[MENTION=8632]achille[/MENTION], [MENTION=5773]teora[/MENTION], perché sputate sul piatto dove avete mangiato per tanti anni?
Posso concordare con voi che ultimamente il Prestigio abbia perso quell’ ”appeal” che aveva un po’ di anni fa, ma questo non significa che sia un obiettivo poco… “prestigioso”: dipende tutto da che punto lo si osserva.
Dal “nostro” punto di vista, che il Prestigio l’abbiamo visto nascere e crescere, è ormai un circuito come tanti altri e non ci fa né caldo né freddo; ma per tante persone che si sono avvicinate alla MTB negli ultimi anni resta comunque una sfida interessante e motivante, se non altro per porsi un obiettivo che spinga ad allenarsi e a pedalare con costanza per tutto l’anno. E per il giornale che lo organizza è un modo per vendere e catturare lettori.
Se poi dovete fare certi discorsi, dovete farli su ampia scala, osservando bene tutto il contesto: il calo del numero di biker e squadre che puntano al Prestigio non è legato a una crisi del circuito in sé, ma a un indebolimento di tutto il settore granfondistico che non fa più i numeri di una volta. I 2000-3000 iscritti di un tempo non li fa più nessuno, ed è già tanto se si riesce ad arrivare a 1500. Rendiamoci conto che tante gare e tanti circuiti vivacchiano per inerzia, per la buona volontà di chi organizza e grazie alla presenza costante di quella fetta dei patiti delle classifiche, premi, graduatorie, podi, categorie, ecc…
Perché questo calo? Secondo me perché in tempi di crisi la gente ci pensa due volte prima di spendere 100/150€ a weekend per fare una gara fatta tante altre volte, spesso anonima e uguale in tutto e per tutto a ogni altra gara dell’anno. Tanti preferiscono fare poche gare ma buone, sapendo di spendere qualcosa in più (ma comunque meno che fare 10 gare nell’arco dell’anno) ma sicuri di non prendere fregature: da qui il boom di Dolomiti Superbike e Sellaronda Hero che rappresentano due casi a parte, proprio perché ad oggi sono gli unici che sono riusciti a coinvolgere quella grandissima fetta di pedalatori che di gare e granfondo sono stufi o se ne sbattono, preferendo fare una gara all’anno di alto livello, conciliando magari anche una piccola vacanza con la famiglia.
Io il Prestigio lo feci nel 2006, poi di nuovo nel 2007 a squadre (secondi dietro l’esercito, praticamente eravamo i vincitori morali), ma poi basta… il mondo è bello perché è vario. E’ bene cercare altre sfide e altri obiettivi senza focalizzarsi sempre sui soliti. Ma se c’è gente che vuole provare un’esperienza nuova ma che magari noi abbiamo già fatto… perché sminuirne l’importanza? In fondo ci siamo passati anche noi per i timori, le paure e le insicurezze che ne conseguono.
Insomma, si tratta di “evoluzione della specie”… chi prima chi dopo passa per le stesse avventure, le stesse fregature, le stesse soddisfazioni e le stesse arrabbiature. L’importante è non sminuire l’impegno e la voglia di chi ha meno esperienza di noi.
Un esempio? Mi fa tanta tenerezza chi oggi si approccia alla DSB per la prima volta, pieno di dubbi, domande e interrogativi, quando io oggi la farei quasi a occhi chiusi; ma li capisco proprio perché quando la feci io per la prima volta, ormai quasi 10 anni fa, ero terrorizzato tanto quanto loro se non di più...