Proposta di legge sulla rete sentieristica Emilia-Romagna

sembola

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Putroppo in Veneto hanno partorito questa roba:
L'ho letta, ma da nessuna parte si parla di larghezza e pendenza come in Trentino: i sentieri alpini restano tutti vietati salvo specifica individuazione a cura delle comunità montane e del CAI (campa cavallo).

Per la legge piemontese solo il tempo dirà se è efficace o no. Al momento è l'unica tra le leggi promulgate in materia che prevede una condivisione preventiva prima di prendere iniziative e che impone la esplicita indicazione dei divieti. Se devo dare un suggerimento ai politici locali preferisco che prendano ad esempio quella piuttosto che se ne inventino una loro o peggio ancora se la facciano suggerire da certa gente.
Io avrei preferito che avessero preso ad esempio quella della Regione Toscana, in cui si dice che i sentieri servono per l'escursionismo e che la bici è un mezzo escursionistico.

Indubbiamente sia quella piemontese che la bozza emiliana sono leggi congegnate molto meglio rispetto a Veneto o Trentino: i divieti non sono automatici ed in quella piemontese è prevista la consultazione... ma la teoria e la pratica purtoppo sono due cose diverse, oggettivamente si prestano a strumentalizzazioni e posizioni ideologiche contro le quali il movimento mtb non ha alcuna possibilità di intervento reale (salvo la via giurisdizionale...e chi ce li ha i soldi per i ricorsi al TAR?)
 

capataz

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L'ho letta, ma da nessuna parte si parla di larghezza e pendenza come in Trentino: i sentieri alpini restano tutti vietati salvo specifica individuazione a cura delle comunità montane e del CAI (campa cavallo).


Io avrei preferito che avessero preso ad esempio quella della Regione Toscana, in cui si dice che i sentieri servono per l'escursionismo e che la bici è un mezzo escursionistico.

Indubbiamente sia quella piemontese che la bozza emiliana sono leggi congegnate molto meglio rispetto a Veneto o Trentino: i divieti non sono automatici ed in quella piemontese è prevista la consultazione... ma la teoria e la pratica purtoppo sono due cose diverse, oggettivamente si prestano a strumentalizzazioni e posizioni ideologiche contro le quali il movimento mtb non ha alcuna possibilità di intervento reale (salvo la via giurisdizionale...e chi ce li ha i soldi per i ricorsi al TAR?)

Per quella veneta leggi l'allegato A del regolamento di attuazione
http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=241838[url]http://bur.regione.veneto.it/[/URL]BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=241838

La legge toscana è un pò subdola perchè il regolamento attuativo
[url]http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:regolamento.giunta:2006-12-14;61/R[/URL]
prevede che i sentieri accatastati riportino l'indicazione se sono percorribili anche a cavallo o mtb (art.6 punto 1-j ): poichè temo che nessun sentiero sia stato accatastato con tali attributi dovrei dedurre che in toscana tutti i sentieri potrebbero essere interdetti alle bici e ai cavalli....ma non ho verificato.

Comunque la legge piemontese sulla rete escursionistica dice le stesse cose della legge toscana, quasi in fotocopia (legge n.12-2010). Anche la legge sulle aree sciabili (n.2-2009) dice espressamente che "il passaggio delle mountain-bike è altresì autorizzato per attività di cicloescursionismo su tutte le strade, strade interpoderali destinate all'uso promiscuo da parte di veicoli, animali e persone. È altresì consentito il transito delle mountain-bike per attività cicloescursionistiche sui sentieri costituenti la rete sentieristica regionale nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici." E poi demanda l'individuazione al regolamento attuativo....ed eccoci tornati alla questione di partenza sui pasticci dei regolamenti attuativi dove, quando cala l'attenzione degli utenti saltano fuori le genialate o...le fregature.

Il Piemonte è il luogo adatto per provare sul campo l'efficacia di questa formulazione sia perchè è una regione con meno "tensioni" di altre tra le categorie sia perchè li il CAI è ben rappresentato da un movimento interno di bikers forte e autorevole.

In Emilia-Romagna non è così e per questo temo che quando arriveremo al dunque possano nascere sorprese, per questo facciamoci sentire fin da ora, in un modo o nell'altro, ognuno segnali il proprio punto di vista, è sempre meglio di star zitti e sembrare "invisibili", salvo poi lamentarci dopo.

ciao
 

sembola

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Per quella veneta leggi l'allegato A del regolamento di attuazione...
Hai ragione, il diavolo sta nei dettagli... pari pari al Trentino...

La legge toscana è un pò subdola perchè il regolamento attuativo...prevede che i sentieri accatastati riportino l'indicazione se sono percorribili anche a cavallo o mtb (art.6 punto 1-j ): poichè temo che nessun sentiero sia stato accatastato con tali attributi dovrei dedurre che in toscana tutti i sentieri potrebbero essere interdetti alle bici e ai cavalli....ma non ho verificato.
A quanto ne so l' "accatastamento" non è ancora iniziato. Ad ogni modo non mi risulta che la "possibilità di percorrenza" indichi la "legittimità di percorrenza" quanto la "praticabilità", almeno questa è l'interpretazione finora data alle indicazioni contenute nella segnaletica già installata in Appennino ed in altri contesti, ma oggettivamente la formulazione può prestarsi ad equivoci ed interpretazioni.


...temo che quando arriveremo al dunque possano nascere sorprese, per questo facciamoci sentire fin da ora, in un modo o nell'altro, ognuno segnali il proprio punto di vista, è sempre meglio di star zitti e sembrare "invisibili", salvo poi lamentarci dopo.
Su questo non c'è alcun dubbio :prost:
 

halverman

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sono Alberto futuro accompagnatore ASE bike e non che promotore della lettera fatta dal mio gruppo gemini. e condivido in pieno quanto dici, facciamoci sentire innondate di EM la regione. e vi allego quanto è stato da poco deliberato al convegno IMS che fa al nostro caso.
Si è tenuto il 24 ottobre scorso al Forum di Bressanone (Bolzano), in occasione dell'edizione 2012 dello "International Mountain Summit", il convegno organizzato dal Club Alpino Italiano dal titolo "La libertà delle proprie scelte, la libertà in montagna". Il convegno è stata un'occasione collettiva e internazionale per ridefinire la passione per l'Alpinismo tra i parametri di una sicurezza in montagna irraggiungibile in senso assoluto e un'adulta responsabilità di scelte.
Sono intervenuti il Presidente del CAI, Umberto Martini, il "past president" Annibale Salsa, l'avvocato Carlo Bonardi, l'avvocato Federico Pedrini, l'opinionista ed editorialista del "Corriere della Sera", Giulio Giorello, il medico del Soccorso Alpino, Hermann Brugger, il presidente della Commissione Sci, Alpinismo e Arrampicata del CAI, Maurizio Della Libera, l'alpinista e medico di altitudine Oswald Oelz e il Direttore di Trentino Marketing, Paolo Manfrini. Ha moderato il convegno l'alpinista e scrittore Alessandro Gogna.

Gli intervenuti hanno portato avanti il concetto secondo il quale la libertà deve essere intesa in senso soggettivo e non assoluto, in tutti gli ambiti, soprattutto nell'Alpinismo, sottolineando il fatto che bisogna lasciare alla responsabilità e all'interiorità dello scalatore la decisione su quali precauzioni prendere per salire una montagna, nel rispetto di ciascuno.

"Grazie a questo incontro sono stati messi in luce i pericoli che incombono sulla libertà in montagna", ha dichiarato Umberto Martini. "L'Alpinismo oggi è soggetto a un sistema di regole troppo rigido, causato anche dalla crescente massificazione delle cime, in Italia e nel mondo. Questa è un'attività che, se portata avanti con responsabilità e coscienza, non arreca danni né a se stessi né al territorio. Tutto questo necessita di vigilanza e formazione, compiti che devono essere affidati alle associazioni come il Club Alpino Italiano e non a un rigido sistema di regole e divieti".

In quest'ottica il CAI ha presentato il nuovo "Osservatorio per la Libertà d'Accesso alla Montagna", che intende garantire libertà e gratuità di accesso alla montagna come valori primari, fonti di un'esperienza unica. Di conseguenza devono essere evitate regolamentazioni unilaterali e limitazioni della pratica alpinistica da parte di autorità e privati, così come già enunciato nella Carta del Club Arc Alpin.
 

sembola

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... Gli intervenuti hanno portato avanti il concetto secondo il quale la libertà deve essere intesa in senso soggettivo e non assoluto, in tutti gli ambiti, soprattutto nell'Alpinismo, sottolineando il fatto che bisogna lasciare alla responsabilità e all'interiorità dello scalatore la decisione su quali precauzioni prendere per salire una montagna, nel rispetto di ciascuno.
"Grazie a questo incontro sono stati messi in luce i pericoli che incombono sulla libertà in montagna", ha dichiarato Umberto Martini. "L'Alpinismo oggi è soggetto a un sistema di regole troppo rigido, causato anche dalla crescente massificazione delle cime, in Italia e nel mondo. Questa è un'attività che, se portata avanti con responsabilità e coscienza, non arreca danni né a se stessi né al territorio. Tutto questo necessita di vigilanza e formazione, compiti che devono essere affidati alle associazioni come il Club Alpino Italiano e non a un rigido sistema di regole e divieti".
Se qualche prefetto o sindaco vieta o regolamenta l'alpinismo è un pericolo per la libertà, se un consiglio provinciale vieta le mtb invece è una legittima difesa dell' ambiente.

In certi ambienti si usa una logica: libertà, ma a patto che si faccia quello che decidiamo noi :omertà:
 

dark-lestat

Biker superis
Io il 4 febbraio sarò in regione..
Purtroppo la proposta di legge è molto piu' grave di quanto qui non si sia recepito... Allego perciò la mia lettera raccomandata al consiglio regionale che è il sunto dei punti che tratterò in regione il 4.

Salvarano, 11/01/2013
Lettere aperta A: Vasco Errani, Palma Costi, Gabriele Ferrari, Marco Monari, Monica Donini, Gabriella Meo, Franco Grillini, Giuseppe Paruolo, Marco Barbieri.

OGGETTO: Proposta di Modifica PROGETTO DI LEGGE DEI CONSIGLIERI PALMA COSTI, GABRIELE FERRARI, MARCO MONARI, MONICA DONINI, GABRIELLA MEO, FRANCO GRILLINI, GIUSEPPE PARUOLO, MARCO BARBIERI:
“RETE ESCURSIONISTICA DELL’EMILIA ROMAGNA E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ESCURSIONISTICHE”
Gentili Presidente e Consiglieri,
in relazione al progetto di legge in oggetto vorrei come privato cittadino ed ideatore di FREERIDE PROJECT che opera privatamente sul territorio da 6 anni per la valorizzazione e tutela paesaggistica, porre alcune mie considerazione alla vostra attenzione ed oppormi ad alcune prese di posizione davvero ridicole:
-L’ Art.3 prevede che la REER sia composta da strade carrarecce, mulattiere, tratturi, sentieri e piste mi chiedo come, eccezion fatta per i sentieri, sia possibile che questi interventi antropici di chiara derivazione motorizzata divengano esclusivo patrimonio del mondo dell’escursionismo. Ovvero se sono stati creati tramite l’ausilio di motori e vengono chiaramente tenuti efficienti da motori mi sembra abbastanza ipocrita pensare di chiudere completamente il traffico ai motori senza prevedere in tutta la proposta di legge uno spazio per questi tanto dannati strumenti umani.
-Al comma 3 dell’ Art.6 si propone di recepire integralmente la base dati “sentieri”, ed ancora una volta si tende a trascurare il fatto che purtroppo ogni strada, sentiero, pista, o percorso sul quale il C.A.I. abbia spennellato i propri colori viene automaticamente inteso come sentiero quindi un giorno sarà sentiero facente parte della REER, quindi andrà da se che non si potrà più percorrerle né in moto né in macchina e temo con gravi limitazioni anche per bici e cavalli. Parlando esclusivamente di ciò che conosco vi presento la situazione nel comune di Quattro Castella e primo Appennino Emiliano: 10 anni fa il C.A.I. ha provveduto brillantemente a segnare ogni strada sentiero carraia tratturo o pista dell’intero comprensorio pre-appenninico e poi ha lasciato tutto in uno stato di totale abbandono. Spesso inoltre si è “appropriato” di materiale non proprio andando a segnare sentieri aperti e tenuti puliti da motociclisti o ciclisti. Spesso addirittura ha ben pensato di segnare vecchie strade forestali utilizzate per il taglio legna poi divenute luoghi di svago dei fuoristradisti. Bisogna fermare questo fenomeno di appropriazione indebita del lavoro di altri e di SINGOLARIZZAZIONE DI USO DEL TERRITORIO dove l’escursionista è l’unico privilegiato.
-Ai comma 2a , 2d, 2f, dell’Art.10 si insiste sulla necessità ed importanza di sviluppare favorire e sostenere la pratica sportiva e la vita all’aria aperta oltre alla fruizione turistica del territorio. Ritengo offensivo che una simile proposta di legge non abbia raggiunto prima i privati e le associazioni, ritengo sciocco inteso come superficiale che non ci sia stato un avvicinamento da parte dei promotori di questa proposta di legge alle REALTA’ REALMENTE OPERATIVE sui territori nell’ottica di una più proficua collaborazione. Mi chiedo se sia giusto questo movimento unilaterale della politica anche regionale.
-Al comma 1c dell’Art 11 mi si sta dicendo fra le righe che se sui percorsi da me creati e manutenuti esclusivamente per il mondo delle mtb, da me segnalati con appositi pannelli, un giorno comparisse il graffito del C.A.I. io cadrei automaticamente nella REER e quindi passerei dalla parte del torto con obbligo di rimozione del mio lavoro? Mi dispiace io non ci sto!
-Al comma 1d dell’Art11 si esacerba iperbolicamente la pericolosità di sport che nella nostra ragione NON SONO INCENTIVATI nonostante il paesaggio permetterebbe la creazione di un vero e proprio mercato? Si punta SEMPRE E SOLO l’attenzione di un ipotetico lettore sul rischio che bikers scatenati e ciechi si lancino a tutta velocità contro malaugurati amanti della natura usciti per la ristoratrice passeggiatina domenicale? Esigo a questo punto che mi siano presentati gli episodi di cronaca nei quali DOWNHILLERS hanno investito e lesionato escursionisti nel territorio Regionale. Inoltre voglio anche sapere con che coraggio si possa per contro incentivare così spasmodicamente solo l’escursionismo con tutti i feriti e morti che questo produce, penso a passeggiatori finiti in disgrazia nei crepacci, penso ad alpinisti più o meno esperti morti o dispersi per colpa del cattivo tempo. Perché si parla dei rischi derivanti dal mondo della mountainbike e tralasciamo i continui soccorsi mensili nel nostro appennino anche per semplici malesseri che colpiscono esclusivamente proprio la categoria più a rischio, cioè GLI ESCURSIONISTI DELLA DOMENICA?? Io trovo questi attacchi ingiusti, ignoranti e davvero arroganti perché non danno nella mente di chi legge la possibilità al mondo della mtb di difendersi. In questo modo si ottiene esclusivamente il controproducente effetto di circondare queste pratiche con un alone di pericolosità e negativismo. SINCERAMENTE NON CE LA FACCIO PIU’ A SOPPORTARE QUESTA IGNORANZA DA PARTE DI CHI PER PRIMO DOVREBBE INCENTIVARE QUESTI SPORTS. Alla luce di questa obiezione volutamente provocatoria il comma 2 dell’Art.10 mi suona davvero canzonatorio! A proposito di chi crea pericolo per chi nell’uso del territorio in relazione al godimento del proprio svago naturalistico od attività sportiva; ci tengo a rendervi noto che proprio nel territorio della nostra bella regione purtroppo troppo spesso escursionisti posizionano vere e proprie trappole sul territorio per impedire l’uso degli stessi spazi ad altri sportivi. Sto parlando di episodi molto gravi come bastoni o tronchi nelle discese impegnative, rami tagliati ad altezza volto, cavi o fili tirati in mezzo al sentiero proprio ad altezza casco… Spesso le voci che correlano questi bei gesti dei tanto incensati escursionisti sono :”Perché loro non hanno testa, sono pericolosi, rischiano di investirci, di far male a qualcuno, anziani o bambini”. Ebbene personalmente di pedoni investiti da ciclisti, motociclisti o fuoristradisti io non ne ho mai sentiti sui nostri sentieri, invece sono tristi fatti di cronaca motociclisti decapitati o infortunati causa cavi sospesi ad altezza uomo e ciclisti caduti causa tronchi o rami posizionati lungo i percorsi. Ricordo con commozione il triste caso di quell’ingegnere morto nel Modenese
-Comma 1e Art.11 mi voglio augurare che qualora questa proposta di legge passasse, CON LE DOVUTE MODIFICHE ED ATTENZIONI alle questioni fino ad ora sollevate, ci sarà una VERA attenzione verso chi, come me, valorizza il territorio e molto lavora e bene lavora per il benessere ecologico e per la fioritura del turismo. Preciso sin da ora che assolutamente non vorrò sottostare ad eventuali persecuzioni o ostruzionismi nei confronti della mia opera che è il frutto di svariati anni di lavoro non solo fisico! Non esisterà mai che i frutti del mio lavoro possano esser gestiti o manomessi da altri. Perciò stando a quanto si dice al comma 2 e 3 dell’Art.10 mi aspetto massima collaborazione da parte dei soggetti che hanno presentato la proposta di legge, anche qualora queste non venisse approvata. Poi che questi articoli dovrebbero essere rappresentativi di un AUTENTICO interesse IDEOLOGICO e FILOSOFICO e non meramente POLITICO per il benessere NATURALISTICO TURISTICO E PAESAGGISTICO della nostra Regione.
-Con l’Art.12 al comma 2 scadiamo definitivamente nella totale follia. Sinceramente oltre a sentirmi personalmente offeso mi sono anche interrogato su quanto volesse essere seria questa proposta.. Giuro che per un istante ho seriamente pensato che le cifre fossero volutamente alte per poter esser ritrattate successivamente in sede di discussione. Perché chiaramente reputo abbastanza disumano che un ragazzo che faccia downhill anche con tutte le accortezze del caso giù dal Cusna incappando in una guardia che magari ha avuto una “giornata no” possa rischiare 1/3 del massimo dell’ammenda amministrativa ovvero 333,33 euro di multa solo per la colpa di essere in bicicletta in una bella giornata nel Parco Nazionale dell’appennino Tosco Emiliano. Spropositate poi e davvero anacronistiche le sanzioni teorizzate per il transito di mezzi a motore. Ma come pensate con la penuria di denaro che caratterizza questi anni che uno sportivo che nonostante decida di regalare soldi allo stato spendendo in benzina SUPERTASSATA possa permettersi anche di pagare tali sanzioni? Davvero voi non vi rendete conto che state, con questa proposta, attaccando le persone sbagliate. Volete stroncare un fenomeno sportivo e sociale che è il mondo dell’OFFROAD tanto infamato senza preoccuparvi troppo dei danni che ne potrebbero derivare:
1)Buona parte dei sentieri delle carraie delle vecchie strade forestali e delle mulattiere sono mantenute in stato di efficienza proprio dal mondo del fuoristrada a 2 o 4 ruote, e mentre c’era chi dormiva allegramente e solo ora ipotizza fra le tante cose anche la necessaria manutenzione dell’ampia rete sentieristica da decenni gli appassionati provvedono personalmente alla manutenzione degli spazi da loro utilizzati. Tutta questa gente in futuro rischia addirittura di essere sanzionata?
2)E’ ingiusto pensare di vietare totalmente l’uso ed il passaggio di questi mezzi senza prevedere mai né in nessun luogo spazi per chi oltre agli escursionisti ha il diritto di godere dei propri interessi. Più che una persecuzione io da consiglieri regionali mi aspetterei collaborazione. Basta parlare di divieti, basta parlare di multe iniziamo a parlare di pari possibilità e di opportunità di sviluppo anche per altri sport oltre all’escursionismo a piedi che rimane comunque da tutelare e promuovere. Lo sviluppo sportivo e territoriale deve essere però plurimo e deve tutelare gli interessi di tutti. Sono stanco di questa ipocrisia arrivistica che partorisce frutti già vecchi. ESIGO LUNGIMIRANZA ESIGO RISPETTO ESIGO L’USO DELL’INTELLETTO! ESIGO SOPRATTUTTO CHE CASA MIA, I MIEI TERRITORI, LE MIE COLLINE, LE MIE MONTAGNE INIZINO AD ESSERE CELEBRATE PER QUELLO CHE REALMENTE SONO E SFRUTTATE PER LE POSSIBILITA’ CHE OFFRONO. Basta per favore con le ristrettezze mentali di chi vuole fare solo una certa politica e si dimostra in realtà incapace di osservare conoscere e tutelare il proprio territorio ed i propri cittadini.
3)Con che coraggio si parla al comma 2 dell’Art. 10 di fruizione turistica e ricreativa in un ottica dello sviluppo del turismo se ai comuni collinari e montani togliamo l’importantissima fetta del mondo OFFROAD dal quale vengono tutti quei conoscitori del territorio appenninico che fanno la ricchezza e la sopravvivenza di trattorie, ristorantini, bettole e bar. Con che cuore il proprietario di una di queste attività potrà avvicinarsi alle autorità regionali dopo che da esse sarà giunto il provvedimento che non tutela i suoi interessi ma li limita? Credo davvero che al di là della retorica sia interesse di tutti ridimensionare questa proposta di legge ed inserire e prevedere all’interno della stessa gli spazi per trattare il futuro di quei mondi che sarebbero fortemente colpiti da una legge come questa.
4)Mi chiedo altresì come i numerosissimi negozianti di veicoli fuoristrada, commercianti di parti di ricambio abbigliamento e gadget, officine specializzate e preparatori potranno continuare a ritagliarsi il proprio spazio in un mercato già difficile soprattutto in questo paese ed in questo periodo se vengono a mancare gli spazi per l’attuazione di questi sport… A fronte di sanzioni così pesanti e disumane come potranno anche i più temerari appassionati e resistenti al cambiamento sperare di continuare a vivere la propria passione serenamente? Penso che queste tematiche forse trascendano il senso di questa proposta di legge ma ne siano DIRETTISSIMAMENTE INFLUENZATE.

Voglio chiudere con una breve dissertazione personale di puro carattere speculativo ma indubbio valore filosofico su quelli che forse erroneamente vengono definiti sport estremi:
Lo sport indipendentemente dalla sua natura ha sempre avuto una grande importanza nell’area mediterranea dell’Europa, poi storicamente si è diffuso nel resto del mondo. Lo sport è contemporaneamente esercizio di corpo e mente contribuisce quindi direttamente al benessere psicofiscio dell’individuo mantenendo in buono stato di efficienza tanto il ‘sistema corpo umano’ quando la mente intesa non solo come S.N.C. ma come psiche. Oggigiorno forse più che in passato l’attività fisica ha raggiunto una importanza fondamentale ed anche a livello accademico non si è ancora riusciti a stabilire se il beneficio maggiore sia a livello corporeo o psichico. Le pratiche sportive non sono più solo un buon esercizio ed un vivere virtuoso ma una necessaria fonte di rielaborazione e spesa del tanto stress che si accumula inevitabilmente a livello lavorativo, personale e sociale. Lo sport si configura quindi anche come principale canale per sfogare lo stress lavoro correlato o di derivazione sociale che si accumula sotto forma di aggressività o tensione relazionale. Esistono poi sport che per loro essenza prevedono un forte connubio con la natura e non voglio credere che questo dipenda esclusivamente dal fatto che si possano svolgere solo outdoor; qui la lezione americana di campionati di cross e mountainbike indoor e’ forte. La motivazione credo che risieda nella personalità di chi sceglie questi sport, tutte persone un poco “estreme”, “diverse” che se ne fanno poco della vita in città e del lavoro d’ufficio forse intesi solo come mezzi per raggiungere un fine, persone che per stare bene necessitano di luoghi ampi, aperti, selvaggi, sconosciuti. Allora nell’arrampicata sportiva, nel mondo della mtb estrema o del semplice escursionismo ciclistico, nel mondo dello skyrunning , della motocross del fuoristrada e del trekking c’è molto di più che una semplice necessità di fare moto, c’è la voglia di godere la natura, di sentirsi liberi e potenti, di ammirare le ineguagliabili bellezze di madre natura e magari di farlo con qualche buon amico. Si potrebbero dipingere quadri con amici su di un crinale, le moto spente contro il tramonto i caschi poggiati su di un sasso ed i sorrisi volti al cielo. Si potrebbero scrivere libri con interi con il numero di trialisti che raccolgono le cartine delle merendine degli escursionisti… Ma a me non interessa tutto questo, io preferisco farvi riflettere sul fatto che questi sport che per molti che non hanno la fortuna di poterli provare sembrano estremi in realtà sono solo la manifestazione dell’umano bisogno e piacere di vivere il mondo, la natura, la compagnia e la fratellanza, l’avventura e l’esplorazione, la passione per il poter gustare ciò che di bello e sano c’è a questo mondo…
Credo che nella nostra Regione ci sia spazio a sufficienza per tutti, credo che nel 2013 ci siano le risorse e le tecnologie per creare benessere per tutti pur rispettando e tutelando l’ambiente e la natura. Credo che ci sia la voglia da parte di privati od associazioni volenterose di muoversi nel senso di un accordo comune e questa lettera ne è la prova.
Chiudo con un’ultima provocazione: C’è la voglia delle autorità di risolvere davvero i problemi (regolarizzare ad esempio gli sport a motore invece di abolirli in sordina, incentivare davvero il mondo della mtb invece di auspicarne lo sviluppo in un capoverso e segnarne già i confini nel seguente)e le questioni tutelando gli interessi ed i diritti di ciascuno o c’è solo il desiderio di mostrare che si è a favore di una apparente tutela ambientale che con divieti e sanzioni chiude la trattazione invece di intavolare soluzioni efficaci? Ed ancora abbiamo più interesse a collaborare con i giovani ed a promuovere quelle attività sane che hanno tanto presa su di noi come gli “sport estremi” o vogliamo arrivare a vietare tutto ovunque, chiudere ogni strada ogni bosco piazzare controlli ovunque, imporre normative solo apparentemente sensate e lasciare morire l’avventura per lasciare come unica via di fuga relax e divertimento DROGHE E DISCOTECHE? Perché purtroppo credo che questa drammatica eventualità non sia più così distante se il meglio delle proposte regionali e l’attenzione alla diversificazione degli interessi è tutta quella mostrata in questa proposta di legge…

FREERIDE PROJECT di LIGABUE DAVID
Resto ovviamente disponibile ed al servizio delle autorità regionali e provinciali competenti per intraprendere un lavoro comune volto a migliorare realmente le condizioni sportivo-turistiche del nostro bellissimo appennino ed incentivare lo sport e la vita all’aria aperta nel nostro magnifico territorio regionale. Sono disposto a mettere a disposizione le mie capacità abilità e conoscenze al fine di far di questa proposta di legge un lavoro esemplare e più mirato ad una veduta maggiormente ampia dello sport in collina e montagna. Spero che la mia esperienza per quanto ristretta a soli 14 anni di amore per la montagna e la natura, iniziati tra le altre cose proprio con l’escursionismo grazie alla vita Scout, possa essere utile a far risplendere il nostro paesaggio e brillare le tante opportunità che avremmo da sfruttare. Che la forza non sia misurata con l’età ma con la passione.




p.s. Chiedo perdono sin da ora ma non potrò essere proprio presentissimo qui perché buona parte del mio tempo viene ora assorbito privatamente da 3 progetti paralleli tutti in mondo offroad,uno comunale,uno provinciale ed uno regionale.
Cercherò di risponder a tutti e consigliarvi sul da farsi.

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Io mi chiamo David Ligabue e sono l'ideatore di Freeride Project
 
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Onestamente credo che delle osservazioni e contestazioni andrebbero fatte in maniera più stringata e con toni diversi, difficile anche solo leggersi tutta questa pappardella per noi che siamo interessati, immagino quanto può esserlo un burocrate regionale...

Aggiungo anche che se la tua preoccupazione è per i motorizzati dubito che troverai molto seguito su questo forum :spetteguless:
 

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Onestamente credo che delle osservazioni e contestazioni andrebbero fatte in maniera più stringata e con toni diversi, difficile anche solo leggersi tutta questa pappardella per noi che siamo interessati, immagino quanto può esserlo un burocrate regionale...

Aggiungo anche che se la tua preoccupazione è per i motorizzati dubito che troverai molto seguito su questo forum :spetteguless:
Quoto. :medita:
 

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idubbiamente si credo che troverai poco seguito su un forum di mtb, ma penso anche che se tutti ci impegnassimo per un momento ad astrarci dai nostri bisogni per capire quello degli altri ciò ci permetterebbe di convivere più facilmente assieme e senza l'obbligo di regolamenti, e quindi ben venga anche un intervento come quello di Dark - lestat anche se fatico a condividerlo, però mi rendo conto che questo sistema sociale è assurdo perchè vendere moto fuoristrada per poi vietarne l'uso, forse non sarebbe meglio trovarci attorno a un tavolo e definire dove e cosa si può fare.. Cominciare ad avere ognuno di noi più rispetto per chi non pratica la propria disciplina.
Discutere con uno, che come si capisce dalla lettera spende del suo già questo me lo fa rendere positivo.
Quando incontro un moticlista mentre arranco su per una salita mi aspetto che si fermi magari spenga il motore per non intossicarmi e ci si saluta e penso che la stessa cosa se l'aspetti il pedone quando incontra il ciclista. si tratterà poi di capire se quello era il posto giusto per esserci
Non so se mi sono spiegato.
 
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Quando incontro un moticlista mentre arranco su per una salita mi aspetto che si fermi magari spenga il motore per non intossicarmi e ci si saluta e penso che la stessa cosa se l'aspetti il pedone quando incontra il ciclista. si tratterà poi di capire se quello era il posto giusto per esserci
Non so se mi sono spiegato.
Ti sei spiegato benissimo. Peccato che quello che ti aspetti spesso rimanga un desiderio inascoltato...:medita:
 

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idubbiamente si credo che troverai poco seguito su un forum di mtb, ma penso anche che se tutti ci impegnassimo per un momento ad astrarci dai nostri bisogni per capire quello degli altri ciò ci permetterebbe di convivere più facilmente assieme e senza l'obbligo di regolamenti, e quindi ben venga anche un intervento come quello di Dark - lestat anche se fatico a condividerlo, però mi rendo conto che questo sistema sociale è assurdo perchè vendere moto fuoristrada per poi vietarne l'uso, forse non sarebbe meglio trovarci attorno a un tavolo e definire dove e cosa si può fare.. Cominciare ad avere ognuno di noi più rispetto per chi non pratica la propria disciplina.
Discutere con uno, che come si capisce dalla lettera spende del suo già questo me lo fa rendere positivo.
Quando incontro un moticlista mentre arranco su per una salita mi aspetto che si fermi magari spenga il motore per non intossicarmi e ci si saluta e penso che la stessa cosa se l'aspetti il pedone quando incontra il ciclista. si tratterà poi di capire se quello era il posto giusto per esserci
Non so se mi sono spiegato.
HAI RAGIONE TU,PIU' RISPETTO E MENO BALLE!

Io faccio di tutto per il vero:4x4 moto enduro,trekking,snowfreeride,downhill e freeride,skyrunning,arrampicata!penso che tanti di noi amino diverse discipline sportive estive od invernali.Così come gli utenti principali di altre discipline magari motorizzate spesso si dedicano anche ad altri sport outdoor.

Sono anche il fondatore di FREERIDE PROJECT da 8 anni lotto con le istituzioni politiche provinciali e comunali per promuovere il mondo della mtb,da 6 lavoro attivamente sul territorio ed ora ho all'attivo 12 percorsi freeride di una bellezza davvero unico,li manutengo e li pubblicizzo.
Io non sono un fossile,sono un vulcano ed il mio interesse non è ristretto ad una disciplina ma ampliato alla filosofia dello sport outdoor, perciò è ovvio che io tuteli tutte queste attività e non solo la mtb.

Tornando al discorso legge questa colpisce duramente anche il mondo della mtb,solo che non tutti se ne sono accorti perché non tutti hanno la mia esperienza nel mondo politico e conoscenza delle dinamiche amministrative...
Il campanilismo che vi infetta mi scoccia.VOI non state facendo mtb, state facendo sport all'aria aperta;gli enduristi non stanno facendo moto ma come noi si stanno godendo la natura.
Voi e noi sono pronomi personali frutto della ristrettezza mentale e della intrinseca necessità spirituale umana di darsi una forma...QUANTO SIAMO ANCORA TUTTI ARRETRATI INTELLETTUALMENTE.
Questo argomento non può richiedere una trattazione sommaria,io non sono un ragazzino arrabbiato sono un pensatore con ampissime conoscenze in materia ambientale istituzionale e politica.Quella era la lettera di un privato cittadino con alte nozioni.
Presto vi pubblicherò qui la lettera che invierò come RAPPRESENTANTE DEL COMITATO OFFROAD NATO APPOSITAMENTE PER QUESTA QUESTIONE.

p.s. la differenziazione noi,voi essi ecc ecc fa si che non ci sia una lobby del mondo sportivo offroad per cui noi io e voi la prendiamo sempre nel culo!:smile:
Quanto alla frase finale del tuo discorso... SE FOSSIMO TUTTI PIU' EDUCATI TANTI PROBLEMI NON CI SAREBBERO,io saluto tutti gli utenti del territorio e non ho mai ricevuto un insulto o una mancata risposta.. Ma ancora una volta questo da te sottolineato è un problema culturale troppo più vasto dell'argomento di questo topic,un problema che comunque va risolto..

N.B. i politici hanno un ampio stipendio,anche quelli regionali,pagato con i soldi di tutti e sono lì per fare da tramite fra la popolazione e la politica nazionale.A ME NON ME NE FREGA UN CAZZO SE A QUESTI NON INTERESSA CIO' CHE SCRIVO E SE MI CONSIDERANO PROLISSO,SONO IN REGIONE PER OCCUPARSI DEI PROBLEMI REGIONALI, HANNO IL DOVERE ETICO UMANO CIVILE E DEONTOLOGICO DI ASCOLTARMI...ALTRIMENTI A CASA!

restate sintonizzati per gli sviluppi proposti da chi cerca di tutelare anche il mondo della mtb..
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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HAI RAGIONE TU,PIU' RISPETTO E MENO BALLE!

Io faccio di tutto per il vero....
E chi ti dice che c'è gente che si sbatte quanto te se non di più?
Per la ristrettezza mentale... sono felice di essere ristretto mentalmente davanti ad attività che hanno impatti ambientali notevoli (vedi enduro e 4x4).... La chiudo quì altrimenti mi si alza la pressione.:medita:
 

dark-lestat

Biker superis
Un mio grande amico molto rastone e davvero troppo comunista per come son fatto io diceva:
PACE E DISCESE!
Quanto aveva ragione,dovremmo tutti vivere con questa filosofia che ci scorre nel sangue...

La cosa strana è che io e lui ci scannavamo sempre su tutto,ovviamente solo a livello verbale,ma un'armonia come quella che c'era fra me e lui davvero non l'ho mai trovata anche con persone con la mia stessa forma mentis...E le discese in sua compagnia quanta pace mi lasciavano...

Lo so che non centra nulla con il topic,ma volevo condividerlo con voi.

:celopiùg:
 

pirpa

Biker grossissimus
20/4/10
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Frampula
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Tanto di cappello alla tua inziativa ma IMHO è impossibile mettere sullo stesso piano le esigenze di chi utilizza mezzi motorizzati e chi no....

Così come è innegabile che una enduro o un 4x4 arrechino moooolti più danni ad un sentiero a causa del loro passaggio piuttosto che una gomma di una MTB o una scarpa da trekking.

Sono semplicemente modi diversi di vedere l'enduro e la montagna, entrambi da rispettare ma diversi.....cosi come diversi sempre IMHO dovrebbero essere i luoghi in cui si praticano.

Purtroppo nei miei appennini ho visto sentieri letteralmente scavati dai tacchetti delle moto con solchi profondi anche come mezza gamba.....come detto, massimo rispetto per chi vive la montagna in ogni sua forma ma devi ammettere che l'impatto ambientale di un gruppo di enduristi e di uno di mtb sono profondamente diversi.

Peace&Love

:cucù:
 
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dark-lestat

Biker superis
Tanto di cappello alla tua inziativa ma IMHO è impossibile mettere sullo stesso piano le esigenze di chi utilizza mezzi motorizzati e chi no....

Così come è innegabile che una enduro o un 4x4 arrechino moooolti più danni ad un sentiero a causa del loro passaggio piuttosto che una gomma di una MTB o una scarpa da trekking.

Sono semplicemente modi diversi di vedere l'enduro e la montagna, entrambi da rispettare ma diversi.....cosi come diversi sempre IMHO dovrebbero essere i luoghi in cui si praticano.

Purtroppo nei miei appennini ho visto sentieri letteralmente scavati dai tacchetti delle moto con solchi profondi anche come mezza gamba.....come detto, massimo rispetto per chi vive la montagna in ogni sua forma ma devi ammettere che l'impatto ambientale di un gruppo di enduristi e di uno di mtb sono profondamente diversi.

Peace&Love

:cucù:
Concordo,infatti maggior impatto sul territorio significa maggiore attenzione che si deve tradurre in una maggiore attenzione istituzionale con norme specifiche e maggior lavoro dei volontari impegnati per la causa.La mtb ed il trekking producono danni reversibili ma di lieve entità che portano ad una manutenzione annuale facilmente risolvibile con 1 ora di piccone e piccoli accorgimenti idraulico-forestali ogni 10 metri di tracciato circa. le moto richiederebbero una manutenzione di almeno 10 volte tanto con solo interessamento del danno nella stagione autunnale ed invernale.i fuoristrada invece sono praticamente autopulenti tranne per le zone argillose o a rischio idrgeologico.Infatti il vero fulcro della questione è pensare percorsi che si snodino su territori la cui composizione geofisica e la morfologia aiutino queste discipline.Ad esempio le aree già boscate con scarsa componente argillosa.Io mi sto impegnando proprio per questo,creare un precedente normativo che apra la via alla legiferazione di provvedimenti volti a migliorare l'uso del territorio e per ogni disciplina pensare e strutturare interventi dedicati utili e sensati tenendo conto del fattore naturale ed economico.
 

sembola

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HAI RAGIONE TU,PIU' RISPETTO E MENO BALLE!
Perfetto, più rispetto. Quindi piantiamola di sfondare i sentieri e di renderli impercorribili agli altri utenti che "si godono la natura". Immagino che sarai d'accordo...:spetteguless:

Voi e noi sono pronomi personali frutto della ristrettezza mentale e della intrinseca necessità spirituale umana di darsi una forma...QUANTO SIAMO ANCORA TUTTI ARRETRATI INTELLETTUALMENTE.
Questo argomento non può richiedere una trattazione sommaria,io non sono un ragazzino arrabbiato sono un pensatore con ampissime conoscenze in materia ambientale istituzionale e politica.Quella era la lettera di un privato cittadino con alte nozioni.
L'ego non ti manca, poco ma sicuro. :medita:


N.B. i politici hanno un ampio stipendio,anche quelli regionali,pagato con i soldi di tutti e sono lì per fare da tramite fra la popolazione e la politica nazionale.A ME NON ME NE FREGA UN CAZZO SE A QUESTI NON INTERESSA CIO' CHE SCRIVO E SE MI CONSIDERANO PROLISSO,SONO IN REGIONE PER OCCUPARSI DEI PROBLEMI REGIONALI, HANNO IL DOVERE ETICO UMANO CIVILE E DEONTOLOGICO DI ASCOLTARMI...ALTRIMENTI A CASA!
Un proverbio yiddish dice che Dio non ha ordinato mai a nessuno di essere stupido. Credo che non abbia neppure ordinato a nessuno di esprimersi in maniera incomprensibile o con toni scomposti, e poi di lamentarsi dei politici che non ti capiscono. Poi ognuno fa come crede meglio, ma dubito fortemente che un funzionario pubblico se ne vada a casa perchè glielo dici tu o perchè non capisce quello che scrivi.
 

heidi70

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:ueh: quando leggo di regolamentazioni che possano limitare la fruizione dei sentieri alle biciclette...mi viene un pò di tristezza....:medita::medita:
Non so quale potrebbe essere una norma equa, ma spero sempre che prevalga il buon senso, di tutti.
 

dark-lestat

Biker superis
Sembola mettiti il cuore in pace dai...
Se si parla di politica si parla politicamente.
Si chiama senso logico.Potevi andare a studiare psicologia anche tu se ti fosse interessato dominare le conversazioni dai..
Le moto gireranno sempre non è un problema per me questo,cerco solo di regolamentarne l'accesso al territorio proprio perche' ne conosco le dinamiche...Ma un divieto totalizzante non è regomentarne l'accesso.
Anche le mtb gireranno sempre.La passione è passione anche a discapito di fughe e multe lo sanno tutti gli sportivi del mondo estremo.C'è un godimento anche in queste dinamiche.
Se vi interessano le mtb e volete parlare solo di queste va bene...
ART3 comma 1
ART6 comma3
ART11 comma 1 lettera d)
ART 12 comma2 lettera F)

Io rispetto il tuo pensiero,le moto non devono piu' essere vendute ecc ecc..
va bene ognuno ha il suo di pensieri.Per me va bene che tu la pensi così..
Ma non stiamo parlando solamente di questo.Peccato che tu non lo capisca.
Ti ho riportato gli articoli che un giorno ti impediranno di fare il cusna in bici sei felice?Così almeno invece di comportarti come un bambino puoi applicarti per le cause nobili della mtb...
In questa proposta di legge mancano anche gli spazi per le mtb. Se vengono recepiti per intero i catasti sentieri di regione e cai tutto diventerà REER,ergo niente piu' discesa in mtb,uno sale e da dove scende?E non sto facendo riferimento al downhill tanto nella nostra regione esiste solo a modena. e poi e poi. Pensi che con l'espressione sport incompatibili con la sicurezza del transito pedonale non si includa anche la fase di discesa della mtb?
 

sembola

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Vedo con dispacere che invece che rispondere ad obiezioni precise si butta la discussione in vacca.
Se questi sono gli effetti dell' aver studiato psicologia mi tengo l'ignoranza contadina.
 

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