Proposta di legge sulla rete sentieristica Emilia-Romagna

sembola

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una nera e l'altra pure
beh, sono d'accordo con quasi tutto quello che dici, ma però devi sapere che il vigile può multarti anche senza disporre di un dato oggettivo...
Lo so, ma il tutto si traduce in una sola parola: arbitrio. Chi ha il potere può usarlo a suo piacimento, applicando la legge o interpretandola. La base della corruzione che c'è in Italia, per capirci :omertà:

Fuori di metafora, lo ripeto, la questione è che dicendo che sui sentieri "non si può fare uno sport che possa essere pericoloso" di fatto apre la strada ad un divieto generalizzato senza obbligo di dimostrazione. Basta che ad un comandante della Forestale o ad un sindaco stiano sulle palle le bici e addio.

Sia chiaro, che ci siano comportamenti pericolosi di alcuni biker non ci piove.
 

ligiobigio

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àtilacoL
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Secondo me la soluzione migliore è solo quella di specificare quali sono i sentieri utilizzati ANCHE dalle biciclette (o cavalli).

Come ben sappiamo NON tutti i sentieri sono ciclabili e quindi in quei casi il pedone, già in partenza, è consapevole che portarci la famigliola non sarà un problema per lui.

I sentieri ciclabili sarà invece necessario segnalarli semplicemente con cartelli alla partenza. Chiunque si appresta a percorrere quel tipo di percorso a piedi sarà consapevole che potrà incrociare una mtb e quindi eviterà di storcere il naso o prendersela con qualcuno.
E' ovvio che il comportamento scorretto di ciascun individuo nei confronti degli altri, e dell'ambiente, dovrà essere sanzionabile.

Sarebbe sufficente questa soluzione supportata da dei CONTROLLORI per chi è in modalità "bike park" e si potrebbero eliminare i divieti che già sono presenti anche in Trentino.
 

sembola

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Secondo me la soluzione migliore è solo quella di specificare quali sono i sentieri utilizzati ANCHE dalle biciclette (o cavalli).

Come ben sappiamo NON tutti i sentieri sono ciclabili e quindi in quei casi il pedone, già in partenza, è consapevole che portarci la famigliola non sarà un problema per lui.

I sentieri ciclabili sarà invece necessario segnalarli semplicemente con cartelli alla partenza. Chiunque si appresta a percorrere quel tipo di percorso a piedi sarà consapevole che potrà incrociare una mtb e quindi eviterà di storcere il naso o prendersela con qualcuno..
Anche questa soluzione presenterebbe dei grossi problemi interpretativi. La "ciclabilità" di un sentiero è difficilmente oggettivizzabile, io stesso non scenderei mai da sentieri dove amici più capaci scendono senza grosse difficoltà, ed ugualmente da dove scendo io altri non si azzardano a scendere. Se conosci il crinale appenninico tosco-emiliano, ho visto amici sendere in sella dallo Spigolino lungo il sentiero 411, la cui prima parte ho fatto a piedi e con difficoltà, mentre in un'uscita sul 417 dal colle dell' Acquamarcia verso Ospitale solo io ed un altro in un gruppo di sei biker siamo scesi sempre in sella... Come si fa a dire che l'uno o l'altro sono o non sono ciclabili? :nunsacci:


E' ovvio che il comportamento scorretto di ciascun individuo nei confronti degli altri, e dell'ambiente, dovrà essere sanzionabile..
Ma è altrettanto ovvio che il comportamento scorretto deve essere oggettivamente indivduabile... non ci può essere una pena senza una legge che la impone, se no si torna al discorso dell' arbitrio.


Sarebbe sufficente questa soluzione supportata da dei CONTROLLORI per chi è in modalità "bike park" e si potrebbero eliminare i divieti che già sono presenti anche in Trentino.
La questione del Trentino è ben diversa, i divieti sono stati introdotti per ragioni "culturali", la SAT ritiene che i sentieri siano solo per chi va a piedi. La pericolosità o la tutela ambientale sono stati usati come foglia di fico.
 

ligiobigio

Biker cesareus
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La "ciclabilità" di un sentiero è difficilmente oggettivizzabile, io stesso non scenderei mai da sentieri dove amici più capaci scendono senza grosse difficoltà, ed ugualmente da dove scendo io altri non si azzardano a scendere. Se conosci il crinale appenninico tosco-emiliano, ho visto amici sendere in sella dallo Spigolino lungo il sentiero 411, la cui prima parte ho fatto a piedi e con difficoltà, mentre in un'uscita sul 417 dal colle dell' Acquamarcia verso Ospitale solo io ed un altro in un gruppo di sei biker siamo scesi sempre in sella... Come si fa a dire che l'uno o l'altro sono o non sono ciclabili? :nunsacci:

Un sentiero non è ciclabile quando fisicamente la bicicletta non ha possibilità di transitarci. Eviterei di confondere un sentiero tecnico da un sentiero non ciclabile.
 

ligiobigio

Biker cesareus
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àtilacoL
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Con questa definizione i soli sentieri "non ciclabili" sono le ferrate :nunsacci:

Se percorri un sentiero dove ai lati ti trovi alberi a distanza ravvicinata o grossi massi tu quel sentiero non lo pedali......oppure un sentiero a mezzacosta in forte contropendenza ed esposto.....oppure un sentiero con una serie infinita di guadi non pedalabili in cui sei costretto a scendere ogni 100m....ecc. ecc. Gli esempi non li stò immaginando ma li stò prendendo da sentieri esistenti della mia zona e ne potrei fare tanti altri. Questi sono tutti sentieri che CAMMINANDO si percorrono nella lora totalità senza attrezzature particolari ma pedalando forse per un 30%, forse. (e sono anche un feticista del trial :smile:)

....in salita o in discesa?

:omertà:

Nelle legge regionale si parla di Downhill ;-)
 

sembola

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Se percorri un sentiero dove ai lati ti trovi alberi a distanza ravvicinata o grossi massi tu quel sentiero non lo pedali......oppure un sentiero a mezzacosta in forte contropendenza ed esposto.....oppure un sentiero con una serie infinita di guadi non pedalabili in cui sei costretto a scendere ogni 100m....ecc. ecc. Gli esempi non li stò immaginando ma li stò prendendo da sentieri esistenti della mia zona e ne potrei fare tanti altri. Questi sono tutti sentieri che CAMMINANDO si percorrono nella lora totalità senza attrezzature particolari ma pedalando forse per un 30%, forse. (e sono anche un feticista del trial :smile:)

Permettimi di non essere d'accordo: la "non ciclabilità" dipende dall'abilità del biker, il sentiero che tu percorri in sella al 30% potrebbe essere percorso al 60% da un altro o magari tutto a piedi da un terzo: nel caso che ti ho citato in precedenza io ho fatto in sella si e no il 10% ed uno dei miei amici il 100%...
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
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Fugnò
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Gli esempi non li stò immaginando ma li stò prendendo da sentieri esistenti della mia zona e ne potrei fare tanti altri.
Hai qualche nome di sentiero emiliano- romagnolo che abitualmente passano le bici e che "presumi" sia inciclabile? Se ci sono invece dei sentieri che di per sè sono oggettivamente "impossibili" da fare che problema c'è nel legiferarlo... è già di suo infattibile (vedi come detto da Sembola le ferrate...).
Io invece vado controcorrente al tuo pensiero (a meno che non abbia capito male io), ovvero dove il sentiero risulta "semplice" o fluido o accessibile da tante persone (mi farò infamare da mezzo forum), francamente lo ritengo pericoloso! E sopratutto per due motivi:
A. Perchè si possono alzare le velocità...
B. Perchè + alto è il numero di persone che frequentano il trail, + è maggiore che la probabilità di farsi e/o di fare del male aumenta...
Ma da quì a chiudere o limitare i sentieri, ce ne passa.
 

jack11

Biker dantescus
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imola
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La proposta di legge regionale n. 3351 andrà in discussione entro il mese di gennaio. Il divieto di "downhill" previsto nel testo potrebbe causare un nefasto divieto generalizzato alle discese lungo i sentieri i
be se si proibisce solo la DH non vedo problemi io giro in FR o enduro. è proprio fatta male come legge se uno come me che non guarda il tempo e per assurdo sgomma ovunque e non ha una bici da DH non pratica DH quindi non è inorto. ma difatto può fare più danno di uno che gira praticando DH.
 

ligiobigio

Biker cesareus
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àtilacoL
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Se ci sono invece dei sentieri che di per sè sono oggettivamente "impossibili" da fare che problema c'è nel legiferarlo... è già di suo infattibile (vedi come detto da Sembola le ferrate...).

Scusa ma non si stava parlando di legiferare il divieto su sentieri impossibili da fare in bici ma bensì di evidenziare con segnalazioni, tipo cartellonistica, i sentieri che vengono utilizzati oltre che dai pedoni anche dai ciclisti.
Solo questo andrebbe legiferato...

Io invece vado controcorrente al tuo pensiero (a meno che non abbia capito male io), ovvero dove il sentiero risulta "semplice" o fluido o accessibile da tante persone (mi farò infamare da mezzo forum), francamente lo ritengo pericoloso! E sopratutto per due motivi:
A. Perchè si possono alzare le velocità...
B. Perchè + alto è il numero di persone che frequentano il trail, + è maggiore che la probabilità di farsi e/o di fare del male aumenta...

Non ho mai detto che il sentiero "semplice" è meno pericoloso di quelli tecnici....
Sono d'accordo con te sulla pericolosità di quella tipologia di sentieri utilizzati da tutti e, secondo me, la causa scatenante dei divieti.
La mia proposta, se leggi bene, è molto semplice: segnalare tutti i sentieri ciclabili e sanzionare i bikers irrispettosi dell'ambiente e dei pedoni.

Ma da quì a chiudere o limitare i sentieri, ce ne passa.

Mai detto di chiudere o limitare i sentieri

Volevo precisare che il sentiero difficile, tecnico e rischioso (vedi 411 cresta dello Spigolino) non a niente a che vedere con sentieri ai quali penso io come il sent.1 del Monte Nerone (PU).

C'è da dire che il punto di vista potrebbe essere diverso anche sulla percentuale di ciclabilità poichè, dal mio punto di vista, farsi una discesa che al 50% (ma forse anche al 30%) costringe il biker a spallare la bici, IN DISCESA, non è uno sentiero ciclabile......come dire.....il gioco non vale la candela.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
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Fugnò
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Scusa ma non si stava parlando di legiferare il divieto su sentieri impossibili da fare in bici ma bensì di evidenziare con segnalazioni, tipo cartellonistica, i sentieri che vengono utilizzati oltre che dai pedoni anche dai ciclisti.
Solo questo andrebbe legiferato...



Non ho mai detto che il sentiero "semplice" è meno pericoloso di quelli tecnici....
Sono d'accordo con te sulla pericolosità di quella tipologia di sentieri utilizzati da tutti e, secondo me, la causa scatenante dei divieti.
La mia proposta, se leggi bene, è molto semplice: segnalare tutti i sentieri ciclabili e sanzionare i bikers irrispettosi dell'ambiente e dei pedoni.



Mai detto di chiudere o limitare i sentieri

Volevo precisare che il sentiero difficile, tecnico e rischioso (vedi 411 cresta dello Spigolino) non a niente a che vedere con sentieri ai quali penso io come il sent.1 del Monte Nerone (PU).

C'è da dire che il punto di vista potrebbe essere diverso anche sulla percentuale di ciclabilità poichè, dal mio punto di vista, farsi una discesa che al 50% (ma forse anche al 30%) costringe il biker a spallare la bici, IN DISCESA, non è uno sentiero ciclabile......come dire.....il gioco non vale la candela.
Scusa, ma avevo sottinteso un'altra cosa... :rosik:
Quoto in toto su quel che hai detto!:celopiùg:
 

zoolander

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13/12/03
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Ragazzi io ho un amico che è nella forestale ed è un super appassionato di mtb all mountain, come penserete non è affatto d'accordo pure lui su questa legge e mi ha assicurato che ci terrà informati sull'avanzamento della legge e su cosa dovremo fare per far abolire l'articolo che riguarda le nostre amate mtb.
 

sembola

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Ragazzi io ho un amico che è nella forestale ed è un super appassionato di mtb all mountain, come penserete non è affatto d'accordo pure lui su questa legge e mi ha assicurato che ci terrà informati sull'avanzamento della legge e su cosa dovremo fare per far abolire l'articolo che riguarda le nostre amate mtb.

A me che si dica che sui sentieri (come in qualsiasi altro luogo) non si possa fare quello che è pericoloso per gli altri non mi pare una follia. Piuttosto non mi piace come è scritto, perchè apre la strada ad abusi ed arbitri.
 

capataz

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Quella che segue la lettera che ho mandato, per ora, come privato cittadino.
Chi vuole la prenda, la modifichi per personalizzarla e la invii

Ho messo inoltre le mani avanti circa il regolamento attuativo, fonte di ogni pasticcio anche dopo leggi buone come questa.




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Parma, 9 gennaio 2013

Gentili Signori,

Come appassionato di escursionismo e mtb nonchè come accompagnatore di cicloescursionismo del Club Alpino Italiano ho accolto con favore il progetto di legge regionale a vostra firma titolato “Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche" (09/11/12).


Sottopongo qui alla vostra attenzione, come esperto e non solo come semplice appassionato del settore, l’articolo n.11-Divieti, punto 1.d. che recita testualmente “praticare sport incompatibili col transito pedonale per motivi di sicurezza, quali il "downhill".

L’articolo è una contraddizione in termini poichè il downhill è una disciplina agonistica del mountainbiking che si svolge esclusivamente in percorsi appositamente predisposti, riservati, delimitati nonchè presidiati, situati di solito all’interno di comprensori sciistici. E’ pertanto impossibile che venga praticato questo sport sui sentieri della RER in presenza di pedoni.

Immaginando che lo spirito del comma voglia invece vietare l’uso dei sentieri per scendere in mtb ad alte velocità o per esibizioni di destrezza informali tra gruppi di ciclisti sarebbe più opportuno riformulare in tal senso questo comma per evitare successive interpretazioni soggettive o dubbi interpretativi, estendendone anche il significato.

Suggeriamo una formulazione sulla fattispecie della seguente:
“tenere comportamenti e velocità tali da non consentire l’arresto del mezzo (mtb, cavallo o altro) in condizioni di sicurezza sia per il conducente che per gli altri fruitori, in particolare i pedoni”.
Tale formulazione rispecchia tra l'altro una delle norme di sicurezza del "codice di autoregolamentazione del cicloescursionista" adottato dal CAI e insegnato ai corsi di cicloescursionismo al fine di formare cittadini consapevoli e preparati nel frequentare l'ambiente su percorsi condivisi con altri utenti.




Sottopongo inoltre in via preventiva alla vostra attenzione anche il successivo comma 2 dello stesso articolo “Sono fatti salvi ulteriori prescrizioni e divieti, posti dal Regolamento attuativo di cui all’art.13 od insistenti sui singoli percorsi.” per segnalarvi che la regione Piemonte ha da poco emesso un ottimo regolamento attuativo in relazione alla loro legge regionale sulla rete escursionistica (“Regolamento di attuazione della legge regionale 18 febbraio 2010, n. 12 (Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte)”, che per comodità allego alla presente.

Tale regolamento attuativo, frutto di collaborazione anche con la commissione interregionale di cicloescursionismo Liguria-Piemonte e Valle d’Aosta del CAI, supera le controverse e inapplicabili leggi di Trentino e Veneto (e recentemente Marche) che hanno introdotto limiti alla frequentazione delle mtb sui sentieri in base a meri criteri numerici di:
-larghezza del sentiero e
-pendenza media del sentiero.

Come noto dal dibattito pluriennale tra gli addetti ai lavori questi criteri si sono dimostrati di difficile interpretazione rendendo le leggi inapplicabili, oltre che arbitrari e sproporzionati rispetto all’obiettivo della legge stessa.

Il regolamento attuativo piemontese, pur dando una linea guida circa l’ammissibilità delle mtb sui percorsi, non insiste su valori numerici bensì sulla valutazione caso per caso da parte dell’ente gestore, sulla condivisione delle decisioni con le associazioni coinvolte e sulla chiara indicazione dell’eventuale divieto tramite appositi cartelli (art. 17).
Viene cioè applicata la best practice riconosciuta in campo accademico per evitare i conflitti tra vari utenti delle reti escursionistiche.

Auspico pertanto, augurandomi che la legge venga presto approvata, che in sede di stesura del regolamento attuativo si faccia tesoro di questa preziosa e recente esperienza che va a sanare i numerosi problemi esistenti attualmente in regioni quali il Veneto o la provincia autonoma di Trento.

Colgo l’occasione per porvi i miei auguri di un proficuo 2013

Distinti saluti
 
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sembola

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Mi pare una risposta equilibrata, ma mi permetto di fare due osservazioni.

La prima è che in Veneto la legge non vieta in base a larghezza o pendenza ma semplicemente tutti i "sentieri alpini".

La seconda è che la legge piemontese che tu suggerisci ad esempio è pesantemente punitiva nei confronti della mtb, poiche consente di vietare tutti i sentieri veri e propri (cioè dove non ci si può incrociare con un altro utente), e potenzialmente quindi identica a quella trentina. Inoltre c'è anche la perla della possibilità di divieti per "tutelare" manufatti come muretti a secco e lastricati :omertà: (come se i muri a secco cadessero per il passaggio delle bici...:ueh:) Insomma, basta che la locale sezione del CAI non voglia le bici tra i piedi ed il comune sia d'accordo e siamo tagliati fuori... il tutto scambiato con la legalizzazione dei bike park :arrabbiat:
Insomma non mi pare un esempio da additare come legge equilibrata, e meno che mai come legge favorevole ai nostri interessi.
 

hemos

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Non si poteva lasciare tutto come era mantenendo il rispetto una categoria di escursionisti dall'altra (anche se secondo me chi è in mtb dovrebbe fermarsi o rallentrare parecchio in discesa quando ci sono dei pedoni che salgono i sentieri). Troppi regolamenti creano solo confusione e penalizzano alcuni gruppi inutilmente.
 

capataz

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Mi pare una risposta equilibrata, ma mi permetto di fare due osservazioni.

La prima è che in Veneto la legge non vieta in base a larghezza o pendenza ma semplicemente tutti i "sentieri alpini".

La seconda è che la legge piemontese che tu suggerisci ad esempio è pesantemente punitiva nei confronti della mtb, poiche consente di vietare tutti i sentieri veri e propri (cioè dove non ci si può incrociare con un altro utente), e potenzialmente quindi identica a quella trentina. Inoltre c'è anche la perla della possibilità di divieti per "tutelare" manufatti come muretti a secco e lastricati :omertà: (come se i muri a secco cadessero per il passaggio delle bici...:ueh:) Insomma, basta che la locale sezione del CAI non voglia le bici tra i piedi ed il comune sia d'accordo e siamo tagliati fuori... il tutto scambiato con la legalizzazione dei bike park :arrabbiat:
Insomma non mi pare un esempio da additare come legge equilibrata, e meno che mai come legge favorevole ai nostri interessi.

Putroppo in Veneto hanno partorito questa roba:
"Linee-guida esecutive dell'articolo 33 della legge regionale 10 aprile 2012, n. 13 "Modifiche alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 14 "Disciplina della viabilità silvo-pastorale" e prime disposizioni in materia di ciclo-escursionismo"."
in cui compaiono i fatidici criteri trentini. Stanno facendo scuola, per questo occorre fare sapere ai nostri politici faciloni che quei criteri sono assurdi.

Per la legge piemontese solo il tempo dirà se è efficace o no. Al momento è l'unica tra le leggi promulgate in materia che prevede una condivisione preventiva prima di prendere iniziative e che impone la esplicita indicazione dei divieti. Se devo dare un suggerimento ai politici locali preferisco che prendano ad esempio quella piuttosto che se ne inventino una loro o peggio ancora se la facciano suggerire da certa gente.
 

samanta

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Io devo ancora capire il senso dei divieti e chi ci guadagna...


Quest'anno direi di aver incrociato più cacciatori e fungaioli (che, proprio ecologici, non sono...) che trekker (ed in genere principalmente toscani :rosik:)

Se qualcuno ha idea del perchè di tutto ciò me lo spieghi :medita:

Pienamente d'accordo, se vai in certe zone soprattutto in romagna che tu sia trecker o bicker il pericolo più grosso è quello di essere impallinati. Oltretutto spesso si vedono mucchi di cartucce in giro nei boschi, ma la caccia non si tocca perchè ci girano troppi soldi...vabhè non vorrei andare fuori tema, ma credo che farò sentire anch'io la mia opinione!
 
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