Mi sento tanto chiamato in causa, visto che il giorno della Befana ho festeggiato con successo 2 anni da NON FUMATORE totale!!!
Tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 ho cominciato a fare cose che ho sempre ODIATO: corsa a piedi e piscina. All'inizio contro voglia, poi sempre più convinto e motivato. Sono arrivato, in concomitanza con l'ennesimo aumento delle spizze, a convincermi che di robaccia, in una maniera o nell'altra, già ne mandiamo giù abbastanza.
Bisogna convincersi che il corpo umano, purtroppo (o per fortuna: chi ha dati in materia?!?
), ha la data di scadenza, e che più quella si avvicina, più i pur prodigiosi sistemi di "autopulizia" degli apparati respiratorio, circolatorio e renale hanno da fare, il lavoro si accumula, e loro anzichè assumere personale (ricambio cellulare) lo perdono. Finchè sei un ventenne e vuoi sapere cosa sia fumare, ci può stare. L'importante è smettere, prima ci riesci, meglio è.
E così, completamente immerso in una serie di lavoracci come vasche di nuoto, corse nei campi come se non ci fosse futuro, scalate in bici da lasciarci il corpo e tutto quello che c'è dentro, una voce, insistente, ostinata, mi ha detto che era ora di finirla.
Non sono mai stato il sogno della Philip Morris o del monopolio di Stato, ma arrivavo a fumare tra le 7/8 sigarette a giorno alle 15/pacchetto nel week-end, e più il numero di sigarette giornaliere era alto, più dentro di me si autoalimentava il senso di colpa. Senza contare il fatto che smettevo e ricominciavo di continuo: una volta erano 15 giorni, un'altra volta un mese, un'altra volta ancora una settimana, sei mesi, ecc. ecc. ecc.
E così, avendo finito il mio ultimo pacchetto il giorno della Befana 2007, ho deciso di lasciar perdere. Avevo pianificato il tutto nel migliore dei modi: ero arrivato a segnarmi sull'agenda il numero di sigarette giornaliero e il target per il giorno successivo, vedendo se riuscivo a raggiungerlo, o se quanto fatto era migliore o peggiore. E il 6 gennaio 2007, era un'OTTIMA data per finirla.
Da lì in poi, è stato questione di principio: il fiato mi serve, e dovevo darmi una pulita dentro. E allora dai e dai di cene in bianco, ettolitri d'acqua minerale, sudate da deserto, saune, bagni turchi, l'avevo presa LEGGERMENTE a cuore, la questione.
E se ce la faccio a non fumare oggi, sulla soglia dei 30 anni, in cui sento più che mai l'assenza di una compagna, il senso di colpa per aver abbandonato gli studi seguendo, mio malgrado, l'azienda di famiglia in cui faccio una fatica PORCA a credere, il fatto che la mia condizione economica faccia abbastanza ridere, e un umore quanto mai altalenante, brutto ricordo della depressione, che affrontai anni fa, allora penso di poter continuare in questa mia condizione, di cui vado fiero.
Non lo nego: i primi giorni sono stato un incubo. Ogni essere umano munito di sigaretta rappresentava il diavolo tentatore, tutte le mattine con il mio espettorato e la roba che usciva quando soffiavo il naso si poteva pensare di pavimentare 1 km. di autostrada, ma soprattutto, una fame nervosa perenne, vigliacca, assassina, insopprimibile: come ripeto spesso, penso che se qualcuno mi avesse messo sotto il naso un panino con merda, l'avrei mangiato, tanto non era importante il gusto, ma fare andare le mandibole, fino a farsi male.
Ma si sa, è dura ma necessaria, niente arriva gratis. Distruggere è facile e poco faticoso, ricostruire è difficile e duro. Fare disordine è roba di un attimo, rimettere a posto ti porta via un sacco di tempo. E' una legge della natura, e noi dobbiamo sottostarci.
Adesso, dopo due anni, posso dire che ne vale AMPIAMENTE la pena. Basta, coi penosi doloretti intercostali, che ti riducono a un vecchietto col corpo da giovane, basta col fiato corto e superficiale, basta coi fastidiosi malanni di stagione. Se poi uno come me odia l'ascensore, e si diverte a fare le scale, ci si rende conto che le scale si possono fare (di prassi) anche due alla volta, anche tre nel periodo estivo.
E poi c'è la prova definitiva: qualche giorno prima di Natale hanno ricoverato una mia zia che fuma da 40 anni (poveretta). Per una banale influenza ha dovuto subire il ricovero, anche perchè l'influenza di quest'anno era particolarmente deleteria dal punto di vista respiratorio.
Una ventina di giorni senza fumo hanno TRASFORMATO il suo aspetto: sembrava anche avere la pelle più "fresca" e giovane. D'accordo, caso limite, era sotto ossigeno quindi immagino abbia avuto l'iperventilazione, ma è stato abbastanza per convincermi che stare alla larga dalle sigarette, oltre a far risparmiare un sacco di soldi, è un grande investimento per la salute.
A parte il fatto che tanti dicono i polmoni di qua, i bronchi di là, ma io mi domando: come può essere conciato il cuore di chi fuma da una vita?!? Signore Iddio, spero di non scoprirlo mai.
Comunque al sigaro di capodanno non rinuncerò MAI, anche perchè è una virtù, più che un vizio.
Ma adesso, a tenermi lontano dalle sigarette, ci penseranno: l'acquisto della bici da corsa, e le 3 iniziative che farò per collaudarla.
Vale a dire (nell'ordine): Madonnina del Ghisallo (con relativa visita al santuario del ciclista), Scalatore orobico, Passo di Rolle.