PER DOGO
Quindi sostieni che qusto tipo di allenamento per le gambe sarebbe utile all'acrescimento della forza resistente(?) per sport anche motoristici coem il MX?
Sicuro, però in riferimento alla Resistenza alla Fonza (detto anche meccanismo Anaerobico lattacido e/o allenamento dellaTolleranza al lattato), come anticipato via PM
Infatti le serie da 20 ripetizioni, con immediato blocco isometrico con sovraccarico (c.ca 20'') sviluppa principalmente resistenza alla forza (meccanismo "principe" in MX e DH), che troppo spesso viene confusa con la forza resistente).
Certo, con un sovraccarico maggiore (manubri più pesanti) e con un bel recupero di 180'' tra le serie, allora diventa anche un sufficiente lavoro per la forza massima, ma sicuramente meno efficace di un metodo basato, ad esempio, sulla pressa (gambe) con un [3x(5x5)] con recupero 20'' tra le mini serie da 5x5, e recupero da 3' a 4' tra le macro serie da 3x.
Nel tuo caso, però, dovendo ora privilegiare la crescita della forza massima, sarebbe quindi meglio un programma basato su meno ripetizioni e recupero completo tra ogni singola serie (quindi superiore ai 120'').
Solo successivamente sarà ottimo passare ad un allenamento come quello postato, poichè più orientato, appunto, alla Resistenza alla Forza (anaerobico lattacido).
IMHO
considerando che
- mi alleno tre volte la settimana (3 ore-3 ore e mezza l'una),
- solo raramente riesco una quarta....
- dedico due sedute settimanali al lavoro in palestra (sviluppo forza massimale), sempre seguite da 45 min-1 ora e 15' di lavoro in bici..
- tra poco più di tre settimane passerei ad un solo allenamento in palestra (forza resistente-tolleranza al lattato), dedicando le altre sedute alla bici;
ogni quando dovrei fare i richiami di forza? certo non settimanali, avendo una unica seduta in palestra, la dedicherei alla f. resistente...
scopo: XC, GF...
grazie
Ciao.
La Resistenza alla Forza (credo tu intenda quella, ma il concetto vale anche nella Forza Resistente), fossi in te e considerando il volume elevato (e tempo) dedicabile alle due
ruote, la svilupperei nelle uscite in bici, con le classiche SFR. Mentre dedicherei la restante seduta in palestra ai richiami di forza, magari attraverso un lavoro pliometrico "medio" (serie di balzi su panca), alternato ad uno concentrico (normali spinte di un peso)
Ricordo che "La FORZA RESISTENTE è la capacità del muscolo di durare per un tempo relativamente lungo nello spostamento di carichi molto bassi e bassi" (c'è un bel articolo in pdf su internet - facilmente recuperabile cercando per "forza resistente" che introduce il tema e dettaglia alcuni metodi di allenamento), ad esempio un percorso in piano o falsopiano tirato forte (una sorta di cronometro in bdc); o nello sci di fondo (nei tratti meno "impegnativi", dove diventa "resistenza alla forza", ecc...).
Abbiamo sì un accumulo di lattato importante, ma non critico se il livello di ipertrofia e la potenza aerobica sono adeguate (e permettono un sostenibile smaltimento del lattato).
Invece nella resistenza alla forza il carico (e l'intensità) sono maggiori (possiamo ad esempio pensare ad uno strappo in salita del 15%, o una salita del 10% - non breve - da condurre a tutta; oppure ad una volata da 400mt spinta al massimo; oppure ad una discesa in DH o più giri in pista MX; uno slalom speciale di sci, ecc...).
In questo caso l'accumulo di lattato diventa elevato e critico, ed occorre allenare il corpo a "tollerare" la presenza di lattato senza diminuire troppo la prestazione.
Quanto sopra è un mio personale parere che vale per me: l'unico fine è condividerne i contenuti.