...Carmelo, non fare lo stupido!
(gli altri non possono sapere che Carmelo faceva parte del manipolo di 42 "valorosi" che hanno sfidato il Monte Vidalto...
)
Per i curiosi, ecco il link del giro di ieri:
[URL]http://www.sports-tracker.com/#/workout/dapi/8bio5mm44q46r4g0[/URL]
Breve resoconto:
partenza Lugagnano, poi trasferimento lungo Arda fino ad una briglia per passare sull'altra sponda della vallata altezza Mocomèro.
Da lì salita su sterrato, in alcuni tratti molto ostica perchè ripida, scassatella o fangosa.
Siamo passati nell'abitato di Alessandroni per poi intercettare la strada asfaltata Vernasca-Bore all'altrzza di Dignini. Salita sostenibile su asfalto fino alla Locanda dei Due (appena prima della Loc. Madonna di Pione).
Breve sosta ristoratrice poi salita su sterrato fino alla vetta del Vidalto, nel bosco.
Da lì si intravede appena una pista molto piccola e ripida (in realtà può essere facilmente scambiata per un segno dell'acqua piovana) che scende in direzione della Diga di Mignano. Prestate molta attenzione perchè è ripida ed in alcuni tratti esposta quindi molto pericolosa. Luca di Gagabike aveva fornito delle alternative meno difficili al sentiero che poi, penso tutti, abbiamo fatto. (o forse sarebbe più corretto dire, abbiamo provato a fare).
Il sentiero che abbiamo fatto era quindi il più difficile. Alternava tratti esposti su argilla friabile a canaloni usati dall'acqua per defluire a valle.
Il fondo argilloso e molto umido, la presenza di foglie secche, di parecchi rami ad altezza manubrio su pendenze veramente forti, possono rendere l'idea del grado di difficoltà di quella discesa, senz'altro proibitivo per la grande maggioranza dei bikers presenti. Ho visto capottare, per fortuna senza conseguenze, bikers molto più bravi di me.
Dopo il tratto ripido la discesa proseguiva nel bosco: un tratto guidato ma il terreno rimaneva quell'argilla bagnata coperta di foglie umide. L'acqua ha dilavato il passaggio con tanti canali fastidiosi, pietre sporgenti ad altezza della gabbia cambio, gradini di rocce e di radici bagnate.
La discesa termina in perpendicolare (orizzontalmente, eh...
) sulla strada asfaltata Lugagnano-Morfasso in corrispondenza dello sbarramento. Andate piano perchè vi trovate sull'asfalto all'improvviso, la strada è stretta e le macchine corrono veloci.
Da lì breve trasferimento su asfalto per poi rifare, nell'altro senso, il lungo arda fatto all'andata fino al ritorno in Paese.
Dall'inizio della discesa, lassù, c'era un panorama FAVOLOSO sulla vallata. Spettacolare.
Comunque il video youtube "don't follow Marco Aurelio Fontana" passa anche in quelle zone. Nel video quando si vede il lago di Mignano e la valle dall'alto (min. 2:00), quella è la zona dell'imbocco della discesa.
Si tratta di una discesa davvero trialistica. Credo siano pochi in grado di farla tutta in sella senza sbavature, e comunque credo che sia un percorso che pochi possano definire "divertente".
Grazie a Luca per averci portati in quest'avventura!!!
Il grado di difficoltà particolarmente elevato, sicuramente ben al di sopra delle mie pur modeste capacità, non inficia il parere positivo per la bella esperienza trascorsa.
Non chiedetemi la traccia gps, tanto non ve la darò...
Non perchè ne sia geloso ma perchè è inutile.