Opinione Perché il mondo del ciclismo è così conservativo?

Maiella

Biker Maiellensis
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Dimentichi una cosa fondamentale: la pista frenante che si consuma, ergo le ruote da buttare via dopo qualche tempo a causa delle frenate.



Vedi sopra, con i cerchi in carbonio la frenata fa discretamente schifo, ma è perfetta per farsi sentire senza usare il campanello.
Anche i V-Brakes funzionavano bene, ma non tornerei mai indietro.
Certo Marco, nessuna contraddizione su quanto sostieni e, non a caso, i professionisti sono per il freno al disco.
Se però mi si vuole raccontare che i freni Rim tipo Dura Ace (o altri) sono scadenti non posso accettarlo come una verità assoluta. Di certo hanno dei punti deboli a vantaggio dei dischi.
In ambito MTB, invece, il problema non si pone: il freno a disco é fondamentale.
 
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andy_g

Biker poeticus
27/4/06
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Roma
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Giant Trance
Scusate il mezzo off topic, ma davvero gli stradisti hanno snobbato o impiegato una vita per accettare i freni a disco?
per via del peso?
Mi fa sorridere sta cosa :mrgreen:
C'è chi l'ha fatto per snobismo, chi per ignoranza, chi semplicemente per risparmiare o perché alla fine non ne aveva realmente bisogno (chi non esce mai con il bagnato o vive in una zona pianeggiante ad esempio). Comunque i moderni freni caliper delle bici da corsa frenano piuttosto bene.
Va anche detto che l'industria e l'UCI hanno fatto di tutto per farli rifiutare al mercato. I primi impianti erano spesso inefficienti, con dischi troppo piccoli e mozzi inadeguati, montati su biciclette che a stento potevano ospitare pneumatici da 25 mm, vanificando così uno dei vantaggi dei freni a disco. L'UCI per migliorare la situazione, prima li ha ammessi in competizione, poi li ha proibiti, poi ha richiesto modifiche demenziali (come quella di coprire i dischi con un carter) e infine ha riammesso tutto, e non parliamo di un secolo fa.
Per esempio, nel 2018 sono andato in negozio con grande convinzione per comprare una endurance con i freni a disco e sono uscito con una con i freni caliper dell'anno prima esattamente alla metà del prezzo dell'altra (tra differenza di listino e maggior sconto), ed effettivamente era anche più leggera. Per l'uso che ne faccio chissà se e quando la cambierò e così mi devo far piacere i freni caliper ancora per un bel po'.
 
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Maiella

Biker Maiellensis
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C'è chi l'ha fatto per snobismo, chi per ignoranza, chi semplicemente per risparmiare o perché alla fine non ne aveva realmente bisogno (chi non esce mai con il bagnato o vive in una zona pianeggiante ad esempio). Comunque i moderni freni caliper delle bici da corsa frenano piuttosto bene.
Va anche detto che l'industria e l'UCI hanno fatto di tutto per farli rifiutare al mercato. I primi impianti erano spesso inefficienti, con dischi troppo piccoli e mozzi inadeguati, montati su biciclette che a stento potevano ospitare pneumatici da 25 mm, vanificando così uno dei vantaggi dei freni a disco. L'UCI per migliorare la situazione, prima li ha ammessi in competizione, poi li ha proibiti, poi ha richiesto modifiche demenziali (come quella di coprire i dischi con un carter) e infine ha riammesso tutto, e non parliamo di un secolo fa.
Per esempio, nel 2018 sono andato in negozio con grande convinzione per comprare una endurance con i freni a disco e sono uscito con una con i freni caliper dell'anno prima esattamente alla metà del prezzo dell'altra (tra differenza di listino e maggior sconto), ed effettivamente era anche più leggera. Per l'uso che ne faccio chissà se e quando la cambierò e così mi devo far piacere i freni caliper ancora per un bel po'.
Mi pare che dopo la demenziale proposta del carter, sia stata concordata una rettifica dei profili angolari dei bordi esterni dei dischi. Sono state rese tondendaggianti le estremità.
 
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Lrnz85

Biker serius
29/3/21
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Prato
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Banshee Phantom
Provo a scrivere la mia...

(sono innovation manager di una grossa azienda di componenti per refrigerazione, quindi il mio è un parere personale pseudo-professionale :-))

Quando si lancia una novità non basta spiegare quale sia la funzione o il motivo per cui è stata sviluppata. In questo caso si parla di feature che può essere accettata o meno dai potenziali clienti.
Per riuscire a proporre una novità con successo è assolutamente necessario individuare e spiegare immediatamente a quale pain pont si riferisce. A volte si pensano innovazioni che non risolvono nessun problema del cliente / mercato, quasi sempre non hanno il successo commerciale sperato.

Questo comporta che i clienti, in questo caso noi malati di mtb, possiamo non sentirne il bisogno, anche se siamo appunto "malati-innamorati" del nostro oggetto. Una volta provato magari vediamo una differenza minima e quindi lo mettiamo subito da parte.

Un esempio, il brain di Specialized, prendiamo come esempio quello posteriore. La sua value proposition è molto semplice: una full suspended bike regolabile come una front. Qual'è il pain point che risolve? Semplice, quello di dover sempre aprire chiudere l'ammortizzatore posteriore, evitando di sdondolare in salita. In questo caso è chiaro qual'è il problema che risolve. Attenzione, in questo caso sono chiari sia il problema che risolve che il beneficio che da.

Nel caso della proposta dell'articolo la prima impressione (felice di sbagliarmi provandolo) è di avere un accessorio che, potrà darmi un beneficio certo, ma ad un problema che per quanto mi riguarda, non esiste.

Con innovazioni di questo tipo è molto più difficile avere successo, perchè a meno che non dia vantaggi invequivocabili e tangibili, verrà vista come una feature, un optional, non molto di più.

Il "manico" di chi propone oggetti innovativi è proprio quello di capire cosa ci possa servire che ancora non sappiamo. Quello che in inglese viene definito: uncover customer needs.

Per i freni a disco sulle bici da corsa, i pain point sono: la capacità frenante e la sicurezza del corridore grazie ad un dispositivo più performante (e pesante).

(spero di non aver dato l'idea di voler fare il professorone, ho semplicemente ragionato come se fossi nel mio lavoro quitidiano ;-) )
Commento che condivido, penso che in molti sul forum abbiano criticato "a spada tratta" , semplicemente perché con questo prodotto si cerca di dare una soluzione ad un problema che nessuno ha mai avuto.

Per quanto riguarda il discorso del riscaldamento in macchina, da sempre si accende subito lo "scalda culo" e poi quando il motore è caldo si spenge il sedile e si attaccano le bocchette. Usare una resistenza per cuocersi la schiena ed avere freddo sul viso e petto mi sembra la cosa più lontana dall'efficienza
 

Tronicox

Biker ciceronis
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Giussano
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SCOR 4060 ST IL PACHIDERMA GRIGIO
Non sono uno stradista, ma c'è da chiedersi se servono sul serio i freni a disco su una bici stradale. I clincher sono piuttosto potenti, più di quanto non serva, e sono anche piuttosto modulabili per come è concepita la leva. Su strada si frena di meno e lo sviluppo del cerchio è enorme rispetto a quello di un disco. In MTB servono potenze maggiori e il grip fuori strada non è paragonabile. Inoltre le piste frenanti su una bici da strada non si sporcano granché, al massimo si bagnano se piove (ma capita anche al disco), mentre per una MTB non è proprio così: il percorso su sterrato è sporco per definizione. Il disco è bello, e per quanto sia da manutenere se la ruota è leggermente scentrata funziona lo stesso bene, a differenza dei freni a pattino. Insomma, i vantaggi ci sono, ma forse il punto non è quello di accettare o meno i dischi, ma di capire se valgono veramente la candela soprattutto perché sono meno utili che nel fuoristrada.
Ciao io sono anche stradista e dal mio punto di vista i freni a disco servo e eccome, frenano meglio, funzionano sul bagnato, si modulano meglio, non devi frenare su una pista in carbonio se hai il denaro per comprarti quelle ruote :mrgreen:
Per ultimo fai molta meno fatica a frenare, ho fatto i 50 km di discesa dal Teide tutti con presa alta sul manubrio e a fine discesa avevo ancora l'uso delle dita:pirletto:I freni a disco sulla bdc non sono utili, ma bensì necessari:il-saggi:
Sul fatto che si freni meno su strada direi che ti sbagli, e anche sul fatto che le piste frenanti che non si sporcano mi sento di dissentire, prova a fare un giro su strada umida se non bagnata e controlla le piste frenanti dopo pochi km le troverai tutte belle impastate di patina nera.
 

Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
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Reggio Emilia
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X 2 fanno esattamente 50€, poi ogni tanto tocca anche ai dischi. E mettici che non tutti sono in grado di cambiarseli coi prezzi dei mecca che ormai sono delle butique. Quanto ai rim brake, ho visto cerchi crepati, mozzi aperti in 2 e moltissimi raggi saltati ma non mai sentito di nessuna ruuota esplosa per consumo eccessivo della pista frenante in oltre 30 anni che giro su strada
A mia madre dopo 15 anni è esplosa la ruota della citybike mentre frenava, ma erano cerchi molto basici e avevano lavorato tanto. Come per i dischi si vede quando la pista frenante dei cerchi è finita, quindi l'esplosione si può prevenire.
Ma personalmente su bici di un certo livello, anche da strada, preferisco i freni a disco.
 

Endurello

Biker novus
12/3/22
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Boschi
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Orbea Laufey
tutte verosimili le osservazioni circa le cautele con cui supposte innovazioni nel mondo bici vengono accolte dal pubblico: va anche però notato che nella testa di quasi tutti, più o meno consapevolmente, ci sia l'idea che le biciclette siano oggetti semplici, economici, su cui si salta in sella e si esce a divertirsi, un'idea che quasi certamente costruiamo già dall'infanzia. crescendo, dobbiamo rinunciare di volta in volta a pezzi importanti di quest'idea, accettando prezzi sempre crescenti, nuove complicazioni del mezzo, vere e proprie negazioni di quell'idea di "bici = semplicità" che vive in noi, e dunque maggiori sono le "complicazioni" che vengono proposte e minori ci sembrano i benefici offerti da queste novità, maggiore sarà la nostra diffidenza.

«Mi soffermo solo per un attimo sul K.I.S. facendovi notare che tantissimi biker sono posizionati molto indietro sulla bici in discesa. Questo, unito ad angoli sterzo molto aperti e reach lunghi, fa sì che la direzionalità vada a farsi benedire e che il controllo del manubrio possa essere un problema.»
Verrebbe da dire che se il KIS è la risposta ai problemi legati all'andare in giro arretrati su bici troppo grandi, forse prima di aggiungere un nuovo elemento all'insieme bici, si potrebbe lavorare su due fronti: il primo, riconsiderare le geometrie attuali e la maniera in cui si vendono al pubblico, forse la storia del "lungo è meglio" non è poi così verosimile, e dunque si potrebbero togliere dei cm dal reach, oppure spiegare ad una persona alta 1.75 che se compra una moderna taglia L si troverà su una bici sì stabile sul dritto, ma governabile come un transatlantico nello stretto, e su cui avrà difficoltà a caricare l'anteriore per trovare trazione in frenata e in curva, eccetera.
il secondo, lavorare sulla tecnica di guida.

per intenderci: il video di Ude che prova il KIS e ne racconta pregi e difetti partendo dal punto di vista di un rider esperto, mi spinge più a dubitare dell'efficacia di questa novità, che a farmi desiderare un test ride.
 
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Tronicox

Biker ciceronis
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Giussano
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X 2 fanno esattamente 50€, poi ogni tanto tocca anche ai dischi. E mettici che non tutti sono in grado di cambiarseli coi prezzi dei mecca che ormai sono delle butique. Quanto ai rim brake, ho visto cerchi crepati, mozzi aperti in 2 e moltissimi raggi saltati ma non mai sentito di nessuna ruuota esplosa per consumo eccessivo della pista frenante in oltre 30 anni che giro su strada
Scusa un attimo, ma sulla mtb le pastiglie e i dischi non si consumano ? Anche li hai costi simili, cosa fai ti compri una bici con i V-brake perchè cosi ti costa meno la manutenzione...
 
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valerio_vanni

Biker grossissimus
5/12/14
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Ciao io sono anche stradista e dal mio punto di vista i freni a disco servo e eccome, frenano meglio, funzionano sul bagnato, si modulano meglio,
Ricordo, qualche anno fa, una scena assurda (non so se il Giro o il Tour, comunque una gara di alto livello) coi corridori che finivano fuori strada perché sul bagnato non gli andavano i freni.

Tutte bici da migliaia e migliaia di euro... neanche fosse stato un raduno di grazielle.
 
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Makkio

Biker grossissimus
30/6/10
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HighMurgia
motografando.altervista.org
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Scusa è, ma sulla mtb le pastiglie e i dischi non si consumano ? Anche li hai costi simili, cosa fai ti compri una bici con i V-brake perchè cosi ti costa meno la manutenzione...
Le pastiglie della mtb, shimano slx, costano 12 euro (almeno le mie)
Da dire che sulla mtb si consumano almeno una volta l anno mentre i pattini rim della bdc credo di non averli mai consumati..ma quello dipende da dove vivo, purtroppo
 

jk_biker

Biker superioris
28/1/08
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mi
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Bike
boh
Ricordo, qualche anno fa, una scena assurda (non so se il Giro o il Tour, comunque una gara di alto livello) coi corridori che finivano fuori strada perché sul bagnato non gli andavano i freni.

Tutte bici da migliaia e migliaia di euro... neanche fosse stato un raduno di grazielle.
Magari anche perché una gommina slick da 25 non tiene na mazza sul bagnato. Ed è gente che stacca al limite con punte di velocità allucinanti.. Mai provata una bdc?
 

lollo72

Biker perfektus
25/7/12
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Romagnano Sesia
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perchè il mondo del ciclismo è così conservativo??

intanto bisognerebbe fare un distinguo tra ciclista e bicicletta.. cosa conta di più? io direi 90% il ciclista e 10% la bicicletta..
e mentre la bicicletta bene o male è sempre quella.. (come dice l'articolo le innovazioni tecnologiche sono relativamente poche e faticano a emergere) il ciclista è cambiato tantissimo negli ultimi 20 anni.. sia per la tecnica in discesa, sia per la prestazione fisica in salita.

in discesa oggi c'è tutta una serie di tecniche di guida che 20 anni fa in pochissimi facevano.. e quei pochi lo facevano di istinto o per talento.. oggi invece anche il più incapace con delle giornate di scuola può imparare benissimo a scendere quasi ovunque.

in salita poi il discorso è infinito.. scienza dell'allenamento e dell'alimentazione.. controllo della glicemia, barrette, gel, allenamenti con misuratore di potenza, tecniche per il recupero.. insomma oggi vediamo i pro chiudere una hero in 4 ore.. ma anche amatori che fanno prestazioni incredibili (e da puliti..) oggi in tanti anche normali si fanno l'everesting.. o hanno gambe da 4watt/kg.. cose per molti impensabili 20 anni fa.. o fattibili solo da dopati..

quindi il discorso è.. sì la biciletta è conservativa.. ma lo è semplicemente perchè la bici conta poco.. al 90% sia in salita che in discesa la differenza la fa chi ci sta sopra.. quindi aggiornare la bici serve più all'ego e all'estetica.. i veri miglioramenti li fa i ciclista
Stando al ragionamento che la differenza la fa principalmente il rider se prendo ad esempio un Loic Bruni e gli faccio fare un percorso DH da W.C. attuale con un mezzo di ultima generazione ed uno di 20 anni fa ci sarà poca differenza sui tempi finali ? ! Secondo me anche lo sviluppo dei mezzi conta parecchio in alcuni ambiti .
 

El front-in

Biker urlandum
27/7/11
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Padova
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Voi lavorate con l'industria della bici per forza di cose le novità sono linfa vitale. Sarebbe bello vedere anche un filone alla Colin Chapman anche lui era un ingegnere e vinceva la leggerezza e semplicità. Il sistema canyon mi sembra una cosa che va al di fuori della realtà necessità. Avrei preferito un cambio più semplice e robusto o dei cuscinetti più di qualità nei mozzi. Ultimamente si vanno ad aggiungere sempre più novità andando a peggiorare la qualità di altri elementi ( su montaggi per comuni mortali) .
 
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Tronicox

Biker ciceronis
27/4/12
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Giussano
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SCOR 4060 ST IL PACHIDERMA GRIGIO
Le pastiglie della mtb, shimano slx, costano 12 euro (almeno le mie)
Da dire che sulla mtb si consumano almeno una volta l anno mentre i pattini rim della bdc credo di non averli mai consumati..ma quello dipende da dove vivo, purtroppo
Io i pattini della bdc ogni sei mesi circa li devo cambiare, e non costano due lire neanche quelli:paur:
 

Maiella

Biker Maiellensis
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Black Forest Pro/Whistler Pro by Focus
I tagli provocati dai dischi possono rappresentare una eventualità, ma nella stessa misura in cui ci si può far male anche con i raggi piatti delle ruote o con la corona. Parliamo di numeri trascurabili.
Diverso é secondo me quanto accaduto 2 anni fa a Pellaud al Giro dell'Emilia, che dopo un primo problema non si era accorto della perdita di olio idraulico ed è rimasto senza freni in discesa. Ne é uscito vivo per miracolo.
Anche in questo cado si tratta di numeri molto bassi circa la casistica, ma che comunque può riguardare maggiormente il mondo dei prof. che quello degli amatori.
 

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