Se devo dire la mia, mi piace questa diatriba sui pedali.
Si evince che non esiste un'assoluta preferenza dalla totalità degli utenti.
Dal canto mio, i flat li ho tolti praticamente insieme alle rotelle (si, quelle da bambino), a favore degli SPD.
Però, bisogna dire, che sono stato in qualche modo "educato" ad usare gli spd, avendo fatto ciclismo agonistico (strada, pista e MTB) fin dalla prima elementare. E' l'età in cui si apprende un movimento (esempio, quello dello sgancio degli spd) e lo si automatizza.
Pensate che addirittura, quando uso la bici di mia moglie (flat in plasticaccia, tanto è una city bike supereconomica che utilizza per andare al lavoro, di quelle con il cestino davanti), mi prendono in giro, nella compagnia, perchè ruoto il tallone mentre stacco il piede dal pedale. Ma per me è un gesto che è diventato naturale fare.
Discorso bicicletta in generale (non solo mtb). Avere il piede in qualche modo bloccato, rispetto al pedale, per me è solamente un vantaggio.
Lasciamo stare un secondo le sensazioni, o la paura di cadere, ci arriverò in seguito.
Sono stato "educato", ad effettuare la cosiddetta pedalata rotonda.
Significa, che mentre con un piede spingiamo verso il basso, ci aiutiamo con l'altro tirando verso l'alto. Ecco, provate a farlo con dei flat, se ci riuscite. In questo modo, soprattutto in salita, si fatica meno (se la pedalata "rotonda" è una cosa automatica).
Ora, estentiamo un secondo il discorso alle discese.
Spesso, in mtb, mi è capitato di non arrivare con delle traiettorie perfette, o di scendere delle scale (nel caso, era una gara di XC, facente parte del campionato italiano), dovermi fermare sul pianerottolo, e ripartire per la seconda rampa, con la bicicletta girata di 180° (non so se mi sono spiegato, al limite posso cercare una foto con google e linkarla).
Ecco, ho visto molti fermarsi, scendere, girare la bici e risalire.
Al che, sono arrivato deciso (spd), ho bloccato la ruota davanti e con l'aiuto dei pedali, in surplace, so girato la bici di 180°. Sono ripartito tranquillamente e non ho perso tempo (fisicamente, lo spazio per "sterzare" la bicicletta non c'era, o ti giravi su te stesso o scendevi e la giravi manualmente).
Idem in discesa tecnica, tutta scassata, "sento" di aver un controllo migliore della bici. Mi permettono (gli spd), di fare spostamenti minimali al posteriore, senza muovere dalla traiettoria la ruota anteriore (ovviamente, senza aiutarmi con i
freni bloccando la ruota, altrimenti cappottarsi è logico).
Insomma, con gli SPD, mi sento più sicuro. Sento di riuscire a controllare meglio e con meno fatica anche i passaggi millimetrici.
Paura che non si sgancino...
Sinceramente non ne ho.
Basta imparare il movimento e renderlo automatico. Non è impossibile, ma capisco che a 20-30 anni sia più difficile (o meno semplice) imparare e rendere automatico un movimento nuovo, rispetto ad impararlo a 5-6 anni come ho fatto io.
Discorso paura di non sganciarsi in tempo.
Sempre, considerato di imparare il movimento corretto e renderlo automatico, ci vuole esattamente lo stesso tempo che con i flat, per appoggiare il piede a terra.
Quindi, se cadete con gli spd (a parte le prime volte, d'accordo, modello "sacco di patate"), sareste caduti anche con i flat.
E se poi non si è sicuri, basta tenere il piede sganciato, subito pronti ad appoggiare a terra (ogni tanto mi capita di scendere, su sterrati a me nuovi sganciato, ma in quei casi, solo perchè non conosco la strada, o davanti ho qualcuno insicuro e più lento di me).
In sostanza, gli spd, per me, consentono di avere più feeling con la bici, rispetto i flat.
Non condanno, ne recrimino chi usa un tipo di pedale, tantomeno l'altro.
Per me, è solo una questione mentale e di abitudine.
Dico solo che PER ME gli SPD, sono I PEDALI. I flat, sono qualcosa da utilizzare se uso la bici per "andare a fare la spesa".
E considerate che i miei pedali, hanno 15 anni.
Hanno doppio spd, sono pesantissimi (in confronto a quelli dei giorni d'oggi) e oramai nemmeno regolati benissimo.
In più le tacchete sotto le scapre, iniziano anche loro ad essere consumate. Quindi certi "numeri", rischio qualcosa in più, che con pedi pedali un po più nuovi.
Ognuno libero di pensarla come vuole.
Il mio intervento vuol essere solamente il mio punto di vista, non è assolutamente diretto a nessuno, ne tantomeno vuole assumere toni autoritari o accusativi.
Non è "la legge", ci mancherebbe. E' e vuol essere, solamente la mia piccola esperienza, dopo aver utilizzato entrambi i tipi di pedale, in svariate occasioni. Sia in ambito race, che amatoriale, che da giretto disinteressato.
E pensate, che su pista, gli SPD non esistono. Si imbullona direttamente la scarpa al pedale (si, con viti passanti) e la si infila solamente quando qualcuno ti tiene fermo sulla bici. Alcuni (ma pochi oramai), utilizzano ancora le gabbiette. Questo per dire che, con i flat, saranno "più sicuri", ma solo a livello mentale, secondo me. Sicuramente, non consentono di trasmettere la massima potenza disponibile alla ruota.
Insomma, personalmente, dove vado con i flat, vado anche con gli SPD.
Dove vado con gli SPD, non sempre riesco ad arrivarci con i flat. Salita, pianura o discesa che sia.
A voi la parola, e scusate la lunghezza del post, forse mi sono dilungato fi troppo. Ma quando si apre "il cassetto dei ricordi"... spesso si finisce col dilungarsi troppo
Buone pedalate a tutti, e alla fine, scegliete il pedale che più fa per voi.
Fregatevene se non è all'ultima moda. L'importante è che vi sentiate sicuri. Flat o SPD che siano.