata e se ne innamorano. É stato un lavoro veramente ciclopico ma lo hanno affrontato a testa bassa, con la partecipazione di Dario76 ed un piccolo contributo di Massimiliano, un biker che è arrivato in bici ad aiutare con un piccone nello
zaino.
C'è chi si prende notorietà e meriti, ma dietro lavori importanti c'è sempre un lavoro di squadra.
Mi sembrava giusto ringraziare tutti quelli che in anonimato hanno realmente partecipato.