perchè esistono i bagarini?

Zephyrus

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Gary Fisher
Calciatore che paga la nuova "PS6" esattamente il doppio pur di averla per Natale e regalarla al figliolo...
è un c......e???

io dico di no...
ma sai , vero è che sei hai tanti dineri te ne freghi assai e vabbè, ma il punto è che questi signori alimentano inconsapevolmente o meno un fenomeno che poi a cascata danneggia solo chi magari non ha la possibilità economica per farlo e non può accedere quindi al bene voluto. tu dirai, beh puoi aspettare e comprare a prezzo giusto, si ma quel che fa girare le balle è che non puoi farlo non perchè non siano teoricamente disponibili ma magari perche c'è gente che fa accaparamento e bagarinaggio.
 

sideman

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ma sai , vero è che sei hai tanti dineri te ne freghi assai e vabbè, ma il punto è che questi signori alimentano inconsapevolmente o meno un fenomeno che poi a cascata danneggia solo chi magari non ha la possibilità economica per farlo e non può accedere quindi al bene voluto. tu dirai, beh puoi aspettare e comprare a prezzo giusto, si ma quel che fa girare le balle è che non puoi farlo non perchè non siano teoricamente disponibili ma magari perche c'è gente che fa accaparamento e bagarinaggio.
Stiamo mischiando due cose, ovvero l’affermazione che chi compra a un prezzo liu alto del normale sia un c......e e quella che il bagarinaggio legale possa essere o non essere etico, sia da chi vende che da chi acquista
 

sembola

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Come già detto ognuno è libero di spendere i suoi soldi come meglio crede...
Però se la metti così il discorso è bello che finito, o no? ;-)


A me sembrano due concetti ben separati e distinti.
Il concetto invece è esattamente lo stesso: è il rapporto tra domanda ed offerta che fa il prezzo. Vale per le scarpe della LIDL come per le nostre bici, se l'oggetto si vende al prezzo X vuol dire che il valore riconosciuto dal mercato è quello lì, per quanto possa sembrarci "sbagliato". Se invece il prezzo X è ritenuto eccessivo e l'oggetto non viene venduto il valore X non c'è. I

Il problema di fondo è che si tende a confondere il valore economico di un oggetto così com'è riconosciuto dal mercato con il valore che gli riconosciamo noi, per cui talvolta rimaniamo basiti di fronte a transazioni che ci paiono assurde. Ma il punto è che il valore non può essere lo stesso per tutti, perchè cambiano le condizioni al contorno, dalle "necessità" alle possibilità d'uso alle capacità di spesa.

Poi potremmo ragionare, e qua potrei in parte darti ragione, sulle "necessità", che è uno degli elementi (forse il più eclatante) su cui fa leva il marketing. Ma, ed è per questo che ho scritto "in parte", vale anche per le nostre biciclette, a meno di sostenere che la bici per andare per boschi è un bene essenziale o che sia altrettanto necessario cambiare il modello ogni n anni e non quando non va più...
 
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Però se la metti così il discorso è bello che finito, o no? ;-)



Il concetto invece è esattamente lo stesso: è il rapporto tra domanda ed offerta che fa il prezzo. Vale per le scarpe della LIDL come per le nostre bici, se l'oggetto si vende al prezzo X vuol dire che il valore riconosciuto dal mercato è quello lì, per quanto possa sembrarci "sbagliato". Se invece il prezzo X è ritenuto eccessivo e l'oggetto non viene venduto il valore X non c'è. I

Il problema di fondo è che si tende a confondere il valore economico di un oggetto così com'è riconosciuto dal mercato con il valore che gli riconosciamo noi, per cui talvolta rimaniamo basiti di fronte a transazioni che ci paiono assurde. Ma il punto è che il valore non può essere lo stesso per tutti, perchè cambiano le condizioni al contorno, dalle "necessità" alle possibilità d'uso alle capacità di spesa.

Poi potremmo ragionare, e qua potrei in parte darti ragione, sulle "necessità", che è uno degli elementi (forse il più eclatante) su cui fa leva il marketing. Ma, ed è per questo che ho scritto "in parte", vale anche per le nostre biciclette, a meno di sostenere che la bici per andare per boschi è un bene essenziale o che sia altrettanto necessario cambiare il modello ogni n anni e non quando non va più...
ottima lezione di Marketing dott.
 

fuzzico

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Però se la metti così il discorso è bello che finito, o no? ;-)



Il concetto invece è esattamente lo stesso: è il rapporto tra domanda ed offerta che fa il prezzo. Vale per le scarpe della LIDL come per le nostre bici, se l'oggetto si vende al prezzo X vuol dire che il valore riconosciuto dal mercato è quello lì, per quanto possa sembrarci "sbagliato". Se invece il prezzo X è ritenuto eccessivo e l'oggetto non viene venduto il valore X non c'è. I

Il problema di fondo è che si tende a confondere il valore economico di un oggetto così com'è riconosciuto dal mercato con il valore che gli riconosciamo noi, per cui talvolta rimaniamo basiti di fronte a transazioni che ci paiono assurde. Ma il punto è che il valore non può essere lo stesso per tutti, perchè cambiano le condizioni al contorno, dalle "necessità" alle possibilità d'uso alle capacità di spesa.

Poi potremmo ragionare, e qua potrei in parte darti ragione, sulle "necessità", che è uno degli elementi (forse il più eclatante) su cui fa leva il marketing. Ma, ed è per questo che ho scritto "in parte", vale anche per le nostre biciclette, a meno di sostenere che la bici per andare per boschi è un bene essenziale o che sia altrettanto necessario cambiare il modello ogni n anni e non quando non va più...
Ecco dove non concordiamo...
Tu dici che il valore lo fa il mercato ma questo è palesemente inesatto se parliamo di oggetti nuovi venduti dal produttore.
Sull'usato il concetto invece è giustissimo ma sul nuovo direi proprio di no.
Perchè un produttore può legittimamente scegliere il prezzo che vuole per i suoi prodotti, poi se saranno troppo cari non li comprerà nessuno ma anche in questo modo non si può recriminare nulla al produttore, li fa lui, li vende lui e i prezzi li decide lui.
Capisci bene che un soggetto diverso dal produttore che decide un prezzo diverso da quello ufficiale non segue le logiche del mercato ma quello che fa è dettato solo ed esclusivamente per interesse personale e per fregare gli altri,e senza nemmeno considerare l'illegalità della cosa.
Qui stiamo parlando di bagarinaggio, non se i prezzi delle bici nuove o di qualsiasi altro prodotto sono giusti o meno.
Come detto quando c'è un listino ufficiale è quello che fa testo, tutti gli altri soggetti se si discostano da questo escono dalle logiche di mercato ed entrano in quelle dell'illegalità e del ricatto.
 

sideman

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Ecco dove non concordiamo...
Tu dici che il valore lo fa il mercato ma questo è palesemente inesatto se parliamo di oggetti nuovi venduti dal produttore.
Sull'usato il concetto invece è giustissimo ma sul nuovo direi proprio di no.
Perchè un produttore può legittimamente scegliere il prezzo che vuole per i suoi prodotti, poi se saranno troppo cari non li comprerà nessuno ma anche in questo modo non si può recriminare nulla al produttore, li fa lui, li vende lui e i prezzi li decide lui.
Mi spiace ma quello che dici è assolutamente inesatto
tu prendi un concetto fattuale (i prezzi li decide il produttore) e con questo cerchi di dimostrare un'assurdità
Chiaramente i prezzi li decide il produttore, ma li decide tenendo conto di fattori essenziali, che sono fondamentalmente 2:
1) costi di produzione
2) il mercato

il non seguire anche uno solo di questi 2 parametri, poterebbe al fallimento immediato e questo un produttore lo sa bene.
Da qui il prezzare un prodotto è un mix tra analisi di mercato e valutazione complessiva dei costi (che comprendono tutti i costi non solo quello industriale, gli altri costi sono impliciti nel ricarico), se poi il prodotto è pure venduto all'estero con moneta non euro, allora interviene anche una valutazione di spread, se poi hai una produzione variegata il benchmark (analisi di mercato prodotto su prodotto) riguarda anche i tuoi prodotti tra di loro in quanto la prima cosa da evitare è la cannibalizzazione dei prodotti stessi.

sid
 

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Ecco dove non concordiamo...
Tu dici che il valore lo fa il mercato ma questo è palesemente inesatto se parliamo di oggetti nuovi venduti dal produttore.
Sull'usato il concetto invece è giustissimo ma sul nuovo direi proprio di no.
Perchè un produttore può legittimamente scegliere il prezzo che vuole per i suoi prodotti, poi se saranno troppo cari non li comprerà nessuno ma anche in questo modo non si può recriminare nulla al produttore, li fa lui, li vende lui e i prezzi li decide lui.
Li decide lui ma se il prezzo non è in linea con quello che il mercato è disposto a pagare la vendita non avviene. Con le conseguenze del caso su fatturato, profitto e sopravvivenza dell'azienda. Vedi sopra la spiegazione puntuale di @sideman

Capisci bene che un soggetto diverso dal produttore che decide un prezzo diverso da quello ufficiale non segue le logiche del mercato ma quello che fa è dettato solo ed esclusivamente per interesse personale e per fregare gli altri,e senza nemmeno considerare l'illegalità della cosa.
"interesse personale" potrebbe essere una definizione del profitto, che è l'obiettivo di qualsiasi azienda che ci tenga a rimanere in vita.
Ma al di là della possibile illegalità, la logica del mercato continua ad essere prevalente, perchè se nessuno è disposto a pagare 1000 euro per una playstation tre mesi in anticipo, il "bagarino" se la tiene e ci rimette. Se invece viene venduta al doppio del prezzo di listino evidentemente il mercato, in quel momento e per quelle quantità, era disposto a pagare quella cifra là.


Qui stiamo parlando di bagarinaggio, non se i prezzi delle bici nuove o di qualsiasi altro prodotto sono giusti o meno.
Come detto quando c'è un listino ufficiale è quello che fa testo, tutti gli altri soggetti se si discostano da questo escono dalle logiche di mercato ed entrano in quelle dell'illegalità e del ricatto.
Se parliamo di biglietti di eventi sportivi o concerti ok, ma in altri ambiti il reato di bagarinaggio non esiste, figuriamoci se può esistere il ricatto.
Ma in ogni caso anche i mercati illegali rispondono alle leggi dell' economia, nè più nè meno dei prodotti legali.
 

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Mi era sfuggita questa fantastica polemica!

ma mi chiedo come possa una grande domanda rispetto ad una temporanea bassa offerta far scattare simili meccanismi, specie se parliamo di prodotti che da qui a qualche mese saranno reperibili in ogni dove....cioè mi viene da pensare che c'è veramente tanta gente messa male.
Io rimanevo sempre stupito delle file che si creavano per l'acquisto di un cellulare nel suo primo giorno di vendita.
Non sono "messi male". Gli esseri umani sono fatti anche cosi'.


Del resto, come li definiresti tu quelli che comprano una bici, che nella stragrande maggioranza dei casi costa come e più di un mezzo a motore nonostante il motore non ce l'abbia?
Ciclofili!
Ho un amico audiofilo. Grazie alle sue possibilita' economiche, puo' avere per ogni via (del segnale da amplificare) un amplificatore dal costo di un'utilitaria. Si possono scoprire nuove note quando si ascolta una traccia al suo impianto hi-fi. Bisogna anche aggiungere che gli audiofili sono anche molto interessati alla qualita' della registrazione e della riproduzione, quanto o quasi quanto al fatto che cio' che ascoltano coincida con i propri gusti musicali.
Quindi, propongo: ciclofili!


Per dire una cosa è pagare una PS5 il doppio oggi quando dopo tre mesi la troverai a prezzo di listino, un'altra è il biglietto del concerto o della partita, che tra un giorno o un mese non ci sarà più.
Ma anche qua rimane una banale quanto incompresa questione di domanda e di offerta.
Potrebbe essere spiegabile tenendo conto che: alcune persone non sono portate ad agire in base a logica di convenienza economica (a dirla tutta, ci sono persone che non agiscono in base ad alcuna logica); alcune persone hanno disponibilita' economiche tali per cui gli e' ininfluente pagare il doppio un prodotto il cui costo e' di qualche centinaio di euro; alcune persone devono vantarsi di avere disponibile appena possibile un certo bene; ci sono persone che devono dimostrare a se stesse di poter avere quello che vogliono.
Ci sono altri casi, e poi ci sono combinazioni dei casi che ho detto.


Esiste anche il mondo delle scarpe e delle borse da donna.
 

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però, personalmente, ritengo molto triste che a fronte di un comportamento etico poco chiaro ci sia evidentemente una risposta reale risposta di mercato, senza la quale non sussisterebbe il fenomeno. aldilà di banali ma efficaci logiche di domanda/offerta...
 

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Supponiamo che un'identica abitazione esista a Roma con affaccio su villa Pamphili ed a Settebagni con affaccio su una strada qualunque.
Anche al netto del costo del terreno, le due abitazioni non avranno lo stesso prezzo.
Il mercato immobiliare a causa di tale disparita' di prezzo e' caratterizzato da un comportamento etico poco chiaro?
 

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però, personalmente, ritengo molto triste che a fronte di un comportamento etico poco chiaro ci sia evidentemente una risposta reale risposta di mercato, senza la quale non sussisterebbe il fenomeno. aldilà di banali ma efficaci logiche di domanda/offerta...
Però il comportamento etico poco chiaro in questo caso riguarda esclusivamente il bagarinaggio di biglietti x stadio o concerti...

Il resto non è bagarinaggio nel vero senso della parola, se le bici non ci sono ed io vendo l'usato al 50% di quanto varrebbe in una situazione normale non è bagarinaggio ma semplice legge di mercato
 

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Il resto non è bagarinaggio nel vero senso della parola, se le bici non ci sono ed io vendo l'usato al 50% di quanto varrebbe in una situazione normale non è bagarinaggio ma semplice legge di mercato
Anzi: se tu la vendessi "al 50% di quanto varrebbe in una situazione normale", saresti un benefattore per chi, in condizioni di necessita', l'acquistasse!
 

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Però il comportamento etico poco chiaro in questo caso riguarda esclusivamente il bagarinaggio di biglietti x stadio o concerti...

Il resto non è bagarinaggio nel vero senso della parola, se le bici non ci sono ed io vendo l'usato al 50% di quanto varrebbe in una situazione normale non è bagarinaggio ma semplice legge di mercato
Assolutamente, sono d'accordo con te, io mi riferivo piuttosto ai fenomeni che fanno accaparramento selvaggio, con quel che ne consegue.
 

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Potrebbe essere spiegabile tenendo conto che: alcune persone non sono portate ad agire in base a logica di convenienza economica ...
...semplicemente perchè la "convenienza economica" non è intesa da tutti allo stesso modo.
La proverbiale sciura Maria potrebbe ad esempio legittimamente pensare che una mtb che costa 3000 euro non ha alcuna "convenienza economica", o perchè quegli euro non ce li ha, o perchè non va in mtb o per qualsiasi altro motivo.

Per questo ho fatto notare che, secondo me, non ci sono grosse differenze.
 

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"interesse personale" potrebbe essere una definizione del profitto, che è l'obiettivo di qualsiasi azienda che ci tenga a rimanere in vita.
Ma al di là della possibile illegalità, la logica del mercato continua ad essere prevalente, perchè se nessuno è disposto a pagare 1000 euro per una playstation tre mesi in anticipo, il "bagarino" se la tiene e ci rimette. Se invece viene venduta al doppio del prezzo di listino evidentemente il mercato, in quel momento e per quelle quantità, era disposto a pagare quella cifra là.



Se parliamo di biglietti di eventi sportivi o concerti ok, ma in altri ambiti il reato di bagarinaggio non esiste, figuriamoci se può esistere il ricatto.
Ma in ogni caso anche i mercati illegali rispondono alle leggi dell' economia, nè più nè meno dei prodotti legali.
Tutte cose già dette e ridette...
Quello su cui non ci capiamo è che qualsiasi soggetto che opera fuori dalla rete ufficiale di vendita del produttore e perdipiù con prezzi maggiorati è un bagarino (o in qualsiasi altro modo li vuoi chiamare).
Chiunque acquisti a prezzo maggiorato tramite un bagarino un bene di largo consumo solo per averlo prima secondo il mio umilissimo giudizio è un c......e.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, io la penso così...
Il tema della discussione è il bagarinaggio, il resto, per quanto già analizzato e rianalizzato sono discorsi fuori tema.
 

Scaveon

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Sono d'accordo con fuzzico.
Il bagarinaggio è un canale di vendita illecito; il bagarino non ti fa la fattura, non ti da garanzia, non paga le tasse sul lucro che ha fatto; potrebbe anche essere uno che investe in questo business dei soldi riciclati da qualche altra attività illegale. Quindi chi gli compra la roba è uno che favorisce l'illegalità, a prescindere dalla natura del prodotto trattato.
Tutti i discorsi sulla legge della domanda e dell'offerta sono fuori luogo.
 

Scaveon

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L'ho spiegato sopra: la completa elusione di tutte le norme che caratterizzano un commercio professionale, onesto e trasparente.
Non è illegale comprare un oggetto e rivenderlo subito dopo, magari perchè non mi piace o non mi serve più, ma se avessi "sequestrato" dal mercato ingenti lotti di prodotti per poterli monopolizzare e ottenere un lucro spropositato, starei commettendo una sfilza di violazioni.
 

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