Tutti gli anni almeno una volta mi capita di fare quella che ormai definisco "l'uscita espiatrice" e ieri percorrendo l'alta via delle 5 terre da Monterosso a Levanto mi fermo in prossimità dell'imbocco di un sentiero che avevo già notato nelle precedenti uscite su quel tratto.
Il sentiero 575 per Ridarolo stavolta è come se mi chiamasse, il
Garmin conferma la destinazione ma una voce mi dice: "guarda che sarà sporco e poco praticabile procedi dritto verso il 28-19".... ma la curiosità vince e mi ci butto, parte bene: largo un metro e mezzo circa con fondo smosso ma non particolarmente accidentato, buona pendenza, si va giù bene ma dopo i primi 4-500 mt il sentiero si stringe sempre di più annegando in una foresta di rovi. La voce interna mi dice: "lo sapevi e io te l'avevo detto", così mi ritrovo ad accompagnare la bici in discesa per oltre 400 m di dislivello recitando il mio mantra espiatorio di imprecazioni nella speranza che il sentiero migliori e che riesca a fare un tratto più lungo di 10 mt in sella, ma poi arriva l'albero caduto, ne avrò scavalcati una ventina o forse erano 3 o 4 ma talmente lunghi da ripresentarsi il tornante sotto, e quello sotto ancora... il cespuglio minaccioso si alterna alle frasche e ai rami. Di tornare indietro non se ne parla, devo espiare...
Una via crucis che mi riduce stinchi e avambracci come bistecche ben frollate, perché se non sono i rovi ci pensano i pin dei pedali che timbrano sempre lo stesso punto...
Ieri 25 km per 921 m. D+
e anche per quest'anno ho espiato le mie colpe.
P.S. state alla larga dal sentiero 575 da AV5T a Ridarolo, a meno che non abbiate colpe da espiare [emoji2]