Pietraia bagnata

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giu

Biker popularis
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Al di là del comportamento dentro la pietraia, quando incontro questo tipo di terreno, faccio come Endurik, vado molto di prevenzione: frenare tutto prima su terreno meno infido se possibile, ed entare nella pietraia o sui lastroni ben bilanciato e con traiettoria giusta.
Se su terreno duro o meno infido riesci a correggere con frenate, derapate o spstamneto di peso, qui non è consigliabile farlo.
MORALE frena molto sul duro e frena soft sul viscido.
Ciao
 

Happykiller

Biker pazzescus
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Quoto GPA ed aggiungo anche una buona gomma che faccia il suo sporco lavoro con la pressione giusta... non credevo ma oggi sul viscido delle 5 terre il barro 2,3 ha fatto il suo ottimo lavoro o-o
riquoto GPA
ps. aggiungo anche peso indietro per prevenire i capottoni infausti e pericolosi... se stai indietro al massimo batti i ciapet. Oggi durante un giro uno presente al raduno di Mari & Monti è caduto con un 360 e tac braccio rotto :!:
contesto un po' questa tecnica... il peso dev'essere al suo posto... asciutto bagnato pietra o terra che ci sia.
Più che altro come tecnica suggerirei di "appoggiare le ruote" dove si può nei punti che ispirano maggior grip, invece scaricando il peso e pennellando appena le rocce saponose.
un po' come saltellare a piedi sui sassi che affiorano in un torrente...
questi passaggi viscidissimi sono da danzare fortemente, soprattutto se i fazzoletti gripposi sono estremamente ridotti, per cui bisogna giocare con i pesi "appoggiandosi" una ruota alla volta, tenendo scarica l'altra... con movimenti che passano dall'hollata al noosepress al manual pur senza staccare sempre le ruote da terra, ma sostituendo la fase aerea con un tocco vellutato, facendo prevalere l'inerzia che spinge in una direzione alla gravità (che in quel caso litiga col grip).

Se è un mare di pietre smosse... che siano bagnate o asciutte cambia poco. Si deve surfare sopra e usar la stessa tecnica, giocando con controsterzo e sovrasterzo.


Sulle radici e sassi fissi bagnati, spesso l'andar moolto forte è quasi meno pericoloso di procedere a bassa velocità. Proprio perché il rapporto tra il vettore dato dalla velocità diventa preponderante rispetto a quello dato alla gravità, per cui viene a mancare il tempo necessario per deviare la traiettoria su un'ostacolo, perché non si fa tempo a subirne uno che ce n'è già subito un altro, e il comportamento della bici non va interpretato sul singolo ostacolo, ma sulla media di ogni tratto.



In ogni caso... divieto assoluto dei pedali spd.
 
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maxgastone

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Beh però non bisogna vederlo così FR, visto che non tutti scendono a palla attraverso questo tipo di percorsi... anche se ammiro chi scende come una palla da schioppo dove io copio :mrgreen:.

Perchè divieto degli spd? Mica tutti usano i flat o vanno su bici che appoggiano questo tipo di pedali... al limite scendere con il piede sganciato usando pedali spd con la base allargata o-o
 

ligamaister

Biker marathonensis
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brutta storia le pietre bagnate!
cmq la cosa peggiore secondo me restano le radici bagnate...sapone puro!
l'unico consiglio che mi sento di dare è che, paradossalmente, su certi tratti a bassa aderenza è meglio mollare il freno e scendere con una certa velocità piuttosto che andare troppo piano e rischiare di fare dei scivoloni da fermo.
certo la cosa non sempre è possibile, soprattutto dove ci sono forti pendenze e pietre molto grosse.
altra cosa è quella di stare molto attenti a dove si mette l'anteriore e cercare sempre la massima perpendicolarità rispetto alla discesa.
ah, dimenticato, sui pietroni bagnati (e non solo) casco ben allacciato!
Quoto a pieno :saccio:
 

endurik

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l' anticamera della bicibitume
Riassumendo, il fondamento è:
-traiettoria il più lineare possibile
-piedi liberi
-una certa velocità, si frena dove non ci sono pietre
-q.lo
visto che i generosi forumendoli ti hanno dispensato consigli a catinelle, e visto che per venerdì prevedono pioggia, sabato torniamo sul "platoon" per vedere i risultati.....

ciao!!!

P.S.: gomme??? butta le hutchinson, prendi qualcosa sui 2.2, mescola molto morbida davanti e più duretta dietro, fatti consigliare ( ma consigliare bene!!!) da Joe.

ri ciao!!!
 

GPA

Biker dantescus
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Beh ragazzi bisogna riconoscere che la descrizione della tecnica di guida fatta da Happykiller è veramente una poesia!o-o Traspare passione e anche competenza. Però anch'io vorrei chiederti perchè dici che tassativamente non si può andare agganciati,o quantomeno con pedali a sgancio,in queste situazioni. Personalmente la vedo così: chi è veramente manico e viaggia a palla,a meno che non li abbia mai usati in vita sua,governa meglio e ha maggiore sicurezza agganciato; chi è ad un discreto livello,e verosimilmente facendo percorsi impegnativi non usa pedali minimali da XC ma con gabbia ampia,può sempre adottare la tecnica dello sgancio preventivo dove ravvisi una discreta possibilità di dover dare la zampata,anche se il controllo non è ottimale(è quello che ogni tanto faccio io quando non mi sento di tirare).Chi è scarso,come il sottoscritto,è in difficoltà con un tipo di pedale e con l'altro,perchè da agganciato magari non riesce ad aver la prontezza di sganciare,ma sui flat rischia di perdere il pedale il che,in termini di perdita di equilibrio,è sicuramente peggio.Penso sia molto soggettivo,ma comunque,imho ovviamente, prevale sempre di gran lunga la capacità tecnica rispetto al tipo di pedale utilizzato.
 

Bomber70

Biker grossissimus
visto che i generosi forumendoli ti hanno dispensato consigli a catinelle, e visto che per venerdì prevedono pioggia, sabato torniamo sul "platoon" per vedere i risultati.....

ciao!!!

P.S.: gomme??? butta le hutchinson, prendi qualcosa sui 2.2, mescola molto morbida davanti e più duretta dietro, fatti consigliare ( ma consigliare bene!!!) da Joe.

ri ciao!!!
Rigrazie!
Però stavolta porto le protezioni, tanto chilo più, chilo meno...
 

Happykiller

Biker pazzescus
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Beh ragazzi bisogna riconoscere che la descrizione della tecnica di guida fatta da Happykiller è veramente una poesia!o-o Traspare passione e anche competenza. Però anch'io vorrei chiederti perchè dici che tassativamente non si può andare agganciati,o quantomeno con pedali a sgancio,in queste situazioni. Personalmente la vedo così: chi è veramente manico e viaggia a palla,a meno che non li abbia mai usati in vita sua,governa meglio e ha maggiore sicurezza agganciato; chi è ad un discreto livello,e verosimilmente facendo percorsi impegnativi non usa pedali minimali da XC ma con gabbia ampia,può sempre adottare la tecnica dello sgancio preventivo dove ravvisi una discreta possibilità di dover dare la zampata,anche se il controllo non è ottimale(è quello che ogni tanto faccio io quando non mi sento di tirare).Chi è scarso,come il sottoscritto,è in difficoltà con un tipo di pedale e con l'altro,perchè da agganciato magari non riesce ad aver la prontezza di sganciare,ma sui flat rischia di perdere il pedale il che,in termini di perdita di equilibrio,è sicuramente peggio.Penso sia molto soggettivo,ma comunque,imho ovviamente, prevale sempre di gran lunga la capacità tecnica rispetto al tipo di pedale utilizzato.
o-o
il problema dell'spd è la minore immediatezza della zampata e le limitazioni nel movimento necessario a salvarsi in certi casi. Avere i pedali a sgancio è utile in moltissime altre condizioni, ma su una pietraia bagnata è un handicap:
se si tengono agganciati, il capottone (che su roccia non è MAI indolore) è assicurato, perché non tutti sono dei mostri della guida. Con gli sganci bisogna pensare di non togliere i piedi dai pedali e non so quanti draghi possono avere questa certezza. In linea di principio cmq avere i piedi liberi IMHO, perché non sempre puoi sganciare il pedale col "movimento corretto", anzi il più delle volte si è costretti a far movimenti fulminei, mettendo il piede istintivamente in punti particolari, per evitare di trovarsi sdraiati in un millisecondo... e non si ha tempo di sganciare e muoversi. Insomma anche un biker abituato a muoversi con gli spd e ad evitare cadute in altre condizioni, su rocce bagnate i tempi di reazione sono azzerati, come sul ghiaccio... e anche se è "a sgancio rapido" in quei casi non è abbastanza rapido... poi vabbeh, magari sto generalizzando impropriamente, ma ho in mente una serie di passaggi su roccia o radici viscide che sicuramente non perdonano.
Scendere con spd sganciati per guadagnare quella tempestività, diventa rischioso, perché le ruote sgusciano ad cazzum ed è facile che si perda il contatto con i pedalini.
Ora non so se è peggio avere i piedi semi-bloccati o avere i piedi troppo liberi... Io con gli spd scenderei a piedi se ci fosse un ripido con rocce bagnate.
Uh.. ora mi sto rendendo conto che stavo facendo un discorso pensando esclusivamente alla discesa ripida e rocciosa. In effetti invece, sul piano o in lieve discesa, è meglio avere i flat o gli spd agganciati, per poter guidare non solo con il manubrio ma anche col carro. Più che mai in quelle condizioni è necessario lavorare con tutto il corpo.

nelle discese da pennellare tenendo un traiettoria rettilinea invece bisogna tenere forte il manubrio ed essere ultramorbidi con le gambe, magari con le ginocchia un pelino aperte per stabilizzarsi maggiormente e tenere il baricentro centrato tra le ruote, quindi il sedere indietro è in funzione della pendenza, non della difficoltà degli ostacoli.
Così guido io.. non è la bibbia scritta da qualche pro... quindi...
 

biker_simone

Biker grossissimus
31/1/05
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In pietraia gli spd sono migliori, almeno imho.(uso sia flat che spd) Anche se bagnato. In questo caso una guida in posizione centrale e pressione costante e uniforme sia sul posteriore che sull'anteriore aiutano. E importante tenere le ruote il più possibile a contatto con le rocce sottostanti.
Poi bisogna frenare solo nei tratti meno impegnativi, in modo da affrontare curve o tratti tecnici senza frenare o quasi. E' molto meglio frenare molto in un tratto facile, per poi non frenare nel tratto tecnico successivo uscendo veloci ed in sicurezza; idem nelle curve.
 

Danybiker88

Redazione
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Sono parzialmente d'accordo sul discorso degli spd di Happykiller. Mi spiego meglio: avere gli spd aggancianti è certamente vero che può essere pericoloso in quanto lo sgancio, seppur uno sia molto allenato, non è fulmineo e il rischio di spiaggiarsi è molto elevato. Sono comunque dell'idea che la caduta, seppur il terreno sia molto viscido, non sia così immediata da non lasciare il tempo ad un biker ben allenato allo sgancio dei pedali (leggi abituato a cadere :mrgreen:) a liberarsi dai pericolosi attrezzi (in caso di caduta è bruttissimo rimanere agganciati ai pedali). C'è comunque da dire che anche un paio di buoni flat con delle scarpe da skate garantiscono una tenuta non indifferente, quasi paragonabile a quella degli spd (il piede sembra quasi agganciato) con l'inequivocabile vantaggio che il piede si sgancia anche tirando verso l'alto. Si mantiene quindi un buon controllo anche del carro. Non credo quindi che l'uso dei flat penalizzi il biker in da questo punto di vista.
C'è da dire che nessuno si mette a cambiare i pedali prima della discesa e se uno vuole pedalare deve per forza usare gli spd. Quindi, volente o nolente, si trova in una situazione di maggiore pericolo in caso di caduta. Per questo non sono d'accordo sul discorso che i flat sono obbligatori. Ino scende con quello che ha.

Personalmente, nell'affrontare situazioni di questo tipo, ma non solo, mi accorgo che il limite è il pilota e non la bici, le gomme, le sospensioni, il fatto di avere gli spd o meno. Come mi dico sempre sono solo inutili speculazioni, chi ha davvero manico scende con tutto, anche con la rigida e le gomme slick. Molto spesso è è la nostra mente che fa si che uno scenda e l'altro rinunci.

Una volta presa molta confidenza con il mezzo e acquisita pienamente la tecnica (cosa che richiede molto tempo, e comunque rimangono sempre dei punti deboli), il fatto di fare o non fare un passaggio dipende da due cose:
1) le leggi fisiche: legate al tipo di fondo e al mezzo. Le seconde sono secondo me troppo sopravvalutate. Credo nessuno (a parte pochissime eccezioni) sfrutti la biga fino ai sui limiti fisici e spesso si da troppo peso a particolari quasi ininfluenti.
2) la testa: è quello che ci fa dire "questo è alla mia portata" oppure questo è troppo per me". Molto spesso si cade perchè non si è nella condizione mentale per affrontare il passaggio (es ci si butta ma non si è sicuri di riuscire a concluderlo). Se uno è sicuro e ha valutato che il passaggio è fattibile al 95% riesce a chiuderlo senza problemi (restano poi gli imprevisti che non sono altro che errori di valutazione). Questo non è un invito a buttarsi ovunque senza neanche pensare. Chi fa così sbaglia e prende dei rischi inutili. Bisogna essere pienamente coscienti dei propri limiti mentali, e cercare di lavorare per aumentarli (sicuramente è la parte più difficile).
Secondo me il discorso "qui non scendo perchè non ho la bici adatta" non ha senso. Ovviamente con un'altra bici si scenderebbe meglio, ma non è assolutamente vero che la bici non ce la farebbe a passare. Questo è un tipico caso di limiti imposti dalla mente (la paura, che è un aspetto fondamentale dell'uomo in quanto essere vivente, pone un blocco psicologico. Tuttavia il nostro inconscio, per non mettere in dubbio la propria autostima, trova una giustificazione al fatto che non abbiamo affrontato quel determinato pericolo).

Detto questo riguardo l'impostazione mentale (che secondo me viene sempre trascurata), non posso che ripetere cose dette in precedenza:
- peso nella giusta posizione (il discorso peso centrale vale solo per le bici da FR che hanno un'impostazione in cui il peso è già di per sé molto arretrato). Se si tratta di bici da XC o da Enduro bisogna tenere il peso indietro, senza però esagerare e alleggerire l'anteriore.
- Velocità abbastanza sostenuta: quoto in pieno il discorso di Happykiller sui vettori velocità (che altro non è che la spiegazione fisica del perche se prendi una radice viscida quando va piano cadi e invece se vai forte manco la senti). Ovviamente bisogna comunque mantenere sempre il pieno controllo della bici (cosa che in molti non fanno perchè si fanno prendere la mano e poi cadono).
- scordati i freni. Frena solo dove non ci sono pietre, o al limite se le pietre non sono troppo viscide, sfiorali leggermente
- il discorso di gomme più sgonfie e ritorno più lento è secondo me valido. E' indubbio che a parità di manico, con un giusto set up vai di più, ma come detto prima il ragionamento "non ho la bici o il setup adatto" non ha senso.

A questo aggiungerei di cercare di entrare nell'idea di qui scendo senza problemi. Solo allora puoi affrontare in piena tranquillità situazioni che ai più sembrano neanche immaginabili.
 

maxgastone

Biker spectacularis
17/10/05
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In pietraia gli spd sono migliori, almeno imho.(uso sia flat che spd) Anche se bagnato. In questo caso una guida in posizione centrale e pressione costante e uniforme sia sul posteriore che sull'anteriore aiutano. E importante tenere le ruote il più possibile a contatto con le rocce sottostanti.
Poi bisogna frenare solo nei tratti meno impegnativi, in modo da affrontare curve o tratti tecnici senza frenare o quasi. E' molto meglio frenare molto in un tratto facile, per poi non frenare nel tratto tecnico successivo uscendo veloci ed in sicurezza; idem nelle curve.
Belin ecco perchè io son caduto quel giorno maledetto :cry:...

OT: quando rientri tra noi umani e ci rifacciamo qualche giretto in zona bassa finalese? o-o
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
.....Sono comunque dell'idea che la caduta, seppur il terreno sia molto viscido, non sia così immediata da non lasciare il tempo ad un biker ben allenato allo sgancio dei pedali...

Andiamo un po' OT, comunque: secondo me il reale problema degli SPD in caso di caduta è il secondo piede, vale a dire non quello con cui si da la prima zampata a terra. Il primo piede, se uno è allenato a quel tipo di pedale, in realtà lo si sgancia molto velocemente. Sovente, però, la caduta stessa porta ad assumere delle posizioni nelle quali diventa diffcile sganciare il secondo piede. Chiaramente con i flat questo problema non esiste, motivo per cui è molto più facile "scappare via" dalla bici in caso di caduta.
 

biker_simone

Biker grossissimus
31/1/05
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Belin ecco perchè io son caduto quel giorno maledetto :cry:...

OT: quando rientri tra noi umani e ci rifacciamo qualche giretto in zona bassa finalese? o-o

Ciao Max, ci sono, ci sono...
Solo un pò incasinato col lavoro...tesi di dottorato..Appena capiti di sabato dimmi!o-o

@Muldox, sono d'accordo. I flat io li preferisco solo su passerelle skinnies e simili oppure sui salti.
In pietraia sia bagnata che asciuttagli spd sono di grande aiuto per vari motivi:
- non perdi i pedali, a maggior ragione se pedali flat e/o scarpe sono sporche di fango.
- sei pronto a dare una pedalata in ogni caso
- in situazioni critiche e più facile sollevare la bici senza fare bunnyhop, soprattutto nel ripido con il peso arretrato il bunnyhop è impossibile almeno per me.
- non mi viene in mente altro:mrgreen:
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Andiamo un po' OT, comunque: secondo me il reale problema degli SPD in caso di caduta è il secondo piede, vale a dire non quello con cui si da la prima zampata a terra. Il primo piede, se uno è allenato a quel tipo di pedale, in realtà lo si sgancia molto velocemente. Sovente, però, la caduta stessa porta ad assumere delle posizioni nelle quali diventa diffcile sganciare il secondo piede. Chiaramente con i flat questo problema non esiste, motivo per cui è molto più facile "scappare via" dalla bici in caso di caduta.

Sono pienamente d'accordo. Molto spesso capita di non riuscire a sganciare il secondo piede. Poi se aggiungi che c'è il rischio che il pedale sia bloccato dal fango (cosa comune soprattutto in una situazione come quella descritta nel topic)... Comunque il succo del discorso era che spesso, non avendo i flat, bisogna imparare a destreggiarsi anche con gli agganci e che comunque averli non ti impedisce di superare la pietraia.
 

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